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11.3.20

attualità de il richiamo della foresta di J. london . riportato in auge dal film omonimo con Harrison Ford

In questo periodo  di  forzata   quarantena   da  corona  virus   ho visto   ,  finito    di vedere   questo  pomeriggio  ,  in streaming



Vero     ci sono dei limiti  evidenti    messi  in evidenzia  in questa  video recensione   di BadTaste.it

   


Essendo un film  disneyano  . Ma   secondo  me  il  film  è   fatto bene   . Infatti  mi ha fatto venire la voglia , cosa  rara  ,   di rileggere il romanzo omonimo e il seguito ( anche se l'autore lo ha sempre smentito ) 𝔃𝓪𝓷𝓷𝓪 𝓫𝓲𝓪𝓷𝓬𝓪 . 


Ottimo resa del romanzo , un po' stravolto ( ma è normale nella trasposizione da un sistema artistico ad un altro ) ma mica tanto visto che i valori e le tematiche sono rimaste , anzi potenziate , le stesse . Anche     se ,   tesi con cui non concordo  ,   « Questo film però, secondo molti , ne tradisce lo spirito Nelle opere originali gli animali pur assurgendo a personaggi di primo piano, dotati di una loro individualità, interiorità, intenzionalità sono e restano animali, non sono mai umanizzati, come al contrario avviene in questa versione quasi disneyana; da qui un crollo verticale della verosimiglianza.» ( daniele rossi commento alla video recensione ) . A me è piaciuto vedere Harrison Foird in un ruolo inconsueto nel quale riesce ad essere un ottimo attore . Un film buono per un filone ipersfruttato direttamente o indirettamente ( vedi il film Into the Wild - Nelle terre selvagge  la  cui sintesi     puà ò essere    rappresentata  dal video  sotto  e da questa intervista  al suo   protagonista ed  in  parte dal film  Capitan fantastic    ) 




 . Commovente  ,  filosofico .

6.7.19

Cari politicanti fate una seria legge sull'immigrazione e non strumentalizzare tali problemi per scopo propagandistico \ elettorale

Risultati immagini per me frego e  vado per  la mia stradaVoi  e  i  vostri  "  fans  " Me ne avete detto di tutti i colori  sul  caso   di  carola  rackete :   buonista .... zecca rossa...radical chic... (  i più  teneri  )  me ne fotto ampiamente e vado dritto per la mia strada! Nel mio mondo non vedo confini, non vedo guerre di religione, vedo solo esseri umani che vivono in un mondo migliore, in pace con la Madre Terra, in pace con se stessi e gli altri. Ma io come altri,  almeno quelli che  ancora   non  caduti nella maglie  della propaganda  e  guardano oltre  la  guerra  e la  paura    sono  caduti    sono solo un Sognatore ..... .

L'immagine può contenere: testo
Quindi non sono buonista ne’ radical...però sono umano . Ma sopratutto , chi mi conosce dal " vivo" ma anche non , lo sa che le etichette mi sono sempre state strette...soprattutto quelle che mi danno gli altri...ciò che sono lo so io....e non è da ciò che pubblico e condivido criticamente ( a volte anche non ) o meno su un social che si può ( se si vuole ) davvero capire chi sono. Sono una persona che ama la vita, sono una persona che ama ridere, sono una persona che odia i compromessi, sono una persona con un carattere difficile, sono una persona che non ha mezze misure, visto che gli amici e i conoscenti hanno paura di me e di quello che dico e faccio considerandomi  :   un  borde line  solo perchè   do voce  a tutti\e  ed  ascolto  tutti\e   ,   o  trascinandomi da una parte ora  da un 'altra  ,  una mina vagante . sono una persona che si ama o si odia, me ne rendo conto. Sono fatto in questa maniera, ho provato ( e sto provando ) a cambiare qualcosa di me ma non posso violentare me stesso per piacere agli altri e soprattutto non mi interessa piacere a tutti ! Sono semplicemente un essere umano che tenta di fare del suo meglio per rimanere tale....
Quindi   condivido  e  dico  basta  alla strumentalizzazione politica  dell'immigrazione riportando qui   tramite    l'amica e utente Daniela Tuscano   he  lo messo qualche  giorno   fa  sulla nostra pagina Facebook Compagnidistrada




