ancora una volta , dopo il caso del paziente morto da solo e senza amici perr motivi di privacy , un altro caso di cinismo \ mancanza di sensibilità , interessa la sanità Sassarese .
Ma nelle facoltà universitarie oltre ad insegnare la materia dovrebbero insegnare un po' di rispetto e di umiltà verso chi soffre ed i loro familiari
Da la nuova sardergna online del7\1\2015
Cacciati dal reparto mentre il padre muore La denuncia dei familiari di un malato terminale: dovevano pulire la camera e lui è rimasto solo quando esalava l’ultimo respiro
di Nadia Cossu
SASSARI. « Due minuti,
abbiamo chiesto che ci lasciassero ancora due minuti. Erano gli ultimi
respiri di mio padre, volevamo tenergli la mano io, mia sorella e mia
madre. Lui se ne stava andando...». Ma proprio mentre delicatamente
accarezzavano il viso di quell’uomo ormai consumato dalla sofferenza,
qualcuno ha deciso che dovessero uscire dalla stanza.
«Il motivo?
Dovevano pulire il pavimento e ci hanno detto di allontanarci –
racconta Giuseppe, il figlio del paziente ricoverato lunedì mattina nel
reparto di Medicina d’urgenza del Santissima Annunziata – Ci siamo
rifiutati di andar via, abbiamo spiegato che un infermiere e il medico
poco prima ci avevano permesso di stare vicino a mio padre perché di lì a
pochi minuti sarebbe morto. Come potevamo lasciarlo in quel momento?
Non avremmo mai potuto né voluto farlo. Io avevo passato la notte
accanto a lui ed erano appena arrivate in ospedale mia sorella e mia
madre».
Ma comprendere i sentimenti altrui non è dote che
appartiene a tutti. Pochi istanti dopo «si è presentata la caposala del
reparto che con un tono decisamente poco amorevole ci ha ripetuto di
uscire dalla camera perché gli addetti dovevano lavorare. Anche a lei
abbiamo ribadito che non ci saremmo mossi». Risposta che ha suscitato,
evidentemente, una reazione accesa che ha richiamato l’attenzione del
medico di turno. «Anche lui mi aveva detto di stare vicino a mio padre
perché erano gli ultimi istanti di vita, speravo facesse qualcosa e
invece è arrivata la medesima richiesta: andare via».
«Non
avevamo intenzione di fare storie – tiene a precisare Giuseppe – anche
perché non volevamo che mio padre potesse in qualche modo percepire
quella tensione. Ma sicuramente non eravamo disposti ad allontanarci da
lui».
Finché non è arrivata la decisione finale, quella che
Giuseppe non ha timore a definire «il culmine di una prepotenza
inaccettabile». «Ci hanno detto che allora lo avrebbero spostato da
quella stanza. In quel modo saremmo dovuti uscire per forza. E così
hanno fatto». Il letto del paziente è stato messo in movimento mentre si
discuteva della impellente necessità di spazzare il pavimento. E quando
l’uomo veniva portato in un’altra camera, in quei pochi metri di
corridoio che lo separavano dai suoi cari, ha esalato l’ultimo respiro.
«È successo proprio ciò che temevamo – racconta il figlio con la voce
spezzata dalle lacrime – Due minuti, non avevamo poi chiesto tanto...».
È
a quel punto che figli e madre, distrutti dal dolore, si sono guardati
negli occhi: «Ci siamo soltanto detti: “non è giusto”. Perché a nessuno
dovrebbe essere proibito di tenere la mano del proprio caro nel momento
della morte. Mia sorella ha persino detto a quelle persone che avrebbe
pulito lei il pavimento. E lo avrebbe fatto senza problemi».
Qualche
minuto per la constatazione del decesso e sono ripartiti i ritmi
frenetici del reparto. Come è giusto che sia, perché le emergenze sono
frequenti, il flusso di pazienti in entrata che spesso purtroppo lottano
tra la vita e la morte è continuo e non c’è il tempo di fermarsi. «Ma
sono spariti tutti. È stato fatto l’accertamento della morte e nessuno
si è fatto vivo almeno per dire un “ci dispiace”. Almeno questo ci
saremmo aspettati».
Ora di fronte
a certe situazioni se non si ha un po di umanità non non si ha nemmeno
alcun diritto di svolgere un mestiere il quale la dote maggiore dovrebbe
essere proprio l'UMANITA' . Infgatti come dice nel commento sulla pagina di fb del giornale Alessio Madeddu[...... ] Fare l'infermiere o il medico deve essere una vocazione non
solo guardare il conto al 27, non è bello che una persona per avere un
ricovero come si deve personale come si deve debba andare fuori.... Non
tutti possono. Vergogna Non so cos'altro aggiungere a quanto giàdetto . Mi fermo qui perchè due parole sono troppe ed una è poco .