Dopo aver ascoltato aldo ricci presenta il suo libro il tonto ( censurato dallla lobby di lotta continua ) sui retroscena e presunto coinvolgimento di Lc sul delitto calabresi e su quello di mauro rostagno ) e a lettura dell'introduzione e delle prime pagine, cercando su youtube dei riferimenti ad Aldo ricci e e mauro rostagno ho trovato dei riferimenti su mara cagogl ( qui e qui oltre ai collegamenti ipertestuali precedenti per chi vuole rinfrescarsi al memoria e per chi non sa niente o poco e male di quegli avvenimenti che da qualunque parte li si analizzi sia ion senso revisionoista a volte anche estremo ovvero negazionista e strumentale o in mniera obbiettiva o comunista come vengono etichettati chi lo fà restano una ferita ancora aperta ) .
Ed ecco che cercando delle ulteriori news oltre a quelle che già conoscevo mi sono imbattuto in questo toccante e bellissimo video del gruppo i perduellio
Ed ecco che cercando delle ulteriori news oltre a quelle che già conoscevo mi sono imbattuto in questo toccante e bellissimo video del gruppo i perduellio
Ora è vero che la storia dii cui mi accingo a parlarvi potrebbe essere considerata da alcuni di voi o da chi legge una storia a senso unico ( non più di tanto secondo me visto che lo stesso sequetrato dal gruppo brigatista capeggiato dalla cagol ha confermato in uniintervista anche se dopo 20 anni la versione dei gruppi della sinistra parlamentare ovvero che la cagol fu barbaramente uccisa quando ormai era inerme e con le mani alzate come confermebbero anche alcune perizie balistiche, quel colpo non può essere stato sparato durante il conflitto a fuoco, ma sembrerebbe che sia stato sparato, con ferma determinazione, da uno dei due carabinieri rimasti illesi , uno era morto ed una altro era ferito , mentre Mara era seduta e con le mani alzate insomma,si sarebbe trattata di una vera e propria esecuzione ! ) ., ma è cosi triste e poi non riesco e chi mi segue con attenzione lo dovrebbe sapere odio la memoria condivisa .soprattutto quando essa è forzata indipendentemente che si tratti da destra e sinistra come afferma marco travaglio alla presentazione del libro di di cui parlavo all'inizio ( ecco dove trovare su youtube i video 1 2 )
Infatti come dice l'introduzione al video presa dl sito del gruppo sopracitato : << la storia è dei vincitori, e così vicende personali di singoli uomini e donne finiscono per essere associate in un unico grande calderone, giudicate e catalogate alla luce del presente, senza distinzioni di sorta . Magari oggi se la guerra fosse finita diversamente avremmo piazze intitolate ad Hitler ed a Mussolini e probabilmente non solo Pansa chiamerebbe banditi i partigiani . Se però ci scomodiamo per qualche attimo e ci addentriamo nella vita di singoli personaggi, di singoli uomini e donne appunto, rischiamo di trovarci di fronte a contraddizioni molto più pronunciate di quanto il comune sentire storico ci faccia apparire. E così leggendo le lettere che Mara Cagol, una delle fondatrici delle BR [ moglie di renato curcio ] spediva ai genitori mentre viveva in clandestinità, ritroviamo contenuti che poco si conciliano con l'idea che la storia si è fatta di lei e di altri. Poi se andiamo oltre e scopriamo anche che è stata uccisa da un colpo di pistola esplosole alle spalle da un poliziotto mentre era in ginocchio con le braccia alzate, tutto diventa ancora più confuso e meno scontato.>>
Infatti come dice l'introduzione al video presa dl sito del gruppo sopracitato : << la storia è dei vincitori, e così vicende personali di singoli uomini e donne finiscono per essere associate in un unico grande calderone, giudicate e catalogate alla luce del presente, senza distinzioni di sorta . Magari oggi se la guerra fosse finita diversamente avremmo piazze intitolate ad Hitler ed a Mussolini e probabilmente non solo Pansa chiamerebbe banditi i partigiani . Se però ci scomodiamo per qualche attimo e ci addentriamo nella vita di singoli personaggi, di singoli uomini e donne appunto, rischiamo di trovarci di fronte a contraddizioni molto più pronunciate di quanto il comune sentire storico ci faccia apparire. E così leggendo le lettere che Mara Cagol, una delle fondatrici delle BR [ moglie di renato curcio ] spediva ai genitori mentre viveva in clandestinità, ritroviamo contenuti che poco si conciliano con l'idea che la storia si è fatta di lei e di altri. Poi se andiamo oltre e scopriamo anche che è stata uccisa da un colpo di pistola esplosole alle spalle da un poliziotto mentre era in ginocchio con le braccia alzate, tutto diventa ancora più confuso e meno scontato.>>
Il video che segue è una pessima [sic],ma comunque efficace, registrazione casalinga della canzone "Mara" dedicata appunto a Mara Cagol, con largo uso proprio delle sue lettere.
