TEMPIO. Sempre al passo con la cronaca, l'artista del lievito, fa satira tra pomodoro e mozzarella
presa dal suo facebook www.facebook.com/massimo.boscopizzeria/ |
In questo periodo ogni espediente per arginare la crisi è buono. Così, a Tempio, una volta la settimana, e per tutto il mese di dicembre, la pizza la si potrà barattare. Niente soldi il lunedì. Per una volta a settimana, infatti, alla pizzeria Bosco, si ritorna alle origini, come spiega il proprietario: «da lunedì 10 dicembre, e solo i lunedì - spiega Massimo Bosco ( foto a destra ) - parte la prima di una serie di giornate di scambio di beni. Introduciamo lo scambio mediante baratto». Poi, il fantasioso pizzaiolo aggiunge: «In economia, il baratto è un'operazione di scambio bilaterale di beni. Noi abbiamo i nostri prodotti artigianali, che verranno barattati con quello che si hanno da proporre». Ci sarà solo qualche vincolo: il baratto dovrà essere concordato prima, con diritto di accettare o no. Lo scambio, inoltre, dovrà avere valore in equa misura. «Prendiamo in considerazione oltre i prodotti alimentari, anche abbigliamento, oggettistica, prestazioni professionali e quanto altro verrà proposto - continua Bosco - Torniamo per una volta alla settimana, per il mese di dicembre, all'antica: niente soldi da sborsare, solo riciclo». Il pensiero di Massimo Bosco va a chi non può permettersi di acquistare la pizza: «Tutto questo, serve anche per dare una possibilità in più per mangiare un prodotto della nostra tradizione. E anche a chi non si può permettere un pasto caldo. Col baratto potrà. Questo è anche il mio piccolo contributo verso il modo del sociale». In un mondo che corre veloce e che guarda sempre avanti c'è bisogno di un ritorno alla tradizione. La cosa bella della tradizione e che, prima o poi, anche nella modernità, si intrufola sempre. «Sono un innovatore - conclude il titolare di partita iva - e forse la vera innovazione oggi è tornare al vecchio, all'antico». La fantasia di Massimo Bosco non ha confini. Il pizzaiolo, originario di Carbonia, è stato tra i primi a ricevere gli ordini su facebook. Inoltre, nella sua pizzeria si segue l'esempio altre attività commerciali: per deputati e senatori la pizza costerà 100 euro. Stesso prezzo per gli avvocati olbiesi che vogliono il trasferimento del tribunale da Tempio ad Olbia. Lo scorso anno è arrivato secondo ai campionati mondiali di pizza con la sua "operaia" dedicata ai lavoratori della Vinyls.