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8.2.14

10 febbraio giorno del ricordo o giorno dell'amnesia di stato ? io ricordo tutto

"Quando si guarda la verità solo di profilo o di tre quarti, la si vede sempre male. Sono pochi quelli che sanno guardarla in faccia." ( Gustave Flaubert )


  vi potrebbe interessare  il mio precedente post 
http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2014/02/le-foibe-lesilio-la-congiura-del.html


Ci avviciniamo , come tutti gli anni al 10 febbraio cioè a  Il Giorno del ricordo delle foibe e dell'esodo Istriano  - Dalmata 
 ed già iniziano ad arrivarmi email che mi fanno le stesse domande che mi vengono ai miei due post sull'olocausto : 1)  perchè ricordo l'olocausto \i e la shoah  e   2 )  perchè ricordo la shoah [ post  dedicato  a  negazionisti / revisionisti estremi  ].
Ma con alcune differenze eccole    .

1) Basta se ne parla troppo in tv.. ., non è vero che non se ne parla , ecc

No . non basta ,. almeno per me , se i miei  post su tali argomenti non li leggere  e credi pure a quello che ti raccontano i media affari tuoi   . Infatti è vero che se ne parla ma se ne parla solo a tesi costituita e poco o niente a 360 °  cioè vengono solo ricordate \ celebrate solo le nefandezze comuniste e per giunta ingigantite e decontestualizzate . E per questo che vengo da destra e sinistra imputato d'essere impreciso e fazioso , ma chi mi conosce lo sa che non è cosi .











Inoltre nei media non ufficiali invece ci basa su teorie pseudo-complottiste oppure più semplicemente fondate sul mero ed assurdo pregiudizio: foibe=uccisione di fascisti ., ;memoria delle foibe=revisionismo ,   esuli istriani  e  slavi =    fascisti  o  quanto meno  degli “indesiderabili(…) criminali (…) che sfuggono al giusto castigo della giustizia popolare jugoslava e che si presentano qui da noi, in veste di vittime, essi che furono carnefici”.  Infatti  da  http://www.qelsi.it ( un sito   di cui non condivido se non il  5  %  di quello che  dice   e  scrive   )  : << A questo proposito sarebbe importante che qualcuno progettasse, come hanno fatto per l’olocausto ebraico, di far partire qualche “treno della memoria” per far visitare anche i luoghi di questi orrori. Anzi, forse sarebbe meglio farlo partire dalla Stazione di Bologna, dove nel 1946 si è verificato un episodio di vera barbarie, protagonisti i ferrovieri comunisti che con tanto di bandiere rosse inveivanp contro gli esuli istriani dalmati giuliani al grido di “fascisti”, di fatto impedendogli di scendere dal treno e quindi di essere aiutati dalle dame della carità venuti in loro soccorso. Del resto per molto tempo i comunisti italiani erano convinti che dentro le foibe ci fossero soltanto fascisti che hanno meritato questa fine.
L’episodio di Bologna viene raccontato anche nel libro “Magazzino 18” di Simone Cristicchi appena uscito nelle librerie, che riporta la citazione dell’Unità del 30 novembre 1946, che considerava gli esuli degli “indesiderabili(…) criminali (…) che sfuggono al giusto castigo della giustizia popolare jugoslava e che si presentano qui da noi, in veste di vittime, essi che furono carnefici”.  >>  (  qui l'articolo completo ) . Fatti che   non  dovrebbero più avere  alcun fondamento né storico, né politico.
Per il Giorno del Ricordo  si dovrebbe trattare di un coinvolgimento tangenziale, e questo è valido anche per le posizioni negazioniste-riduzoniste (  di  certaistra per  i crimini da  loro commessi    e a destra ) o revisioniste ( da non confondere con negazioniste ) dell ex presidente della Croazia Stipe Mesic  colpevoli  di chiedere  che  si parli anche  dei   crimini fascisti.

2) tu odi il tuo paese

Diciamo che fra me e il l'italia c'è un rapporto d'amore ed odio ,che è troppo lungo da descrivere qui e ci porterebbe fuori tema ma che sarà ripreso in qualche futuro post ( chi vuole me lo ricordi via email ) . Esso può essere riassunto qui in questa scena del film   del 1989 diretto da Oliver Stone (Born on the Fourth of July)  ovvero   nato il 4 luglio particolare nel lasso di tempo che va  da l 0.40 a 1.00 


per  chi volesse  approfondire  il contesto   del  confine orientale e capuire   ciò che  c'è  ststo prima dele foibe  e  della dittatura e crimini di  tito e dell'esodo

Non sapevo che criticare certi atteggiamenti di noi italiani , fra cui quello di non volere fare i conti con il proprio passato bello o brutto che sia , e smontare alcuni miti come quello d'italiani brava gente significasse offendere il proprio paese .

3) come mai, tu antifascista e comunista narri e t'interessi di storia di destra e di fascisti ( un riferimento velato agli esuli ) .

Usciamo dalle vecchie ideologie che hanno caratterizzato gli ultimi 2 secoli del millennio precedente . Ed andiamo avanti . Il mio intento è è quello di tirare fuori , in maniera che si chiuda tale polemica e si possa ricordare ( pur nelle diversità di vedute ) tali avvenimenti , le responsabilità di ciascuno di noi dalòa destra alla sinistra . Ecco perchè condivido e  parlo anch'io a 360 gradi , per dare un giudizio globale aspetto a vedere lo spettacolo , il tentativo di Cristicchi dell'opera magazzino18
Infatti egli dice su repubblica del 7\2\2014 qui la versione integrale  dell'intervista   .<< (... ) Ecco perchè nel testo parlo ampiamente anche dei crimini di guerra commessi dall'esercito fascista italiano in Iugoslavia , in slovenia , dei rastrellamenti , dei processi e delle esecuzioni sommarie >>. Inoltre, e qui sta il riferimento al drammatico esodo delle popolazioni slave , se ti schieri o racconti dei tali eventi vieni << taciato come fascista . . In realta >> sempre secondo Cristicchi << gli esuili [ parlo anche per esperienza personale avendone conosciuto qualcuno, anzi meglio gli eredi ,   residente nella mia zona ] sono un popolo cosi vasto che comprende tutti , per la maggior parte hanno votato Dc  >> e ora centro destra ( la maggior parte , come si può vedere dai siti e forum su tali eventi ) . << Sempre strumentalizzati dalla politica per prendere voti . Questa storia non ha[  anzi  , corsivo mio , non dovrebbe avere  ] nessun   colore politico >> . Quindi un vfncl ( scusate la  volgarità   ma mi è scappato ) a chi riduce una storia cosi complessa ed  triste    , fatta di violenze , pulizie etniche , genocidi ed altri errori perpetrati anche prima della seconda guerra mondiale per italianizzare forzatamente    le popolazioni slave . Il caso  emblematico  di  questo processo è  quello   della   distruzione Il Narodni dom (in sloveno, Casa del popolo o Casa nazionale) di Trieste era la sede delle organizzazioni degli sloveni triestini, un edificio polifunzionale nel centro di Trieste, nel quale si trovavano anche un teatro, una cassa di risparmio, un caffè e un albergo (Hotel Balkan )  trovate nel link  sopra  maggiori dettagli  su  tale  evento  che determino  ed esacerbo  la conflittualità  già tesa  fra  Slavi ed  Italiani portando a quello che noi tutti\e  conosciamo  o almeno dovremo  conoscere 