concludo ripondendo preventivamente a chi mi dirà che non ho rispetto e affendo i familiari delle vittime , che sono terorista , mentre ho cestinato e continuerò a farlo email in splinder e all'indirizzo di tiscali ( in quanto ne ho già accenato nell'introduzione di questo post oltre che nelle faq ed eventuali aggiornamenti e altri post del blog primna che dicidessi di inserire tale tag ) chi mi dice che sono a senso unico e di parte
1) chiedo scusa ma non era mi intenzione offenderli . Se nel caso lo ritenessero possono se iscritti a questo blog o a splinder replicare ( o se impossibilitati mandarmi il loro materiale o alto e lo pubblico io ) con storie dirette o indirette di persone uccise dal fanatismo rosso : << colpirne uno per educarne 100 >> ( uno slogan brigatista , se non ricordo male ) o commentando questo post segnalando link , libri , film , ecc
2) prima di parlare documentavi infatti come dicono gli yoyomundi , sui perduellio non ho trovato neiente , nelle note al testo dela canzone trovate sotto l'url del testo : << Abbiamo scritto e cantato questa canzone, affinché non si possano dimenticare tutte le vittime – consapevoli e inconsapevoli – del terrorismo.>> . Ma sopratutto in alcuni stralci tralci di una mail al direttore di PMNet scritta dal cantante degli Yo Yo Mundi, Paolo Enrico Archetti Maestri, in seguito alle polemiche scatenate dall'esecuzione di questa canzone durante una manifestazione a Brà.
« Ho scritto quella canzone nel 1994 e la stessa è stata pubblicata dalla allora Polygram (oggi Universal), per conto dell'etichetta Consorzio Produttori Indipendenti sul nostro fortunatissimo album "Bande Rumorose", registrato in diretta televisiva nel programma "Segnali di Fumo" negli studi di Videomusic (divenuta poi TMC2).
Sull'album quale commento per il testo, abbiamo voluto apporre una dedica precisa.
Mi preme sottolineare che noi siamo originari di Acqui Terme e viviamo a pochi chilomentri dal luogo dove avvennero i fatti tragici che portarono, oltre alla morte della Cagol, sia la liberazione di Vittorio Vallarino Gancia e sia la morte del carabiniere Giovanni D'Astolfo e il grave ferimento di altri due colleghi, e che quei fatti e anche tutte le storie, leggende, cronache e risvolti sono risuonati nella nostra memoria con una forza ancor maggiore, dato il particolare coinvolgimento emotivo di tutta la popolazione dell'acquese.
