va bene essere contro la comunista europa che ormai non ha più niente di quello che aveva in origine , e battersi per abbatterla e ritornare ala sovranità popolare o riformarla e rifarla . Ma con le bufale ed invenzioni per incrementarne l'odio non andiamo da nessuna parte .
In questi giorni questa bufala è tornata a girare nonostante sia stata smentita e smontata già due anni fa ( vedere siti postati sotto ) grazie a il Giomale, che di fatto è diventata la principale fonte dei bufalocomici \ bufalisti del web italiano. che non sin rendono conto che esso è un giornale satirico come dice
http://www.butac.it/il-giomale-o-il-giornale/. Infatti
lice ma efficace, cioè la somiglianza della m con la coppia di lettere rn. Considerando che la maggior parte dei share addict manco legge quello che condivide, questo trucco permette di far sembrare il link proveniente dal un sito “””””””””””affidabile””””””””””””” come il Giornale. Su Facebook poi la resa è buona e finora ha tratto in inganno un sacco di persone
Ma cos’è il Giomale? Come sempre basterebbe leggere per capire, ma scorrere la pagina fino in fondo è senza dubbio faticoso
© 2015 Il Giomale. All Rights Reserved. E’ possibile utilizzare gli articoli contenuti in questo sito solo se esplicitamente citata la fonte tramite link di collegamento.Il Giomale non è a tutti gli effetti una testata giornalistica, e come magazine satirico alcuni articoli contenuti in esso potrebberò non corrispondere alla veridicità dei fatti. ATTENZIONE, questo è un magazine online non riconducibile in nessun modo al giornale “Il Giornale”
O accentata a parte, è molto chiaro: “come magazine satirico alcuni articoli contenuti in esso potrebbero non corrispondere alla veridicità dei fatti”Anche perché per credere a certe notizie bisogna davvero impegnarsi. O essere dei grossissimi boccaloni.
L’ULTIMA BUFALA - La «
notizia» che racconta che la «Corte Europea ha condannato l’Italia per aver violato i Diritti umani di una donna atea e agnostica e del suo figlio, neonato all’epoca dei fatti, la quale si era ribellata al battesimo del bambino e che il padre senza il consenso della moglie ha battezzato con il rito cattolico come da tradizione». Come al solito nel corpo dell’articolo si cerca di dare una parvenza di credibilità alla faccenda e come al solito spariscono i riferimenti alla «violenza psicologica» citata nel titolo, invero poco realistica visto che il neonato fa fatica a farsi traumatizzare da un evento del quale non conserverà coscienza:
L’Italia, permettendo il battesimo ai neonati viola la carta articolo 9 della Convenzione Europea in combinato disposto con l’articolo 14, in quanto i neonati non sono ancora in grado di intendere e di volere o emettere un atto personale e cosciente e, nella fattispecie sono obbligati e far parte di un associazione religiosa per tutta la vita. L’imposizione del rito chiamato sacramento tradisce il carattere di una dottrina che considera le persone come oggetti, il cui destino è deciso a loro insaputa da una organizzazione religiosa. Infatti, il battesimo impone al battezzato un sigillo indelebile, facendolo diventare a tutti gli effetti un iscritto e membro a sua insaputa e volontà e assoggettandolo alla suoi regolamenti e alla sua autorità. Come si evince nel canone 96 del Codice Cattolico di diritto canonico: «mediante il battesimo l’uomo è incorporato alla Chiesa di Cristo e in essa è costituito persona, con i doveri e i diritti che ai cristiani, tenuta presente la loro condizione, sono propri». Questa pratica lede il superiore interesse del bambino: sancito dall’art. 3, dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia ratificata dall’
Italia il 27 maggio 1991 con la legge n. 176. che prevede che in ogni decisione, azione legislativa, provvedimento giuridico, iniziativa pubblica o privata deve salvaguardare l’interesse superiore del bambino
Ma GLI AMANTI DELLE BUFALE e i creduloni colpiscono ancora . Infatti è Una «notizia» adatta a mandare in fibrillazione i devoti ( specie quelli più conservatori e beghini ) e in effetti è subito stata rilanciata dagli estremisti di destra di
Agere Contra e dagli animatori di gruppo come quelli di
File teocratici per il popolo di Dio o di
Popoli Sovrani, ma ci è caduto e persino un tale
Studio Legale Berna, che l’ha condiviso sul suo profilo senza il minimo sospetto
Ci sono tutti gli ingredienti per la satira, l’avvocato è Giovanni Battista (Gianni Battisti) il giornalista è Filippo Salomea…ma voi imperterriti continuate e commentare e far girare come se fosse una notizia vera! Ma è ovviamente inventata, uTonti!