Nuccia Gatti
2 luglio alle ore 12:31
te non vuole far niente, perché centinaia di migliaia di schiavi fanno comodo, come i tanti incazzati che li votano. La sinistra si nutre di "sì agli sbarchi", con slogan generici, senza alcun desiderio o capacità di intervenire sulle condizioni di vita e le prospettive degli sbarcati, come peraltro degli altri lavoratori, esattamente come la dx. In questa tragedia tutta italiana e greca, dove per sfiga geografica si accumula questa gente che nessuno vuole, perché sono lavoratori in cerca di fortuna in paesi dove di lavoro c'è n'è poco, si inseriscono delle figure tipo Carola che non fanno che gettare confusione su confusione. La sinistra che si accoda a questa forzatura per puro riflesso pavloviano, senza nessun progetto serio, allo sbando, in una parodia di opposizione è agghiacciante. Renzi ha sottovalutato il problema, come minimo, e i suoi successori hanno fatto il resto. Intanto migranti africani e lavoratori e giovani autoctoni si trovano tutti nella merda, senza prospettive e senza futuro. Poi ci si stupisce che scoppino le tensioni? Altro che razzismo. Il razzismo poteva anche esservi persino in paesi con il lavoro che ti cadeva in testa, che so come l'Australia dell'800, ma in una situazione così, attaccati tutti allo stesso misero osso, che diavolo pensate che succeda? La dx fa la sua parte, soffia sul fuoco e ottiene consensi e ci lascia nella merda o peggio. La sinistra fa le comparsate sulla nave di Carola, tira qualche stanco slogan, e ci lascia nella merda uguale? Intanto ci sbraniamo tra di noi, chi è pro e chi è contro, si rompono amicizie e non si va da nessuna parte. Bruttissimo segno. Chi tira le fila se la ride.

riferimenti

                        colonna  sonora  

Imagine- John Lennon
il vagabondo stanco - MCR
My Way - Frank Sinatra
Non è tempo per noi -Ligabue  
gli spari sopra  -  Vasco rossi
Mia  dolce  rivoluzionaria  -  Mcr 
Film



Libro 
Risultati immagini per il figlio di bakunin

12.1.19

Dimenticata dai grandi statisti, dai libri di storia, perchè le persone di cuore fanno veramente paura a chi il cuore non lo sa o non lo vuole ASCOLTARE! il caso di Irena Sendler nel 2005 Irena Sendler, da nubile Irena Krzyżanowska che non ricevette il nobel per la oace ma salvo 3 mila bambini dai lager nazisti polacchi

di cosa stiamo parlando :

Come  ho  già detto  nei post  precedenti  (   trovate  gli url  all'inizio del post  ) specialmente  il primo  non riesco   forse perché  sono troppo  emotivo o poco originale  a trovare    parole  diverse  ed  originali    dalla  solita  retorica  celebrativa  \  istituzionale   e  di circostanza  come  la  giornata   del  27  gennaio   , in soma  a tirare  fuori le mie   emozioni   sui determinati fatti  Ecco    che  ,  ed qui rispondo alle Faq  per  chi trova il blog  sull'omonima pagina    o  sul mio account   oppure  sparso in vari  gruppi  , pagine     ,  di  facebook  ed  altri social  ( googleplus   \  G+  ,  twitter  ,  ecc  )  , cosa   intendo   con il tag  \  etichetta  ciclo dei vinti  ,  a  salvarmi   c'è    questa  catena  (  una  delle poche  utili  , vedere   il film  lettere  da Berlino  )    che  riporto in parte  sotto oppure  qui integralmente   presa  dal sito https://www.slideshare.net/




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L'anno scorso Irena  fu proposta per ricevere il Premio Nóbel per la  pace...Ma non fu selezionataAlcuni di coloro che hanno ricevuto questo  premio sono, per esempio: I quaccheri americani e britannici, Henry a.Kissinger , Lech Walesa, Jimmy Carter, Al Gore,Barack Obama, Il dissidente cinese, Liu Xiaobo,tra gli altri… Senza commenti Grande messaggio,

specialmente nella vignetta che segue.


