Visualizzazione post con etichetta relax. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta relax. Mostra tutti i post

2.6.08

Mondo a due ruote

C'erano i ragazzi, assiepati in modo sparpagliato lungo il nastro grigio che tagliava la città. C'era don Bruno, la cui grossa figura di bambino navigava un po' stordita nella severità ottocentesca del clergyman nero; c'era il rosa, quel "Rosa Gazzetta" sciorinato dalle vestigia dei palazzi metropolitani, a guardia e concordia delle raccolte intimità familiari, una macchia rustica di panno steso; allegria modesta d'un accarezzato benessere, qualcosa di residuale, semplice e schietto. E le magliette campeggiavano dai balconi elevati, recando la scritta "91° Giro d'Italia". La Storia attraversava le strade provinciali di anonimi agglomerati. Ieri è toccato proprio a noi, a Bresso.

C'erano, poi, loro: gli eroi della pista. Gli eroi di mio padre adolescente, che ancora tiene incorniciata la fotografia firmata "Coppi Fausto, sportivamente"; e che ancora rivede nelle biciclette le fatiche sane degli sfollati, la speranza inerme d'un futuro meno agro, la scuola nelle cartelle e negli astucci colorati.Oggi gli atleti percorrono l'asfalto con la grazia d'una perfetta ogiva: aerodinamici, leggeri, belli, radiosi, snocciolati l'uno dopo l'altro, gazzelle del suolo, sagome sfreccianti. Corrono, o forse volano, salutano, e scompaiono nella loro scia dorata. Eppure è restato in loro qualche traccia della ruvida sobrietà valligiana; nei dialetti sonanti, e nordici; in questo sport ancora popolare, slabbrato di povertà, nella struggente dolcezza d'una dolina.

Daniela Tuscano

8.1.08

Senza titolo 25

Contro l'immondizia indifferenziata della politica italiana vota il Polo della Liberazione, sostieni la Fatanuda

28.5.07

Rumori

Rumori

I rumori erano i soliti. La madre in cucina che parlottava con il padre. La voce penetrante di lei sopra ogni altro suono, mentre quella del padre, nelle rare pause della donna, si insinuava negli spazi vuoti, grave e definitiva. Lei taceva per un po’, rimuginava su quello che le era stato appena detto, e poi ricominciava. Cercavano di parlare piano perché il figlio era di là nella sua camera che dormiva. Era giusto che la domenica, se avesse voluto riposare un po' di più, lo potesse fare. Ma nonostante i due cercassero di stare attenti, ogni tanto il volume della discussione saliva improvvisamente per poi abbassarsi in un’altalena senza sosta. Sicché il ragazzo, dal sonno fine, era sveglio. Come ogni domenica, del resto, per quegli stessi rumori. Se ne stava però ugualmente coricato nel letto. A sentire il fresco delle lenzuola sulla pelle, ad ascoltare il sonno che a poco a poco sbiadiva dal suo corpo. A godersi quella sensazione di equilibrio con il mondo e di avere tutta una vita nel cuore ancora da consumare. E poi c'era il rumore della tazzina nel lavello e il cucchiaino che immancabilmente saltava giù dal piattino per rotolare sull’inox. ‘E fa piano…’ la rimproverava a quel punto il padre. ‘Si sarà svegliato?!?’ si chiedeva la madre preoccupata. E poi riprendevano a parlare di questo e di quello.
E qui il nastro si interrompeva. Il ‘Geloso’ quella mattina di troppi anni addietro era rimasto chissà perché acceso finendo per lo scolpire nell'anima i suoni che allora erano quotidiani e scontati. Ascoltava e riascoltava il nastro con un'angoscia montante; lui, oramai anziano, gli pareva d’essere ancora in quel letto a immaginare la colazione che già lo stava aspettando in cucina, di sentire persino il proprio respiro e quella sensazione di ingenua onnipotenza che tutto fosse ancora possibile. Serrò gli occhi e pensò: forse se la madre fosse entrata in quel momento nella sua stanza e lo avesse chiamato, l’incantesimo si sarebbe spezzato e lui sarebbe tornato per sempre ragazzo.

