3) Diario di bordo n 34 anno II Elena Cecchettin attacca Sanremo e le "parole dell'amore" lette dagli attori di Mare Fuori: «Roba da Baci Perugina» ma non fa nessuna controposta .,....

Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
come accennavo nel n°4 del diario della settimana ecco la nuova rubrica , diario di bordo , del blog .
Foto Pietro Masini / LaPresse 22-01-2021 il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt riapre la galleria dopo la chiusura per COVID , |
Vittorio Sgarbi ci ha abituato negli anni alle sue provocazioni e uscite controcorrente. L’ultima riguarda la “crociata” contro i direttori stranieri di alcuni dei principiali musei italiani al grido di “siamo arrivati noi, se ne devono andare loro” che Sgarbi ha lanciato qualche giorno fa dalla Toscana.Smentito, seppur senza troppa convinzione dal ministro Sangiuliano che già in passato aveva rilevato “l’anomalia” di troppi – suo dire
– direttori stranieri in Italia, ha fatto marcia indietro sostenendo che si trattava solo della battuta di un brigante (essendosi presentato all’evento travestito, per l’appunto, da brigante ciociaro).A prescindere dal travestimento, non possiamo dimenticare che sotto gli abiti, Vittorio Sgarbi resta non solo uno dei più noti critici d’arte italiani ma soprattutto l’attuale sottosegretario alla cultura. E quindi non possiamo prendere troppo sul ridere la sua provocazione anche se speriamo resti tale.In realtà, le parole più o meno serie di Sgarbi portano alla luce un pensiero molto diffuso nella destra italiana sovranista, specie in casa Meloni, che ritiene che essere patriottici significhi trasformarsi in provinciali e precludere al proprio Paese delle occasioni di scambio e di arricchimento.Nel 2014 con il governo Renzi e il ministro Franceschini varammo una importante riforma che apriva i musei italiani anche ai direttori stranieri e soprattutto concedeva maggior autonomia ai musei anche in termini organizzativi e di scelta dei collaboratori.All’esito di una procedura pubblica, con una commissione di esperti molto qualificata, il ministro e il direttore della direzione dei musei di allora scelsero 20 nuovi direttori di musei. Tra questi 7 erano stranieri, gli altri 13 erano italiani alcuni di rientro da prestigiose esperienze all’estero. 10 donne e 10 uomini.Il mandato del presidente Renzi fu quello di portare i musei italiani nel futuro e devo dire che in gran parte la sfida è stata vinta se pensiamo, ad esempio, al rinnovato dialogo tra Brera e Milano e alla apertura di nuove sale, ai risultati straordinari anche in termini di visite degli Uffizi, o alla trasformazione incredibile in ottica di sostenibilità ambientale di Capodimonte o al Bosco Reale riconsegnato alla città.Ho avuto modo di visitare tutti questi musei personalmente negli ultimi anni e, grazie anche alla mia esperienza in Commissione Cultura, di poter studiare i dati e conoscere da vicino il lavoro eccellente di molti di questi direttori. Di recente, con il direttore Bellenger abbiamo visitato una mostra straordinaria di Capodimonte al Louvre inaugurata da Mattarella e Macron che è un grande successo per Parigi e per Napoli.I direttori stranieri sono stati scelti per il loro curriculum non per la carta di identità. Poco interessava dove fossero nati, ma dove avessero studiato, si fossero formati e il prestigio della loro precedente esperienza personale. Sono state scelte persone competenti a livello mondiale, come Schmidt, uno dei più stimati esperti di arte fiorentina, ma anche managers capaci di portare una visione diversa e una nuova organizzazione.I risultati sono arrivati e sono oggettivi in termini di aumento delle opere esposte al pubblico, restauri, ammodernamento delle strutture, digitalizzazione, mostre temporanee e scambi, progetti educativi, percorsi specifici per portatori di bisogni speciali, pubblicazioni e donazioni private.E anche di numero di visitatori con annessi biglietti che tanto stanno a cuore al ministro Sangiuliano e che hanno sicuramente una loro importanza per far quadrare i conti, sebbene i musei non possano essere visti solo in ottica commerciale ma come grande servizio educativo per le persone.E allora gli italiani? Gli italiani sono per fortuna considerati, grazie anche alle nostre università, tra i più bravi al mondo. Non a caso, non solo guidano la maggior parte dei musei italiani, ma molto spesso sono chiamati a farlo in musei, fondazioni, istituti tra i più prestigiosi al mondo.La bellezza della cultur aè proprio questa: si arricchisce con gli scambi, il confronto, il dialogo, le esperienze con mondi diversi. Soprattutto nella cultura e nell’arte non ci possono essere stupidi confini nazionalisti o sovranisti perché da sempre la potenza e la bellezza dell’arte e della cultura sono stati capaci di superarli. Oggi allora la sfida è continuare a scegliere i migliori, italiani o stranieri. Del resto, nessun italiano vorrebbe che gravasse su di lui il dubbio che è stato scelto per la sua nazionalità anziché per la sua competenza.Spero che il ministro Sangiuliano, a cui spetta l’ultima parola, individui le persone più capaci senza farsi attrarre dalle sirene sovraniste già all’opera in vista delle prossime europee e non dimentichi i molti talenti femminili che ci sono anche nel mondo della cultura. Non vorremmo mai che alla fine dovesse prevalere l’antico detto “Arlecchino si confessò burlando”, anche se se sotto le spoglie di un brigante ciociaro.
da "L'Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani" - Inchiostro (unipv.it) |
«"Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente", così scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne "Il Gattopardo". La formazione del nuovo governo ha realizzato pienamente ciò che ha scritto Tomasi di Lampedusa, ingannando per l'ennesima volta gli italiani onesti, quelli che sono sempre andati a votare onestamente, quelli che lavorano onestamente, rispettano le leggi e pagano le tasse onestamente.»
rimanendo solo piagnone e lamentoso ed incapace di reagire ai soprusi e preferisce rifugiarsi o nelle droghe o nell'alcool ( infatti basta vedere l'alto numero di tali problematiche fra i giovani ) o tv spazzatura , oppure fuggire all'estero la maggior parte e fare gli stessi lavori che potrebbero fare in Italia cameriere , lavapiatti , garzone , ecc o facendo solo fuochi di paglia se decidono di scendere in piazza
Laura Ortolani
15 h · Un messaggio a chi sostiene che sia una fake news: i dati sensibili non sono stati diffusi perché dalla parte del torto non ci vogliamo passare, ma la conversazione, il numero, il nome e il cognome della signora, tutte le email con la bozza di contratto ci sono e daremo tutto questo a chi di competenza e di certo non in pasto alla gogna mediatica. Perché noi non siamo come loro.
canzone suggerita e in sottofondo Vinicio Capossela – Staffette in bicicletta Lo so che c'è il lutto per la morte del ponte...