Ringrazio gli amici e compagnidistrada del potale ammazzatecittutti che hanno segnalato nel loro richissimo e stimolante forum questa storia alluccinante che và avanti da quasi 3 anni e che continua ad ed essere trascurata e che se continua finirà come in Irpinia nel 1980
Su di Noi è prevalso l’odio che ben presto è riuscito ad impossessarsi delle nostre radici, la nostra Vita. Le parole Discordia e Disunione fanno riflettere molto, esprimono con chiarezza che c’era un passato migliore. Oggi si ha paura! Una paura giustificata solo dal fatto che gli avvoltoi sono sempre pronti ad attaccare il più debole, la più facile della preda. Noi invece vogliamo essere liberi, onesti e vogliamo far emergere il bene. In questa nostra bella Calabria è da tanto che la voglia di cambiare si fa sentire, ma Lei, la Mafia, ancora riesce a coglierci di sorpresa, alle spalle.
Oggi, forse, quella bestia nera ha attaccato anche Noi abitanti di un piccolo e grazioso paesello in Provincia di Cosenza, Il Nostro Cavallerizzo. I media lo hanno da qualche tempo annunciato ed in noi il dubbio era venuto da subito, da quando nacque quella ingiusta è omicida decisione di dislocare un paese con tutti i suoi abitanti che dopo circa 750 giorni rimane integro nel suo 70%. La frana che avvenne provocò danni ad una trentina di abitazioni con annesse proprietà agricole, ed un tratto di strada provinciale di circa 300 metri. Il danneggiamento di questa strada ha causato fino ad oggi un vuoto incolmabile economicamente e socialmente per tantissimi paesi che si trovano ad Ovest e ad Est di Cavallerizzo. La nuova ricostruzione in Località Pianette già molto discussa per la non conformità ai parametri sismico-edilizio-urbanistico, sta andando avanti con molta lentezza sia a livello progettuale che in esecuzione dei lavori (varie anomalie e squilibri si sono rivelati in quel terreno imbevuto di acqua e che si trova sul fianco di una scarpata franosa).
Investigazioni vere e mirate saranno in grado di dar fuoco e bruciare quel circolo vizioso che si creato intorno alla vicenda della delocalizzazione del nostro Paese Cavallerizzo.
La cifra di 40 ml d’euro circa è molto appetitosa, specie quando ci si trova davanti a persone che anzi tempo si sono rassegnate, senza mai porre in discussione la chiusura totale e permanente delle proprie abitazioni nell'antico Cavallerizzo, messe su con stenti e sacrifici in Italia e all'estero.
Forse molte di queste persone di Cavallerizzo non avevano e non hanno il minimo interesse se non quello di un ritorno economicamente rilevante, senza dire poi che alcuni sono del tutto di un sangue diverso e non del vero Cajveriziotto. Maggiormente esiste un gruppo di persone che ha avuto successo promettendo e falsificando ogni cosa, avvantaggiati dal non coraggio di opporsi di gente che solo ora se ne sta rendendo conto di quale disgrazia hanno ricevuto, molto più grande della perdita della propria casa. Se non si ha la forza di alzarsi e d’imporsi si rimarrà con un pugno di mosche in mano.
Per errori immani commessi in tanti anni dal Comune di Cerzeto, dalla Provincia e dalla Regione per non essersi mai preoccupati della frana di Cavallerizzo, da decenni conosciuta, ora noi cittadini di Cavallerizzo, che amiamo il nostro paese dobbiamo pagare questo pesante fardello. Contro la nostra volontà e con intimidazioni dobbiamo dimenticare il nostro paese e andare ad un 1 km di distanza, in un posto che poi si trova sulla stessa, ben nota, faglia franosa “San Fili-San Marco Argentano”.
Cavallerizzo fu chiuso il 7 Marzo 2005 prendendo decisioni a priori, senza ancora aver eseguito studi o quant’altro, ma in altri paesi d'Italia che si trovano in condizioni con un rischio ambientale altissimo a livello idrogeologico, sismologico, vulcanologico ecc... e dove sono presenti densità di popolazioni altissime, si cerca di attenuare se non a risolvere definitivamente il problema. Sono in moltissimi i cittadini di Cavallerizzo che non lo lasceranno morire. Nessun Governo, né Ente, può negare ad una popolazione, che si esprime con una volontà comune, di andare ad abitare nella propria terra d'origine, luogo che da secoli ci ha dato protezione e infiniti momenti di gioia. Non si consentirà mai di veder seppelliti i nostri ricordi e le nostre antiche mura.
Cavallerizzo si può bonificare e renderlo abitabile. Testimonianze lo sono tantissimi posti d’Italia ripresi da un cumulo di macerie, tanto da vantare il titolo di paesi immagine a livello urbanistico, bellezza territoriale e altre infinite cose che preservano l’antico ma nello stesso tempo si presentano innovativi e sicuri. Pianette è un qualcosa che non esiste, e che se, e quando, sarà realizzato, farà rimpiangere il passato e creerà molti litigi fra tutta la popolazione ora sparsa in altri paesi. C'è anche da chiedersi chi tornerà in quel posto dopo che ha perso l’attaccamento del suo paese e la propria identità storica e l’affetto che solo quelle nostre case natie possono darci. Molte discussioni e conflitti sono già avvenuti e tuttora si combattono per ingiustizie causate dallo sfruttamento economico legato a favoritismi e se si vuole ad una decina di vermi che succhiano il sangue alle farfalle.
Calma cari comandanti "qui nessuno si fa bruciare dal sole" perché presto il bene trionferà.
Con viva speranza, Noi abitanti di Cavallerizzo che lo vogliamo riabitare, riponiamo le nostre mani e la nostra fiducia nella Giustizia. Cavallerizzo ha sete di Verità e non di politicanti che vogliono approfittarsene.
Generalmente un Comitato, come quello per Pianette, nasce in sostegno di una popolazione che rischia di dissolversi, preservando quello che è stato finora e tramandandolo di generazione in generazione, ma questo si può ricreare solo nel luogo in cui la nostra famiglia ed i nostri avi hanno costruito in tanti secoli e non fra cinque casermoni fatti di cemento nero, divisi per famiglie, ammassate l'una sull'altra. Poi che dire dei membri di questo Comitato che non hanno mai fatto nulla di buono per l'antico Cavallerizzo, se non qualcuno che agiva nel proprio interesse. Alcuni di questo Comitato che hanno l'arroganza di imporsi con le proprie idee, altri che hanno di continuo serpeggiato nella loro vita in cerca di topolini da inghiottire, altri che piangono ai piedi della gente ma che dentro nascondono furbizia, avarizia e odio.
Opportunismo, Arroganza, Falsità, Avarizia, Codardia, non fanno grandi in questo Mondo che Dio ha creato e fondato sull'Amore e sul Rispetto. Gesù stesso ci ha dato il primo, vero, esempio di Democrazia (esempi trasmessici in migliaia di pagine della sua vita) e Noi intendiamo rispettarla e farla rispettare. Il vero Uomo che sia esso un geologo, un giornalista, un professore, un dottore, un artigiano, un agricoltore, un politico, ecc…, è colui che Ama e non rinnega mai il proprio luogo di nascita, preservandolo e difendendolo con tutti i mezzi.
Grazie
per saperene di più
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