William Shakespeare
Romeo e Giulietta
Trasfigurazione
moderna
4 mani di:
Bhaky and Kurtz.
Nota introduttiva.
Intervento di Mercutio:
E’ vero, io parlo di sogni,
che sono i figliuoli di un cervello ozioso,
generati da null’altro se non da un
vano fantasticare, e d’una sostanza
imponderabile quanto l’aria , e più incostante del vento
che pur ora corteggia il gelido seno del settentrione, e
che, indi, crucciato, muove
rivolto il viso al mezzogiorno
stillante di rugiada.
Romeo:-
Temo che sia sempre troppo presto: L’animo mio
Presagisce una qualche terribile conseguenza che
Tuttora si tien sospesa in alto alle mie stelle, e che avrà un doloroso
Inizio del suo corso terribile con la festa di questa notte, e
metterà fine ad una vita spregiata, come quella che il mio petto rinserra,
mediante una qualche infame condanna a una morte prematura…
Benvolio a Romeo: Ami forse?
Romeo:Non sono…
Benvolio: Non ami, dunque?
Romeo. Non sono nelle grazie là dove io amo.
Benvolio: ah, che l’amore, pur essendo così dolce alla vista,
debba dimostrarsi alla prova un tiranno così crudele!
Romeo: Ahimè, ciò accade perchè l’amore è sempre bendato, e
che a riconoscer senza gli occhi i sentieri che menano al compimento dei suoi desideri!
Camera 28
“Sono curiosa…” disse Giulietta al telefonino; è in linea con Romeo, suo giovane amico, e prosegue: «Ho fatto la doccia e mi appresto a leggere i testi che ho scelto per realizzare il libro
“Versi e Prose” di cui ti avevo accennato ieri.
Però, vorrei avere la tua guida. Che ne dici di vederci? Potremo incontrarci alla stazione ferroviaria , tra circa tre quarti d’ora.»
Romeo le risponde: «La chiami poesia quella roba? Comunque ho piacere di sentirti dire che vuoi un nostro incontro.
Sarò felice di venire alla stazione a prenderti. Parleremo delle tue perplessità e finalmente potrò darti un bacio sulla guancia!».
Giulietta ribadisce a Romeo: « Appunto di questo voglio parlarti: è il mio lavoro! Prendo il testo, lo taglio, lo smonto e lo rimonto, fin che non trovo la giusta assonanza. Tu non sai ancora, come io possa elaborare le stesure, perché non sai bene che lavoro svolgo; mi farà bene parlartene. Non è mai semplice dover deludere qualche autore presuntuoso, anzi, è la cosa più difficile, sai? »
“ Si” le risponde Romeo e le rimanda l’eco di una riflessione: « ah, ah! meno male che ci siete ..voi donne!»
Ridono di gusto, mentre si fanno un frettoloso saluto e decidono di trascorrere insieme la giornata.
Si incontrano come deciso e lui .le offre dei fiori recisi, presi al volo da un davanzale.
Si baciano sulle guance e sorridono, quando lei, allegra gli domanda: « La sai l’ultima?»
Lui: «Vuoi entrare in questo bar, o preferisci camminare?»
«.. e tu cosa dici?» « va bene, camminiamo, fa bene alle gambe!»
Lui:« ok, va bene.»
Giulietta:« Mi piace il vento sulle guance, e la nebbia che va salendo!»
Lui: « Permettimi di guardarti, e dimmi, non si offendono gli autori, se cambi, anche di poco il testo?»
Giulietta:« Anzi, sono contenti e rispondono in molti con ringraziamenti. Avrei voglia di farti vedere, entriamo in questo internet point? Vorrei la tua opinione!
Prima però, “entro” in redazione per vedere se qualcuno ha notato la mia assenza! Ti piace l’idea?»
Lui:« Perché no? Allora , in seguito passiamo dal mio sito e ti mostro una cosa. Vuoi?»
Giulietta: «Certo, perché no! » e lei attirò a sé la sua attenzione.»
Lui:« Controllo il post di Forever!»
Romeo la guarda inorgoglito e lei stupita gli risponde:«-
Non ne dubitavo! E segue la procedura» Poi; lui vede che Giulietta scrive altri commenti nel sito e lui le domanda:«Non hai altro da fare?»
