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2.9.17

Dalla radice al mondo, una riflessione di Eleonora Casula · Digital PR presso Freelance

http://www.radice.ce.it/dalla-radice-al-mondo-riflessione/#7s8d6f87
Un ottimo  articolo  di Eleonora Casula, professionalità e trasporto, un mix perfetto che fa giungere la tua riflessione al nostro animo.


Radice: root, punto iniziale di un file system, declinazione, soluzione, parte invisibile, chackra. Il chackra della radice, il primo, quello capace di governare i nostri impulsi, i nostri istinti. Radicato nel corpo, quasi prossimo alla terra, secondo gli esperti rappresenta la famiglia.
Ognuno di noi ha una radice, la sua radice, quella profonda ed interiore che nonostante tutto si porta a presso nella vita tra una e mille vicende.
E’ la vita contemporanea, è questo “mondo grande e terribile” che trasforma le radici, quelle vere e forti, in virtuali, algoritmiche e quasi inesistenti.
Donne, uomini e bambini, in fuga dalle guerre, alla ricerca di un presente migliore e di un futuro degno di essere sognato attraversano deserti, langhe desolate, fiumi, mari e borders privandosi delle proprie radici nella speranza di vivere in un mondo migliore, non consapevoli di quello che qui, in questa civile Europa gli attende.
Uomini e donne senza radici si preparano ad affrontare il presente e nel frattempo, come già scriveva Antonio Gramsci “Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri.” Mostri che nascono grazie al triste contributo di chi quotidianamente genera fake news, notizie false, bufale e messaggi virali, mostri senza coscienza e dignità civile, soggetti sprezzanti della democrazia e della civiltà umana. Razzismo e coscienza non civile sono unite da un sottile filo rosso, lo stesso filo rosso che permette agli abitanti del web di passare il tempo a commentare fatti inesistenti o che, come una antica gabbia, rende tutti gladiatori.
Alla radice dell’insofferenza verso l’altro c’è la paura, il terrore del diverso, nessun essere umano nasce disprezzando il prossimo ma come nel corso della vita si impara ad amare, purtroppo si impara ad odiare infatti come diceva Nelson Mandela “Nessuno nasce odiando qualcun altro per il colore della pelle, il suo ambiente sociale o la sua religione. Le persone odiano perché hanno imparato a odiare, e se possono imparare a odiare possono anche imparare ad amare, perché l’amore arriva in modo più naturale nel cuore umano che il suo opposto”. E’ imparare ad amare, imparare a vivere con il sorriso e con la positività che restituisce all’uomo quelle radici forti e profonde di quella famiglia che, se non c’è, si può trovare altrove.
Perché ci fa paura il diverso? La domanda non è mai di facile risposta, si può persino sbagliare a rispondere, da sempre l’essere umano teme l’ignoto ed oggi come un tempo, il diverso è quel qualcosa di sconosciuto. A pochi interessa che quelli uomini e quelle donne siano senza radici e che per cercare un luogo dove ricostruire la vita siano stati picchiati, violentati e lasciati a morir di sete per giorni e giorni.

9.6.12

radice o seme ? io ho a sceltoi e voi ?>

Molti  di voi  ,mi  richiedono in privato il video  che girai  a tempio  pausania  su  karim metref e  che  per motivi tecnici  è stato cancellato , insieme ad  altri importanti  dal mio youtube ( http://www.youtube.com/user/redbeppe/videos ) . Ma  rimarranno delusi perchè  ho fatto  la  ..... di  nn  salvarlo  sul pc  dopo averlo scaricato dalla  macchina digitale  . E quindi  nessuna copia  .
Comunque   s'interessa   , gli ho richiesto  via  email  la stessa domanda  che  gli feci  .


