leggi anche
https://it.wikipedia.org/wiki/Rap_italiano
https://www.facebook.com/groups/rapperebeatmakeritalia/
https://www.facebook.com/hiphoptvitaly/?ref=br_rs
https://www.facebook.com/groups/423190864497300/?ref=br_rs
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Nell'ultyimo ventennio hip hop \ raper è uscito da genere di nicchia ( Csoa \ . C.S.A. ed altri spazi occupati ) è diventato di massa e ancora di più che negli anni 90 il rap \ hip hop ha sempre più successo e i suoi esponenti sono sempre più giovani rispetto ai quelli della mia generazione ( vedi url sopra ) . Infatti è variegato che è dificile tenere conto dei gruppoi che nascono , muoiono e risorgono della carriere soliste o doppie . Ecco una mia sintesi sulle nuove leve . Per esere agiornati dei continui mutamenti , trovate sopra alcuni punti di riferimento
La prima è Valentina Rubini ( forse la più originale ) che pur si rifacendosi come il rapper \ hipop italiano al modello originale americano ., lo fa criticamente con originalità e nel solco delle denunce sociali vedere sia il video sotto sia vegano intollerante senza scendere nell'ovvietà e nell'odio e violento , e negli stereotipi di quelli americani
qui trova maggiori informazioni su di lei https://www.facebook.com/valentinarubiniveg/
la seconda
la seconda
è lowlow, vero nome Giulio Elia Sabatello, classe 1993, cresciuto con i miti di Eminem e Muhammad Alì, lowlow si è affermato prima sulla scena romana - dove ha esordito tredicenne nelle battle di freestyle – ed è approdato in Sugar con in dote milioni di visualizzazioni su YouTube, due mixtape che hanno scalato le classifiche digitali e una serie di collaborazioni artistiche tra le quali Gemitaiz, Briga, Rocco Hunt, Mostro. È da poco on-line con “Ulisse”, il suo singolo digitale d’esordio
che anticipa l’album di inediti “REDENZIONE” in uscita il 13 gennaio 2017, prodotto da Fausto Cogliati, che ne è anche autore della musica: un flow fuori dal comune, testi raffinati e ricchi di riferimenti culturali trasversali, una capacità di creare immagini d’impatto, mai banali e fortemente cinematografiche sono le sue caratteristiche principali. “Ulisse” è un biglietto da visita che non lascia indifferenti, un brano di eccezionale impatto emotivo, rappresentazione esplicita di come si può essere indotti ad usare violenza spinti dall’ipocrisia del sistema, ma anche metafora di un malessere generazionale e di un torpore che lowlow tenta provocatoriamente di scuotere non solo nei suoi coetanei.Il videoclip vedere sopra diretto da Yuri Santurri & Daniele Tofani per Trilathera, ha superato 5 milioni di visualizzazioni nelle prime due settimane dalla pubblicazione.“Nelle mie canzoni parlo quasi esclusivamente di Me, il resto lo conosco poco. Niko sono Io, con più senso pratico in un altro mondo in cui non esiste il Rap per sfogarsi - racconta lowlow - Certe volte la rabbia ti trasforma, la paura diventa forza e lasci andare tutte le emozioni, ti esprimi e non importa quanto drammatiche saranno le conseguenze. Tratto da una Storia non Vera”.
Insomma acido e ribellione allo stato puro cher alterna il linguaggio dei becero populismo cioè salvinismo ed ala estremista di grillini con la denuncia sociale raffinata di Valentina rubini
per seguirlo Segui lowlow su:
Facebook - https://www.facebook.com/lowlowofficial/
Instagram - https://www.instagram.com/lowlowoffic...
Twitter - https://twitter.com/lowlowofficial
che anticipa l’album di inediti “REDENZIONE” in uscita il 13 gennaio 2017, prodotto da Fausto Cogliati, che ne è anche autore della musica: un flow fuori dal comune, testi raffinati e ricchi di riferimenti culturali trasversali, una capacità di creare immagini d’impatto, mai banali e fortemente cinematografiche sono le sue caratteristiche principali. “Ulisse” è un biglietto da visita che non lascia indifferenti, un brano di eccezionale impatto emotivo, rappresentazione esplicita di come si può essere indotti ad usare violenza spinti dall’ipocrisia del sistema, ma anche metafora di un malessere generazionale e di un torpore che lowlow tenta provocatoriamente di scuotere non solo nei suoi coetanei.Il videoclip vedere sopra diretto da Yuri Santurri & Daniele Tofani per Trilathera, ha superato 5 milioni di visualizzazioni nelle prime due settimane dalla pubblicazione.“Nelle mie canzoni parlo quasi esclusivamente di Me, il resto lo conosco poco. Niko sono Io, con più senso pratico in un altro mondo in cui non esiste il Rap per sfogarsi - racconta lowlow - Certe volte la rabbia ti trasforma, la paura diventa forza e lasci andare tutte le emozioni, ti esprimi e non importa quanto drammatiche saranno le conseguenze. Tratto da una Storia non Vera”.
