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Pasolini: "Frocio e basta!" ? Pasolini non perdonò i partigiani che ammazzarono il fratello di Matteo Tassinari

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non consideratici omofobi e non fermatevi al titolo ma leggete tutto l'articolo prima di dare un giudizio , non fate come feci io in passato che giudicai Pasolini un pedofilo solo perchè avevo letto non ricordo dove che lui si eccitava solo avendo rapporti con i ragazzini . Impressione che ebbi anche leggendo per la prima volta il suo romanzo ragazzi di vita , poi la rilettura mi fece cambiare idea insieme agli articoli \ post  su POasolini  dell'amica \ utente Daniela Tuscano di cui  potete trovare  i suoi articoli in archivio   Dopo questa precisazione ecco l'articolo in questione dell'amico Matteo .  Buona lettura  “Se l’era cercata”, commenta Giulio Andreotti alla rivelazione sulla morte di Pier Paolo Pasolini. Ma ci sono nuovi elementi che nuovi non sono più, epure sono lì, chiari come il sole e nessuno fa due più due fa quattro. Il sospetto che non sia stato Pino Pe

PIER PAOLO, È COMPIUTO

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Caro PPP, ricordi? Sono trascorsi già due anni, il caldo incombeva, nell’aria milanese resisteva un ricordo di primavera, leggiadro e sbarazzino. Mi recavo al Museo del Risorgimento in occasione de “La Nebbiosa”, rassegna iconografica e letteraria a te dedicata. Avresti voluto girare un film sulla mia città ma abbandonasti l’idea. Ce ne sfuggiranno sempre i motivi, io avanza i alcune ipotesi [cfr. qui http://urlin.it/140eb9 ] ma penso che il non-finito è il regalo più grande tu abbia potuto farci. Perché ci hai fatto uscire dal perenne status di scolari. Ci hai obbligato a immaginare, a proseguire, pur con stentate parole, l’opera interrotta. “La Nebbiosa” divenne una mostra, quindi un album fotografico disseminato d’umori, volti, costruzioni e percorsi dal 1950 al ’65. Volti e percorsi altrimenti perduti che grazie alla tua intuizione presero corpo e vita. Ma non fu tutto, nemmeno allora. Mancava, ecco, la tragedia. L’usurpazione. Eri nato per questo, ammettiamolo.

Tre cromosomi di © Daniela Tuscano

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Con quel cognome, uno letterato ci nasce. Se poi il turbine creativo ti porta ad approdare laggiù, in un evo mitico e affabulato, dove trovi un certo PPP, allora è fatta. Di cromosomi in più non ne hai uno, bensì due: la scrittura e Pasolini. Gianluca Spaziani, 23 anni, palermitano, ha conseguito la laurea in lettere con una tesi dal titolo "La riscrittura del tragico antico in Pasolini. Per una lettura 'corsara' di Medea". E allora, forse, i cromosomi in più diventano tre. Perché scegliendo Pier Paolo, e "quel" Pier Paolo, con "quell'"aggettivo, e, non bastasse, nel giorno del suo compleanno, sei decisamente contro il sistema. Contro le regole. Contro le previsioni. La vita te la inventi. La mordi. La scrivi. E la penna si fa pugnale d'amore.  Ma la godi, anche. Gianluca sogna il teatro, adora Beppe Fiorello e ha la stessa grazia nativa d'una primula, la stessa logica inattesa d'un mattino sereno, naturalmente spavaldo.

Chi era Franco? di © Daniela Tuscano

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Franco era Franco. Non aggiungerei nient’altro perché, come suggerì Pier Paolo tanti anni fa, s’identificava totalmente nei suoi “personaggi”. Non aveva alcun alter ego. La sua forza. Anche il suo limite. E la sua credibilità. Spontaneo e canagliesco nel Ciappelletto del “Decameron”, plebeo al punto giusto, cornice ideale per la rilettura pasoliniana del capolavoro di Boccaccio. Cotto dal sole. Ma anche sgangheratamente tenero nel gioiellino felliniano girato dal fratello Sergio, quel “Sogni e bisogni” andato in onda nel 1985 su Raiuno. I fratelli Citti irrompevano nel piccolo schermo del tutto sfasati. Eppure, in quegli anni già volgari e scintillanti, riuscirono a ritagliarsi un angolo fatato e straccione d’una Franco Citti ( al centro  )  con Roberto Benigni e Ninetto Davoli  da Eretico & Corsaro “miniserie”, come diremmo oggi. Accanto a loro Giulietta Masina, Jacques Dufilho, Paolo Villaggio, Gigi Proietti, Serena Grandi, Ugo Tognazzi e naturalmente Ninetto. Grande c