Quindi cari amici    \ nemici come potete vedere anche se sono di sinistra la  penso come cristicchi << a differenza degli oltranzisti >> revisionisti estremi -negazionisti o peggio riduzionisti non giustifico ( anche se comprendo perchè se fosse avvenuta una balcanizzazione forzata , forse anch'io mi sarei comportato come le popolazioni slave prima dell'arrivo dei comunisti di tito ) << un crimine con un altro crimine >> abbassandomi al loro livello e passando da vittima a carnefice . << Mentre per loro le foibe sono state sono state un atto giusto dai parte dei partigiani , giusto buttare in quelle buche italiani , squadristi , fascisti ,un centinaio di preti (...) >>
Concludo  invitandovi   al dibattito  ( o via  email  o nei comenti qui  sul mio twitter  e  facebook  dove  metterò l'url del post   )    .
Naturalmente  , in quanto  non ho  ( ne  lo pretendo  d'averla )  la verità assoluta  s'accettano critiche  ed  osservazioni  ben motivate  e  documentiate  .
Ma  soprattutto  a  : <<  ricordare tutti questi fatti, che si tratti di foibe, di genocidio armeno, di genocidio ebraico, e tutte le altre atrocità dello stesso tipo.... i criminali, QUALI CHE SIANO, volevano occultare tutto questo con il velo dell'oblio e la congiura del silenzio...Invece è giusto che tutti siano informati, per non poter dire :" non sapevo"... che tutti sappiano chi erano le vittime e chi sono i boia criminali responsabili di tutti questi massacri...Chi li ricorda sta per forza dalla parte della ragione...>>  dal mio amico facebookiano  Guido Atzeni .
E poi   finiamola  con la guerra delle cifre  ( da  una parte  e dell'altra  )  perchè anche se  sono  poche migliaia   come dicono i documenti  ufficiali (   italiani ed  alleati )  o centinaia di migliaia  come  dicono  le altre  fonti  ( in cosiddetti  foiboici  ) sempre  d'orrori si tratta   che non vanno dimenticati   e taciuti   nè tanto meno strumentalizzati  politicamente  da una parte e dall'altra   

Aggiungo   questa   citazione de  Andreiana  : << (...)  se avete preso per buone \ le "verità" della televisione \ anche se allora vi siete assolti \siete lo stesso coinvolti.  (...) >>

1.2.12

i veri eroi sono quelli che dopo il clamore passano nell'oblio il caso di Irena Sendler

Irina Sendler donna di origine tedesca...durante seconda guerra mondiale è stata assunta come idraulico nei campi di concentramento!! Ma lei aveva un secondo fine riguardo a questo lavoro !! Lei sapeva dei piani terrificanti dei nazisti...aveva il suo furgoncino e le sue borse ingombranti...alla fine della giornata Irina metteva nelle sue borse dei bambini..e le metteva nel furgoncino insieme al cane che era addestrato ad abbaiare a tutti i soldati!! I soldati un po scocciati dal cane non controllavano mai il retro del furgone...e così Irina ha salvato più di 2500 bambini!!! Quando è stata scoperta le sono state rotte le gambe e le braccia...ma.lei non ha mollato la sua missione...nel giardino di casa sua ha seppellito un barattolo di vetro con la lista di tutti i nomi dei bambini...ed è sempre andata alla ricerca dei parenti o anche dei genitori!! All'età di 98 anni si è spenta!!! Irina Sendler grande donna!!! Non sempre il premio va dato a chi lo merita veramente!!! Infattti  nel 2007 l'ex Presidente della Repubblica di Polonia, l'ultraconservatore Lech Kaczyński,( quindi  neppure  di sinitra  )  avanzò la proposta al Senato del suo Paese perché fosse proclamata eroe nazionale. Il Senato votò a favore, all’unanimità. Invitata all'atto di omaggio del Senato il 14 maggio dello stesso anno, all'età ormai di 97 anni non fu in grado di lasciare la casa di riposo in cui risiedeva, ma mandò una sua dichiarazione per mezzo di Elżbieta Ficowska, che aveva salvata da bambina: <<
« Ogni bambino salvato con il mio aiuto è la giustificazione della mia esistenza su questa terra, e non un titolo di gloria »
(Lettera al Parlamento polacco)
Il nome di Irena Sendler venne anche raccomandato dal governo polacco per il premio Nobel per la pace, con l'appoggio ufficiale dello Stato di Israele espresso dal suo primo ministro Ehud Olmert (anche se queste nomine dovrebbero essere mantenute segrete). Alla fine tuttavia, il premio venne assegnato a Al Gore.di Irena Sendler venne anche raccomandato dal governo polacco per il premio Nobel per la pace, con l'appoggio ufficiale dello Stato di Israele espresso dal suo primo ministro Ehud Olmert (anche se queste nomine dovrebbero essere mantenute segrete). Alla fine tuttavia, il premio venne assegnato a Al Gore . per ulteriori news  continuate   su http://it.wikipedia.org/wiki/Irena_Sendler  

6.6.08

Memoria, speranze e futuro

PELLEROSSA E MERIDIONALI

Con questo articolo vorrei rievocare la memoria di alcune terribili esperienze storiche in cui sono stati consumati veri e propri eccidi di massa, troppo spesso dimenticati o ignorati dalla storiografia e dai mass-media ufficiali. Mi riferisco allo sterminio degli Indiani d’America e ai massacri perpetrati a danno dei “Pellerossa” del Sud Italia, vale a dire i briganti e i contadini del Regno delle Due Sicilie.


Dopo la scoperta del Nuovo Mondo ad opera di Cristoforo Colombo nel 1492, quando giunsero i primi coloni europei, il continente nordamericano era popolato da circa un milione di Pellerossa raggruppati in 400 tribù e in circa 300 famiglie linguistiche. Quando i coloni bianchi penetrarono nelle sterminate praterie abitate dai Pellerossa, praticarono una caccia spietata ai bisonti, il cui numero calò rapidamente e drasticamente rischiando l’estinzione totale. I cacciatori bianchi contribuirono così allo sterminio dei nativi che non potevano vivere senza questi animali, da cui ricavavano cibo, pellicce ed altro ancora.