Sono passati più  di 60 anni daquando è finita la   2ª Guerra  Mondiale in     Europa.


Questo e-mail si sta diffondendo come una catena    commemorativa, in memoria dei 6 milioni di ebrei, 20 milioni di russi,...

Ora, più che mai, con alcuni che proclamano che              lolocausto è un mito,           è imperativo assicurarsi che ...



Non permettiamo che si dimentichi mai!Per favore, leggete attentamente la vignetta,è impressionante.Poi leggete i commenti finali.Sto portando il mio piccolo contributo inoltrando questo messaggio.pero che vogliate fare lo stesso.Unisciti a noi e sii un anello di questa catena commemorativa aiutandoci a distribuirlo in tutto il mondo.Per favore, invia questo e‐mail alle persone che conosci e chiedi loro che continuino la catena


Irena Sendler

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Irena Sendler nel 2005
Irena Sendler, da nubile Irena Krzyżanowska (Varsavia15 febbraio 1910 – Varsavia12 maggio 2008), è stata un'infermiera e assistente sociale polacca, che collaborò con la Resistenza nella Polonia occupata durante la Seconda guerra mondiale. Divenne famosa per avere salvato, insieme con una ventina di altri membri della Resistenza polacca, circa 2.500 bambini ebrei, facendoli uscire di nascosto dal ghetto di Varsavia, fornendo falsi documenti e trovando rifugi in case al di fuori del ghetto.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gioventù[modifica | modifica wikitesto]


Irena Sendler all'età di 32 anni
Irena Sendler nacque nella periferia operaia di Varsavia, in una famiglia cattolica[1] polacca di orientamento politico socialista. Il padre, Stanisław Krzyżanowsky, era medico;[2] egli morì di tifo nel febbraio 1917, avendo contratto la malattia mentre assisteva ammalati che altri suoi colleghi si erano rifiutati di curare. Molti di questi ammalati erano ebrei: dopo la sua morte, i responsabili della comunità ebraica di Varsavia si offrirono di pagare gli studi di Irena come segno di riconoscenza. Di confessione cattolica, la ragazza sperimentò fin dall'adolescenza una profonda vicinanza ed empatia con il mondo ebraico. All'università, per esempio, si oppose alla ghettizzazione degli studenti ebrei, e come conseguenza venne sospesa dall'Università di Varsavia per tre anni.
Terminati gli studi, cominciò a lavorare come assistente sociale nelle città di Otwock e Tarczyn.

Durante la Seconda Guerra Mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Trasferitasi a Varsavia, già da quando i nazisti occuparono la Polonia (1939) cominciò a lavorare per salvare gli Ebrei dalla persecuzione: con altri collaboratori, riuscì a procurare circa 3.000 falsi passaporti per aiutare famiglie ebraiche.

