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21.5.24

ecco perchè non mi sento italiano ma purtroppo lo sono anche se preferisco essere sardo

 canzoni     consigliate  \  colonna  sonora  

Viva l'Italia –Francesco De Gregori
 La Terra dei Cachi - Elio e le Storie Tese 
Inno nazionale (Luca Carboni
L'italiano medio –  articolo 31

... E  ho celebrato     con  riserva  sia  il 150     e  poi  il 160  anniversario  dell'unità  d'italia  .



Garibaldi? In soffitta! L’impresa dei Savoia: spremere i Mille e respingere l’italia democratica
Il Fatto Quotidiano  20 May 2024  


                      MASSIMO NOVELLI


Negli ultimi giorni del maggio 1860, sconfitti i “napoletani” a Calatafimi, Giuseppe Garibaldi e i suoi Mille (e poco più) in camicia rossa, oltre ai volontari siciliani che si erano uniti a loro, raggiunsero Palermo. Vi entrarono il 27, dopo il combattimento di Ponte Ammiraglio e poi le barricate per le strade

della capitale siciliana, da piazza Rivoluzione alla Cattedrale. La città, intanto, era insorta contro le truppe borboniche, che il giorno 30 chiesero l’armistizio. Ai primi di giugno i “napoletani” se ne andarono. Cominciò la marcia dei garibaldini verso il Continente. Si passò lo Stretto, la direzione era Napoli. Qualche settimana dopo, i Mille erano ormai diventati migliaia. Dopo la conquista di Palermo, i Mille (e 89, a quanto pare) si erano ridotti a poco più di seicento. Il 18 giugno, però, cominciarono ad arrivare i rinforzi: duemilacinquecento al comando di Giacomo Medici, e poi via via gli altri contingenti di volontari (oltre ventimila). Proseguiva parallelamente l’azione di reclutamento locale, per costituire l’esercito Meridionale. Poté contare infine su circa cinquantamila uomini, dei quali più di trentamila erano del Sud Italia e in buona parte di estrazione popolare. Ma l’esercito di Garibaldi venne smantellato già nel novembre del 1860. La nuova Italia sabauda, regalata al Re e a Cavour da Garibaldi, non voleva immettere nelle proprie forze armate una massa di potenziali repubblicani, assertori della conquista di Roma, e in qualche caso addirittura di idee socialiste. Con lo scioglimento dell’esercito Meridionale tramontava l’ultimo tentativo del partito democratico affinché si impiegassero le forze popolari nell’unificazione del Paese. Aveva così termine il sogno della nazione armata e del cittadino-soldato. Scrisse Garibaldi nelle sue memorie, partendo per l’esilio di Caprera: “La mia prima dimanda era quella del riconoscimento dell’esercito ch’io comandavo, siccome parte dell’esercito Nazionale, e fu un'ingiustizia non concederlo”. La storiografia ufficiale del Risorgimento, di stampo monarchico, non li fece passare dall’ingresso principale, bensì da quello di servizio della storia, ottenendo che il loro apporto alla causa dell’unità d’italia venisse sminuito, relegato soprattutto nella memorialistica di impronta mazziniano-democratica e sostanzialmente dimenticato. La storia la scrivono i vincitori, del resto, e il processo unitario vide affermarsi la monarchia sabauda, non Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini. Eppure alla battaglia del Volturno, il primo ottobre del 1860, furono in oltre ventimila, agli ordini dell’eroe dei Due Mondi, a sconfiggere le truppe borboniche superiori per numero e armamenti. E altri trentamila, in buona parte sudditi del Regno delle Due Sicilie, dopo lo sbarco dei Mille accorsero a ingrossare le file dei reparti schierati a difesa dei territori del Mezzogiorno strappati ai regi di Francesco II. Quei circa quaranta o cinquantamila uomini, cittadini-soldati provenienti pure dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna, dall’irlanda, dall'ungheria e dal resto dell’europa democratica, furono i precursori del volontari della libertà accorsi da mezzo mondo in Spagna, dall'estate del 1936, per difendere la Repubblica.

2.1.19

Campanilismo in culla, bimbo di Livorno nasce a Pisa. I genitori: "Non vogliamo farlo sapere" La coppia ha rifiutato di rivelare l'identità del figlio e di farlo fotografare

 sull'origine  della rivalità    e  del campanilismo  fra  Pisa  e Livorno

come promesso nel post precedente ecco la prima storia dell'anno  nuovo   . Non so se ridere o piangere visto il livello , come potete leggere nella storia che segue , di ridicolaggine e stupidità . E ve lo dice una che fino a 14\5 anni era campanilista e gridava Olbia ...... . e menate simili .

da  https://firenze.repubblica.it/cronaca/ del   02 gennaio 2019

Campanilismo in culla, bimbo di Livorno nasce a Pisa. I genitori: "Non vogliamo farlo sapere"
La coppia ha rifiutato di rivelare l'identità del figlio e di farlo fotografare
                                  di ANDREA BULLERI







Passi il "danno" di avere un figlio nato a Pisa. Ma sopportare anche la beffa di farlo sapere a tutti dalle pagine di un giornale, questa coppia di livornesi "doc" proprio non ce l'ha fatta. Parrebbe uno scherzo del destino, ma il primo livornese a venire al mondo nel 2019 in realtà è nato all'ospedale Santa Chiara di Pisa. E siccome i campanilismi in Toscana sono duri a morire, specialmente tra due città da sempre rivali come Pisa e Livorno, quando il medico ha avvertito i genitori che era arrivato il cronista del quotidiano Il Tirreno, che ha raccontato la storia, per dare notizia del primo nato in città - come da tradizione - i due hanno risposto più o meno così: no, grazie. Troppo grande l' "onta" di far sapere a parenti e amici che il proprio bebè era venuto al mondo all'ombra della Torre pendente. "Per carità, niente foto - avrebbe detto la neomamma alla ginecologa del Santa Chiara, spalleggiata dal papà - niente nomi e nessun dato. Siamo di Livorno e non vogliamo far sapere che nostro figlio è nato a Pisa". Niente da fare, dunque: l'identità del piccolo (o della piccola) livornese doveva restare ignota. E così, non senza qualche sorriso da parte del personale sanitario, il fotografo è stato congedato. Una rivalità, quella tra le due città toscane, atavica e - per alcuni - mai sopita, nemmeno nel giorno più bello.

questa  storia  mi  fa  venire il desiderio di  riascoltare    questa  vecchia canzone 






Procuratrice Ancona, 'non tutti i casi di violenza sono uguali'

© Provided by ANSA (ANSA) - ANCONA, 04 DIC - "Questa storia lascia l'amaro in bocca, non si possono trattare tutti i casi di violen...