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1.11.12

patria e radici

continuando il discorso del post precedente sul  4  novembre    ,  non è  assolutamente  vero che io  odio il mio paese   ecco la mia  concezione  di patria 

versione degli "Stornelli d'esilio" di Pietro Gori, interpretata da Franco Trincale nel vinile "Canti per la libertà". 

Dedicato di cuore a tutti i VERI anarchici.





le altre due  non abbiano bisogna  di spiegazione   e presentazione  , ma  comunque trovate qui  qualcosa  

invece riprendo il tema  delle radici   gia  trattato  nei post precedenti di questo  blog   lascio la  parola a Gianluca Medas   e ad un pezzo  del suo spettacolo    tenuto  a  tempio  al festival dei sapori ( 15-21 ottobre   2012  )   vedere   post  precedenti  .

Gianluca Medas -- voce narrante
Andrea Congia -- chitarra classica

È un'alleanza stretta da tempo immemore quella dell'uomo con il Vino, e in omaggio  per celebrare la storia dello squisito nettare: Lunedì 15 Ottobre, alle ore 19:00,  Gianluca Medas  ha raccontato  di quando Dioniso danzava sulla terra rivelando ai mortali il segreto dell'inebriante bevanda  .Nel 
Reading letterario si è parlato della Storia del Vino, dietro la quale sono  (  cosi come  tutti  gli antichi 


da http://sardegna-del-sud.mondodelgusto.it/ in particolare  qui  dovete trovate maggiori news  su tali collana  


sapori  e mestieri    raccolti il lavoro e la cultura dell'uomo, proponendo la rievocazione dei miti e delle leggende che riguardano questa tradizione e appoggiandosi all'accompagnamento musicale della chitarra classica di Andrea Congia.
dalla rete 
Un Racconto che si arrampica su per i tralci arricciolati, seguendo la sinuosa curva degli acini per tuffarsi nelle fini nervature delle foglie a cuore: una storia che nasce nella notte dei tempi e che rivela come la preziosa coltivazione della Vite, in Sardegna, abbia preceduto persino l'arrivo dei fenici. Bevanda euforizzante, avvolgente, inebriante, il Vino rinvigorisce l'uomo, educandolo alla moderazione: chi voglia realmente possedere lo spirito di questa bevanda divina, sentiero che apre all'uomo la strada al rapimento estatico, non può concedersi eccessi, pena la perdizione e lo smarrimento. 
Il Mito, le Leggende, gli Dèi: echi di un mondo antico raccolti e raccontati da Gianluca Medas per riscoprire un sapore e un profumo della nostra Terra, l'aroma di un patto millenario sancito con la Natura rievocato in una Storia accompagnata dal suono di una chitarra stuzzicata dal tocco di Andrea Congia.

3.7.12

raighes volume1 di roberto diana


Ascolto in anteprima  , l'ho fregato  al padrino  ( molto amico dei miei genitori  )    del chittarrista ,  il disco raighes  vol 1  di Roberto Diana  foto a  destra  tratta dal suo  sito www.robertodiana.com  un giovane chitarrista Sardo ben conosciuto da chi frequenta il rock indipendente nazionale degli ultimi anni. Chitarrista dei Lowlands, collaboratore con Pietro Nobile, fondatore del progetto acustico Ses Cordas, sideman, tecnico del suono, produttore in più di trenta dischi.
L'artista ha inciso il suo primo progetto solista, Raighes Vol 1radici in lingua sarda   )    e  rimango  stupefatto come  il bambino  nel finale  del film la  vita  è bella  .  Posso affermare  non solo  : 1) che  ho imboccato la  via  giusta  (  vedi  url   sotto a  fine post) con quanto dicevo su queste pagine e quanto dirò sotto in questo post ., 2) che chi dice che le radici debbano essere intese come qualcosa di fermo/piantato si sbaglia di grosso od è uno che le vede da una parte sola e non anche ccome qualcosa che si muove alla ricerca di vita. ., 3) che non è  vero  che  le  radici  debbano essere   per  forza  espresse  solo  attraverso la  voce  e la parola scritta    Infatti lo dice  l'autore  stesso : << Non credo si possa scindere l'essere umano dall'essere musicista quando la musica accompagna così costantemente la tua vita. E così a volte accade che le emozioni, le esperienze e le sensazioni che provi vivendo scatenino una scintilla creativa da cui nascono le canzoni. 
Spesso le emozioni che cerchi di trasmettere col tuo strumento vengono percepite da chi ti ascolta e questo è la più grande ricompensa che credo si possa ricevere, poter emozionare l'ascoltatore. (.....) Che le cerchiamo o no le nostre radici ci sono, spesso ci tengono in piedi, quasi senza accorgercene.Sono le uniche cose che non ci lasceranno mai, qualunque strada prenderemo, sono quelle che ci spingono lontano, verso l'ignoto, in cerca di nuovi posti, nuove anime, nuove emozioni, ma le stesse che ci tengono ancorati al luogo da cui siamo partiti. 
Per quanto sarà lungo il nostro viaggio, per quante numerose potranno essere le nostre tappe e impervio il percorso che abbiamo scelto, una parte di noi, sarà sempre nel nostro punto di origine, là dove tutto è iniziato. >>
Ma come può la musica strumentale, senza testo, scritta sulla scia di queste emozioni lasciarle trasparire tutte ? 
Credo che tutto stia alla voglia   da   parte   del pubblico  di fermarsi e ascoltare con tutti i sensi e  senza preconcetti ( chi sa  che noia  un disco solo strumentale  , ecc  )  , se   vuole  sapere  le origini e le storie   anche di dolore   racchiuse    dentro  ciascuno pezzo , trova   sia   nel " rough tapes" Prodotto in 50 copie uniche per l'occasione del "Fathers and sons Italy Tour 2011", stampato su Vynil Cd, con cartoncino scritto a mano e numerato, distribuite durante i concerti fino ad esaurimento. l'anteprima di Raighes Vol 1" . ( foto a sinistra ),sia  nel disco   vero e proprio  (  foto sotto )  c'è un libretto dove la storia di ogni brano è raccontata per come è stata vissuta quando è nato.E anche il libretto ha diversi messaggi e storie impresse nelle immagini.
Un disco  molto  intimista e sofferto   :<< È difficile parlare del proprio disco, ma ho voglia di raccontare come è nato.Scrivo canzoni da sempre, da quando ho toccato per la prima volta la chitarra, credo che il primo embrione di brano fosse quando ancora non sapevo come andasse accordata la chitarra e la percuotevo con una matita...
Anche se ho tanti brani chiusi in una cassapanca, Raighes Vol 1 contiene per lo piu brani recenti, canzoni che raccontano diverse storie, collegate da un unico filone, le mie Radici.
Radici non intese come qualcosa di fermo/piantato ma come qualcosa che si muove alla ricerca di vita.
Quando un disco racconta tanto di te delle tue esperienze personali, la paura di come venga accolto da chi lo sente è tanta, ma anche l'orgoglio e la convinzione di dire, questo mi rappresenta, nel bene e nel male questo sono io.. >>