24.11.05

Senza titolo 1000


 
dopo aver  letto , sui  giornali che  il  film  Melissa p di francesca neri   , ha superato  i Pinguini  in marcia  (  un film bellissimo   da  un mio amico che  si scarica i  film dalla rete  ) . rilegendo
il post  di odiomuso  mi chiedo  :  non è che siamo tutti  ( salvo eccezioni o mosche bianche   )  assuefatti  dal sesso \  erotismo ormai divenuto mercificato  basta vedere  la pubblicità di qualunque  oggetto . Cosi pure  nei  programmi tv  in particolare quelli   d'intrattennimento ( reality  e  affini )    o   dal successo   che hanno   le  ex pornostar  ora  per opportunismo o   per  coerenza  convertite alla  religione  o  presentatrici di  programmi  per  bambini  : oppure il successo di trasmissioni in cui compaiono  tette  e culi   oil suiccesso  ( esperienza personale   con  dei miei condomini  quando  vivevo in affitto  a Sassari ) di  trasmissioni   come passaparola  o menate simili :  oppure  sotto  forma  di  pubblicità sui  giornali  femminili e non   .. Ma  allora , mi rivolgo specialmente  ale donne  e alle ragazze   invece di scandalizzarsi  ipocritamente    quando  i loro mariti \  partner  oppure  figli  i e/o amici    guardano  un  film  hard  oppure   leggono  giornali  \  giornalini pornografici, perchè non  s'incazzano  sollevano contro questa   merciificazione del loro corpo   ma  anche  del sesso  e dell'erotismo  cioè  di  una  delle cose  più belle   che adirittura  stanno alla base  della vita  ?  Come dimostra il film citato precedentemente,smettendo di comprare quel giormnale  o  o  quel  prodotto  oppure  non  guaerdando  certi programmi  ?  Ora ritornando  al film   esso  ha  tutto questo successo  sia per questo intrigante sottotitolo "sccopri cosa è vero". C sia  pèerchè  è tratto  da    il film tratto dal best-seller 'Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire' che nel 2003 spopolò nelle librerie di mezzo mondo grazie alle confessioni erotiche della sedicenne siciliana Melissa Panarello , ma  soprattutto per  il  batage  mediatico e  per la trovata     come  ho  già parlato nel     blog in particolare  qui (  non ricordo  gli altri   url   e  non mi và  di ricercarli per evitare di riaprire vecchie ferite ormai   chiuse\cicatrizzate  quasi come quella avvenuta  l'anno  sorso  con la nostra ex   cdv  roseinthewind.splinder.com ) dell'editore : ragazza minorenne+sesso=   molti  € . Inoltre  per quanto riguarda il film in questione    ,  ho letto   diverse   stroncature  a destra  (  in malafede o al limite  )  e  a sinistra  (  in buona fede   o   in alcuni  casi  come  l' www.unita.it  nel mezzo )  e  poi  è stato  rinnegato  dalla stessa  attrice del   libro  ,  non è  un granchè   si  regge  perchè ad  incarnare sullo   schermo le avventure (o fantasie ?) della protagonista è la   giovane rivelazione   spagnola Maria Valverde( vedere  foto al lato  )  contornata - tra gli altri - da   una   grande Geraldine Chaplin nei panni della  nonna e Fabrizia Sacchi in  quelli della   madre e  che  a  giurare il film , sia  stata  una  donna   francesca  neri  . Ha  ragione   l'unità  quando  dice   che per  tale  film ci sarebbe  voluto  tinto   bras   Oppure questa del sito filmup  leonardo da cui prendo molto   spesso foto e recensione  per  il nostro  blog   << [....]   Una sceneggiatura   che  occhieggia a meta-letture intimiste e    sociologhicheggianti, una   realizzazione tecnica riconducibile a nulla più  che  a una modesta fiction   televisiva, fanno il resto, mettendo a nudo un film  che  trova la sua cifra   nell'essere un catalizzatore di introiti pubblicitari e di   botteghino e poco più,  sfruttando beceramente un caso letterario che, nel  suo essere tale, si     connotava già come opera falsa e furba.Una qualsiasi  commedia  all'italiana anni '70 servirà, e meglio, a soddisfare le domande   che  si   pongono rispetto al film [...] .>> qui il testo integrale    Ora   ci  attenderà un   altro battagè  mass mediatico e  pubblicitario  pari  o  superiore  a  quello  avvenuto  con  melissa p che presentava  il suo libro . Speriamo  che  esso non  mi  faccia  lo stesso effetto   che  mi spinse a comprare  e  a buttare  via  12 € circa per il libro  .. E  che non  faccia  prevalere  ulteriormente  la ia tendenza   di voler ascoltare, leggere e guardare  vchiunque   ogni  lamento   per parafrasare una  canzomne  famosa  ( non riporeto il titolo  e testyo  perchè l'jhoriportato  tante di quelle  volte  in questo  blog  ) e  voiler  fare  , molto spesso  a  tutti i  costi  il bastian contrario ed andare  contro corrente   a tutti i costi  , anche  quando  non è neccessario e  si prendono delle  " scoittature  e delle "cadute  " inutili  peer la costruzione della  tua opera  d'arte  ( esperienza   di vita  ) .Concludo  con un consiglio  a coloro che   sono teledipendenti  ( compreso a  volte  anche il sottoscritto ) fate un gersto  rivoluzionario  spegnetela e leggete un libro  o  chiaccherate  andate a parlare con un vicxino   oppure  se non ne  potete fare  ameno   cambate  canale   .  Non so  più  che altro dire  con questo  è tutto alla prossima

