viaggio nella frontiera puntata VIII la gara

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Dopo  esserci allenati duramente  , visto  che alla  gara  avrebbero partecipato  gli arcieri  più bravi arcieri della nazione indiana , arrivò il giorno  tanto atteso della gara  .
Jack riusci a tenere  testa  ai  migliori partecipanti  delle  varie tribù , tirando   fuori il meglio di se in particolare  nella prova  della  quadrupla  infilata  . Sbaragliava  avversari su avversari e  s'avvicinava sempre più alla  vittoria  arrivando ala frase  finale  .
Quando  nell'ultima  tornata   ,  un arciere ( non ricordo  la  tribù d'appartenenza  )  nella prova  del tiro  singolo lo raggiunse . S'arrivò   ad un risultato di parità  .
Ecco  che i due  concorrenti rimasti  in gara  si  contesero il premio  all'ultimo tiro . L'avversario di jack  stava  per  estrarre la freccia dalla sua  faretra  

quando   jack  s'accorse   che  uno scorpione    stava  per  mordere la   mano  del suo avverssario 

   estrasse    dal fodero  e  lancio'  rapidamente il  suo  coltello e   colpi'  , con un colpo magistrale degno di  un gugliermo tell , in pieno centro lo scorpione . Dopo lo  stupore  del pubblico  e  dei concorrenti , dovuto  alla rapidità e prontezza  di riflessi di jack  , alcuni appartenenti alla  tribù  del  suo aversario  , convinti ( forse non avevano  visto  lo scopione )  che  ciò  fosse  un
tentativo di voler  eliminare  o quanto  meno  far perdere il loro atleta  e  s'apprestavano  a linciare  jack . Se se non fosse intervenuto ,  con un fischio talmente  potente  che  fu  udito anche oltre  la  radura  della gara  , l'eremità* vento che fischia  stimato   come uomo  saggio e  di pace da  tutte le tribù presenti  alla  gara   , ci sarebbero  riusciti  .Tutti  rimasero  a bocca aperta ,  visto  il carattere   silenzio  e  poco loquace  di vento  che  fischia.   La  tribù di Cheyenne  , se  non ricordo   male  il nome  dell'avversartio di jack  , si fermo (  come tutto il pubblico  )  ad  ascoltare  , un rarissimo discorso    di vento che  fischia  che  nel  frattempo  dopo  aver  attirato l'attenzione  con il suo  fischio  stava per  prendere  la  parola  .  Si raschio  la  gola  ed  iniziò  quello che  fu , da quel  che  ricordo , l'ultimo  discorso  . Uno ( secondo  chi  aveva  avuto l'occasione  di averlo sentito parlare  ale altre rare  volte  )  dei più belli  . << La  partecipazione  e  l'accettazione  delle nostre regole  ,  ma  soprattutto  il suo gesto  lealtà  verso  un avversario in pericolo di vita  >> sollevando    in aria  po, perchè tutti\e  lo vedessero  , lo scorpione  trafitto    e  rivolgendo  per  un secondo  lo  sguardo  verso la  mano  salvata   dell'arciere   continuò  con voce  tuonante  <<   dimostra  come  i   visi pallidi   non solamente ostili e dalla lingua  biforcuta .






Il suo gesto   è segno  che uomo  bianco  ,  sia  una persona degna  , perchè in lui  ce'è la  volonmta  di   rispettare  il nostro   modello sociale e di vita quotidiana .  avesse in sé il senso della libertà, della gioia, del piacere di vivere la vita in tutti i suoi molteplici aspetti, rimanendo costantemente legato all’importantissimo equilibrio ed all’armonia esistente in tutto il creato. Valori  che >>   rivolto ad  alcuni membri  , ancora  dubbiosi  e  carichi  d'odio    verso  jack , e continuò <<   ormai stanno scomparendo o modificandosi anche  troppo >> Ora non ricordo il resto del discorso  purtroppo . Ma  ricordo è  una delle cose  più belle  , che ricordo del ultimo viaggio  nella  frontiera  ,benisimo cosa sucesse poi  .Ricordo  come  se fosse ora  , che  ci fu un applauso  generale ,  al  quale  s'unirono anche la  tribù in questione . Il  giudice  stava per  far  riprendere  la gara, quando il capo della  tribù
dell'arciere, lo zitti  si fece  avanti  e disse  di rinunciare  assegnando  cosi il  premio a Jack .Lo segui , andando  verso  jack, porgendoli il suo arco e la  sua faretra  ed  abbracciandolo .la  conclusione   di quella  giornata  mi riporto ala mente  queste Parole del Capo Indiano Noah Sealth*

 Sono un Pellerossa e non comprendo nulla 
Noi preferiamo il soave sussurro del vento sull'acqua 
rinfrescato dalla pioggia di mezzogiorno 
o profumato dall'aroma di pino 
Gli uomini bianchi comprano le nostre terre 
come si può comprare o vendere il firmamento? 
o il calore della terra?  
Se non siamo padroni della freschezza dell'aria, 
nè del rumore dell'acqua, 
voi come farete a comprarli? 
Ogni zolla di questo terreno è sacra alla mie genti 
L'acqua limpida che scorre nei fiumi e nei ruscelli  
è anche il sangue dei nostri antenati 
Se vi vendiamo le nostre terre, 
dovete ricordare che sono sacre, 
e che ogni riflesso, 
ogni gorgoglio dell'acqua del lago e dei ruscelli 
racconta la vita della nostra gente 
La voce dell'acqua è la voce del padre di mio padre 


Dopo di che   ci fu una  grande festa   nela quale la nostra  tibù d'adozione  e la  sua  fumarono  il calumet  della pace e divennero amiche



       N.B 
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