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Tutti contro la serie tv su Lidia Poët, dopo i critici ed i familiari dell’avvocata anche l’autrice del libro attacca: «Immagine distorta» eppure ha avuto un grosso successo di pubblico

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 Leggendo le  critiche   e le  stroncature    sulla ,  per me    discreta  (  ho visto   cose  peggiori    che non ti lasciano niente   ed  sono effimere  )     serie  tv  di netflix    linda poet    in particolare      quest  articolo  di    Open  mi  sono detto     : <<  ma  i nsomma non è piaciuta nessuno . In Italia la fantasia e l'immaginazione sui fatti i le persone storiche sembra bandita. Mentre il potere politico mediatico \ culturale riscrive la storia vedi #10febbraio #25aprile e nessuno o quasi s'indigna o si lamenta >> Ma poi il commento sagace , che condivido , di Gianpaolo Pio Grande successo di pubblico, le atmosfere vittoriane stile London, Whitechapel, tutto proibito e peccaminoso, Sherlock Holmes, assenzio oppio e sesso. Ci sta, come sempre tutto, anche l'indignazione di parenti e serpenti. Sembra come per Elly Schlein, il voto popolare ribalta il voto di partito e tutti a strapparsi vesti e capelli. Potere al popolo.  

No, non è Leonardo quella della fiction tv

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in parte Augias ha ragione << Nelle opere ispirate a nomi storici, l'invenzione drammaturgica coloriva il personaggio, drammatizzava la vicenda, senza però mai fondare l'intera struttura su un evento inventato >> e  con gravi errori  e mancanze storiche  (  e  siamo solo alle  prime di puntate   ) <<  Questo invece è ciò che accade nella serie tv su Leonardo da Vinci >> Ma in questa recensione  quasi preventiva  ( anche se io preferisco chiamarla stroncatura )  pubblicata  su repubblica d'oggi 2\4\2021 vedere  articolo riportato sotto . Ma la sua critica mi sembra un po' : nostalgica legata ad una concezione ormai " arcaica " delle arti e della letteratura e poco aperta alla modernità , perchè si posso  fare  anche delle  opere  pseudostoriche   e di fantasia   storica. E  non parla    di ciò , anche  se poco ,   c'è di positivo  e  di    alcune qualità della regia e della fotografia, il fatto che non predomini il binomio sesso