da http://www.labarbagia.net/rubriche/rassegna-stampa-di-michele-arbau che riporta questo articolo dell'unione sarda del 17\2\2013 . Una storia di come noi sardi , regione d'italia con il più altro numero di malati di Scla non abbia un centro che sia iscritto \ registrato fra quelli che sperimentano tale metodo , e per curarsi ( in quei casi in cui il metodo Zamboni funziona ed è fattibile ) debba andare fuori dalla propria regione .
Mi sono sottoposta ad un intervento chirurgico, affidando le mie
speranze a quella che ritengo sia la sola possibilità per migliorare la
qualità di vita di chi è malato di sclerosi multipla, come me. Ho deciso
di parlare pubblicamente della mia situazione e dell'intervento che ho
subito». Gianna Allena, 35 anni ad aprile, è originaria di Nule e vive a
Fonni da quando si è sposata. La scoperta della malattia nel 2007 non
ha disarmato il suo coraggio e la determinazione con cui ha affrontato
il percorso, credendo fortemente nel metodo studiato dal professor Paolo
Zamboni, chirurgo vascolare dell'Università di Ferrara.
dal profilo di facebook della protagonista |
IL RICOVERO «Il primo ostacolo da superare, quando ti ritrovi nelle mie
condizioni, è quello di non credere che possa esserci una via d'uscita.
Io, al contrario, ho pensato che fosse importante scommettere nel
futuro. Mi sono recata a Benevento, presso lo studio del professor
Alessandro Rosa, per approfondire gli esami: l'ecocolordoppler ha
rivelato un'ostruzione sia alla giugulare sinistra che a quella destra.
Confortata dal sostegno morale di mio marito ho deciso di prendere in
seria considerazione la possibilità dell'intervento. Sono stata operata
il 22 settembre dello scorso anno». L'operazione che ha subito, come
previsto dal metodo Zamboni, consiste in un angioplastica dilatativa.
LA GRINTA DI UN TEMPO «I benefici post-intervento sono immediati.
Pensavo di non avere nessun problema alla vista e invece mi sono resa
conto che, dopo l'operazione, i colori apparivano più vivi e le immagini
ben definite. Ho sentito fin da subito le gambe e le braccia leggeri. È
da mesi ormai che non provo nessun segno di stanchezza. Il mal di testa
che prima mi opprimeva oggi è un brutto ricordo. Ho ritrovato
finalmente la grinta di un tempo». La patologia delle giugulari
malformate è riconosciuta come malattia dal settembre 2009, ma soltanto
il 17 luglio del 2012 il Ministero della Salute ha deliberato in via
definitiva l'avvio della sperimentazione in Italia. «La lista d'attesa è
lunghissima - dice Gianna -. La Regione Emilia-Romagna ha finanziato lo
studio della cura Zamboni. Purtroppo non tutti i pazienti riusciranno
ad essere sottoposti all'intervento prima della fine della
sperimentazione anche se pian piano qualcosa sembra cambiare».
LA SPERIMENTAZIONE Sono quattro i centri che hanno iniziato le
sperimentazioni dello studio “Brave Dreams” (metodo Zamboni) e si
prevede che a breve il numero degli Istituti autorizzati a entrare nella
fase operativa salga a dieci, incluso il Policlinico Universitario di
Monserrato. «Fino ad ora non sono mai riuscita a parlare con i medici
del presidio sardo -spiega Gianna - ho provato a chiamare diverse volte
ma senza successo. La nostra speranza rimane quella che il metodo
Zamboni possa diventare presto la cura per i malati di sclerosi
multipla».
Roberto Tangianu