Ma la strage degli Indiani fu operata soprattutto dall’esercitocinematre_conquistawest statunitense che pur di espandersi all'interno del Nord America cacciò ingiustamente i nativi dalle loro terre attuando veri e propri massacri senza risparmiare donne e bambini. I Pellerossa vennero letteralmente annientati attraverso uno spietato genocidio. Oggi i Pellerossa non formano più una nazione, sono stati espropriati non solo della terra che abitavano, ma anche della memoria e dell’identità culturale. Infatti una parte di essi si è integrata completamente nella civiltà bianca, mentre un'altra parte vive reclusa in alcune centinaia di riserve sparse nel territorio statunitense e in quello canadese.



Un destino simile, anche se in momenti e con dinamiche diverse , accomuna i Pellerossa d'America e i Meridionali d'Italia. Questi furono chiamati “Briganti”, vennero trucidati, torturati, incarcerati, umiliati. Si contarono 266 mila morti e 498 mila condannati. Uomini, donne, bambini e anziani subirono la stessa sorte.

Processi manovrati o assenti, esecuzioni sommarie, confische dei beni. Ma noi Meridionali eravamo cittadini di uno Stato molto ricco. Il Piemonte dei Savoia era fortemente indebitato con Francia e Inghilterra, per cui doveva rimpinguare le proprie finanze.

Il governo della monarchia sabauda, guidato dallo scaltro e cinico Camillo Benso conte di Cavour, progettò la più grande rapina della storia moderna: cominciò a denigrare il popolo Meridionale per poi asservirlo invadendone il territorio: il Regno delle Due Sicilie, lo Stato più civile e pacifico d'Europa. Nessuno venne in nostro soccorso.                        Soltanto alcuni fedeli mercenari Svizzeri rimasero a combattere fino all'ultimo sugli spalti di Gaeta, sino alla capitolazione.
















I vincitori furono spietati. Imposero tasse altissime, rastrellarono gli uomini per il servizio di leva obbligatoria (che invece era già facoltativo nel Regno delle Due Sicilie); si comportarono vigliaccamente verso la popolazione e verso il regolare ma disciolto esercito borbonico, che insorsero. Ebbe così inizio la rivolta dei Briganti Meridionali.

Le leggi repressive furono simili a quelle emanate a scapito dei Pellerossa. Le bande di briganti che lottavano per la loro terra avevano un pizzico di dignità e di ideali, combattevano un nemico invasore grazie anche al sostegno delle masse popolari e contadine, deluse e tradite dalle false e ingannevoli promesse concesse dal pirata massone e mercenario Giuseppe Garibaldi.

Contrariamente partigianiad altre interpretazioni storico-meridionaliste, non intendo equiparare il fenomeno del Brigantaggio meridionale alla Resistenza partigiana del 1943-45. Per vari motivi, anzitutto per la semplice ragione che nel primo caso si è trattato di una vile aggressione militare, di una guerra di conquista violenta e sanguinosa (come è stata del resto anche la guerra tra fascisti e antifascisti), ma che ha avuto una durata molto più lunga (un intero decennio) dal 1860 al 1870. Una guerra civile che ha provocato eccidi spaventosi, massacri di massa in cui sono stati trucidati centinaia di migliaia di contadini e briganti meridionali, persino donne, anziani e bambini, insomma un vero e proprio genocidio perpetrato a scapito delle popolazioni del Sud Italia.






Una guerra che si è conclusa tragicamente dando inizio al fenomeno dell’emigrazione di massa dei meridionali. Un esodo di proporzioni bibliche, paragonabile alla diaspora del popolo ebraico. Infatti, i meridionali sono sparsi e presenti nel mondo ad ogni latitudine, in ogni angolo del pianeta, hanno messo radici ovunque, facendo la fortuna di numerose nazioni: Argentina, Venezuela, Uruguay, Stati Uniti d’America, Svizzera, Belgio, Germania, Australia, eccetera.


Ripeto. Se si vuole comparare la triste vicenda del Brigantaggio e della brutale repressione subita dal popolo meridionale, con altre esperienze storiche, credo che l’accostamento più giusto da suggerire sia appunto quello con i Pellerossa e con le guerre indiane combattute proprio nello stesso periodo storico, ossia verso la fine del XIX secolo.




Guerre feroci e sanguinose che hanno provocato una strage altrettanto raccapricciante, quella dei red indiannativi nordamericani. Un genocidio troppo spesso ignorato e dimenticato, come quello a danno delle popolazioni dell’Italia meridionale. Nel contempo condivido in parte il giudizio (forse troppo perentorio) rispetto al carattere anacronistico, retrivo e antiprogressista, delle ragioni politiche, storiche, sociali, che stanno alla base della strenua lotta combattuta dai briganti meridionali. In politica ciò che è vecchio è (quasi) sempre reazionario. Tuttavia, inviterei ad approfondire meglio le motivazioni e le spinte ideali che hanno animato la resistenza e la lotta di numerosi briganti contro i Piemontesi invasori. Non voglio annoiare i lettori con le cifre relative ai numerosi primati detenuti dalla monarchia borbonica e dal Regno delle Due Sicilie in vasti ambiti dell’economia, della sanità, dell’istruzione eccetera.




Né intendo in tal modo esternare sciocchi sentimenti di inutile nostalgia rispetto ad una società arcaica, di stampo dispotico e aristocratico-feudale, ossia ad un passato che fu prevalentemente di barbarie e oscurantismo, di ingiustizia ed oppressione, di sfruttamento e asservimento delle plebi rurali del nostro Meridione. Ma un dato è certo e inoppugnabile: la monarchia sabauda era molto più retriva, molto più rozza, ignorante e dispotica, meno illuminata di quella borbonica.

Il Regno delle Due Sicilie era indubbiamente molto più ricco, avanzato e sviluppato del Regno dei Savoia, tant’è vero che esso rappresentava un boccone assai invitante ed appetibile per tutte le maggiori potenze europee, Inghilterra e Francia in testa.








Tuttavia, questo è un argomento vasto e complesso che richiederebbe un approfondimento adeguato. Infine, concludo con una breve chiosa a proposito della tesi circa le presunte spinte progressiste incarnate dai processi di unificazione degli Stati nazionali nel XIX secolo e dello Stato europeo oggi.




