nuova sardegna del 23\1\2015
Stamina, Vannoni chiede il patteggiamento
Il presidente del contestato metodo di cura è disposto a fermare le sue attività in Italia in cambio di una pena di 1 anno e 10 mesi. Il gup di Torino, Giorgio Potito, valuterà la richiesta. Risposta attesa per martedì 27 gennaio

ROMA. Il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, ha chiesto il patteggiamento a 1 anno e 10 mesi: in cambio i legali sono pronti a ritirare il ricorso al Tar del Lazio contro il ministero della Salute e a fermare l’attività in Italia. Ora il pm Raffaele Guariniello dovrà esprimere il suo parere. Sarà il gup di Torino Giorgio Potito a pronunciarsi, martedì prossimo, sulla richiesta di presentata da Vannoni. Sul tavolo del gup, secondo quanto appreso, stanno arrivando anche le richieste di patteggiamento della maggior parte degli altri imputati. Con l'eventuale patteggiamento, le parti civili del processo potranno ottenere un risarcimento soltanto con un nuovo processo in sede civile.

A Torino Vannoni è imputato con altre 13 persone, fra i vari reati, di associazione per delinquere aggravata e finalizzata alla truffa. Secondo l'accusa, il padre del metodo Stamina capeggiava una banda pronta a tutto pur di fare quattrini: vantava brevetti mai ottenuti, orchestrava manifestazioni di piazza, trattava i pazienti come cavie, operava in condizioni lontanissime dagli standard di sicurezza. Nelle carte del processo è finita tutta la Stamina-story, dagli esordi nei seminterrati all'approdo agli Spedali Civili di Brescia. Anni di esperimenti, di carte bollate, di polemiche: ben 42 faldoni di documenti sulle cure somministrate a pazienti a Torino, Carmagnola, San Marino, Trieste e Brescia dal 2008 allo scorso agosto, quando l'attrezzatura e le cellule staminali sono state sequestrate dai carabinieri del Nas.