Riportiamo di seguito - a tal proposito - quanto scritto in un intervento di Luciana Ziruolo, sul Quaderno di Storia Contemporanea (numero 20, 1996) realizzato dall'Istituto per la Storia della Resistenza e della Storia Contemporanea in provincia di Alessandria:
"...una breve digressione, in realtà un'ulteriore riflessione sul "passaggio della memoria": non è un caso che, a distanza di vent'anni, una canzone "Chi ha portato quei fiori per Mara Cagol?" sia stata scritta e musicata dall'acquese Paolo Archetti Maestri. Nel 1975, appena ragazzino, deve essere rimasto particolarmente colpito dai fatti, recandone i segni, come alcuni di noi. La canzone potrebbe rientrare nel genere delle leggende metropolitane di questi ultimi anni, se non fosse che molti, ed io tra questi, hanno potuto constatare nel tempo la presenza di mazzi di fiori posti all'inizio del viottolo che conduce alla Cascina Spiotta (è questo il nome del luogo degli eventi luttuosi).
Un atto tragico e dolce al contempo che sarebbe certo caduto nell'oblio senza la volontà raccoglierlo, di serbarlo, di fermarlo in questo caso con le parole di una canzone.
Nella canzone ci sono parti di testo che chiariscono meglio di ogni possibile commento lo sconcerto di chi narra e si fa portavoce di una minima parte della vicenda - appunto l'atto di lasciare, forse per amore, delle rose in quel luogo".
Insomma per approfondire ancora di più il senso di quel testo, potremmo aggiungere che il protagonista della canzone è un giovane che si pone delle domande, certamente confuso da ciò che la tenera età non gli permette di capire nella sua completezza, ma con la straordinarietà di poter percepire diffusamente l'amore, il ricordo, la devastazione, la morte senza alcun giudizio o pregiudizio di sorta.
È indubbio che senza un'adeguata presentazione della canzone, il testo potesse essere frainteso altresì ci spiace che qualcuno - forse nella difficoltà di informarsi rispetto alla canzone di un gruppo come il nostro certamente conosciuto, ma non così celebre ! - possa aver creduto di avere a che fare con una canzone inneggiante al terrorismo (che non sia detto nemmeno per scherzo !!! ) . Paolo Enrico Archetti Maestri e Yo Yo Mundi >>
Curiosiità ed approfondimenti
concludo ripondendo preventivamente a chi mi dirà che non ho rispetto e affendo i familiari delle vittime , che sono terorista , mentre ho cestinato e continuerò a farlo email in splinder e all'indirizzo di tiscali ( in quanto ne ho già accenato nell'introduzione di questo post oltre che nelle faq ed eventuali aggiornamenti e altri post del blog primna che dicidessi di inserire tale tag ) chi mi dice che sono a senso unico e di parte
1) chiedo scusa ma non era mi intenzione offenderli . Se nel caso lo ritenessero possono se iscritti a questo blog o a splinder replicare ( o se impossibilitati mandarmi il loro materiale o alto e lo pubblico io ) con storie dirette o indirette di persone uccise dal fanatismo rosso : << colpirne uno per educarne 100 >> ( uno slogan brigatista , se non ricordo male ) o commentando questo post segnalando link , libri , film , ecc
2) prima di parlare documentavi infatti come dicono gli yoyomundi , sui perduellio non ho trovato neiente , nelle note al testo dela canzone trovate sotto l'url del testo : << Abbiamo scritto e cantato questa canzone, affinché non si possano dimenticare tutte le vittime – consapevoli e inconsapevoli – del terrorismo.>> . Ma sopratutto in alcuni stralci tralci di una mail al direttore di PMNet scritta dal cantante degli Yo Yo Mundi, Paolo Enrico Archetti Maestri, in seguito alle polemiche scatenate dall'esecuzione di questa canzone durante una manifestazione a Brà.
« Ho scritto quella canzone nel 1994 e la stessa è stata pubblicata dalla allora Polygram (oggi Universal), per conto dell'etichetta Consorzio Produttori Indipendenti sul nostro fortunatissimo album "Bande Rumorose", registrato in diretta televisiva nel programma "Segnali di Fumo" negli studi di Videomusic (divenuta poi TMC2).
Sull'album quale commento per il testo, abbiamo voluto apporre una dedica precisa.