Giulietta:« Si, vorrei fare bella poesia e cercare immagini che possano consolare qualche cuore che soffre! Perché sorridi?
Ci sono forse, riuscita con una chiusa speciale “per te” ?
Romeo: «Esatto!- Lei, oggi mi ha lasciato!»
Quindi, Giulietta gli dona un bacio sulla guancia!
Giulietta: «Lo sai che penso?» - (Non lo dovrei dire, perché lei è amica mia!)
Quindi gli da quel bacio innocente e « .. è che penso.. una cosa…»
Romeo:« Cosa pensi? Lo sai che è la mia donna ad avermi ridotto così?»
Giulietta:« che m’importa! » e lo prende per il braccio, appoggiandosi a lui, dicendo: -
«I tacchi mi hanno fato stancare!»
Romeo, involontariamente le osserva il seno, ed è sovrappensiero. Lei ne approfitta e dice:-
«Non possiamo essere tutte uguali, no? Anche io sono amica tua!»
Romeo: « Certo, non siete tutte uguali e proprio questo che ho notato dalla scollatura, scusa- non volevo! .. e meno male! » poi ride, quasi consolato.
Giulietta:« Mi piace sentirti ridere! Lo sai?
Romeo: «Si, Ovvio che rida!, stare con te, non è male!
Giulietta: «Sai, anche la tua compagnia è sempre piacevole. Ma perché, al telefono mi hai detto che in genere, ti porgi male con le persone! Ti porgi come sei, normale..»
Romeo:« Gli amici mi dicono che sbaglio e mi rendo odioso, e tu sai a chi mi riferisco!.. quei maledetti, sai, i parenti di lei. gli odiosi Capuleti!
Dunque, stando a quel che dicono, io sarei “ fatto male”! ma io so che non con tutti, mi porgo male! Tu lo sai , perché sei mia amica.
Giulietta:« Devo dire, in confidenza, che anche a me dicono così: « Perché sei sempre triste?»
Romeo :« .. e perché non rispondi.. :-e che te frega?-»
Giulietta: « appunto.. già, cosa ne vogliono sapere?»
Romeo: « Vuoi che ti faccia una foto?»
Giulietta: « Si, certo, però ti avviso, non sono fotogenica. –Sembra che agli altri, in generale, importi molto il mio stile di vita!»
Romeo: « Fotogenica; lo dicono tutte quelle che conosco! Mai fatte foto nuda? A me piace farne, lo sai! Lascia decidere a me, se sei fotogenica o no, lascia che sia io a dirlo. Bisogna anche saper fare le foto nel modo giusto, non credi? Devi ignorare quello che dicono gli altri e dai, lasciati fotografare, ecco così!
Clik! Clik—clik-
Giulietta: « ma vedi che faccio sempre le smorfie!»
Romeo: «Forse hanno ragione ma, a me piace fotografarti lo stesso; così avrò un ricordo quando te ne andrai a casa e resterò da solo a rimirarti! Che tipa che sei!»
Giulietta: «Ah, ah, un’estroversa, ribelle! I capelli color platino, usano tanto… calzoni a zampa d’elefante!.. anni ’70- sempre in fuga…e lo spirito libero nel cuore.
Romeo: « Immagino!»
Giulietta: « Adesso mi piacerebbe trovare un posto al caldo, mi sto congelando.
Romeo: « Ok, andiamo in quel bar?»
Giulietta: « No, ti prego! Al bar non si può parlare, c’è tutto quel frastuono.»
Romeo : «Dove vuoi andare? Dove vuoi che ti porti?»
Giulietta: « Vedrei volentieri la tua collezione di farfalle…non rider, ti prego, sono incuriosita dalle belle foto che mi hai mandato con il telefonino. Poi, vorrei vedere i tuoi quadri.»
Romeo: « Va bene! Era mia intenzione mostrarti i miei ultimi lavori. Così ti presto la mia cucina e mi prepari un the.»
Giulietta: «Siamo arrivati?, Ah bene, non ce la facevo più. »
Romeo:« Questa è la cucina, mettiti comoda, io vado di la, ad accendere il pc., è in camera da letto.
