14.3.07

Senza titolo 1694

leggendo tali news  (  trovate sotto maggiori   dettagli )  l'unico commento   che mi viene   in mente  , oltre  l'indignazione  e la rabbia per  persone    cosi ciniche  è   che  all'imbeccilità   e al cinismo ormai  non c'è più limite  . A chi s'aspetta che riporti  il video  , rimarrà deluso\a  perchè :  esso  è  come dioce  l'articolo sotto  già stato tolto dal popolare sito di condivisione ( anche se credo che  ricomparirà   su www.metello.com oppure  su  www.tuovideo.it sito quest'ultimo dove  chi mette video  viene pagato ) . E poi  per  un motivo    morale  ed  etico   non  voglio    scendere allo stesso livello   di tali persone  ciniche  e  disgustose  che    pur  di godersio e  filmare lo spettacolo non chiiamano  soccorsi   o  non  tentano  di aiutare  uno che vive tale dramma  . Se mai  si dovesse scoprire chi  sono , oltre la  ramanzina  ,li farei lavorare   gratuitamente  in un  telefono amico  o prestare servizio  sociale   ai malati  psichici 

ecco la cronaca 

www.tgcom.mediaset.it/cronaca/
del 14\3\2007


Uomo tenta suicidio: filmato Carbonia, ragazze non chiamano aiuti

La moda di filmare con telecamerine portatili o, più semplicemente ancora, con i videofonini, dilaga, facendo dimenticare a volte il buon senso. A Carbonia, in provincia di Cagliari, un uomo è salito sulla torre Littoria con l'intento di suicidarsi. Alcune ragazze presenti, invece di chiamare aiuto, hanno approfittato per immortalare l'evento (con commenti del tipo: "Buttati!") e pubblicarlo poi su YouTube.Il filmato è già stato tolto dal popolare sito di condivisione di video. Un episodio che ha dell'incredibile che fa il paio con tutta la serie di atti di bullismo o di sesso filmati nelle scuole in tempi recenti. In fondo niente di nuovo sotto il sole. Da sempre per qualche la morbosità del guardare sopravanza il rispetto e la voglia di dare una mano all'altro. Se una volta, di fronte a un incidente d'auto, la gente rallentava per guardare la vittima sull'asfalto, oggi, in molti casi, scende dalla macchina e va a scattare foto o addirittura un bel filmato.
Esattamente come nel caso delle ragazze di Carbonia. Il filmato, che risale al 6 marzo scorso, non è chiaro sulla situazione. Non si capisce infatti se il protagonista sta tentando realmente il suicidio, se sia arrampicato in cima alla torre (alta 27 metri) per fare una bravata oppure, peggio ancora, se sia d'accordo con le ragazze inscenando un tentativo di suicidio da filmare rischiando però la vita davvero. Quello che più agghiaccia sono i commenti delle novelle cineaste, preoccupate di rendere al meglio la loro opera: "Però filma anche quando cade" si raccomanda una, "buttati" incita l'altra. Andy Wharol sosteneva che tutti hanno diritto ai loro 15 minuti di notorietà. Qualcuno sembra andare semplicemente in cerca dell'imbecillità.


 


 dallla  nuova sardegna www.lanuovasardegna.it del 14\3\2007


Su Youtube e su Tgcom il video del tentato suicidio del gay di Carbonia con terribili commenti«Inquadralo quando cade». «Dai, buttati»
Massimo Pibia sconvolto: «Deve saltare fuori chi ha messo in rete le immagini del mio gesto»

