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10.6.22

caso incontrada sono i media che fanno bodyshaming o la massa non educata al linguaggio del corpo e ed alle immagini ?

 va bene   c'è  l'abuso   del corpo femminile  ed  un erotizzazione  mercificata     come dimostra  il bellissimo  saggio

Pornocultura. Viaggio in fondo alla carne, il libro di Claudia Attimonelli e Vincenzo Susca. La pornografia non è più eloquente nel descrivere il lecito e l’illecito del nostro campo visivo. La scrittura si rivela goffa dinanzi alle nuove forme dell’oscenità che abitano tra le mura delle nostre case e si fanno socialità corporea.
Pornocultura. Viaggio in fondo alla carne” (Mimesis, 2016; pp. 142) di Claudia Attimonelli e Vincenzo Susca ama parlare delle viscere di ciò che si vede, di come l’ambiente mediatico che ci plasma perde rappresentanza di fronte all’iniziativa individuale e di massa di eros e di contatto. L’autrice e l’autore in questione puntellano di riferimenti storici l’evoluzione dell’immaginario pubblico focalizzandosi sul post seconda guerra mondiale come uno dei momenti nevralgici dell’umanità in cui la tecnica ha esibito le sue tragiche contraddizioni. Carne umana come paesaggio creato da se stessa. L’umanesimo e la scienza che si sposano in modo osceno. 

 da me recensito      con intervista  agli autori  ( vedere archivio  blog   ) . Infatti mah io ci vedo ,  forse perchè sono cresciuto a sotto il berlusconismo e la defilippi , solo del semplice gossip .Ma dire : << 
(...) Ciò che mette i brividi di questo metodo - perché questo è un metodo - è l’esibizione morbosa del corpo, la ricerca ossessiva dello scoop e del gossip, il body-shaming occulto e ipocrita che fa leva - sapendolo - sugli istinti più bassi di chi guarda (e giudica).[....] >> ( Lorenzo Tosa in questo post >> mi  sembra    esagerati il bodyshaming lo fanno gli altri che non sono educati ad interpretare le immagini o a vedere i corpo di una donna al di la dei consueti canoni estetici di  perfezione assoluta   proposti dai media e dalle tv   di cui ho parlato     più volte    qui  nel post . per il resto hai ragione lo stesso  Tosa  quando dice  

È uno scatto rubato, di quelli da paparazzi e teleobiettivo, che non ha nessuna logica, nessun altro senso o scopo se non quello di mostrare una donna in un momento privato, nella peggior posa possibile, con i chili in più scientemente evidenziati con l’unica

intenzione di esporla ai giudizi, ai commenti maligni, al tribunale social. Non c’è nulla che non vada nell’immagine di Vanessa Incontrada, sia chiaro. Non c’è nulla che non vada in lei, che è e resta una donna straordinariamente bella nelle sue linee, nelle sue imperfezioni (e in qualunque posa). Il corpo di Vanessa è normale, normalissimo. È quella foto, semmai, a non esserlo. Una foto, nella redazione di una rivista di gossip, si sceglie, tra centinaia di scatti. Si seleziona con chirurgica precisione. Nulla è lasciato al caso.

Infatti  La verità è che hanno provato a umiliare una donna, ma hanno finito solo per esaltarne la bellezza. Che col fisico non c’entra nulla o almeno non ci si dovrebbe basare solo su d'esso

24.5.20

il documentario porno e libertà racconta il viaggio dalla trasgressione e libertà al conformismo e alla mercificazione della pornografia

Durante il periodo lock down coprifuoco per codiv 19 \ coronavirus avevo letto e riletto dei saggi sulle conquiste degli anni 60\80 in particolare quelle sula sfera sessuale , ed alcune di queste facevano riferimento al documentario porno e libertà . Non riuscendolo a trovare free in rete o a noleggio in un negozio di cd e dvd , l'ho noleggiato con youtube . Esso è Il racconto di una generazione di attori e cineasti. ma non solo , che ha deciso di sfidare la cultura religiosa e puritana attraverso la realizzazione di film pornografici, intesi come strumento di liberazione sessuale .
Un documentario , interessantissimo e senza peli sulla lingua  sopratutto affronta l'argomento senza tabù e giudizi preconcettuali .
Infatti  secondo la   voce  https://it.wikipedia.org/

