6.3.07

Senza titolo 1683

dopo una  sofferta  scelta  fra : 1) senza una donna di  Zucchero ; 2) Le ragazze fanno grandi sogni di Bennato  .,  3)  voglio una donna di Vecchioni   ho scelto come colonna sonora del post  d'oggi  quet'ultima  ecco il testo


Voglio una donna Roberto Vecchioni











Una canzone di Natale
che le prenda la pelle
E come tetto
solo un cielo di stelle;
abbiamo un mare di figli
da pulirgli il culo:
Che la piantasse un po'
di andarsene in giro
La voglio come Biancaneve
coi sette nani,
noiosa come una canzone
degli "Intillimani"
Voglio una donna "donna",
donna "donna" donna
con la gonna,
gonna gonna
Voglio una donna donna
donna donna donna
con la gonna
gonna gonna
Prendila te quella col cervello,
che s'innamori di te
quella che fa carriera,
quella col pisello e la bandiera nera
la cantatrice calva
e la barricadera
che non c'è mai la sera.....
Non dico tutte:
me ne basterebbe solo una,
tanti auguri alle altre
di più fortuna
Voglio una donna, mi basta che non legga Freud,
dammi una donna così
che l'assicuro ai "Lioyd"
preghierina preghierina
fammela trovare,
Madonnina Madonnina
non mi abbandonare;
Voglio una donna "Donna"
donna "donna" donna
con la gonna
gonna gonna
voglio una donna "donna"
donna donna donna
con la gonna
gonna gonna
Prendila te la signorina Rambo
che s'innamori di te
'sta specie di canguro
che fa l'amore a tempo
che fa la corsa all'oro
veloce come il lampo
tenera come un muro
padrona del futuro....
Prendila te quella che fa il "Leasing"
che s'innamori di te
la Capitana Nemo,
quella che va al "Briefing"
perché lei e' del ramo,
e viene via dal Meeting
stronza come un uomo
sola come un uomo.


Per  domani  8 marzo  voglio segnalare   a tutte le donne   che si trovassero a tempio p   che al teatro del carmine  alle 18.30 -20.30 si terrà   un iniziativa del Cif  provinciale  uno spettaacolo   artistico al femminile  . Esso secondo quanto riportato  nell'edizione  Olbia \ Gallura   dela  nuova  sardegna del 7\3\2007  :  << Si tratta di un racconto al femminile. Attraverso il filo conduttore di tre grandi temi: l’amore, la maternità, l’emancipazione e i diritti civili. Ad organizzare la serata, patrocinata dall’amministrazione comunale, è la sezione tempiese del Centro italiano femminile che la offre gratuitamente alla cittadinanza, anche in osservanza alle direttive dell’Unione Europea che ha dichiarato il 2007 anno delle Pari opportunità. >> Esso  è un modo diverso di celbrare  l'8 marzo  Non solo mimose o cene organizzate per sole donne, come da inarrestabile deriva di un momento simbolico del lungo cammino delle donne verso la loro emancipazione e affermazione. >>  A Tempio la celebrazione della giornata dedicata alla festa della donna sarà anche, pur nelle forme dello spettacolo, una buona occasione occasione per momenti di riflessione. “Volti e voci di donne” è infatti il titolo dello spettacolo in programma domani sera . Esso vede  :



DANIELA PES interpreta brani di De Andrè, Sandro Fresi,Francesco De Gregori, Franco Battiato
DOMENICA AZZENA e GRAZIELLA PITTALIS leggono brani tratti da Lella Costa in tournée e da BeUissime di Giovanna Gagliardo
Il maestro di tango argentino JUAN MARCHETTI interpreta brani di Astor Piazzola
Proiezione di filmati tratti da Filumena Marturano di Eduardo De Filippo




ora  qualche riflessione  personale   su tale  data  e  su cosa  è tale  festa  oggi riporto  questo video  ironico  che prende  a sfottò  molti luoghi comuni   sulle donne  che   abbaimo noi uomini  e  molte riviste  a noi dicate