13.9.05

Senza titolo 795

Nel supramonte del sud, un tempo regno dei bracconieri, torrenti, vallate e cascate spettacolari Linas, il parco dei sogni   Tutelata l’area dove sorge la miniera di Perd’e Pibera Itinerario nella Sardegna più segreta, in uno dei siti ambientali più preziosi del Mediterraneo 



GIANNI OLLA 


 VILLACIDRO. «Sul Linas ci vanno i bracconieri, non i turisti...». Breve scambio di battute prima di un ennesimo viaggio in cerca dei parchi che ci sono e non ci sono. Il nostro interlocutore è un geometra dell’ente foreste, che conosce bene quei luoghi. I bracconieri li combatte da anni, e ne conosce le mosse, i sentieri che utilizzano, le trappole, anche micidiali, e non solo per gli animali. Chi scrive ha semplicemente chiesto notizie della strada sterrata che, da Gonnosfanadiga arriva alla base delle cime, ed in particolare a Perda’e Sa mesa, 1236 mt, facilmente raggiungibile, a piedi, dall’altipiano di Nuraxi Togoro. Infatti nella primavera scorsa la strada, comunale, è stata resa inagibile per qualche settimana dalle piogge torrenziali. In effetti, non sembra credibile - anche per esperienza personale - che quell’area che molti chiamano il Supramonte del sud, con i suoi spazi vastissimi dai quali si vede mezza Sardegna e tutta la costa marina occidentale, con i suoi torrenti e le sue cascate spettacolari, con le sue vallate boscose che affascinarono anche Lamarmora, preoccupato dell’assalto selvaggio al legno, sia solo il regno dei bracconieri. Non lo è neanche per l’ente foreste e per i due comuni interessati. Il comune di Gonnosfanadiga, ad esempio, divenuto proprietario dell’ampia area occupata dalla miniera di Perd’e Pibera, ne ha fatto un parco, affidandolo in gestione all’ente foreste che sta ristrutturando gli edifici minerari. Da Perd’e Pibera parte il percorso più bello, più lungo e spettacolare verso tutto l’arco del Linas, descritto in tutte le guide e segnato dal Club Alpino Italiano. Sul versante opposto, alla fine della strada comunale che parte dalla chiesetta bizantina di S. Severa, il punto di partenza per altre escursioni è la località che, nelle carte IGM, è chiamato Ovile Linas, a quota 732mt. Era il centro di una vasta proprietà ad uso prevalentemente pastorale, ma i padroni, cagliaritani, non disdegnavano qualche gita. Infatti, incongruamente, a due passi da quello che è oggi un cantiere dell’ente foreste e che dovrebbe diventare un rifugio per i visitatori, vi è una costruzione rossastra in legno, con grande tetto spiovente in stile alpino: la cosiddetta «casa formaggino», oggi sbarrata, che potrebbe anch’essa diventare un buon luogo di sosta. Da questo punto di arrivo le «ripartente» a piedi, in bici, a cavallo, sono innumerevoli. Attraverso vecchie carrarecce utilizzate dai carbonai e dai minatori, si arriva in poche ore fino a Fluminimaggiore. Oppure, proseguendo lungo altri sentieri, ugualmente ben segnati, ci si inoltra nella valle dei Rio Linas, Cannissoni, Leni, in vista della lunga sequenza di cascate spettacolari (Linas: quattro salti tra i trenta e i dieci metri; Muru Mannu, settanta metri; Piscin’Irgas, 40 metri) che hanno avuto l’onore di diverse ricognizioni da parte delle riviste specializzate di viaggi e turismo. E il titolo di uno dei servizi era significativo: la Sardegna che non ti aspetti. In alternativa, un altro sentiero lungo le pendici di quel Muru Mannu da cui scende il torrente che forma la cascata, si arriva alla valle di Oridda, cioè al confine tra i comuni di Villacidro e Domusnovas. Scortato dai responsabili dell’ente foreste (il dottor Mole e il responsabile del complesso, dottor