Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta psicanalisi

Senza titolo 897

Immagine
Cinque conferenze sulla psicanalisi Un libro estremamente sintetico che consiglio a chiunque voglia conoscere i capisaldi psicanalisi, scritto con parole estremamente semplici e con un linguaggio che rende giustizia al creatore di un metodo per la comprensione dell'uomo tratta in poco meno di cento pagine gli argomenti più interessanti di questa materia. La nascita della psicanalisi, il concetto di malattia psichica per Freud, i metodi dell'analisi psicanalitica, la concezione di  sviluppo psicosessuale della persona  e  la cura e la risoluzione della malattia attraverso questo metodo. Che dire, una lettura facile e veloce che può aprire un nuovo orizzonte conoscitivo.

Senza titolo 801

La dimensione del sogno Parte1 Parte2 Parte3 Parte4 Proviamo l'interpretazione di un sogno personale, ha sfiorato l'incubo, penso comunque che abbia sempre avuto il ruolo di sintesi di avvenimenti del giorno del sogno (giorno precedente alla notte a cui ci si riferisce). "Io e la mia ragazza eravamo chiusi in una casa per proteggerci da grossi topi che di notte invadevano le strade divorando qualsiasi persona che incontravano, la mia ragazza mi dice che era stata aggredita da una persona, io prendo questa persona e la butto fuori di casa lasciandola divorare dai topi" Iniziamo con la figura dei topi, derivata dalla lettura sommaria del testo "L'uomo dei topi", paziente di Freud, affetto da nevrosi-ossessiva. Essendo stata la lettura estremamente sommaria penso che il suo significato possa essere ricondotto all'idea generale di "follia". Nel giorno del sogno c'è stata una intensa litigata fra me e la mia dolce metà per il fatto che no

Senza titolo 798

Alla ricerca del vero Sé "La madre guarda il bambino che tiene in braccio, il piccolo guarda la madre in volto e vi si ritrova... a patto che la madre guardi davvero quell'esserino indifeso nella sua unicità, e non osservi invece le proprie attese e paure, i progetti che imbastisce per il figlio, che proietta su di lui. In questo caso nel volto della madre il bambino non troverà se stesso, ma le esigenze della madre. Rimarrà allora senza specchio e per tutta la vita continuerà invano a cercarlo" Winnicott

Senza titolo 770

Immagine
La dimensione del sogno Parte1 Parte2 Parte3 Durante le vacanze ho continuato lo studio del sogno, rivolgendomi prima alla teoria classica Freudiana e poi ad una rivisitazione teorica sullo stato attuale di conoscenza dei meccanismi onirici [Psicologia Dinamica, Casonato] . Prima di riportare i concetti che ho ritenuto di interesse maggiore vorrei proporvi un esempio di interpretazione di un sogno che mi è stato raccontato. "Ho sognato di dover fare una cosa come la tua, non mi viene in mente... si, ecco dovevo andare a Roma per fare uno stage, dovevo lavorare in un ristorante" Ho riportato, come meglio ho potuto, la breve descrizione che mi è stata fatta, che priva della giusta contestualizzazione, appare priva di significato. Specialmente perchè nel racconto è assente qualsiasi connotazione emotiva del proprio vissuto onirico, dato che molto spesso viene tralasciato quando si racconta un sogno per il maggior peso che viene dato alle immagini che riemergono dalla memoria.

Senza titolo 721

Immagine
La dimensione del sogno Parte1 Parte2 Mi ero ripromesso di scrivere qualcosa sull'interpretazione del sogno, nei topic precedenti avevo già espresso le mie distanze da una possibile interpretazione basata sul simbolismo, specialmente se questo simbolismo era  considerato comune fra gli uomini.  Avevo riproposto l'ipotesi di alcuni autori che consideravano il sogno frutto di una scarica casuale a carico dei nuclei del ponte nel tronco encefalico e riconducevano la forma parzialmente coerente e narrativa a dei processi postumi al sogno stesso e riconducibili al recupero mnemonico. In linea con la mia personalissima opinione sui processi inconsci, avevo ricondotto l'analisi dell'attività onirica alla sua dimensione emotiva, che considero una perfetta chiave per la lettura dei differenti "oggetti" che popolano il nostro teatro notturno. I processi difensivi che vengono messi in atto per impedire la comprensione diretta del significato di un sogno penso siano cono

Senza titolo 667

Immagine
La dimensione del sogno Parte1 "Sogno causato dal volo di un ape attorno a una melagrana un secondo prima di svegliarsi" Salvador Dali' (1944) Il sogno è considerato da molti una dimensione mistica, per alcuni iniziatica,. per altri una finestra sul proprio inconscio, infine per altri ancora è semplicemente qualcosa di poco significativo, che durante la notte colora il nostro sonno e che viene in gran parte perso al risveglio. L'amnesia del proprio vissuto notturno è un fenomeno molto frequente, e facile che durante la notte ci si alzi dal letto per bere o per rispondere ai propri bisogni fisiologici, e che non rimanga alcuna traccia di questo al risveglio. Nei bambini episodi di terrore notturno, in cui il bambino si alza gridando e svegliando i propri genitori in preda al panico, sono abbastanza comuni e vengono solitamente rismossi al mattino. Quindi non dovrebbe stupire che in quello stato particolare che è il sonno, e in particolare la stasi che occupa circa un t

