Francesca Contini
Sto mammifero la chiama cultura dello stupro, per favore toglietele il diritto di parola
questi mammiferi non educano e sono la rovina
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
È il primo italiano, uomo o donna, a riuscirci in 135 anni di Storia. Il primo di una serie di record che ancora fatichiamo a immaginare.In una sola partita ha rotto la maledizione Alcaraz, dopo cinque sconfitte consecutive.
Ha vinto il suo primo Slam fuori dal cemento.Se lo merita, per tutto quello che ha dovuto subire. Per i tre match point di Parigi. Per tutto quello che ha dovuto ingoiare. Il tutto in una stagione assurda in cui ha giocato (ingiustamente) tre mesi in meno sbagliando realmente solo una partita. In una sola partita ha rotto la maledizione Alcaraz, dopo cinque sconfitte consecutive.Ha vinto il suo primo Slam fuori dal cemento.Se lo merita, per tutto quello che ha dovuto subire. Per i tre match point di Parigi.
Per tutto quello che ha dovuto ingoiare. Il tutto in una stagione assurdaOrgoglio e gratitudine per questo campione immenso - IMMENSO - che è solo all’inizio della sua parabola sportiva e umana.alla faccia di tutti gli improvvisati e i mestatori d’odio.La vergogna di questo paese non c’è nessun politico italiano a supportarlo a Wimbledon per Alcaraz si sono mossi i reali di Spagna !! - Quindi non lo biasimo più di tanto se non è andato a San remo o al Quirinale . .... mi fermo qui non voglio farmi chiudere anche iul blog , mi è bastato il primo account facebook redbepppeulisse1 . È vergognoso che la Rai ( le sue RAI 1 2 3 Rai sport non abbiano dato questa partita in chiaro. Non tutti possiamo permetterci Sky. Sono FURIOSO!!😡🤬 MA 🤔 forse porta bene essere senza sostenitori ufficiali 🤞🏻🍀😁 vediamola così 💪🏻 Erano tutti in ginocchio da Trump a ..... compiacerlo !!! . Infatti Ieri Donald Trump, da gangster qual è, ha rovesciato indiscriminatamente il 30% di dazi sull’Europa.E sì, l’Italia dell’”amica” Meloni non fa eccezione.Per mesi la Presidente del Consiglio ha magnificato tutte le visite bilaterali con gli Usa come grandi successi diplomatici, rivendicato l’amicizia con Trump, invitato tutti a trattare, ad assecondarlo su ogni richiesta (a cominciare dal 5% si spese militari Nato), a lisciargli il pelo in ogni modo degno e meno degno.Ecco i risultati della trattativa.Una bastonata commerciale senza precedenti.Di fronte a cui Meloni oggi ha ancora il coraggio di rispondere invitando tutti a “evitare ritorsioni”.La verità è che i Meloni, i Salvini, le Le Pen, gli Orban, i sovranisti europei, non sono altro che gli utili camerieri di Trump per scardinare l’Europa dall’interno.E il piano sta perfettamente riuscendo.Eccola la “patriota” in alta definizione.


L'esodo della famiglia Braico"L'esodo ha riguardato 350mila persone che nell'arco di sei, sette, otto anni hanno dovuto lasciare la casa e i loro beni per rimanere italiani" ricorda Alessandro Centenaro, coproduttore per Venice Film. È "un film importante su cui abbiamo lavorato con grande amore e passione - aggiunge Verdiana Bixio, coproduttrice per Publispei - C'è uno sforzo produttivo notevole e si vede una quantità di territorio friulano incredibile, con un'ottantina di location".
Così seguiamo l'esodo della famiglia Braico, segnato proprio all'inizio dal destino del figlio maggiore, Nicolò. Il capofamiglia, Antonio, medico (Pennacchi), porta la moglie e i due figli, la 18enne Maddalena, talentuosa pittrice e il figlio più piccolo Saulo, prima in Friuli, poi in Veneto, tra spaesamento, pregiudizi, difficoltà economiche e nuovi inizi. Un percorso nel quale Maddalena (Kicaj) incontra Leo (Franceschini), anche lui giovane pittore, che la incoraggia a credere nel proprio talento: una strada che la mette in rotta di collisione con il padre.L'esodo della famiglia Braico, segnato proprio all'inizio dal destino del figlio maggiore, Nicolò. Il capofamiglia, Antonio, medico (Pennacchi), porta la moglie e i due figli, la 18enne Maddalena, talentuosa pittrice e il figlio più piccolo Saulo, prima in Friuli, poi in Veneto, tra spaesamento, pregiudizi, difficoltà economiche e nuovi inizi. Un percorso nel quale Maddalena (Kicaj) incontra Leo (Franceschini), anche lui giovane pittore, che la incoraggia a credere nel proprio talento:na strada che la mette in rotta di collisione con il padre.

leggere
l'importanza dei termini e dell'uso parole
da https://it.wikipedia.org/wiki/Cultura_dello_stupro
usato a partire dagli studi di genere dalla letteratura femminista e postmoderna, per analizzare e descrivere una cultura nella quale lo stupro e altre forme di violenza sessuale sono comuni, e in cui gli atteggiamenti prevalenti, le norme, le pratiche e atteggiamenti dei media, normalizzano, minimizzano o incoraggiano lo stupro e altre violenze sulle donne. La prima definizione del concetto viene attribuita[5] al documentario dal titolo Rape culture[6] del 1975 in cui la regista Margaret Lazarus descrive come lo stupro sia rappresentato nel cinema, nella musica ed in altre forme di "intrattenimento". Patricia Donat e John D'Emilio, in uno scritto del 1992 apparso sul Journal of Social Issues[7], suggeriscono invece che il termine ha origine nel libro del 1975 Against Our Will: Men, Women, and Rape di Susan Brownmiller[8] come "cultura solidale con lo stupro". Le autrici di "Transforming a Rape Culture", testo pubblicato nel 1993, definiscono la cultura dello stupro come
(EN)
«It is a complex of beliefs that encourages male sexual aggression and supports violence against women. It occurs in a society where violence is seen as sexy and sexuality as violent. In a rape culture, women perceive a continuum of threatened violence that ranges from sexual remarks to sexual touching to rape itself. A rape culture condones physical and emotional terrorism against women as the norm. In a rape culture, both men and women assume that sexual violence is a fact of life, inevitable as death or taxes.»
(IT)
«(...) un complesso di credenze che incoraggiano l'aggressività sessuale maschile e supportano la violenza contro le donne. Questo accade in una società dove la violenza è vista come sexy e la sessualità come violenta. In una cultura dello stupro, le donne percepiscono un continuum di violenza minacciata che spazia dai commenti sessuali alle molestie fisiche fino allo stupro stesso. Una cultura dello stupro condona come "normale" il terrorismo fisico ed emotivo contro donne. Nella cultura dello stupro sia gli uomini che le donne assumono che la violenza sessuale sia "un fatto della vita", inevitabile come la morte o le tasse.»
(Emilie Buchwald, Pamela Fletcher, Martha Roth; Transforming a Rape Culture, Minneapolis (1993), MN: Milkweed Editions.)
Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...