Mi preme sottolineare che noi siamo originari di Acqui Terme e viviamo a pochi chilomentri dal luogo dove avvennero i fatti tragici che portarono, oltre alla morte della Cagol, sia la liberazione di Vittorio Vallarino Gancia e sia la morte del carabiniere Giovanni D'Astolfo e il grave ferimento di altri due colleghi, e che quei fatti e anche tutte le storie, leggende, cronache e risvolti sono risuonati nella nostra memoria con una forza ancor maggiore, dato il particolare coinvolgimento emotivo di tutta la popolazione dell'acquese.
Riportiamo di seguito - a tal proposito - quanto scritto in un intervento di Luciana Ziruolo, sul Quaderno di Storia Contemporanea (numero 20, 1996) realizzato dall'Istituto per la Storia della Resistenza e della Storia Contemporanea in provincia di Alessandria:
"...una breve digressione, in realtà un'ulteriore riflessione sul "passaggio della memoria": non è un caso che, a distanza di vent'anni, una canzone "Chi ha portato quei fiori per Mara Cagol?" sia stata scritta e musicata dall'acquese Paolo Archetti Maestri. Nel 1975, appena ragazzino, deve essere rimasto particolarmente colpito dai fatti, recandone i segni, come alcuni di noi. La canzone potrebbe rientrare nel genere delle leggende metropolitane di questi ultimi anni, se non fosse che molti, ed io tra questi, hanno potuto constatare nel tempo la presenza di mazzi di fiori posti all'inizio del viottolo che conduce alla Cascina Spiotta (è questo il nome del luogo degli eventi luttuosi).
Un atto tragico e dolce al contempo che sarebbe certo caduto nell'oblio senza la volontà raccoglierlo, di serbarlo, di fermarlo in questo caso con le parole di una canzone.
Nella canzone ci sono parti di testo che chiariscono meglio di ogni possibile commento lo sconcerto di chi narra e si fa portavoce di una minima parte della vicenda - appunto l'atto di lasciare, forse per amore, delle rose in quel luogo".
Insomma per approfondire ancora di più il senso di quel testo, potremmo aggiungere che il protagonista della canzone è un giovane che si pone delle domande, certamente confuso da ciò che la tenera età non gli permette di capire nella sua completezza, ma con la straordinarietà di poter percepire diffusamente l'amore, il ricordo, la devastazione, la morte senza alcun giudizio o pregiudizio di sorta.
È indubbio che senza un'adeguata presentazione della canzone, il testo potesse essere frainteso altresì ci spiace che qualcuno - forse nella difficoltà di informarsi rispetto alla canzone di un gruppo come il nostro certamente conosciuto, ma non così celebre ! - possa aver creduto di avere a che fare con una canzone inneggiante al terrorismo (che non sia detto nemmeno per scherzo !!! ) . Paolo Enrico Archetti Maestri e Yo Yo Mundi >>
Curiosiità ed approfondimenti
- Il gruppo musicale Yo Yo Mundi ha dedicato una canzone a Margherita Cagol, intolata "Chi ha portato quei fiori per Mara Cagol ? ". è la n°10 del disco live del 1995 ristampato bande rumorose
- Anche il cantante Moltheni le ha dedicato un brano strumentale, "Gli occhi di Mara Cagol", all'inizio del suo album "Spledore terrore".
- Umberto Eco, invece, afferma che una volta scoperto che la moglie di Fra'Dolcino si chiamava "Margherita" come Margherita Cagol, morta più o meno in condizioni analoghe, l’ha espressamente citata nel suo Il nome della rosa, come strizzatina d'occhio al lettore: altrimenti non l'avrebbe nemmeno nominata.
1 commento:
Ottimo. Mi permetto di segnalare anche l'uscita a maggio di quest'anno, di un libro dell'ottima giornalista Stefania Podda.
Ne ho postato proprio questa notte.
http://galdo.splinder.com/post/13529844/Nome+di+battaglia+MARA
Saluti a tutti
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