Non mi pare che tali processi abbiano garantito un reale, autentico borghezioprogresso sociale, morale e civile, ma hanno favorito e generato quasi esclusivamente uno sviluppo prettamente economico. Voglio dire che l’unificazione dei mercati e dei capitali, prima a livello nazionale ed ora a livello europeo, o addirittura globale, non coincide affatto con l’unificazione e con l’integrazione dei popoli e delle culture, siano esse locali, regionali o nazionali. Ovviamente, le forze autenticamente democratiche, progressiste e rivoluzionarie devono puntare a raggiungere il secondo traguardo.







P.S.: Riconoscete il famigerato "brigante padano" raffigurato nella caricatura a destra ?

21.5.08

pelegrinaggio a S.Anna di stazzema

Una bel  botta  e risposta su repubblica del 20 maggio 2008   ne  trovate sotto  la pagina   scanerizzata  grazie   all'aiuto  dei cdv  di  scarabocchiodicomicomix.splinder.com/ che ringrazio vivamente  e non finirò mai di farlo 




se nel caso  non s'ingrandisse per  chi volesse leggersela  può andare andare su www.ulisse-compagnistrada.blogspot.com ( altro mio blog  )   dove  a differenza  di  splinder  c'è   un programma  che permette d'ingrandire  le immagini soprattuto quelle  (   come in questo caso scannarizzate  )  potete   e cliccare sull'immagine

11.7.07

Senza titolo 1934

(....) E se non fosse per sentirmi vivo adesso
io nemmeno probabilmente, starei cantando.
Tu da che parte stai?
Stai dalla parte di chi ruba nei supermercati,
o di chi li ha costruiti...rubando? (...)

Francesco de Gregori in " chi  ruba nei supermercati " dall'album  canzoni d'amore

riprendendo il post  precedente  rispondendo a chi mi chiede   da  ce parte stò  e che ho il piedi in due staffe  quando in realtà e credo che  chi segue  veramente  lo abbia capitop  io    sto per usare uno slogan degli anni 1970\1980  : <<  nè con le  br  nè con lo stato >>





MALEDETTI VOI …


Maledetti voi, Signori del Potere, che movete la vita di persone coi vostri fili da burattini Maledetti voi e i vostri ideali che destinate a sorte incerta noi poveri mortali; e Maledetti poi Per aver ucciso la mia vita di bambino Che non aspettava altro, oh Signori miei, che parole Come “ a non più rivederci, addio, a mai…” Maledetti voi e Maledetti noi … E ancora grazie poi di quest’incanto di paese che trema all’orrore di una guerra e si nasconde nelle chiese sempre aperte tranne quando fuori piove forte … Maledetti voi che lasciate che vite di bambini siano regalate al vento come tanti palloncini;
E non pensate mai, Signori miei, ad occhi che ti guardano e ti chiedono : “ Tu da che parte stai? Tu da che parte stai ?” Spero che sia la mia … E cosi Maledetti noi destinati al dolore antico e sempre vivo regalato da voi alle nostre vite! E maledette bombe senza nome che lasciate alla pioggia il compito di pulire e a noi il dovere di capire il perché …E quanto ancora voi, Signori del Potere, dovrete distruggere e noi ricostruire; Uccidere e non far risorgere; parlare e non capite ?! E vi chiedo se anche voi avete un cuore che piange e che ride come il mio o se, di tanto in tanto, ci parlate con Dio, quando la notte ascolta il suono dei vostri pensieri più lunghi… E così maledetti noi destinati al dolore antico e sempre vivo regalato da voi alle nostre vite! E maledette bombe senza nome che lasciate alla pioggia il compito di pulire e a noi il dovere di capire perchè …



" La giustizia è come una tela di ragno:trattiene gli insetti più piccoli,mentre grandi trafiggono la tela e restano liberi."    (Solone)                       




ringranzio per il testo e la frase il blog splinder  sudditopeggiore




la canzone del video si chiama "Maledetti voi" è di Luca Moro nipote dello statista ucciso dalle br [ ? ] . Essa fa parte del film "Piazza delle Cinque Lune" di Renzo Martinelli, dedicato all’assassinio dello statista democristiano (1979).
l'autore  è stato ospite  con questa  canzone di Giovanni Anversa in una puntata di "Racconti di vita"  ( Via Teulada, 66 tel. 06/3612201 – 3219086 fax 06/37514971 raccontidivita@rai.it  ) dedicata alle "ferite" lasciate aperte da stragi e terrorismo. Domenica 4 maggio alle 12,30 su Raitre. nella  puntata  didomenica 4 maggio 2003 ore 12,30 Raitre

Sintesi della  puntata 




A cinque giorni dall’anniversario del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse, "Racconti di vita" ospita il nipote Luca con la canzone "Maledetti voi" che fa parte del film "Piazza delle Cinque Lune" di Renzo Martinelli, dedicato all’assassinio dello statista democristiano (1979). Oltre a Luca Moro, Giovanni Anversa ospiterà nello studio allestito al Teatro di Tor Bella Monaca, la madre di Luca e figlia di Aldo Moro, Maria Fida e Leopoldo Petri, fratello di Emanuele il poliziotto ucciso circa un mese fa sul diretto Roma-Firenze nel corso di un conflitto a fuoco con due brigatisti. Inoltre ci sara’ in studio Lorenzo Pinto, fratello di una vittima della strage di Piazza della Loggia a Brescia (1974). Nei filmati la testimonianza di una madre che ha perso l’unico figlio nella strage alla stazione di Bologna (1981) e quella della vedova del direttore sanitario del Policlinico di Milano ucciso dalle Brigate Rosse nel febbraio del 1981 .

concludo con due citazioni il primo è un verso di  De Andrè  : <<  Certo bisogna farne di strada [...] per diventare così coglioni  da non riuscire più a capire   che non ci sono poteri buoni. >> ., la seconda  di
Elisée Reclus : << Non esistono frontiere naturali nel senso dato loro dai patrioti. Tutti i limiti costruiti fra le nazioni sono opera dell’uomo e nulla impedirebbe che venissero spostati o cancellati. >>
 a voi  soprattutto ai nuovi  decidere  decidere da  che parte stò