Dopo  gli eventi 1989\1993 ovvero la  fine dela guerra  fredda  la  celebrazione  dela festa dela donna  In ha perso ( o sta perdendo sempre più ) la sua forte caratterizzazione ideologica e di rappresentatività, parrebbe non aver senso perdersi in sterili celebrazioni. Ma la valenza di una giornata dedicata alla riflessione e allo studio su tematiche che richiamano ai valori umani e alla femminilità è particolarmente sentita poiché questi tendono a perdersi a vantaggio di disvalori che annullano la possibilità di protagonismo della persona in quanto tale e quindi ancor più della donna, alla quale alcuni di questi diritti vengono ancora negati, o quantomeno preclusa la possibilità di esercitarli.
<<  (...) IL CIF non ha mai tralasciato di sottolineare l'importanza e la necessità della presenza femminile nella società civile pubblica e privata, poiché ciò è nella sua natura statutaria e ha accompagnato l'evoluzione e la crescita della donna in Italia fin dalla nascita della Repubblica nel 1946 . (...)  >>
    
             


                                                                                                                                         
IL cammino compiuto dalle donne sulle vie della partecipazione alla vita socio-culturale e politica del Paese, delle rivendicazioni e della conquista della parità di diritti e di doveri attraverso i quali la parità si esercita nel vissuto quotidiano a tutti i livelli, da quello familiare, del mondo del lavoro a quello istituzionale, è stato segnato dall'impegno dele varie associazioni femministe  come per  esempio il  C(entro)I(taliano)F(emminile ) www.cifnazionale.it/
L'Unione Europea ha dichiarato il 2007 anno europeo delle pari opportunità e il CIF ha voluto sottolineare ch.e alla base della P.O. è il riconoscimento del valore' della persona nella sua integrità. Quale sia la valenza di questa precisazione è evidente: si riconoscono alla persona tutti i diritti indipendentemente dalla sua condizione di sesso, razza, etnia, ideologia, nazionalità; significa attribuire alla persona quella giustacentralità nella società, superando gli stereotipi sullo status, i ruoli che ancora oggi sono dominanti nella cultura.