Maxia), chi scrive è arrivato invece a Oridda da una strada sbarrata che parte dagli ex complessi minerari di Tinì-Arenas, in territorio di Fluminimaggiore. Giornata straordinaria d’inverno. Sole e neve, che imbiancava non solo le cime del Linas, ma tutto il bosco: paesaggio incantato da stampa giapponese o da film di Zhang Yimou, con le impronte degli animali del bosco ben visibili sul bianco della neve. Poi dal Rio Orrida, che dà origine alla cascata di Piscina Irgas, un’altra strada sbarrata - vecchio percorso dei lavoratori che da Villacidro raggiungevano le miniere dell’Iglesiente - ci ha portato direttamente alla sede dell’ente foreste di Villacidro, nella foresta di Monti Mannu, divisa da un altro torrente, il rio Leni, che dava l’acqua potabile al comune. La palazzina dell’ente foreste, circondata di maestosi cedri del Libano, assomiglia ad un alberghetto della campagna francese, elegante, squadrato e invitante. Un tempo era la direzione della miniera di Canale Serci, luogo, in qualche modo storico-letterario. Alle spalle delle costruzioni ristrutturate stanno in bell’evidenza i resti della laveria e della fonderia, descritte da Giuseppe Dessì in una delle sequenze western di «Paese d’ombre». Scrive Dessì che, alla fonderia della miniera arrivavano i carichi di legname dalla foresta di Mazzanni, in alto, sul monte, dove oggi si sta scavando un tempio punico. I vagoni ferroviari venivano portati a valle, in andata, dalla semplice forza d’inerzia e, al ritorno, erano trascinati dai muli. La descrizione del terrore dei muli, legati e bendati dentro i vagoni, durante la rumorosa discesa, è uno dei pezzi più belli del romanzo. Ed è altrettanto bella l’evocazione misteriosa della fucilata che uccide il rapace «disboscatore» toscano che scendeva anch’esso a valle dentro uno dei vagoni. La sinergia cultura/ambiente è una delle sfide che il parco - chiamiamolo finalmente così, perché esiste, almeno quello letterario intitolato allo scrittore di Villacidro - ha lanciato da qualche tempo. E non si può dire che non abbia prodotto risultati, nonostante le tipiche indecisioni isolane (politiche e mentali) e la ricerca di professionalità da formare. Comunque, per chiudere in bellezza e ottimisticamente questa puntata, non solo vanno segnalati gli sforzi della fondazione Dessì per porsi come ponte tra la geografia, la storia e la letteratura ma anche la volontà di rendere fruibili questi luoghi con sentieri ben tracciati, accessibili a tutti e con la possibilità di soggiornarvi. Mentre il comune sta costruendo, su vecchi ruderi di carbonai, una locanda in mezzo al bosco, l’ente foreste ha quasi finito di ristrutturare, nella stessa area di Monti Mannu, la vecchia caserma che diverrà un rifugio. L’area del Linas/Monti Mannu non è più misteriosa e la sua attrazione non è più solo la cascata di Sa Spendula (ai margini del paese) celebrata da D’Annunzio. Siti Internet molto belli (che l’ente foreste, colpevolmente, non ha) e molto curati mostrano gli accessi e i sentieri anche più difficili, nonché i luoghi ancora poco battuti (come la misteriosa serie di cascatelle di S’Ega Sizzoris, nella valle di Villa Scema) e mettono a disposizione numeri di telefono per le guide. In primavera si svolgono spesso manifestazioni di escursionismo per professionisti che scalano le cascate e in luglio, sul lago artificiale Leni, c’è una manifestazioni internazionale di triathlon. Insomma, la strada maestra per fare davvero dei parchi che non taglino fuori i comuni e la popolazione. E che producano anche reddito.
 
 

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...