“Per liberare la sessualità bisognava portarla al suo culmine. Come pornografia”. Era l’Italia degli anni Settanta, del moralismo cattolico e del comunismo che si ammantava di puritanesimo. “Nei confronti del sesso c’era ( ed  ancora  c'è anche  se  non più come  prima    ma  c'è   corsivo mio    )   un clima da Inquisizione spagnola, si veniva arrestati solo perché in possesso di riviste pornografiche. Fu allora che decisi di fare la mia rivoluzione”. A parlare è Lasse Braun “inventore” del cinema a luci rosse e re della “Sex Revolution” che nel 1969 contribuì a far abolire il reato di “oltraggio al pudore” in Danimarca, aprendo la strada al resto d’Europa. Scomparso nel 2015, è uno dei protagonisti di “Porn to be free- Porno e libertà ” di Carmine Amoroso, il documentario sulla controcultura pornografica degli anni Settanta, presentato in anteprima al Biografilm Festival di Bologna, in sala dal 24 giugno. "Il porno l'ho inventato io, questa è la verità" rivendica nel film colui che nel 1974 fu il primo a sbarcare a Cannes con un hard, “French Blue”. “Volevo far deflagrare la pornografia nel tempio del cinema”.Da Ilona Staller (in arte Cicciolina) al “Che Guevara del porno” Riccardo Schicchi, dalla “porno femminista” Giuliana Gamba a Helena Valena, un’allegra banda di rivoltosi ironici e dissacranti combatté negli anni Sessanta  \ Settanta una battaglia contro censura e tabù, pronti a farsi arrestare guidati da un sogno: lo "stato di felicità permanente" si raggiunge attraverso la liberazione del piacere. Così il porno si fece gesto politico, militanza contro sensi di colpa e perbenismo che soffocavano il sesso e l’amore. “Nudi sì, ma contro la Dc” gridava nel 1976 al Parco Lambro di Milano una folla di ragazzi e ragazze completamente svestiti contro i formalismi e in nome dell’utopia, mentre la pornografia diventa buona per l’arte, bucando l’immaginario collettivo, riscattando qualunque volgarità: le sale cinematografiche tradizionali chiudevano lasciando il posto al cinema porno (si arrivò a produrre 200 film in un solo anno), nel fumetto arrivarono Vincenzo Sparagna e l’ardimentosa rivista Frigidaire, che in copertina accostava con naturalezza Ilona Staller a Norberto Bobbio, in Francia faceva capolino Charlie Hebdo e a Bologna Andrea Pazienza. Un’onda d’urto che si infranse anche in Parlamento: sostenuta dai radicali con Marco Pannella (che nel film ne racconta la candidatura) Cicciolina fu la prima attrice porno a entrare a Montecitorio dal 1987 al 1992, eletta nelle file del Partito dell’Amore, fondato da quell’uomo “a metà tra l’avventuriero, l’intellettuale e il businessman” che era l’eclettico Schicchi, dirà nel documentario Giampiero Mughini.
Erano quelli i tempi dell’ “Ultimo Tango a Parigi” censurato, “la libertà di pornografia come unico mezzo per vincere la pornografia dirà il regista Bernardo Bertolucci facendo appello al suo partito, il Pci, affinché non vincesse l’oscurantismo, e di “Porci Con Le Ali” di Marco Radice e Lidia Ravera, che in “Porn to be Free” ricorda come le attrici fossero chiamate a incarnare l’immaginario maschile. In questo mix che alterna spezzoni di film a interviste, materiali d’archivio a retroscena sul set, “mi premeva raccontare, in un’epoca di neopuritanesimo qual è la nostra, la storia incredibile e poco conosciuta di un gruppo di provocatori che negli anni settanta hanno condiviso con coraggio una visione della pornografia come espressione politica”, dice Amoroso. “La pornografia, oggi più che mai, va difesa dagli oscurantismi politici e religiosi”. Curioso che il film sia stato respinto da tutti i produttori italiani cui il regista si è rivolto e abbia dovuto far appello al crowdfunfing. "Siamo creature politiche e sessuali insieme" conclude Judith Malina, anima del Living Theatre, scomparsa nel 2015. "Ma a volte cerchiamo di separare le due cose, stupidamente".