Senza titolo 664

Immagine
L'Io e l'Altro* attraverso l'indipendenza Riccardo Preziosi In questo periodo la fortuna mi sta sorridendo, un incontro fortuito con uno psicoterapetua di stampo Lacaniano ad una conferenza sul ruolo del linguaggio nella psicanalisi mi sta portando numerose esperienze interessanti. Oggi abbiamo partecipato ad un briefing incentrato sullo stato di tre nuovi pazienti della suo clinica. Il primo era un uomo di circa settant'anni che si era rivolto assieme alla moglie allo psicologo per una disfuzione erettile che stava peggiorando la qualità della relazione coniugale, il tutto era partito circa un anno prima per il decesso per suicidio di un suo cugino. i punti principali emersi dalla prima seduta, era una sua assoluta mancanza di padronanza della lingua italiana, a favore di un dialetto meridionale, nonostante si fosse trasferito da più di quarant'anni a Milano, e avesse piene capacità di comprensione. Affianco a questo conflittuale rapporto con la parola, incentrato

Il nome delle emozioni nell'Analisi

Immagine
Riccardo Preziosi Per iniziare il discorso vi riporto parte delle speculazioni filosfo C.D.Broad a riguardo del ruolo del cervello nell'esistenza come individui : "Faremmo bene a considerare, molto più seriamente di quanto finora siamo stati indotti a fare, il tipo di teoria che Bergson espone relativamente alla memoria e alla percezione dei sensi. L'ipotesi è che la funzione del cervello e del sistema nervoso e delgi organi dei sensi sia principalmente eliminativa e non produttiva. Chiunque è capace in ogni momento di ricordare ttto ciò che gli è accadto e di percepire tutto ciò che accade dovunque nell'universo. La funzione del cervello e del sistema nervoso è di proteggerci contro il pericolo di essere sopraffatti e confusi da questa massa di conoscenza in gra parte inutile e irrilevante, cacciando via la maggior parte di ciò che altrimenti percepiremmo o ricorderemmo in ogni momento, e lasciando solo quella picolissima e particolare selezione che probabilità di

Il significato dell'Analisi

Il significato dell'Analisi Riccardo Preziosi Una persona che entra in analisi concepisce la cosa, specialmente all'inizio, in termini contraddittori, in parte è motivo di vergogna, in parte è motivo di orgoglio. Il primo sentimento scaturisce dalla percezione di non essere in grado di facela da soli, il secondo sentimento nasce dalla consapevolezza di aver intrapreso un percorso che farà del bene a se stessi e a chi ci circonda. Nel libro "Storia della mia psicanalisi" John Knight riesce, come solo un paziente è capace di fare, a proporre la psicanalisi come qualcosa che va oltre ad un semplice trattamento medico, la cui stessa validità è oggi messa in discussione, per considerarla come un percorso conoscitivo di se stessi e dell'altro che porta a una più sincera realizzazione dell'uomo in quanto tale attraverso il superamento di quelle ganasce e catene che si trasmettono da una generazione all'altra a causa del reale e inevitabile peso che hanno le esp

elucabrazione mentale sull'amore e il suo significato

dopo le mie esperienze deludenti in tale  campo  e dopo aver sentito di storie d'amore ( e sesso ) precoci e violente come  l'ultima ( ? ) quella avvenuta qualche  giorno fà  a  Niscemi  (  vedere il  mio post  precedente   mi chiedo Cos'è l'amore ?esiste ? a che serve ? L'ho chiesto a molti... Mi è stato detto che l'amore è il sentimento più forte del mondo, il sentimento che lo fa muovere, che lo fa giare. Mi è stato detto che l'amore è un qualcosa di appiccicoso, qualcosa che attacca due persone, e può essere un bene nel senso che quei due resteranno sempre insieme, così come può essere un male perchè nello stare sempre attaccati uno dei due, prima o poi, potrà anche scocciarsi e cercare un solvente per scappare via lontano. Mi è stato detto che l'amore è la cosa peggiore che ad un ragazzo possa capitare. Mi è stato detto che l'amore è una brutta bestia... una medaglia con due volti. Mi sono state dette un sacco di altre cose... così tante che

Siamo figli di Omero o della Bibbia?

Niente paura, stavolta non si parla di religione, ma di influenze artistico-letterarie. Ho ritrovato un saggio che avevo letto quando mi dilettavo di Storia delle Religioni . Il saggio è di Fortunato Pasqualino , i riferimenti sono a Mimesis di Erich Auerbach , ma il succo del discorso è: perché la letteratura nord europea (e americana a seguire) ha dato il meglio di se stessa nello scavo psicologico del personaggio (horror, thriller, gialli) mentre quella italiana (parliamo di classici) sembra totalmente priva di mistero? Le colpe vanno equamente ripartite tra Omero , la Controriforma , la mentalità epicurea del Rinascimento e una certa incuria, tutta italiana, per le cose divine. Sarà per questo che tra alcuni di noi e papa Joseph Ratzinger non corre buon sangue? Bah… Ma andiamo per ordine. Cito Eugenio Scalfari di qualche settimana fa: I poemi omerici rappresentano il punto di partenza della letteratura occidentale…Gli eroi dell’età del Bronzo raffigurati nell’Iliade, e gli dei