9.7.07

Senza titolo 1931

Dopo aver ascoltato aldo ricci presenta il suo libro  il tonto ( censurato dallla  lobby  di lotta continua ) sui retroscena e  presunto coinvolgimento  di Lc  sul delitto calabresi  e  su quello di mauro rostagno ) e a lettura dell'introduzione  e delle  prime pagine, cercando su youtube dei riferimenti  ad Aldo ricci e  e mauro rostagno  ho trovato dei  riferimenti  su mara  cagogl ( qui e qui oltre  ai collegamenti  ipertestuali precedenti per chi vuole  rinfrescarsi al memoria  e  per  chi  non sa niente  poco  e male di quegli avvenimenti  che  da  qualunque  parte     li  si analizzi sia  ion senso  revisionoista a volte anche estremo  ovvero negazionista  e strumentale o  in mniera  obbiettiva  o comunista  come  vengono etichettati  chi lo fà    restano  una ferita  ancora aperta  ) .
Ed  ecco  che cercando  delle  ulteriori news  oltre a  quelle che  già conoscevo  mi  sono imbattuto  in questo toccante  e bellissimo video   del gruppo i perduellio


Ora  è vero  che la storia dii cui mi accingo a parlarvi  potrebbe essere considerata  da alcuni di voi  o  da  chi legge  una  storia  a senso unico ( non più di tanto secondo me  visto che lo stesso sequetrato dal gruppo  brigatista capeggiato dalla cagol  ha  confermato in uniintervista  anche se dopo 20 anni  la  versione  dei gruppi della  sinistra parlamentare  ovvero che  la cagol  fu  barbaramente  uccisa  quando ormai  era inerme e con le mani alzate come  confermebbero anche  alcune perizie balistiche, quel colpo non può essere stato sparato durante il conflitto a fuoco, ma sembrerebbe che sia stato sparato, con ferma determinazione, da uno dei due carabinieri rimasti illesi , uno era morto ed una altro era ferito , mentre Mara era seduta e con le mani alzate insomma,si sarebbe trattata di una vera e propria esecuzione ! ) ., ma  è cosi  triste  e poi  non riesco  e chi mi segue  con attenzione  lo  dovrebbe sapere  odio la memoria  condivisa .soprattutto quando  essa  è forzata indipendentemente  che si tratti da destra  e sinistra  come afferma  marco travaglio  alla presentazione  del libro di di cui parlavo all'inizio  (  ecco dove  trovare  su youtube  i  video 1 2 )
Infatti come dice l'introduzione  al video presa  dl sito  del  gruppo  sopracitato : <<  la storia è dei vincitori, e così vicende personali di singoli uomini e donne finiscono per essere associate in un unico grande calderone, giudicate e catalogate alla luce del presente, senza distinzioni di sorta . Magari oggi se la guerra fosse finita diversamente avremmo piazze intitolate ad Hitler ed a Mussolini e probabilmente non solo Pansa chiamerebbe banditi i partigiani . Se però ci scomodiamo per qualche attimo e ci addentriamo nella vita di singoli personaggi, di singoli uomini e donne appunto, rischiamo di trovarci di fronte a contraddizioni molto più pronunciate di quanto il comune sentire storico ci faccia apparire. E così leggendo le lettere che Mara Cagol, una delle fondatrici delle BR [  moglie di renato curcio  ]  spediva ai genitori mentre viveva in clandestinità, ritroviamo contenuti che poco si conciliano con l'idea che la storia si è fatta di lei e di altri. Poi se andiamo oltre e scopriamo anche che è stata uccisa da un colpo di pistola esplosole alle spalle da un poliziotto mentre era in ginocchio con le braccia alzate, tutto diventa ancora più confuso e meno scontato.>>


Il video che segue è una pessima [sic],ma comunque efficace, registrazione casalinga della canzone "Mara" dedicata appunto a Mara Cagol, con largo uso proprio delle sue lettere.
concludo ripondendo preventivamente  a chi mi dirà che non ho rispetto e  affendo  i familiari delle vittime ,  che sono  terorista  , mentre  ho cestinato e continuerò a farlo email  in splinder  e all'indirizzo di tiscali (  in quanto  ne  ho già accenato  nell'introduzione
di questo  post  oltre che  nelle faq ed  eventuali aggiornamenti  e  altri post del  blog  primna  che dicidessi di inserire tale  tag  )   chi mi dice  che sono a senso unico  e di parte
1)   chiedo scusa ma non era mi  intenzione  offenderli . Se nel caso lo ritenessero possono   se  iscritti a questo blog  o  a splinder  replicare  ( o  se impossibilitati mandarmi il loro materiale  o alto  e lo pubblico io  )  con storie  dirette o indirette  di persone uccise  dal fanatismo rosso  : <<   colpirne uno  per  educarne  100 >> ( uno slogan brigatista   , se non ricordo male  ) o commentando questo post   segnalando  link , libri , film , ecc
2)  prima  di parlare  documentavi infatti  come dicono gli yoyomundi , sui perduellio non ho trovato  neiente  ,  nelle note  al testo dela  canzone  trovate sotto l'url del  testo : <<
Abbiamo scritto e cantato questa canzone, affinché non si possano dimenticare tutte le vittime – consapevoli e inconsapevoli – del terrorismo.>> . Ma  sopratutto in alcuni stralci  tralci di una mail al direttore di PMNet scritta dal cantante degli Yo Yo Mundi, Paolo Enrico Archetti Maestri, in seguito alle polemiche scatenate dall'esecuzione di questa canzone durante una manifestazione a Brà.
« Ho scritto quella canzone nel 1994 e la stessa è stata pubblicata dalla allora Polygram (oggi Universal), per conto dell'etichetta Consorzio Produttori Indipendenti sul nostro fortunatissimo album "Bande Rumorose", registrato in diretta televisiva nel programma "Segnali di Fumo" negli studi di Videomusic (divenuta poi TMC2).
Sull'album quale commento per il testo, abbiamo voluto apporre una dedica precisa.
Mi preme sottolineare che noi siamo originari di Acqui Terme e viviamo a pochi chilomentri dal luogo dove avvennero i fatti tragici che portarono, oltre alla morte della Cagol, sia la liberazione di Vittorio Vallarino Gancia e sia la morte del carabiniere Giovanni D'Astolfo e il grave ferimento di altri due colleghi, e che quei fatti e anche tutte le storie, leggende, cronache e risvolti sono risuonati nella nostra memoria con una forza ancor maggiore, dato il particolare coinvolgimento emotivo di tutta la popolazione dell'acquese.
Riportiamo di seguito - a tal proposito - quanto scritto in un intervento di Luciana Ziruolo, sul Quaderno di Storia Contemporanea (numero 20, 1996) realizzato dall'Istituto per la Storia della Resistenza e della Storia Contemporanea in provincia di Alessandria:
"...una breve digressione, in realtà un'ulteriore riflessione sul "passaggio della memoria": non è un caso che, a distanza di vent'anni, una canzone "Chi ha portato quei fiori per Mara Cagol?" sia stata scritta e musicata dall'acquese Paolo Archetti Maestri. Nel 1975, appena ragazzino, deve essere rimasto particolarmente colpito dai fatti, recandone i segni, come alcuni di noi. La canzone potrebbe rientrare nel genere delle leggende metropolitane di questi ultimi anni, se non fosse che molti, ed io tra questi, hanno potuto constatare nel tempo la presenza di mazzi di fiori posti all'inizio del viottolo che conduce alla Cascina Spiotta (è questo il nome del luogo degli eventi luttuosi).
Un atto tragico e dolce al contempo che sarebbe certo caduto nell'oblio senza la volontà raccoglierlo, di serbarlo, di fermarlo in questo caso con le parole di una canzone.
Nella canzone ci sono parti di testo che chiariscono meglio di ogni possibile commento lo sconcerto di chi narra e si fa portavoce di una minima parte della vicenda - appunto l'atto di lasciare, forse per amore, delle rose in quel luogo".
Insomma per approfondire ancora di più il senso di quel testo, potremmo aggiungere che il protagonista della canzone è un giovane che si pone delle domande, certamente confuso da ciò che la tenera età non gli permette di capire nella sua completezza, ma con la straordinarietà di poter percepire diffusamente l'amore, il ricordo, la devastazione, la morte senza alcun giudizio o pregiudizio di sorta.
È indubbio che senza un'adeguata presentazione della canzone, il testo potesse essere frainteso altresì ci spiace che qualcuno - forse nella difficoltà di informarsi rispetto alla canzone di un gruppo come il nostro certamente conosciuto, ma non così celebre ! - possa aver creduto di avere a che fare con una canzone inneggiante al terrorismo (che non sia detto nemmeno per scherzo !!! ) .
Paolo Enrico Archetti Maestri e Yo Yo Mundi >>