Manifesto nazista in tedesco e polacco, che minacciava di morte i polacchi che avessero aiutato gli ebrei
Nel 1942 entrò nella resistenza polacca, che al suo interno presentava forti contrasti fra la componente nazionalista e cattolica e la componente minoritaria comunista,[3] contrasti che a volte si ripercuotevano anche nelle fasi decisionali. Il movimento clandestino, in prevalenza cattolico, di cui faceva parte la Sendler, la Żegota,[4] incaricò la donna delle operazioni di salvataggio dei bambini ebrei del ghetto.
Come dipendente dei servizi sociali della municipalità, la Sendler ottenne un permesso speciale per entrare nel ghetto alla ricerca di eventuali sintomi di tifo (i tedeschi temevano che una epidemia di tifo avrebbe potuto spargersi anche al di fuori del ghetto stesso). Durante queste visite, la donna portava sui vestiti una Stella di Davide come segno di solidarietà con il popolo ebraico, come pure per non richiamare l'attenzione su di sé.
Irena, il cui nome di battaglia era "Jolanta", insieme ad altri membri della Resistenza, organizzò così la fuga dei bambini dal ghetto. I bambini più piccoli vennero portati fuori dal Ghetto dentro ambulanze o altri veicoli.
In altre circostanze, la donna si spacciò per un tecnico di condutture idrauliche e fognature: entrata nel ghetto con un furgone, riuscì a portare fuori alcuni neonati nascondendoli nel fondo di una cassa per attrezzi, o alcuni bambini più grandi chiusi in un sacco di juta. Nel retro del furgone, alcune volte aveva tenuto anche un cane addestrato ad abbaiare quando i soldati nazisti si avvicinavano, coprendo così il pianto dei bambini.
Fuori dal ghetto, la Sendler forniva ai bambini dei falsi documenti con nomi cristiani, e li portava nella campagna, dove li affidava a famiglie cristiane, oppure in alcuni conventi cattolici come quello delle Piccole Ancelle dell'Immacolata a Turkowice e Chotomów. Altri bambini vennero affidati direttamente a preti cattolici che li nascondevano nelle case canoniche. Come lei stessa ricordava
«Ho mandato la maggior parte dei bambini in strutture religiose. Sapevo di poter contare sulle religiose.»
(Irena Sendler nell'articolo: "È morta Irena Sendler: salvò la vita a 2.500 bambini ebrei" su Zenit del 13 maggio 2008[5])

Bambini ebrei nel ghetto di Varsavia
Irena Sendler annotò i veri nomi dei bambini accanto a quelli falsi e seppellì gli elenchi dentro bottiglie e vasetti di marmellata sotto un albero del suo giardino, nella speranza di poter un giorno riconsegnare i bambini ai loro genitori.
«Avrei potuto fare di più. Questo rimpianto non mi lascia mai.»
(Irena Sendler, in una conversazione con Marek Halter a proposito del suo impegno nella Resistenza polacca[6])
Nell'ottobre 1943 la Sendler venne arrestata dalla Gestapo: fu sottoposta a pesanti torture (le vennero fratturate le gambe, tanto che rimase inferma a vita), ma non rivelò il proprio segreto. Condannata a morte, venne salvata dalla rete della resistenza polacca attraverso l'organizzazione clandestina Żegota, che riuscì a corrompere con denaro i soldati tedeschi che avrebbero dovuto condurla all'esecuzione. Il suo nome venne così registrato insieme con quello dei giustiziati, e per i mesi rimanenti della guerra visse nell'anonimato, continuando però a organizzare i tentativi di salvataggio di bambini ebrei.
Terminata la guerra e l'occupazione tedesca, i nomi dei bambini vennero consegnati ad un comitato ebraico, che riuscì a rintracciare circa 2.000 bambini, anche se gran parte delle loro famiglie erano state sterminate a Treblinka e negli altri lager.

Gli anni successivi al conflitto[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la guerra, subì alcune minacce anche dal regime comunista per i suoi contatti con il Governo in esilio della Polonia e l'Armia Krajowa. Dal 1948 al 1968 la Sendler è stata iscritta al Partito Comunista polacco che abbandonò in seguito alle campagne antiebraiche condotte dallo stesso nel marzo del 1968.

La memoria storica dell'opera di Irena Sendler[modifica | modifica wikitesto]


La Sendler con alcune persone da lei salvate quando erano bambini (Varsavia, 2005)
Nel 1965, Irena Sendler venne riconosciuta dallo Yad Vashem di Gerusalemme come una dei Giusti tra le nazioni. Soltanto in quell'occasione il governo comunista le diede il permesso di viaggiare all'estero, per ricevere il riconoscimento in Israele.
La storia della vita della Sendler è stata riscoperta nel 1999 da alcuni studenti di una scuola superiore del Kansas (cfr. il progetto Life in a jar), che hanno lanciato un progetto per fare conoscere la sua vita e il suo operato a livello internazionale.
Nel 2003papa Giovanni Paolo II le inviò una lettera personale lodandola per i suoi sforzi durante la guerra. Il 10 ottobre 2003 essa ricevette la più alta decorazione civile della Polonia, l'Ordine dell'Aquila Bianca, e il premio Jan Karski "Per il coraggio e il cuore", assegnatole dal Centro Americano di Cultura Polacca a Washington D.C.[7]