 Ma sopratutto affronta l'argomento senza tabù e giudizi preconcettuali . Infatti  esso  è Un ulteriore viaggio , che completa ed approfondisce questo questo saggio interessantissimo 


Pornocultura : viaggio in fondo alla carne
Mimesis, 2016 - 142 pagine
Copertina anterioreSelfie maliziosi, Youporn, Grindr, sexting, online dating, scenari politici traboccanti di umori e allusioni sexy, performance oscene e dedali a luci rosse, estetiche morbose a ornamento delle comunicazioni più disparate, live cam, gay-for-pay, gif porno, dickpic, stanze private, dark room, pornhorror, feticismo gotico e barocco, love doli, fucking machine, realcore, lingerie erotica, jockstrap: dissoluto e fastoso, crudo e sovresposto, il porno brulica trionfante dalle maglie del web 2.0 agli scenari urbani, dagli schermi mediatici agli interstizi del quotidiano, invadendo le trame della vita pubblica, surriscaldando le connessioni elettroniche e impregnando di sesso la socialità contemporanea. Benvenuti nella pornocultura. Quali sono le origini, la genealogia e gli effetti di questa scena convulsa? Di quale condizione annuncia la venuta? Cosa sacrificano e battezzano i riti pagani, gli orgasmi multipli e gli scambi di questo teatro dell'osceno senza pareti? Quali nuove frontiere implica la rivelazione degli abissi fino a poco tempo fa inesplorati dai più? Investigando fino alle sue più estreme conseguenze il legame intimo tra l'erotismo e la morte qui in opera, il saggio intravede nell'irruzione della pornocultura, al di là del bene e del male, il declino del soggetto moderno e i primi vagiti di una nuova carne di cui è ormai urgente comprendere la forma, il senso e l'etica.

  da  me recensito   me  autori intervistati 

Un   Viaggio  iniziato    con   Fq -Millenium  ( inserto mensile de il fatto quotidiano  )  Luglio 2018


Un addentrarsi nel mondo del proibito al fianco di storici, sociologi, scrittori e pornostar.Praticamente   porno e libertà  è la  sintesi      di questi due  viaggi  . fa  capire  come  si  sia  passati  da   una pornografia hot   cioè   dove  c'era   ancora  la  distinzione fra erotismo  e  pornografia    alla pornografia  vera  e propria  ,  da  qualcosa  di liberatorio   d'apertura     che   si metteva  in  aperto contrasto  con  il controllo  sociale  diretto  e  indiretto del Vaticano   da  solo o tramite i  suoi , ipocriti  per  lo più  ,  referenti politici  -.  Un viaggio  da   ciò  che  prima  era      trasgressione ora   è solo merce    \  contentino   per la massa  e  non più liberazione  

20.9.19

come è difficile sconfiggere il maschio alafa che è in noi . io ed il caso Fabio Volo vs Arianna grande

 una mia  discussione    con  utente della nostra pagina facebook


Compagnidistrada
Pubblicato da Cristian Porcino16 settembre alle ore 13:25
Il solito becero maschilismo da quattro soldi 😡
https://www.trendit.it/fabio-volo-contro-ariana-grande-non…/
TRENDIT.IT
Questa mattina Fabio Volo, durante il suo programma Il Volo del Mattino in onda su Radio Deejay, si è scagliato contro la celebre cantante Ariana Grande. Il motivo? Principalmente un video musicale, intitolato 7 rings,


Giuseppe Scano il principio in se è giusto , ma è sbagliato il modo che lo rende becero maschilismo . visto che cantanti hanno una presa molto grande sugli adolescenti e tali modi e atteggiamenti possono portare a una erotizzazione troppo precoce sotto i 14 ed a reati sessuali fra minorenni . come è successo recentemente a Nuoro
  • Compagnidistrada Giuseppe Scano il principio invece è sbagliato e frutto di un sessismo voluto e nutrito da un patriarcato fortunatamente in declino. Le parole di Volo sono inaccettabili. Lui critica i video di Ariana Grande senza porsi il problema dell'influenza nefaAltro...
  • Giuseppe Scano Compagnidistrada beh se uno che predica bene ma razzola male allora hai ragione . ma allora come ti spieghi le violenze anche sessuali da parte di ragazzi adolescenti verso ragazze ? o ragazze che ha già fatto sesso completo prima dei 15 anni ?
  • Compagnidistrada Giuseppe Scano quando uscì "Arancia Meccanica" Kubrick fu accusato dalla stampa di fomentare violenza nei suoi spettatori. Quindi vuoi dirmi che se uno stupra o uccide è perché ha visto il film di Kubrick? Ma per favore. E l'erotizzazzione precoce è doAltro...
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  • Giuseppe Scano Compagnidistrada ed il sex addiction si ha in modelli come quelli di quel video o nei maschi alfa che vengono "alimentati " da tali modelli . Comunque hai ragione Volo è indifendibile è il caso maschio alfa ed ipocrita perchè predica bene ma razzola male
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  • Compagnidistrada Giuseppe Scano il problema di una società di adolescenti carenti in educazione affettiva e sessuale è evidente. Credo però che lo sfogo di Volo è sintomatico di una paura maschile nell'accettare la libertà di una donna in ogni sua ambito.
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  • Giuseppe Scano Compagnidistrada hai ragione . è che ancora ho difficoltà ad uccidere ( ci lotto continuamente ) i residui del mio maschio alfa presenti in me . Rileggendo a freddo ed ascoltando in voce le dichiarazioni di volo la penso come te
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  • Alessandro Fraioli Volo è un imbecille con un seguito come tanti altri come lui, hanno sbagliato lui e quell'altro in palestra che esordisce in quel modo. Detto questo sia uomini che donne che hanno bisogno di un mezzo televisivo per venderti qualcosa e comunicare messaggi superficiali sono esattamente come lui. Per me possono finire dentro un secchio tutti insieme. Mi aspettavo di più da questo umanità che sta avvolgendo il pianeta con tanta munnezza, compresa quella televisiva
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poi   a freddo  ho riflettuto   e  sono arrivato alle stesse conclusioni  di questo video sotto riportato