Infatti  concordo con il  testo del volantino del Cif  trovato in libreria   ( ne ho citato qualche  stralcio  prima )  quando dice  : <<  Occorre andare oltre, superare gli steccati, riprendere il filo di un confronto che perdendo i toni aggressivi diventi più incisivo e produttivo. Non si tratta di ricondurre il dibattito ad un livello puramente descrittivo, su ruoli maschili o femminili, considerandoli semplicemente in vista di un più ampio riequilibrio delle disparità, ma di riportare la riflessione sulla struttura costitutiva della persona e sulla modalità di un'autentica conoscenza di essa. Significa poter attraversare tutte le culture presenti nelle odierne società plurali, nei diversi contesti sociali, religiosi e ideologici.Perché questo avvenga, per ciò che concerne  il mondo femminile, occorre innanzi tutto che proprio le donne prendano coscienza del valore della propria identità femminile. >> Per alcuni in particolare  donne  che  vedono ( almeno sencondo la mia esperienza personale )  un normmale  invito ad uscire oad andare  in luogo  più appartato per chiaccherare tranquillamente  un tentativo  di limonare  o  di portarsele  a letto   --- secondo   quanto dice  www.leggievai.it/storia-festa-della-donna/  --- è diventata una seconda occasione sentimentale, un mese dopo San Valentino, per altri un simpatico pretesto per prendere in giro il gentil sesso, con la fatidica riflessione un po' idiota  che oggi festeggiano le donne, perché intanto tutti gli altri giorni appartengono all’uomo . I negozianti    sono contenti con la commerciabilità racchiusa nei simboli dell’8 marzo: fiorai in primis fanno affari d’oro vendendo mimose, i pasticceri espongono la torta mimosa, i ristoranti preparano menù a tema.Così quel giorno la prassi vuole che i maschietti offrano alle donne mazzetti di mimosa, perché è la Festa della Donna.Se la festa serve per rendere omaggio alla donna e alla femminilità (ma alcune dicono – e una nostra redattrice è tra queste - che una donna veramente affrancata e senza sensi di inferiorità non avrebbe bisogno di certe conferme celebrative), è giusto ricordare le origini di questa ricorrenza.E se le istanze del confronto uomo donna iniziano dai tempi in cui lui andava a caccia di brontosauri e lei ramazzava la caverna, la festa della donna esiste da meno di un secolo.E’ giorno di celebrazione per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, è festività internazionale nei paesi del mondo occidentale, e curiosamente l’origine della festività, seppur recente, è controverso.Infatti  : c’è chi parla del 1910, con la proposta della femminista Rosa Luxemburg, nel corso della II Conferenza dell’Internazionale socialista di Copenhagen, di dedicare un giorno alle donne.Ma l’ipotesi non trova molto credito.  dato che alcune femministe italiane (Irene Giacobbe, Tilde Capomazza, Marisa Ombra) sostengono tuttavia che non c'è nessuna prova documentata a supportare questa ipotesi. Il movimento operaio e socialista di inizio secolo ha celebrato in date molto diverse giornate dedicate ai diritti delle donne e al suffragio femminile. L'unica data certa è l'8 marzo 1917 (  27 febbraio ) Sembra più probabile che la data indiziata sia il 23 febbraio 1917 (per il calendario giuliano di Giulio Cesare, l’8 marzo per quello “nostro” gregoriano da papa Gregorio XIII), quando a San Pietroburgo un grande corteo di operaie  scesero in piazza  per manifestare   contro la guerra e la penuria di cibo per chiedere il ritorno a casa dei loro uomini.
Siccome al mondo occidentale non piaceva l’idea di legare a un fatto russo una giornata simbolo della rivendicazione della dignità femminile, si pensò bene di eludere il richiamo alla Rivoluzione russa, spostando i natali della Festa della Donna negli Stati Uniti, legandola a un fatto verosimile, ma forse non reale del movimento operaio d’oltreoceano. E' cosi si diffuse così la versione che nel 1908 a New York, alcuni giorni prima dell’8 marzo, le operaie dell’industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare.Lo sciopero proseguì per diversi giorni finché l’8 marzo appunto Mr. Johnson, il proprietario della fabbrica, bloccò tutte le vie d’uscita dello stabilimento, al quale poi venne appiccato il fuoco.Le 129 operaie prigioniere all’interno furono arse vive.Un’altra ipotesi parla di un incendio avvenuto nel 1911, sempre a New York, nella Triangle Shirtwaist Company. L’incendio fu accidentale, ma le scarse condizioni di sicurezza del luogo di lavoro contribuirono comunque al disastro.Le vittime furono oltre 140\5 non tutte donne. fra  cui mlti immigrati italiani qui maggiori news Al di là della scelta più o meno riuscita dell’evento celebrativo, la Festa della Donna deve essere momento di gioia per tutto ciò che le donne danno al mondo.
Ma anche di riflessione sugli sfruttamenti, discriminazioni e violenze che le donne hanno subito, e ancora subiscono, specialmente nei paesi orientali, ma anche in quelli dell’illuminato ( per modo di dire ) occidente.
Cerchiamo di non essere troppo moralisti l’8 marzo, ma evitiamo anche di ridurlo a una festa trasgressiva in un locale  di  spogliarello  maschile   ricordiamo che solo un secolo fa le suffragette si battevano per ottenere il diritto di voto alle donne!Donando una mimosa riflettiamo che il mondo sarebbe grigio e triste senza la vitalità e creatività femminili.
A proposito della mimosa, la scelta di elevarla a simbolo dell’8 marzo fu di una disarmante semplicità, a dispetto di strane interpretazioni che vogliono crescesse sul luogo del presunto incendio di New York. Furono le femministe italiane dell’UDI (Unione Donne Italiane), che nel 1946, preparando la prima Festa della Donna del dopoguerra, decisero di colorare l’evento con un tocco floreale.
Si scelsero i mazzettini di mimosa perché fioriscono a marzo ed erano a buon mercato.Oggi, come la rucola, la mimosa costa cara: è la legge del mercato.Ma omaggiare una donna non ha prezzo , pero non  riduciamoci solo l'8 marzo   , ma  tutto l'anno    anche  se  solo una  volta all'anno e  con piccoli gesti  .



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