CARBONIA. «Se veramente mi volete aiutare, deve saltare fuori chi ha messo in rete le immagini del mio gesto». Massimo Pibia, 42 anni, gay, è colpito duramente. Il suo tentativo di togliersi la vita è finito sul portale di Youtube.com dove diciassettemila persone in un paio di giorni hanno visitato il video di un gruppo di adolescenti di Carbonia che hanno ripreso con il telefonino quel gesto disperato dalla torre Littoria e incalzandosi a vicenda osservano per riuscire ad immortalare l’epilogo al quale inneggiano a bassa voce con le frasi «dai buttati» e «prendilo quando cade».
 La notizia è stata ripresa sul Tgcom, che ha pubblicato il filmato, ritirato poi in serata sia da Youtube che da Tgcom. La mattina di martedì scorso Massimo era salito fin sulla Torre di piazza Roma, davanti al municipio, per denunciare la propria condizione di gay. Ma non solo la sua. Un messaggio disperato ribadito poi nella sala del consiglio comunale, dove l’assemblea civica, sindaco in testa, lo aveva invitato.
 Ma il dramma di quel martedì mattina è stato guardato anche con occhi e animo glaciali da un gruppo di giovanissimi, come rivela la voce, maschi e femmine. Non solo. Anche qualcun altro da una posizione vicina al palazzo comunale, ha filmato ma ha montato le immagini con delirante ironia montandoci sopra un balletto con il ritornello di un successo Anni Sessanta “stasera mi butto...” (questo fino a ieri sera era stato visto da circa quattrocento persone).
 Le riprese autentiche sono state inserite nel motore di ricerca da un gruppo identificato su Youtube con il login «selajin». Nell’audio, tra alcuni commenti distorti, si sentono nitidamente i commenti di due ragazze: «Però filmalo quando cade», dice la prima; «dai, buttati», incita l’amica. Il filmato è di breve durata. Nell’ultimo periodo il portale è stato al centro della cronaca e delle polemiche nazionali per avere raccolto filmati con episodi di bullismo e sesso ripresi con i cellulari all’interno di alcune scuole.
 Massimo è scosso. Proprio oggi, che deve essere ricoverato a Cagliari per una stenosi, domani l’intervento. «Mi rivolgerò ai carabinieri. Il responsabile deve saltare fuori. Io stavo rischiando la vita». Che prova a sapere che questi ragazzi inneggiano alla tragedia? «Molto dolore. Più rabbia della settimana scorsa. È ora di smetterla di infierire». Il segno di una società non educata a comprendere? «Sì, soprattutto quando una persona compie un gesto del genere». Ma lei lo ha fatto. «Sono contrario a chi arriva a questi limiti. Bisogna rispettare chi non c’è più, chi ha scelto questa strada». Un viaggio che lascia ferite profonde anche quando non si arriva a destinazione tragica. «Già, un gesto estremo come questo porta al verdetto di “malato”, “malato in testa”. Bisogna rispettare chi si toglie la vita».
 Ma quale era il suo obiettivo? «Guardi, ho tanta rabbia, è cresciuta via via nell’ultimo periodo. La televisione, micidiale con i suoi messaggi». Tutti contro i gay? «Ma anche tra i gay, tra noi c’è tanta invidia». Che cosa la addolora? «È poco dire addolorato. Non si può certo dire che essere gay è una scelta. Non si può dire “non mi va bene questa vita, ne faccio un’altra”. Soltanto chi è gay lo può capire». È una condizione difficile, questo lei vuole denunciare. «Certo, è una condizione: non c’è niente da fare. Ho sempre detto che non esiste maschile e femminile, esistono maschile, femminile e neutro. C’è il bianco, il nero ma anche la via di mezzo del grigio».
 Non occorre essere laici per per denunciare la propria condizione. «Sono credente, credo in un Dio». Vuol dire cattolico? «Vado in una chiesa ma sto bene quando è vuota. Se mi voglio confessare lo faccio, ma non voglio domande dei preti sul mio autoerotismo. È ora di finirla con queste pagliacciate».
 Insomma, una vita libera, senza pregiudizi. «Ho messo a rischio la mia vita. Ma non solo per i gay: l’ho fatto contro l’ignoranza». Denuncia tosta, spirito determinato. «Non mi sento un eroe, anzi mi sento un viogliacco per non avere fatto fino in fondo quel che poteva accadere».
 Per fortuna è andata così. È anche questo un messaggio di speranza, non le pare? «Oggi grazie a Dio, grazie ai pochi amici (pensavo di averne tanti), sto comprendendo tantissime cose». Per esempio? «Innanzitutto ai giovani, alle ragazze, alle donne, agli uomini, dico: non imitate quel che ho fatto. Pur essendomi considerato un codardo, ho mia madre che mi ama e qualche amico, a prescindere dal mio atteggiamento sessuale».

Infatti   come   ha  dichiarato   qualche  giorno  dopo  il  suo gesto  : << (  ...) Inizia così il suo discorso in consiglio comunale, "  Parlo da figlio a voi, ai genitori. Attenti ai vostri figli. E attenti ai vostri comportamenti. Se sarete razzisti rischierete di rompere il dialogo con loro. Non li conoscerete. E non saprete mai se sono come me, omosessuali  " (...)   " Mi sento un vigliacco per non avere avuto il coraggio di farla finita. Avevo 18 anni quando il mio amico Massimo si è suicidato, gettandosi sotto un treno. Poi altri due amici hanno fatto la stessa fine, morendo abbracciati. Anch’io ho tentato il suicidio più volte. La prima volta avevo 19 anni. Una scelta finale per una condizione che chi non è omosessuale non può comprendere. Non so quando mi sono accorto di essere così. Ma mi ricordo lo chock di mia madre quando lo ha scoperto. Non so neppure se ha influito l’ambiente familiare. Mio padre era di destra, mia madre di sinistra, e i litigi erano continui. Mi hanno segnato molto. Io non sono di destra nè di sinistra. Ma non capisco perchè i politici di destra sono contro di noi. Sono un credente, e non sono un mostro. Non sono d’accordo sulla possibilità di adozioni per le coppie gay. Ma non capisco perchè ci sia tanta contrarietà verso i Dico e contro le convivenze " . Sala muta e grande attenzione. Poi Massimo si alza, ringrazia e torna tra il pubblico. Scopo raggiunto, il suo, quello di poter raccontare sentimenti e situazioni ed essere ascoltato. Che poi domani sarà un giorno uguale a tanti altri che lo hanno ferito forse lo ha pure messo nel conto. Ma al momento non se ne preoccupa. ( dala  nuova cronaca di cagliari il  9\3\2007 )

  non  ti conosco  caro marco  , ma sono  con te   forza  e coraggio   ci sono passatro anch'io 




1 commento:

FantArt ha detto...

Non c'è limite...purtroppo...Puoi passare da me per una petizione sulle nuove fonti di energia alternativa? Grazie

LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

  da   Mauro Domenico Bufi    21 dicembre alle ore 11:05   il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie. In testa un buffo cappell...