Anche se più sinteticamente io avrei risposto mi sarei limitato a rispondere a Volo citando il Re Lear "Miserabile sgherro, ferma quella mano (o lingua in questo caso) sanguinosa: perché frusti quella sgualdrina? Frusta piuttosto la tua stessa schiena, perché ti struggi di far con lei la stessa cosa per cui la frusti.". In quanto è un ipocrita . Risultato immagini per fabio volo and ariana grandeUno che predica bene ma razzola male vedere i suoi libri e i suoi programmi usa quello che ora contesta sputandoci sopra. Infatti secondo me ha fatto questa provocazione per far parlare di se visto che nessuno\a lo cagava più ed i suoi libri erano in calo vendite magari ne sta scrivendo uno e gli serve farsi pubblicità applicando lo slogan bene o male basta che se parli




concludo con i miei consigli
Pornocultura. Viaggio in fondo alla carne di Claudia Attimonelli (Autore), Vincenzo Scusca (Autore) [ ne  trovate una recensione ed  un itervista  agli autori  nell'archivio del blog  ]
da  Amazzon
Selfie maliziosi, Youporn, Grindr, sexting, online dating, scenari politici traboccanti di umori e allusioni sexy, performance oscene e dedali a luci rosse, estetiche morbose a ornamento delle comunicazioni più disparate, live cam, gay-for-pay, gif porno, dickpic, stanze private, dark room, pornhorror, feticismo gotico e barocco, love doli, fucking machine, realcore, lingerie erotica, jockstrap: dissoluto e fastoso, crudo e sovresposto, il porno brulica trionfante dalle maglie del web 2.0 agli scenari urbani, dagli schermi mediatici agli interstizi del quotidiano, invadendo le trame della vita pubblica, surriscaldando le connessioni elettroniche e impregnando di sesso la socialità contemporanea. Benvenuti nella pornocultura. Quali sono le origini, la genealogia e gli effetti di questa scena convulsa? Di quale condizione annuncia la venuta? Cosa sacrificano e battezzano i riti pagani, gli orgasmi multipli e gli scambi di questo teatro dell'osceno senza pareti? Quali nuove frontiere implica la rivelazione degli abissi fino a poco tempo fa inesplorati dai più? Investigando fino alle sue più estreme conseguenze il legame intimo tra l'erotismo e la morte qui in opera, il saggio intravede nell'irruzione della pornocultura, al di là del bene e del male, il declino del soggetto moderno e i primi vagiti di una nuova carne di cui è ormai urgente comprendere la forma, il senso e l'etica.




Mensile n°14 Anno 2018
TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL PORNO MA NESSUNO HA MAI OSATO RACCONTARVI Luglio 2018


Non fate i moralisti! la metà di voi guarda siti porno (donne comprese).Dalla preistoria in poi il sesso disegnato, dipinto e raccontato eccita gli esseri umani.Un viaggio nel mondo del proibito al fianco di storici, sociologi, scrittori e pornostar.

 e per  finire  ue siti  che lottano contro  il sessismo  \  quello che un tempo si chiamava  maschiismo   cioè  non diventare  maschio alfa   e  la cultura  che porta  ali femminicidio 

Procuratrice Ancona, 'non tutti i casi di violenza sono uguali'

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