leggendo delle varie iniziative della settimana della menoria per ricordare anche a bambini ed i ragazzi , d'altronde è proprio su di loro che dobbiamo puntare perché certe brutalità non si ripetano , la shoah ed l'olocausto , ho letto che Il 27 gennaio su Rai 3, Rai Gulp e disponibile su Rai Play, andrà in onda “La cartolina di Elena“, una produzione originale Rai che racconta la storia di Elena colombo ( foto sotto al centro presa dall'account fb di Rondolino ) una ragazzina ebrea torinese, la prima documentata deportata da sola nel ’44 ad Auschwitz e finita subito nella camera a Gas .
immagini dell'opera in questione |
Dal " bugiardino " della rai ecco alcune notizie .
Uno speciale tv inedito, dedicato a ragazzi e famiglie, per il Giorno della Memoria della Shoah, in animazione e live action, prodotto da Rai Kids e Stand by me. "La cartolina di Elena" racconta la storia vera, finora poco conosciuta, di Elena Colombo, una bambina ebrea torinese che, nel 1943, fu separata dai genitori a 10 anni e deportata da sola ad Auschwitz: l'unico caso documentato in tutta la Shoah italiana. La vicenda è narrata attraverso gli occhi di due giovani protagonisti, Cecilia e Fabrizio, che vivono a Torino oggi e che ricostruiscono la storia di Elena e dei suoi genitori a partire da una vecchia fotografia di famiglia: la narrazione alterna presente e passato, sogno e realtà, in un'investigazione che, mescolando live action e animazione, è in grado di commuovere e sorprendere.
Eco sotto la storia
Shoah: storia di Elena Colombo, la bimba che affrontò da sola deportazione e sterminio
di Marco Zonetti 🖋️
Nella Giornata della Memoria, che cade il 27 gennaio di ogni anno per
commemorare le vittime dell’Olocausto, si ricordano anche i tantissimi
bambini che finirono vittime della barbarie umana. Al Memoriale della
Shoah di Milano campeggia per esempio il ricordo della piccola Sissel Vogelmann, nata a Torino il 3 settembre 1935 e morta il 6 febbraio 1944, a neanche nove anni di età, nel campo di concentramento di Auschwitz. Caricata, per la sua fatale destinazione, sul convoglio numero 6 dal binario 21 della stazione di Milano. Quel
binario che, prima adibito ai treni postali, fu invece impiegato
durante la Shoah per deportare ebrei, partigiani, prigionieri politici –
caricati su vagoni bestiame – ai campi di Auschwitz-Birkeneau. La tragica storia della piccola Sissel – particolarmente toccanti i
suoi disegni dedicati alla nonna esposti nel Memoriale – ha ispirato
romanzi, raccolte di poesie e un cortometraggio, Destinazione Auschwitz – viaggio nella fabbrica dello sterminio, commentato da Liliana Segre.
E un’altra bambina ebrea, Elena Colombo, è protagonista di una storia peculiare legata all’Olocausto, raccontata dal giornalista Fabrizio Rondolino sul suo profilo Facebook. Che pubblichiamo qui di seguito. “Elena Colombo nasce a Torino il 5 giugno 1933. Suo padre, Sandro, il
fratello di mia nonna, aveva servito la patria nella Prima guerra
mondiale e aveva poi aperto una piccola azienda di imballaggi per
dolciumi; nel 1932 aveva sposato Vanda Foa. Nell’autunno del
1939 Elena comincia la prima elementare alla Scuola ebraica di Torino:
le leggi razziali volute da Mussolini e firmate dal Re Vittorio Emanuele
III le proibiscono di frequentare la scuola pubblica. “Nel dicembre del 1942 la famiglia Colombo si trasferisce a Rivarolo
Canavese per sfuggire ai bombardamenti; dopo l’8 settembre 1943, quando i
tedeschi occupano l’Italia e cominciano le deportazioni degli ebrei,
Elena e i genitori si rifugiano a Forno Canavese, nascosti in una baita
della frazione Milani.
Il 7 dicembre tedeschi e repubblichini
arrivano a Forno, dove si era formata una delle prime bande partigiane,
il “Gruppo Monte Soglio”, e iniziano i rastrellamenti. Nella battaglia del giorno successivo saranno catturati 18 partigiani, poi torturati e fucilati.“In quello stesso giorno, l’8 dicembre 1943, la famiglia Colombo è arrestata e, l’indomani, portata a Torino. Dopo qualche settimana alle Nuove, Sandro e Vanda vengono trasferiti nel carcere di San Vittore, a Milano. Da qui il 30 gennaio 1944 sono deportati ad Auschwitz, dove arriveranno il 6 febbraio. Nessuno dei due è tornato. Elena invece viene affidata ad una famiglia amica di Torino, dove resterà fino al 9 marzo 1944.“Quel giorno le SS la prelevano e la portano all’Istituto Charitas,
dove tornano a riprenderla il 25 marzo per deportarla nel campo di
transito di Fossoli (Modena). Da qui, il 5 aprile, Elena parte da sola
per Auschwitz, dove arriverà la mattina del 10 aprile. Il giorno stesso è
mandata alla camera a gas. Aveva 10 anni e 10 mesi. Elena
Colombo è l’unico caso documentato nella Shoah italiana di un bimbo che
ha dovuto affrontare da solo l’arresto, la deportazione, lo sterminio“.non so che altro aggiungere se non asciugarmi le lacrime