Scultura in una scuola di Amburgointitolata ad Irena Sendler (2006)
Nel 2007 l'allora Presidente della Repubblica di Polonia Lech Kaczyński, avanzò la proposta al Senato del suo Paese perché fosse proclamata eroe nazionale. Il Senato votò a favore, all'unanimità. Invitata all'atto di omaggio del Senato il 14 maggio dello stesso anno, all'età ormai di 97 anni non fu in grado di lasciare la casa di riposo in cui risiedeva, ma mandò una sua dichiarazione per mezzo di Elżbieta Ficowska, che aveva salvata da bambina.
«Ogni bambino salvato con il mio aiuto è la giustificazione della mia esistenza su questa terra, e non un titolo di gloria»
(Lettera al Parlamento polacco)
Il nome di Irena Sendler venne anche raccomandato dal governo polacco per il premio Nobel per la pace, con l'appoggio ufficiale dello Stato di Israele espresso dal suo primo ministro Ehud Olmert (anche se queste nomine dovrebbero essere mantenute segrete). Alla fine tuttavia, il premio venne assegnato a Al Gore.


6.10.18

dialogo \ intervista con jack folla and diego cugia


http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2018/10/dibattito-con-jack-folla-diego-cugia-su.html

Risultati immagini per testedatagliare


riprende  qui in questo post   dopo  il precedente  ( VEDI URL  SOPRA  )    il dialogo    con diego  Cugia  


come mai hai resuscitato jack folla . qualche anno fa nel 2004\5 . Tu

 a sassari avevi detto che jack folla era morto o quanto meno era blowind in the wind e  che   non saresti più   ritornato  sull'argomento 

Risultati immagini per albatrosLa parola “morto” da me non puoi averla sentita, perché è come se dicessi di me stesso che sto sottoterra. Anche se Jack non sono io, ma tutti noi vagabondi e ribelli del cuore quando non abbassiamo la testa, quando osiamo volare. Jack è tornato perché quando tutte le stelle si spengono e l’Italia mette in soffitta i propri stessi valori, riappaiono le sentinelle della libertà, e Jack è una di queste. In tutte le notti del mondo accade così. Dopo la guerra inizia il dopoguerra. Jack è il nostro “zio d’America”.

ok hai ragione . Ma  sai com'è  sono passati  quasi  15  anni ( quando ancora  era  una produzione radio  fonica  ed   televisiva  e  non c'erano  i  social      e  c'era  solo  youtube   )  in  cui  parlasti  alla  facoltà    centrale di sassari  per  l'ultima  volta  di  jack  folla  .Ecco  quindi  i  ricordi  sono sfumati     Infatti .  ricordo che  dicesti  che  quella  sartebbe  stata  l'ultima   volta  che avresti parlato   di jack  folla     e  che ,  ed  qui  che   sbaglio l   il  personaggio poteva  considerarsi morto  


come mai ti sei autoprodotto hai per caso subito censure ( oltre quella famosissima su radio24 ) o ti hano costretto all'autocensura ?


Non mi hanno fatto arrivare a un microfono, punto. Me lo prendo da solo autoproducendomi su Youtube fino al giorno in cui un network nazionale si svegli, una radio libera veramente, se c’è e se vuole un programma come Jack Folla, lo accolga. Ma non aspetto nessuno

hai subito la censura della lobby lotta continua presente  in  molti  gruppi  editoriali  e  televisivi   ?

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come mai se tutto è autoprodotto hai scelto per la lettura dei tuoi testi il bravissimo Pannofino e non li leggi te stesso?



Perché Francesco è un grande attore, io no. Inoltre è un amico generoso, si è donato a tutti noi. Nessuno prende un compenso per Jack Folla. Non io, né Luciano Francisci, il mio maestro delle musiche da sempre, né il protagonista, né l’autore, né lo studio di registrazione.


emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...