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18.1.22

“Cose, spiegate bene. Questioni di un certo genere” di AA. VV. recensione di Cristian porcino di lerecensionidelfilosofoimpertinente.blogspot.com






(“Cose, spiegate bene. Questioni di un certo genere” di AA. VV., Iperborea, pp. 223, € 19,00).

Qualche settimana fa il sindacato Sap ha scritto al capo della polizia Giannini per affermare: “Noi le mascherine rosa non le indossiamo. Non fanno onore alla divisa”.
Tale frase svela una subcultura di stampo patriarcale e machista che da secoli alimenta gli stereotipi di genere.
Per far luce su questi argomenti vi consiglio vivamente la lettura del libro Cose spiegate bene. Questioni di genere. Un volume preziosissimo che aiuta a comprendere le identità sessuali, la differenza tra genere e sesso, la storia del colore rosa, lo strangolamento da boa di struzzo, i percorsi di transizione e molto altro. La filosofa Rosa Luxenburg sosteneva che: “Il primo atto rivoluzionario è chiamare le cose con il loro nome”. Quando per ignoranza non comprendiamo una realtà e utilizziamo frasi e concetti inappropriati creiamo intorno a noi soltanto infelicità.
Infatti Luca Sofri scrive nell’Editoriale che occorre: “… scegliere le parole, se si vuole - ognuno nel suo piccolo - «migliorare il mondo»”. Ad esempio intervenendo: “sulla lingua e sui termini che possono essere offensivi o discriminatori, malgrado il loro consolidato uso diffuso, e forzarne l’eliminazione e la sostituzione con formule meno familiari ma più rispettose”. Combattere ogni forma di discriminazione è una responsabilità che coinvolge tutti noi !  In definitiva un libro da non perdere assolutamente.
                                                        Cristian A. Porcino Ferrara





30.6.21

L'ultimo traghetto di Domenico Villar recensione di Daniela Bionda

 Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, attività all'aperto e il seguente testo "DOMINGO VILLAR L'ULTIMO TRAGHETTO romanzo «Villar appartiene alla stirpe di Vázquez Montalbán e Andrea Camilleri». El Cultural PONTE ALLE GRAZIE"


Un Buon giallo, a tratti un po' lento, ha come sfondo la Galizia, in Spagna, dove lo scrittore è nato. Il giallo racconta della scomparsa di una insegnante di ceramica, Monica Andrade. L'ispettore incaricato, Leo Caldas, per risolvere il caso, si dovrà addentrare nelle atmosfere della scuola di Arti e Mestieri di Vigo, dove la donna insegna ed il piccolo villaggio di Tiran dove la donna conduce una vita piuttosto ritirata. L' unico modo degli abitanti di Tiran per raggiungere la città di Vigo, sulla terra ferma è quella di prendere un traghetto, il quale, diventerà uno dei filoni di indagine da seguire, per Leo Caldas ed i suoi collaboratori che cercheranno di capire se la donna, la mattina della sua scomparsa, ha preso o no, il traghetto. L' altro filone dell' indagine è dato dalla vita nella città di Vigo ed all' interno della scuola di Arti e Mestieri dell' insegnante scomparsa, ma come in ogni buon giallo le cose non sono mai quel che sembrano.
All' interno del giallo esistono poi dei personaggi caratteristici che lo scrittore inserisce sapientemente nel racconto, quali il padre della donna scomparsa, un famoso cardiochirurgo a cui sembra tutto il paese debba dei favori, un giovane ragazzo autistico ed un barbone, in una altra vita insegnante di latino, che dispensa all' ispettore perle di saggezza, facendole pagare una moneta per ogni frase in latino citata.