Curiosiità  ed  approfondimenti



  • Il gruppo musicale Yo Yo Mundi ha dedicato una canzone a Margherita Cagol, intolata "Chi ha portato quei fiori per Mara Cagol ? ".  è  la n°10 del disco live del 1995 ristampato  bande rumorose



  • Anche il cantante Moltheni le ha dedicato un brano strumentale, "Gli occhi di Mara Cagol", all'inizio del suo album "Spledore terrore".



  • Umberto Eco, invece, afferma che una volta scoperto che la moglie di Fra'Dolcino si chiamava "Margherita" come Margherita Cagol, morta più o meno in condizioni analoghe, l’ha espressamente citata nel suo  Il nome della rosa, come strizzatina d'occhio al lettore: altrimenti non l'avrebbe nemmeno nominata.





20.5.07

Senza titolo 1841

L'allarme terrorismo dei fgruppi eversivi di sinistra   essite  è negarlo significa  fare come  lo struzzo  che nasconde la testa sotto la  sabbia  . Ma  quello che non capisco  e più  m'indigna  è il fatto  che qualunbque  governo al potere ( destra o sinistra )  si negano o si sottovalutino le  vigliacche  aggressioni  e  devastazioni di   sottoculture fasciste, razziste, omofobe e sessiste
  e media (  salvo pochi  ) s'accodano dandone solo  flash d'agenzie    e  poche righe in cronaca come questo caso











Bruciata lapide di Valerio Verbano Giovane di Autonomia Operaia ucciso 27 anni fa dai Nar (ANSA) - ROMA, 19 MAG - Bruciata a Roma nel quartiere Montesacro la lapide, la corona di fiori e la bandiera che ricordano l'uccisione di Valerio Verbano. E' il giovane militante di Autonomia operaia, che 27 anni fa, fu ucciso, all'eta' di 18 anni, da un commando dei Nar, che lo attese nella sua abitazione, dove aveva immobilizzato i suoi genitori. A scoprirlo e' stata la mamma di Valerio, che oggi ha 83 anni e non ha ancora perso la speranza che gli assassini di suo figlio possano essere scoperti.














20.05.07 - Rovigo:aggressione omofoba, 11 denunciati Nuovo, brutale, caso di bullismo antiomosessuale. Stavolta, dopo lo scherno e gli insulti, si è passati alla violenza fisica tanto che i carabinieri di Rovigo, a conclusione delle indagini hanno denunciato undici ragazzi per le violenze ai danni di un coetaneo


20.05.07 - Bologna: aggressioni e molestie all'Università “Spintonata e palpeggiata da un gruppo di Student Office” L’episodio denunciato alla polizia,è avvenuto dopo un diverbio al termine delle elezioni per l’ateneo.


20.05.07 - Trieste: aggressione fascista Nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 maggio il presidio permanente per il diritto alla casa in piazza a Trieste è stato violentemente attaccato da una squadraccia fascista.Facciamo appello a tutt* coloro le/i quali hanno a cuore la libertà e la giustizia sociale a non sottovalutare l’episodio della notte scorsa e a vigilare contro ogni tentativo di impedire l’agibilità sociale e politica delle famiglie in lotta a Trieste.


19.05.07 - Roma, fuoco alla lapide di Verbano Fuoco alla lapide che ricorda Valerio Verbano, il diciottenne militante di Autonomia operaia, che 27 anni fa, fu ucciso da un commando dei Nar


elenco  sempre in continuo aggiornamento di  www.ecn.org/antifa/

Inoltre  s'ignorano  sia le  reazioni  come la destavazione  per  fortuna  senza  danni allle persone di una sede  romana  del gruppo  xenofobo  forza nuova  o  il " mal di pancia  proveniente  dal movimento  ancora pacifiche  come dimostra  questo comunicato di un gruppo di sinistra  pne  e rose  qui il testo
Cosa  voglionoi che si ritorni agli  anni 70\80  con i morti da  ambo le parti ?  fra cui  anche  gente che non c'entrava niente  ?