Giulietta: «Credo di orientarmi, va bene, metto l’acqua nella teiera ed accendo il fornello. Sbarazzo un po’ il tavolo; poi cerco due tazze ed un limone fresco. Guardo nel frigo?»
Romeo: « Si, molto limone a me piace. Prendo una sedia per metterla accanto al pc, vicino a me.
Giulietta:« Vero, anche a me piace tanto il limone profumato, quindi, mettiamo due cucchiaini nei bicchieri, lo verso e mi siedo vicino a te; per vedere il lavoro sullo schermo del tuo pc.
Ah! Bello, questo! Mi ricorda una poesia postata tempo fa!»
Romeo: « Si, vero, piace anche a me, drammatica, come foto! Le mie, in genere sono così»
Giulietta: « mi ha colpito in modo particolare, e mi fa pensare che essendo tu l’autore, hai un animo profondo. »
Romeo: «Si, questo è vero. Cruda, come foto! Il suo titolo è . "invito al suicidio".
Romeo si accorge che Giulietta ha avuto i brividi e intanto si avvicina a lui. Lui le cerca la mano e la stringe con un gesto di tenerezza, la guarda cercando di capire.
Lei gli dice: «Ti prometto che un giorno.. capirai; magari conoscendomi meglio.»
Romeo: «Si. Ma forse ho capito.» Lei si volta, gli da le spalle e versa il the nei bicchieri, dicendo: -«Mi canti una canzone degli anni passati? Una serenata. » Romeo, la guarda confuso e non capisce cosa vuole di preciso, lei lo osserva e mormora “Celentano” e lui conferma “si- piace tanto anche a me, aspetta, cerco il file. Scopre così, che lei non cerca nulla di particolare, non è la solita avventura.
La guarda e vede che lei è rassicurata.
Lui pensa, potrebbe essere un’amicizia, o forse qualcos’altro, nessuno lo sa.
Romeo, un poco preoccupato dice: « spero che il pc. non cada proprio adesso!» E lei gli dice: « Ce l’hai “ Una donna per amico?”
Lui, laconico: « Lo sai che ci credo poco in questo titolo!>>
Ma lei ribatte: « Lo so » e bevono il the, spensieratamente, ridendo dei pantaloni “ a zampa d’elefante".
Sembrava chiuso l’argomento ma, con molta dolcezza… lei dice: «Qualche volta è stato possibile, però.»
Romeo: « poche volte, almeno con le donne entrate in camera mia. Se vuoi, puoi sederti sul letto.
Giulietta: « Non lo farei mai! Rispetto le.. “altre cose” vissute in questa stanza; anche se effettivamente sono molto stanca.»
Romeo: « Ti ho solo detto di sederti, dai… meglio della sedia, no?»
Giulietta: « Va bene, giro la sedia e mi metto qui ma non sul letto! Così mi metti in posa e mi puoi fotografare, ok? Va bene se mi metto questo foulard sulle spalle? Ti piace?»
Romeo: « mettiti come ti senti meglio! Si, così va bene, anzi, benissimo.>>
Adesso lui nota bene la scollatura della ragazza e chiede: «Si sente il riscaldamento? Hai caldo?»
Giulietta: «Qui, si. La prova è dura. Strano, di solito sono freddolosa, oppure sarà che mi sono riscaldata con il the.»
Romeo: « Lo spengo? Di che prova parli? Sei imbarazzata? Forse ti sei emozionata!, o forse.. non so…ma dai, tranquilla! Sono un amico, no?»
Giulietta: « In queste circostanze, nessun uomo è un amico ma solo “un uomo”.»
Romeo: « e allora?» si avvicina a lei e le chiede:« ti vergogni?» - “ Si”- e lui: « Si vede.» nell’incerto di un desiderio che non è ancora nato, e all’improvviso a Giulietta cadono le lacrime.
Romeo: «Perché piangi, ora?»
Giulietta: « Un flash back! Non è nulla, è acqua passata»
Romeo: «Mi siedo accanto a te… dimmi.»
Giulietta: «Tu mi dici sempre che nel “tuo fiume” passa l’acqua, eppure il dolore non passa mai…»
Romeo: «E’ vero, il dolore resta, si. E non ci abbandona. Lei è in me.»