20.4.21

Joel Dicker "La verità sul caso Harry Quebert"


 Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto e il seguente testo "JOEU DICKER La verità sul caso Harry Quebert ROMANZO BOMPIANI"
Un po di tempo fa ho letto un libro di un giovane scrittore svizzero di nome "Joel Dicker" dal titolo "La verità sul caso Harry Quebert". Il racconto é quello che viene definito un "giallo deduttivo", ambientato in una città fittizia e narrato in prima persona con salti in avanti e in dietro nel tempo. Racconta di come un giovane scrittore di nome Marcus Goldman cerca di far luce sulla scomparsa di una ragazza di 15 anni di nome Nola, della cui morte viene accusato, e per questo imprigionato, il maestro e mentore di Marcus, lo scrittore Harry Quebert, con il quale la ragazza intratteneva una relazione. Si tratta di una storia d' amore, un romanzo ad ampio respiro, pieno di colpi di scena, nulla a che fare con libri del tipo "Lolita" di Nobokov, ma che soddisfa anche il palato dei giallisti più smaliziati
Altamente Consigliato

                     Daniela Bionda
 
 
 

2.4.16

PIER PAOLO, È COMPIUTO


Caro PPP,
ricordi? Sono trascorsi già due anni, il caldo incombeva, nell’aria milanese resisteva un ricordo di primavera, leggiadro e sbarazzino. Mi recavo al Museo del Risorgimento in occasione de “La Nebbiosa”, rassegna iconografica e letteraria a te dedicata. Avresti voluto girare un film sulla mia città ma abbandonasti l’idea. Ce ne sfuggiranno sempre i motivi, io avanzai alcune ipotesi [cfr. qui
http://urlin.it/140eb9 ] ma penso che il non-finito è il regalo più grande tu abbia potuto farci. Perché ci hai fatto uscire dal perenne status di scolari. Ci hai obbligato a immaginare, a proseguire, pur con stentate parole, l’opera interrotta. “La Nebbiosa” divenne una mostra, quindi un album fotografico disseminato d’umori, volti, costruzioni e percorsi dal 1950 al ’65. Volti e percorsi altrimenti perduti che grazie alla tua intuizione presero corpo e vita.
Ma non fu tutto, nemmeno allora. Mancava, ecco, la tragedia. L’usurpazione. Eri nato per questo, ammettiamolo. Rimarrai sempre, per tuo viatico e nostra salvezza, un condannato.
La Roma che ti avvinse, la Roma che t’inchiodò, la Roma che fu la tua Gerusalemme – in fondo, pure tu fosti crocifisso “fuori le mura” – ha voluto profanarti un’altra volta. Ha spezzato la pietra delle tue parole. Vandali fascisti, poveri balordi che non sanno quello che si fanno, giorni fa hanno divelto il tuo monumento, tentato di cancellare le tue parole. Non riporto quegli insulti, così prevedibili, ciechi, stolidi. Non contano. Il tuo monumento diruto è stato ritrovato da alcuni volontari d’un centro di protezione avifauna: sì, proprio da loro, gli amici degli animali più leggiadri e vicini al cielo – ma anche i più negletti ed elusivi. Gli uccelli raccolgono l’essenzialità dell’anima, come il cardellino che si macchiò il volto con la spina della croce di Cristo.
La Nebbiosa era lontana dallo scempio, ma non ti ha dimenticato. E non si è offesa nemmeno per quel tuo film incompiuto. Anzi, ha risposto. Presto ti dedicherà una via, in zona 8, non lontana da un poeta assai diverso da te: Vincenzo Monti. Milano è così, riunisce e comprende. Accumula. A certi assessori di destra che domandano, senz’ombra di vergogna, cosa c’entri Pasolini con Milano, raccontare della Nebbiosa non servirebbe. Pasolini c’entra con Milano e col mondo intero. Ma dobbiamo forse spiegare l’ovvio?
Ed è compiuto, adesso, PPP. Il film è ultimato. Sarai sempre di casa anche qui. I nostri sguardi, davanti all’insegna, saranno spesso distratti. Correranno. Ma molti si fermeranno. Tanti giovani, presto, in una sera come questa, si daranno appuntamento in via Pasolini. Che ci sarà sempre, elusiva e alata come gli uccelli. Poi qualcuno alzerà lo sguardo e indugerà sul tuo nome. Sarà un ragazzo, più probabilmente una ragazza – e non so perché, così immagino – e rivivrà una passione. D’amore, morte e poesia. Vorrà continuarla. A Milano. Nel mondo. Nel suo generoso domani.

© Daniela Tuscano

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...