19.5.07

Senza titolo 1840

Dopo aver letto  questo articolo  trovate  il testo  sotto di uno dei piùsagaci  scrittori italiani degli ultimi 27\ 30 anni  Lello  voce  sul il giornale  di sardegna del  19\5\2007 ,  mi sono accorto  che  a causa  dell'orgoglio troppo smisurato dei familiari delle  vittime con  il non voler permettere  che  chi ha sbagliato  vittima  consapevole ed inconsapevole di cattivi maestri  e soprattutto abbia  scontato fino in fondo  la pena  non  pentendosi per  convenienza  ( ma  facendolo , in alcuni casi solo dentro di se  )  abbia una seconda  possibilità . E   lo stato  che ha paura di togliere  il segreto su detterminate cose  e di  fare  uanlegge come  gli Usa  ( tanto  esaltati  e mitizzati )  che renda pèubblicidopo un certo numero di anni  documenti segreti  . Esisteranno sempre  morti di serie A  e serei B .  Quindi come giustamente suggerisce  Lello  occorre ricordare non solo  a senso unioco  e  al di là di cercare  una utopistica  memoria  condivisa . Lo <<
io non ho alcuna prova per    essere certo al di là di ogni   ragionevole dubbio della responsabilità del Commissario Calabresi nell’omicidio di
Pinelli  ferroviere precipitato dalle finestre della Questura di Milano durante le indagini sulla bomba di Piazza Fontana, mentre le forze dell’ordine, sbagliandosi di grosso, seguivano la pista anarchica.
Sono invece certo che, fosse stato anche Calabresi stesso a spingere fuori dalla finestra Pinelli, questo non avrebbe autorizzato nessuno a farsi
giustizia da sé. Sono altrettanto sicuro,però, che quelle  indagini le dirigeva proprio   Calabresi e che offende qualsiasi intelligenza  , credo anche quella  dei familiari di calabresi  la sola eventualità di dover  prendere  per  vera la  fantasmagorica tesi  del malore  attivo  secondo la quale pinelli si sarebbe suicidato ma non avrebbe preso lo slancio  necessario  a  giustificare  una qualsiasi parabola  di caduta compatibile con questa tesi perchè  era praticamente  svenuto  nel momento in cui  gettava da quella finestra .E    sono abbastanza convinto che    (quasi fosse la nemesi della  “pista sbagliata” . nell’assassinio   Calabresi c’entrino poco    Sofri e i suoi sodali
Qualche giorno è giusto,è stato celebrato il ricordo di Calabresi:ma f   credo si dovrebbe rendere  omaggio a Pinelli .Ben fatto .  Se fossi stato là, avrei applaudito anch’io, avrei applaudito alla vittima Ma non  avrei potuto fare a meno di   pensare che il medesimo applauso  andrebbe attributato a Pinelli e anche  a lui andrebbe resa  giustizia  perchè sono certo che il non  far luce  sul suo omicidio  è stato un metodo  subdolo ed inquietante  per lasciare  soli Calabresi e la sua famiglia  .
>>

Infatti  il Commisario Luigi Calabresi  non potè  difendersi  dalla  vigliacca e brutale  campagna  (  giusta  o sbagliata che fosse )  d'odio  del movimento ed  in particolare del gruppo Lotta continua  ---- poi diventato  una lobby  come   dice il libro il tonto in cui parlava del vero o presunto ruolo di lotta continua  nell'omicidio di mauro rostagno  di Aldo ricci  un libro censurato  e fatto ritirare dal commercio per le pressioni di  appartenenti a ex  Lc  qui ulteriori  news su tale libro    ---  e dalle  accuse  vere o presunte  di esponenti  dela  sinistra  exstra parlamentare  che trovate  nelle note  del libro anonimo e collettivo  (  linkato sotto ) strage di stato , perchè  fu ucciso  qualche giorno prima del processo  ijn cui era chiamato in causa  sulla morte di Pinelli  . E poi stava diventando scomodo anche per il sistema  infatti stava indagando  suigruppi eversivi di destra  in Alto Adige   legati  a Gladio .


                                          approfondimenti


contesto
   strategia della tensione e anni  Piombo

dal libro   contro inchiesta  "  strage di stato  "  della sinistra  extraparlamentare ( libro no copy right e disponibile  integralmente qui ) sulla a strage del 12\XII\1969 meglo nota  di piazza  fontana usato anche dalla magistratura  nel 1988 per  riaprire le inchieste da  leggere  con attenzione  anche le note 



Calabresi



         Pinelli



11.10.06

Senza titolo 1475


Finalmente è ufficiale in questi giorni a a Roma si è svolta la cerimonia per il prestigioso riconoscimento Esso è Un’arte senza tempo unica nel suo genere coltivata ancora con grande passione in molti paesi del centro e del nord Sardegna Un canto concorde. La locuzione “a tenore” nel gergo dei cantori significa proprio questo: la voce solista che si fonde con quelle dei coristi ottenendo un tutto armonico di vibrazione profonda. Anche nella lingua di ogni giorno questo modo di dire si applica a qualsiasi azione - materiale o immateriale - compiuta con garbo e armonia, nella maniera migliore possibile.
Nella pratica del canto millenario definito dall’Unesco come patrimonio intangibile dell’umanità nel novembre del 2005 i protagonisti sono quattro. La voce solista che intona e guida la linea del canto (boghe) è accompagnata da tre coristi: mezzavoce (mesaoghe), basso (bassu) e contralto (contra). Non c’è nessuno che suoni, si tratta di sole voci umane senza l’ausilio di strumenti musicali di alcun genere.
Perché un coro a tenore venga considerato eccellente occorre che i quattro cantori siano tutti di ottimo livello, possibilmente inconfondibili rispetto ad altri esecutori. Ma non è sufficiente, ad esempio, che il solista sia una voce più unica che rara, occorre che i tre coristi siano in grado di fargli compagnia al meglio. Gli appassionati di canto a tenore ricorderanno un coro di Lodè di oltre trent’anni fa in cui il solista (Preteddu Nanu) era di valore assoluto ma i tre coristi, pur essendo di buona qualità, non erano adeguati a lui.
Ogni paese del centro e del nord Sardegna che coltiva quest’arte senza tempo ha elaborato un modo di cantare tutto proprio che lo rende unico nel suo genere: il tenore di Fonni non si può confondere con quello di Gavoi . Quello di Bitti canta in maniera diversa rispetto a Orune, Orgosolo ha un suo stile peculiare, Silanus altrettanto , in gallura ( dalle mie parti ) si usa il canto a tasgia e si potrebbe continuare a lungo. Nel corso dei secoli i vari cori hanno elaborato moduli musicali particolari (pensiamo alla melodia del canto “a sa lestra” di Orgosolo o ad alcune canzoni a ballo esclusive di Oliena).
Negli ultimi decenni il mondo dello spettacolo ha cercato di mettere le mani sul canto a tenore, ma i vari tentativi sono falliti più o meno miseramente. Oggi prevale la coscienza della tutela delle peculiarità, nonostante qualche tentazione residuale di appropriarsi indebitamente di ricchezze altrui da parte di alcuni (pochi, in verità) che includono nei loro repertori moduli esclusivi nati altrove.
Domina su tutto la grande passione, basata sul piacere del canto in sé, a prescindere dalla materialità dei sesterzi: uno spirito vitale che rende i cantori quasi immuni dalla stanchezza delle lunghe serate e può far proseguire il canto fino all’alba. A Bitti esiste una definizione particolare per le voci insonni degli esecutori che intonano il canto fra il morire della notte e il primo annuncio dell’aurora: “a s’arvorinu”, l’incerto chiarore del giorno che sta per nascere e fa sì che le voci siano stanche ma proprio per questo cariche di sofferenza senza tempo.
 A tenore si può cantare davvero di tutto: elegie e inni sacri, lamenti funebri e canti di culla, mutos d’amore e di scherno, balli lenti e danze scatenate, la vita e la morte, la rugiada e la brina. I versi sono importanti allo stesso modo della melodia: il sacro rispetto del testo ha reso perenni nel ricordo dei vivi poeti come Peppino Mereu e Paulicu Mossa.
Secondo la nuova sardegna del 10\10\2006 le motivazioni sono :