Mittente: redbeppe@gmail.com
A:karim.metref@gmail.com
Oggetto: favore per il mio blog
Data: Fri, 01 Jun 2012 22:24:37 +0200


Essendo sempre con la testa fra le nuvole cancello o perdo le
cose che vorrei conservarte , come la tua bellissima e
filosofica risposta che mi diedi e che filmaio quando venni
a tempio .Ora poichè La locuzione latina Verba volant, scripta manent
( le parole volano, gli scritti rimangono ) è più attuale che mai vorrei che se ti và
mi rispondessi per iscritto , inn modo che la metta da
coservartla sul mio blog http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com
rieccoti la domanda
tu che ha dentro di te l'esperienza d'immigrato ti senti di
più radice o seme ?
un abbraccio Giuseppe


Mittente:karim.metref@gmail.com>
A:redbeppe@gmail.com
Oggetto: favore per il mio blog
Data: Fri, 8 Jun 2012 16:26:38 +0200


Ciao caro,
Non mi ricordo più di quello che raccontai quella sera a Tempio. Ho avuto modo di rifletterci un po' di più, quindi sicuramente non potròdirti le stesse cose. Eccoti una risposta ex-novo. Spero vada bene.
Un abbraccio

Tu che  hai  dentro di te  l'esperienza   d'immigrato     ti senti di più radice  o  seme  ? 

E' la prima volta che mi si pone la domanda in questi termini. Di solito la radice viene contrapposta alla foglia.
La radice nasce, cresce, muore e marcisce nello stesso suolo. La foglia viene dalla radice, ma poi sale in altro e poi vola e si fa portare via dal vento.
La contrapposizione tra seme e radice mi è nuova. Il seme, quando è in un terreno fertile e ha acqua ha  sufficienza germoglia e da vita alla vita: un germoglio  verso il basso, futura radice, garante della sicurezza e della sopravvivenza, e uno verso l'alto futuro tronco, carico dei rami, delle foglie e dei frutti futuri, garante della peculiarità di una vita portatrice di altre vite future.
Il seme è creatività, ricerca del futuro. La radice è sicurezza, certezze, attaccamento alle origini.
Credo che ogni umano ha in sé il seme che è l'energia vitale, la radice che è l'origine e la pianta che è la vita vissuta. Però ci sono persone, come i tartufi, che vogliono essere solo radici. Vivere la loro vita rinchiusi nel passato, nel buio, senza emozioni, convinti di essere in sicurezza, fino al giorno in cui un cinghiale li scova nel loro buco sotto terra e se li sbrana con appetito.
Altri, come le ninfee, preferiscono essere solo fiore, con pochissime radici, che galleggiano sull'acqua e che si smarriscono alla prima piena.
Io credo di essere un po' seme un po' radice e un po' pianta.
Il primo, il seme, sicuramente è quello che mi affascina di più. E' il mio lato creativo, che vorrei rinforzare e usare come forza trainante dell mia vita. Ma il secondo, la radice, resta indispensabile, secondo me. Indispensabile per non perdere se stesso.
Finisco con una frase estratta da Tagliato per l'esilio:
"Non siamo noi a scegliere la nostra cultura, ma in fondo è lei che ci sceglie. Ci entra nel sangue, nelle ossa... Volersene staccare significherebbe negare se stessi e negare se stessi non aiuta ad essere altro… Almeno un "altro" che abbia un minimo di coerenza. Perché si può mentire a tutti ma non a sé stessi." 
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Karim METREF
3498628153
Twitter: @Karimetref
Facebook: Karim Metref
Skype: kametref
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  do  ragione   a  Karim perchè  :  << Se non dimentichi mai le radici che hai / Rispetti anche quelle dei paesi lontani / Se non scordi mai da dove vieni /Dai più valore alla cultura che hai  ...  come  dice  questo gruppo


Infatti noi sardi  insieme  a  ai salentini   e come  credo  anche tutta  l'italia  , ma  al nord  non lo  vogliono ammettere  ,  siamo


 frutto  di fusione delle popolazioni auctone  con  popoli diversi  .  In sardegna ad esempio  tale fusione \  contaminazione  è avvenuta   fra  Africani pre  cartaginesi  e  cartaginesi , latini \ romani ,  tracce  di gente orientali e africana in quanto la sardegna  fu usata   come terra di confine e deportazione  , bizantini , tracce  arabi ,  , corsi ( qui in Gallura  ) , Pisa e Genova ( Pisa  in  Gallura  e  Anglona  - Sassarese Genova  a l sud  ) ,  aragonesi \ spagnoli , tracce  ( un anno ) d'Austria ,   savoia \ italia   , con influenze  Genovesi , tabarchine  al sud 

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...