OGGI FORSE SÌ

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«Tanti auguri ai fabbricanti di regali pagani! Tanti auguri ai carismatici industriali che producono strenne tutte uguali! Tanti auguri a chi morirà di rabbia negli ingorghi del traffico e magari cristianamente insulterà o accoltellerà chi abbia osato sorpassarlo o abbia osato dare una botta sul didietro della sua santa Seicento!» . E via così, d'invettiva in invettiva, di rabbia in rabbia, perché il cristianesimo di Pasolini non poteva che schiumare, maledire e imprecare. Logorroico, o stanco, o annoiato e deluso. Questo era il suo panteismo, come lo definiva (sbagliando) qualche suo illustre collega, dato che cattolico no, era attributo da non dover utilizzare per chiunque avesse nomea d'intellettuale. E, del resto, non si professava ateo, Pier Paolo? Sì, e proprio in virtù di questo radicale ateismo, che nel suo temperamento e nella sua fase storica assumeva i tratti d'un vitalissimo umanesimo, gli era lecito fustigare senza pietà, con un empito degno di Savona

occhio cattivo di © Daniela Tuscano

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OCCHIO CATTIVO Certo. Forse trovo Affinità ovvie, forse siamo Tutti uguali, in penombra, Corrucciati. Forse, però Nello sguardo, duro e fisso Vedo il tuo, il mio tormento. Vedo lande desolate, Una fine ormai prescritta, Sudata, spenta, espiata. Non sei angelico. Sei bieco, Hai l'occhio senza luce, La pupilla braccata, Inchiodata ai troppi guai.  Da quel giorno, in cui peccasti, Il tuo umano è deflorato E il tuo corpo ormai resiste Puro e casto, nei tuoi versi, In un'anima preziosa, Barocca, egra, mendica. Così io; ci son ferite Prive di misericordia, E la pace è un'illusione. Solo l'arte, o la sua eco Può lenire tanto strazio. (A Pier Paolo Pasolini) © Daniela Tuscano

Pier Paolo Pasolini una storia sbagliata

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http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/02/pasolini-ucciso-una-seconda-volta/2180845/ http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.it/2015/11/eccessivo-e-invadentetu-sapevi-caro-ppp.html a tutti quelli che ancora esaltano \ mitizzandolo Pasolini e si commuovano dico Meno commozione per Pasolini, più amore e intelligenza per quello che egli ci ha detto (Franco Fortini, 1975)  http://bit.ly/40annipasolini    tutti   quelli  \e  che   fanno  di P.Paolo . Pasolin  ( e non solo  )  il loro altarino laisìco e lava  coscienza  dopo che in virta lo insultaromo o lo ignorarano    dedico  le  prime  strofe  della colonna sonora  del post  d'oggi cos'altro vi serve da queste vite ora che il cielo al centro le ha colpite ora che il cielo ai bordi le ha scolpite. Infatti non voglio tediarvi annoiarvi con il solito pistolotto storico culturale ,  cercate  su intertnet  li trovate  quello che  vi serve  , tanto se vedete la tv o vedete i giornali in questi giorni sarete

Su Pier Paolo Pasolini troppa retorica e uso pro domo suo .Meglio non leggerlo o leggerlo dopo i bla bla ufficiali del potere

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  stavoltas  concordo  conquanto dice      MASSIMO ONOFRI (  foto a destra  )   nella  sua rubrica  contro amno su la nyuova   sardegna  del  2\2\2015 Il ministro Franceschini ha istituito il comitato per celebrare il quarantennale della morte di Pasolini. Niente da dire sui nomi: a cominciare da quello del presidente, Dacia Maraini,per finire con quello di Emanuele Trevi. Non ho mai visto tanto zelo ministeriale per un quarantennale:per il cinquantenario, l’alfiere, cioè, d’un nuovo conformismo,il conformismo dell’anticonformismo, buono per qualsiasi salotto televisivo alla Fabio Fazio. Tra parentesi: credo che farebbe assai bene a Pasolini, e anche a tutti noi, se smettessimo di leggerlo per unpo’. Ogni retorica anti moderna, di destra o di sinistra che sia, passa ormai per qualche citazione da lui ricavata. E sempre la più banale. allora,che arriveremo a fare? Ma la questione è un’altra: non credo che sia una buona cosa, dico per l'intelligenza e la cultura,per la l

L'ULTIMA NOTTE AL MONDO di Daniela Tuscano

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  musica  consigliata   Una storia  sbagliata  di F. De. Andre      Wake Me Up di  Avicii Caro Pier Paolo, è la notte più nera, questa. La notte in cui ti cancellarono il viso, lasciando al suo posto una informe maschera cremisi. Notte esausta. Notte da macelleria. Era notte anche in Calabria, da bambina. Udivo, senza comprenderli, oscuri e sommessi muggiti, mischiati agli aromi squillanti della pasticceria sotto casa, in un buio già africano. A pochi passi da m e c'era un macello clandestino: e quei muggiti erano l'estremo e inutile lamento di povere bestie senza scampo. Ecco, immagino quella tua ultima notte nello stesso modo: un che di impietoso e, al tempo stesso, d'inesorabile. Tu che tentavi la fuga, venivi riacciuffato, macellato, violato... Intorno, un'ovatta d'indifferenza. Il giorno dopo, poeta fosti.   Sipario. Letteralmente, ti velasti, separasti ai nostri sguardi.   Il tuo, ormai altrove. Per sempre. Ricordi? Da vivo, lo