Voglio una donna Roberto Vecchioni
Una canzone di Natale
che le prenda la pelle
E come tetto
solo un cielo di stelle;
abbiamo un mare di figli
da pulirgli il culo:
Che la piantasse un po'
di andarsene in giro
La voglio come Biancaneve
coi sette nani,
noiosa come una canzone
degli "Intillimani"
Voglio una donna "donna",
donna "donna" donna
con la gonna,
gonna gonna
Voglio una donna donna
donna donna donna
con la gonna
gonna gonna
Prendila te quella col cervello,
che s'innamori di te
quella che fa carriera,
quella col pisello e la bandiera nera
la cantatrice calva
e la barricadera
che non c'è mai la sera.....
Non dico tutte:
me ne basterebbe solo una,
tanti auguri alle altre
di più fortuna
Voglio una donna, mi basta che non legga Freud,
dammi una donna così
che l'assicuro ai "Lioyd"
preghierina preghierina
fammela trovare,
Madonnina Madonnina
non mi abbandonare;
Voglio una donna "Donna"
donna "donna" donna
con la gonna
gonna gonna
voglio una donna "donna"
donna donna donna
con la gonna
gonna gonna
Prendila te la signorina Rambo
che s'innamori di te
'sta specie di canguro
che fa l'amore a tempo
che fa la corsa all'oro
veloce come il lampo
tenera come un muro
padrona del futuro....
Prendila te quella che fa il "Leasing"
che s'innamori di te
la Capitana Nemo,
quella che va al "Briefing"
perché lei e' del ramo,
e viene via dal Meeting
stronza come un uomo
sola come un uomo.
DANIELA PES interpreta brani di De Andrè, Sandro Fresi,Francesco De Gregori, Franco Battiato
DOMENICA AZZENA e GRAZIELLA PITTALIS leggono brani tratti da Lella Costa in tournée e da BeUissime di Giovanna Gagliardo
Il maestro di tango argentino JUAN MARCHETTI interpreta brani di Astor Piazzola
Proiezione di filmati tratti da Filumena Marturano di Eduardo De Filippo
<< (...) IL CIF non ha mai tralasciato di sottolineare l'importanza e la necessità della presenza femminile nella società civile pubblica e privata, poiché ciò è nella sua natura statutaria e ha accompagnato l'evoluzione e la crescita della donna in Italia fin dalla nascita della Repubblica nel 1946 . (...) >>
IL cammino compiuto dalle donne sulle vie della partecipazione alla vita socio-culturale e politica del Paese, delle rivendicazioni e della conquista della parità di diritti e di doveri attraverso i quali la parità si esercita nel vissuto quotidiano a tutti i livelli, da quello familiare, del mondo del lavoro a quello istituzionale, è stato segnato dall'impegno dele varie associazioni femministe come per esempio il C(entro)I(taliano)F(emminile ) www.cifnazionale.it/ L'Unione Europea ha dichiarato il 2007 anno europeo delle pari opportunità e il CIF ha voluto sottolineare ch.e alla base della P.O. è il riconoscimento del valore' della persona nella sua integrità. Quale sia la valenza di questa precisazione è evidente: si riconoscono alla persona tutti i diritti indipendentemente dalla sua condizione di sesso, razza, etnia, ideologia, nazionalità; significa attribuire alla persona quella giustacentralità nella società, superando gli stereotipi sullo status, i ruoli che ancora oggi sono dominanti nella cultura.
Siccome al mondo occidentale non piaceva l’idea di legare a un fatto russo una giornata simbolo della rivendicazione della dignità femminile, si pensò bene di eludere il richiamo alla Rivoluzione russa, spostando i natali della Festa della Donna negli Stati Uniti, legandola a un fatto verosimile, ma forse non reale del movimento operaio d’oltreoceano. E' cosi si diffuse così la versione che nel 1908 a New York, alcuni giorni prima dell’8 marzo, le operaie dell’industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare.Lo sciopero proseguì per diversi giorni finché l’8 marzo appunto Mr. Johnson, il proprietario della fabbrica, bloccò tutte le vie d’uscita dello stabilimento, al quale poi venne appiccato il fuoco.Le 129 operaie prigioniere all’interno furono arse vive.Un’altra ipotesi parla di un incendio avvenuto nel 1911, sempre a New York, nella Triangle Shirtwaist Company. L’incendio fu accidentale, ma le scarse condizioni di sicurezza del luogo di lavoro contribuirono comunque al disastro.Le vittime furono oltre 140\5 non tutte donne. fra cui mlti immigrati italiani qui maggiori news Al di là della scelta più o meno riuscita dell’evento celebrativo, la Festa della Donna deve essere momento di gioia per tutto ciò che le donne danno al mondo.
Ma anche di riflessione sugli sfruttamenti, discriminazioni e violenze che le donne hanno subito, e ancora subiscono, specialmente nei paesi orientali, ma anche in quelli dell’illuminato ( per modo di dire ) occidente.
Cerchiamo di non essere troppo moralisti l’8 marzo, ma evitiamo anche di ridurlo a una festa trasgressiva in un locale di spogliarello maschile ricordiamo che solo un secolo fa le suffragette si battevano per ottenere il diritto di voto alle donne!Donando una mimosa riflettiamo che il mondo sarebbe grigio e triste senza la vitalità e creatività femminili.
A proposito della mimosa, la scelta di elevarla a simbolo dell’8 marzo fu di una disarmante semplicità, a dispetto di strane interpretazioni che vogliono crescesse sul luogo del presunto incendio di New York. Furono le femministe italiane dell’UDI (Unione Donne Italiane), che nel 1946, preparando la prima Festa della Donna del dopoguerra, decisero di colorare l’evento con un tocco floreale.
Si scelsero i mazzettini di mimosa perché fioriscono a marzo ed erano a buon mercato.Oggi, come la rucola, la mimosa costa cara: è la legge del mercato.Ma omaggiare una donna non ha prezzo , pero non riduciamoci solo l'8 marzo , ma tutto l'anno anche se solo una volta all'anno e con piccoli gesti .
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