Insomma acido e ribellione allo stato puro cher alterna il linguaggio dei becero populismo cioè salvinismo ed ala estremista di grillini con la denuncia sociale raffinata di Valentina rubini
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REGGIO EMILIA. Scappò in Europa a 12 anni nascosto in un camion nella stiva di una nave e ora, che ne ha 28, è uno dei rapper più famosi in Tunisia. La sua canzone "Clandestino", molto autobiografica, ha fatto 31 milioni di visualizzazioni su Youtube, mentre "Bye bye" ne ha 34 milioni. Master Sina lo stanno aspettando in patria per un tour nei principali festival (Kef, da ventimila spettatori) e nelle discoteche di Tunisi, Djerba, Hammamet o Sousse, conteso da tutte le tv e radio nazionali: girerà anche una fiction.
Una vera popstar, a casa sua, dove cantano a memoria anche le strofe in italiano. Ha girato, a sue spese, videoclip a Miami, Costa Azzurra e Dubai: auto, donne, lusso, soliti stereotipi rap. Da noi, invece, a Reggio Emilia all'anagrafe fa Anis Barka e - dopo aver fatto di tutto: lavapiatti, muratore, imbianchino... - ha un ristorante arabo in centro che gestisce in prima persona, con l'aiuto del cugino, e vive con la famiglia in un decoroso appartamento di periferia. Ha la faccia buona come il suo rap, allegro, positivo e senza rabbia.
Da clandestino in Italia a star del rap in Tunisia: Anis canta 'Bye Bye'
Una vera popstar, a casa sua, dove cantano a memoria anche le strofe in italiano. Ha girato, a sue spese, videoclip a Miami, Costa Azzurra e Dubai: auto, donne, lusso, soliti stereotipi rap. Da noi, invece, a Reggio Emilia all'anagrafe fa Anis Barka e - dopo aver fatto di tutto: lavapiatti, muratore, imbianchino... - ha un ristorante arabo in centro che gestisce in prima persona, con l'aiuto del cugino, e vive con la famiglia in un decoroso appartamento di periferia. Ha la faccia buona come il suo rap, allegro, positivo e senza rabbia.
Da clandestino in Italia a star del rap in Tunisia: Anis canta 'Bye Bye'
Nel tempo libero va in sala di registrazione, a Parma, dove si sta autoproducendo il secondo album, in cui ospita alcuni rapper italiani molto noti. È uno che ce l'ha fatta, e anche se nei suoi testi in arabo e italiano avverte "non pensiate che qui sia un Paradiso" o "ho visto fratelli affogare, c'è chi si è salvato e chi non è tornato", resta convinto che ancora oggi valga la pena tentare il sogno italiano.
"Da piccolo vedevo quelli che tornavano dall'Italia con la macchina, vestiti bene. Accanto a casa nostra a La Marsa, a nord di Tunisi, - racconta - c'era una fabbrica di mobili e materassi. A 12 anni tagliai la tela di un loro camion e mi infilai dentro, sbarcando a Marsiglia due giorni dopo. I miei avvisarono un conoscente che viveva lì e che mi diede riparo. Mio padre venne a riprendermi, ma non ci riuscì. Anzi, rimase anche mio fratello, più grande di un anno, e dopo qualche mese ci trasferimmo a Parma, da uno zio che lavorava in un hotel alla stazione. Ho imparato l'italiano in terza media, poi basta scuola. Per mantenermi ho fatto di tutto. A 17 anni mi sono trasferito a Bologna, sempre con mio fratello, e anche lì di giorno facevo il lavapiatti o il macellaio alla Bolognina, e la sera iniziai a fare il pierre in discoteca e organizzare feste. Sì, sono finito anche in qualche giro sbagliato, ci passiamo tutti, lasciamo stare. Per qualcuno non c'è scelta, ma un'alternativa invece si trova sempre".
Sei anni fa un amico cuoco gli offrì un lavoro a Reggio in quel ristorante che poi Anis ha rilevato e ha continuato a organizzare feste e concerti hip hop o latinos (anche di Mtv Zone). Finché - senza saper suonare uno strumento, cresciuto solo a rap americano o francese più Pausini, Ramazzotti e Ferro - l'estate scorsa ha provato a rappare anche lui con gli artisti che ingaggiava, come il tunisino Balti e l'algerino Reda Taliani, ed è nata la sua "Clandestino", registrata in studio a Lione.
"Voglio diventare ricco - dice il refrain - faccio contenta la mamma senza andare a picco. Arabo in Italia, scappato dal paese sulla barca, mi sono arrangiato, ho sbagliato, sono cresciuto, ho pagato, non devo dire grazie a nessuno. Quando da piccolo ti portavano il regalo, io ero in giro a cercare denaro...".