Senza titolo 1933

Qualche anno fa sono stato a vedere la Grotta della Vipera che si trova alle pendici del colle di Tuvixeddu sul viale S. Avendrace in uno allora dei rari giorni di apertura. A fianco a me c’era un turista romano che mi chiese quanto la grotta fosse lunga e quali caratteristiche le stalattiti e le stalagmiti. Gli allora assessori al turismo e alla cultura avevano fatto un così buon lavoro che il turista non sapeva che la Grotta della Vipera era un monumento funerario! Gli spiegai che la grotta prende il nome da due aspidi scolpite sull’architrave del frontone a simboleggiare la vita eterna. E allora gli raccontai la sublime storia d’amore di duemila anni fa della Cagliari romana di Cassio Filippo e della moglie Attilia Pomptilia, che per lui donò la propria vita. Avvenne così: il padre di Cassio era stato esiliato a Cagliari da Nerone e il giovane figlio e la moglie lo raggiunsero. A causa del clima insalubre per la malaria il giovane dopo breve tempo si ammalò fino ad arrivare sul punto di morte. Attilia allora pregò gli dei di prendere lei al posto del marito. La sua preghiera venne esaudita, infatti Cassio guarì miracolosamente e Attilia morì. A memoria di questo splendido amore coniugale furono scolpiti all’interno della tomba, o grotta se preferite, questi versi sublimi in greco e latino:


 


 


Possano o Pomptilia, queste tue ceneri


fecondate dalla rugiada/


essere trasformate in gigli ed in


verdi fronde ove sbocci la rosa


e risaltino il profumato zafferano ed il


semprevivo amaranto/


Possa tu diventare ai nostri occhi


il fiore della primavera/


affinché abbia come Narciso,


questo oggetto di lacrime eterno.


Un fiore trasmetta il tuo nome


alle venture generazioni.


Ma se Pomptilia sacrificò se stessa


per l’amato sposo, Filippo, vivendo suo


malgrado, brama ardentemente di vedere


presto riunita la sua anima a quella


della più dolce delle spose.


 


Bella vero? E’ una delle storie d’amore più struggenti e commoventi di tutti i tempi una storia che fino ad oggi non ha saputo frenare l’ingordigia di chi utilizza il mondo che lo circonda come fattore di sviluppo del proprio conto in banca, forse per questo su Tuvixeddu fino ad oggi c’è stato un silenzio assordante. Il futuro prossimo ci dirà se i tempi stanno cambiando per davvero.  

Commenti

ceglieterrestre ha detto…
Che storia bellissima, un vero amore.

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