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NUORO. Cerimonia solenne ieri pomeriggio a Roma, nella sala conferenze della sede di rappresentanza della Regione Sardegna, per la consacrazione ufficiale del canto a tenore dei pastori del centro della Barbagia quale patrimonio orale e intangibile dell’umanità. La Commissione nazionale italiana dell’Unesco, infatti, ha attribuito il riconoscimento formale all’amministrazione provinciale di Nuoro dell’unico “capolavoro” italiano tra i 43 proclamati in tutto il pianeta il 25 novembre 2005, a Parigi, dalla giuria internazionale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, l’Unesco appunto. A ricevere il prestigioso attestato dalle mani di Giovanni Puglisi, presidente della Commissione italiana Unesco, c’erano, ieri a Roma, il vice presidente della Provincia di Nuoro (nonché assessore alla Cultura) Peppino Paffi e l’assessore regionale alla Pubblica istruzione Elisabetta Pilia. Con loro c’erano poi Daniele Cossellu, mesuoche del gruppo a tenore Remunnu ’e Locu di Bitti, ora presidente dell’Associazione regionale Tenores, il sindaco di Ollolai Efisio Arbau e l’assessore all’Ambiente del Comune di Oliena Antonio Putzu. Alla cerimonia ha preso parte, inoltre, anche un sardo illustre di casa al Governo, Emidio Casula, sottosegretario alla Difesa. È lui che, assieme a Paffi e alla Pilia, ha preso il microfono per elogiare l’antico canto dei pastori dell’isola, dalle caratteristiche particolari e uniche. Non a caso la motivazione Unesco dice che «non esiste in altre parti del mondo un’espressione vocale, gutturale e polivocale, come quella dei pastori sardi». Parole solenni in una serata romana «davvero emozionante», è il commento a caldo del vicepresidente della Provincia di Nuoro. >>
Infatti essa è , come  affermano  vari  studiosi  e antropologi ,   una espressione unica al mondo .Infatti   <<  [...]  Il canto a tenore è uno dei più straordinari esempi di polifonia del Mediterraneo, per complessità, ricchezza timbrica e forza espressiva; le sue peculiarità ne fanno una realtà propriamente sarda, che non ha eguali nel resto del mondo. La sua origine è antichissima, come la sua funzione sociale di aggregazione e rafforzamento dei legami all’interno della comunità. Sono gli stessi interpreti di questa forma di canto ad accreditare l’ipotesi che esso trovi il suo nucleo originario nell’imitazione dei suoni della natura, gli unici suoni che il pastore, nei lunghi mesi di solitudine nei pascoli lontano dal paese, può ascoltare e analizzare fino al più impercettibile dettaglio. Soprattutto le vibrazioni e i timbri prodotti dai greggi di pecore sembrano ispirare il forte e caratteristico aspetto gutturale di questo canto; un elemento originario, che poi evolve in una rara raffinatezza fatta di melismi, complesse ritmiche ed emozionanti modulazioni.Il ruolo di questo canto all’interno della comunità era e continua ad essere di enorme importanza: la trasmissione esclusivamente orale della tecnica d’esecuzione e dei brani di poesia utilizzati rafforzava il legame fra le generazioni ed era un’occasione di traduzione espressiva di esperienze e caratteri individuali; l’apprendimento e la necessaria esercitazione costituivano un momento vivo d’incontro e confronto fra i giovani interpreti, e fra loro e l’occasionale pubblico; infine, l’esecuzione del canto durante i momenti più gioiosi e liturgici della vita della comunità dava ad esso quel carattere insieme sacro e festoso, dal quale risulta inseparabile. Non so che  altro dire   e chiudo qui in quanto non ho  , visto che è da poco che mi sto appassionando a questo genere di musica  le  competenze mneccessarie  per 
Spiegare cosa è il "Canto a Tenore", non è sicuramente un compito agevole, se l'interlocutore non ha conoscenze specifiche sull'argomento in questione, Consapevoli di questo, è ragionevole rivolgersi a chi, del Canto a Tenore è fortemente appassionato tanto da farne, con successo, oggetto di ricerca. Il prof. Andrea Deplano, di Dorgali, docente di Lingue e Letterature straniere che con la pubblicazione del libro Tenores, ha certamente messo a fuoco l'origine, la tecnica e la diffusione di questo meraviglioso canto che la Sardegna vanta. Proprio tra le righe di questo libro, troviamo quelle nozioni, che possono aiutare chi volesse tentare un approccio alla materia. Per questo abbiamo scelto alcuni brani dal libro del prof. Deplano, per portare a conoscenza dei navigatori di internet, il mondo misterioso e affascinante del canto a Tenore. Il Canto a Tenore, simbolo della musica sarda o polivocalità sarda per eccellenza, non è riuscito fino ad oggi ad articolare un proprio spazio.   [.....]  continua  qui >> Per concludere   segnalo  per  tutti\e coloro volessero  approfondire tale  argomento  una serie di links 


http://www.sardiniapoint.it/8381.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Canto_a_tenore





P.s
per chi usa  mozzilla firefox  i   sito i in nero sono dei collegamenti  testuali  potete  anche cliccarci sopra


9.10.06

Senza titolo 1470

Vajont, l'importanza della memoria

La sera del 9 ottobre 1963, alle 22.39, dalle pendici del monte Toc, 300 milioni di metri cubi di roccia precipitarono alla velocità di 80 km/ora nel bacino artificiale della diga del Vajont, all'epoca la più alta d'Europa. La frana sollevò una immensa onda d'acqua e detriti che si abbatterono sui paesi di Longarone, Pirago, Rivalta, Villanova, Fae', Erto, Casso e sulle frazioni di San Martino, Pineda, Spesse, Patata, Il Cristo.Complessivamente, la tragedia causò la morte di oltre 2000 persone.In questa sezione sono raccolte le vere testimonianze dei sopravvissuti alla catastrofe. Tratto da sopravvissutivajont 
Qui il bellissimo spettacolo dell'attore teatrale  Marco Paolini sul Vajont proprioio   http://video.google.it/videoplay?docid=8879734850960378650&q=vajont



emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...