Meno male che anche a Destra c'è uno che ha un po' di sale in zucca e l'ammette
Ci sono siti satirici facilmente smascherabili, altri un po’ più subdoli. Uno di questi è Il Giornale del Corriere - Il Corriere del Mattino, che pubblica notizie inventate ma tutt’altro che grossolane, spesso pure credibili. Facile cascarci, per chi non è pratico dei social network.
Il Corriere del Mattino innanzitutto non è una testata on line registrata in tribunale, bensì un sito dichiaratamente satirico: da un po’ di tempo sull’home page è pubblicato l’avviso “Giornale del Corriere è un sito satirico e dunque gli articoli contenuti in esso sono inventati. La redazione non vuole offendere nessuno. Se qualcuno dovesse ritenersi offeso dai contenuti di uno o più articoli è pregato di mandare un’email al seguente indirizzo: giornalecorriere@live.it“.
Se però alcune bufale sono divertenti o individuabili senza necessità di verificare la fonte, come quelle sulla donazione di 1500 euro al mese a chi ospita una “profuga ucraina” o sulla depenalizzazione dei furti se a commetterli sono gli zingari, altre rischiano seriamente di trarre in inganno.
Direi che in Italia è seriamente
venuto il momento di ABOLIRE il tasto "condividi" su Facebook.
("Il giornale del corriere" e "Lercio", sono siti satirici, come si fa a non capirlo, è scritto anche sugli stessi siti che le notizie sono inventate!
)
(...)
P
azienza per i tanti internauti ingenui , ovviamente senza generalizzare perchè a chi è chi non capita di prenderne ogni tanto qualcuna per vera , che hanno visto la “notizia”, inviata loro da qualche amico che non sa che ilCorriere del Mattino/Giornale del Corriere è un sito satirico ( come specificato all'interno del loro siti ) e si sono sentiti in dovere di diffonderla ovunque tramite Facebook. L'utente medio non conosce bene i meccanismi di propagazione delle informazioni e delle bufale, perché non gliele ha spiegate nessuno. Non macina notizie per lavoro. Non pazienza, ma ilarità e imbarazzo, invece, per i “siti d'informazione” come IlNord o Articolotre, che dimostrano un'incompetenza tanto spettacolare quanto bigotta. E commiserazione per quelli, come Voxnews, che si vantano di aver corretto la notizia, però nel frattempo l'hanno pubblicata senza controllarla, con tanto di strali retorici d'indignazione.
Ma che ci caschi un giornale di grande tiratura e finanziamenti pubblici , dove in teoria le persone lavorano tutto il giorno con le notizie e per questo prendono uno stipendio, è una vergogna totale. Vuol dire che in quel giornale non si fa nessun controllo e si pubblica qualunque balla trovata su Internet, senza cercare conferme: infatti non c'è nessuna traccia della sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani sul sito della Corte stessa e nessun giornale estero ne parla (come fa notare WakeupNews). Invece c'erano già, a portata di clic, la sbufalata pubblicata cinque giorni prima da Giornalettismo e quella di Bufale un Tanto al Chilo di sette giorni prima. Niente: la notizia-bufala si conforma alla linea editoriale (o ideologica) del giornale, e allora la si manda in stampa.
In una redazione degna di questo nome, chi venisse beccato a scopiazzare da Wikipedia e a pubblicare panzane senza controllarle e spendere almeno un nanosecondo su Internet a cercare e verificare l'origine della notizia verrebbe mandato a casa a calci nel sedere, per aver tradito la fiducia dei lettori e per aver rubato lo stipendio. Una testata giornalistica seria, quando capita , [ dovrebbe chiedere ] chiederebbe pubblicamente scusa ai lettori e si farebbe delle domande su come sia stato possibile un fallimento epico del genere. Un Ordine dei Giornalisti serio bastonerebbe chi rovina così la reputazione della categoria. Dei colleghi seri chiederebbero a Caterina Maniaci delle giustificazioni e i danni per aver gettato letame sul loro mestiere. Dei lettori seri inonderebbero la redazione di mail, telefonate e lettere di protesta e smetterebbero di comprare quel giornale.
E invece si va avanti così. Complimenti a tutti.
2014/04/22 20:40
Come da copione, la versione online dell'articolo è stata semplicemente rimossa, senza pubblicare una nota di rettifica o due parole di scuse ai propri lettori. Trasparenza e correttezza innanzi tutto, vero? Macché: meglio far finta di non aver mai sbagliato e nascondere le prove della propria inettitudine. E magari questi sono gli stessi che sono capaci di scagliarsi contro gli insabbiamenti: quelli degli altri. Clap, clap, clap.
|
La trasparenza secondo Libero. |