Giulietta: « Vorrei rompere il muro, qui.» e Giulietta tocca il dorso di Romeo e lui stesso si tocca nello stesso punto e dice: « Ci ho provato, sai, ma fa male.»
Giulietta: «Io, provo a regalarti un sogno, adesso tocca a te lasciarlo entrare.»
Romeo: «Ci sono barriere dure da superare, ma può essere un altro sogno che entra nel primo» Lei gli si avvicina , abbottonandogli bene la camicia e dice:«Adesso devo andare.»
Romeo dice: « A che ora hai il treno?» Ma lei non gli risponde e le porge il cappotto che però cade in terra. Le sfiora le spalle, le scioglie i capelli; le dice: « Puoi restare, se ti và.»
Giulietta: «Non è volontà, è solo emozione.»
Romeo: «Tranquilla, un posto te lo trovo. Ti lascio il mio letto, io vado sul divano.»
Giulietta: «No, non è il sonno “ che bussa alla porta: è un’altra realtà”»
Romeo: «Cosa vuoi?»
Giulietta: «…Sapendo che tu dormirai solo ed io, tornerò sola sul treno…»
Romeo: « Va bene. Metti il cappotto, che ti accompagno, se non vuoi stare da me…»
Giulietta: « Si, alla stazione possiamo aspettare l’orario del treno..»
Così, Giulietta e Romeo passano delle ore a parlare alla stazione e si baciano ancora e ancora.
Quasi fosse una sfida. Si, una sfida.. a chi cede per primo. Scherzano e si prendono un pò in giro.
Si, per ridere di un destino avverso che non ci abbandona; smettere, ognuno di soffrire, da solo.
Romeo: « mi sa che il tuo treno sta arrivando…mi dispiace vederti andare via.»
Giulietta: «e tu...lo prendi insieme a me?»
Romeo: «Si, salgo sul treno con te e ti accompagno fino alla prossima fermata, almeno ti tengo compagnia.»
Giulietta: « hai paura di lasciarmi sola? Sai, anche io, a quest’ora, ho un po’ paura.»
Romeo: « No, sono io che non voglio restare solo.»
Giulietta: «Adesso, il rischio più grosso lo stiamo correndo noi due. Il rischio è di restare appesi ad una storia che prelude l’abbandono in un intreccio di braccia e baci, alla stazione. Così, casualmente.»
Romeo: « Così, si, e dammi un altro bacio- Involontariamente, sulle note di quel… sferrare di treno»
Giulietta: « Aspettando che altri sentimenti possano fiorire, sii... Avere la certezza di sentirmi protetta tra le tue braccia.»
Romeo: « lo so, lo sento.»
Giulietta: « Noi.. Siamo gli attori!»
Romeo: « Noi siamo la storia. E’ giunta la fermata.» la guarda e dice a malincuore: «è ora che io scenda!»
Giulietta: «Ma io non mi sento di lasciarti! Ti vengo dietro…»
Romeo: « Torna indietro con me.»
Giulietta: « Mi hai conquistata con il tuo fare.»
Romeo. «Scendiamo, cambiamo treno e torniamo da me.»
Giulietta: «No, non ora; preferisco cercare un Motel. Non amo i fantasmi…e voglio liberarmi di queste calze che mi fasciano»
Romeo: « Ho visto un Motel, non distante. Io ci vivo coi fantasmi nel cuore!»
Camera 28.
Giulietta: « 28?»
Romeo: «Si, sta scritto sulla porta»
Giulietta: «Ok! 28»
Romeo: «è scritto sulla chiave che tieni in mano»
Giulietta: « Domani cercheremo di afferrare la storia dal buco di questa serratura. Già, chissà quante coppie sono state nella "camera 28”.
Si lasciano alle spalle il custode ed entrano nel mondo dell’amore clandestino.
Giulietta dice a Romeo: « Può darsi che sia scritto qui il nostro destino!>>
E Romeo dice: « il nostro copione! >>
Giulietta: « Ah se non mi fossi uccisa! forse avremo potuto vivere felici ….sai che mi è piaciuto?»
Tulad and Kurtz