Un disco  molto  profondo e  poetico   come dimostra  (  una  delle canzoni più belle  , almeno  al primo ascolto  ) 


 Un buon inizio di viaggio visto che : <<  è un concept album strumentale formato da >>  secondo  il sito   ufficiale  <<  due volumi, il primo ricco di strumenti acustici, intimo e introspettivo ma con un forte animo rock, mentre il secondo verrà sviluppato in formazione elettrica.

Non so  che altro  dire  lascio la parola  a  chi  è  più esperto di me 

Ecco diverse recensioni su Raighes Vol 1 (rough tapes) apparse sul web dopo il tour di Fathers and Sons con Donald and Jen MacNeill“La potenza espressiva delle sue canzoni, che “parlano” con un’efficacia e un’emotività difficili da raggiungere anche con l’ausilio di parole. [...] Questo disco, in cui appare appieno la maestria di Roberto con la chitarra, è un viaggio intenso e personale che accoglie l’ascoltatore e lo porta con sé, sulle note dell’espressione più vera di questo artista.”
MUSICABOOLA.COM
http://www.musicaboola.com/2011/10/20/parte-da-spaziomusica-il-tour-di-raighes-vol-1/

“Lui, se conoscete, i dischi dei Lowlands è un ottimo chitarrista elettrico, tra i migliori in Italia, ma anche all'acustica se la cava alla grande[...]If You Are Happy e Soul Hunter dipingono vicende familiari e stati d'animo attraverso le 6 corde della chitarra nella migliore tradizione dei virtuosi dello strumento.”
Bruno Conti - DISCO CLUB
http://discoclub.myblog.it/archive/2011/10/19/donald-and-jen-macneill-due-scozzesi-e-un-paio-di-lowlands-f.html

“Roberto Diana va assolutamente ascoltato ed apprezzato! Un virtuoso della chitarra che abbandona le parole per dare spazio alla voce della sua chitarra. Una voce che arriva fin nel profondo e lascia scossi ed ammirati.”
Ugo Galassi - RADIO BBSI

“Sebbene avessi imparato ad apprezzarlo come chitarrista elettrico con i Lowlands, grande è stata la sorpresa nel vederlo dimostrare (oltre al “gusto” solito) anche una tecnica ed una sensibilità notevoli. ”
Furio Sollazzi - MIAPAVIA.IT
http://www.miapavia.it/articolo.cfm?Id=10214




  ti potrebbe interessare  radice o seme ? io ho a scelto  e voi ?

9.6.12

radice o seme ? io ho a sceltoi e voi ?>

Molti  di voi  ,mi  richiedono in privato il video  che girai  a tempio  pausania  su  karim metref e  che  per motivi tecnici  è stato cancellato , insieme ad  altri importanti  dal mio youtube ( http://www.youtube.com/user/redbeppe/videos ) . Ma  rimarranno delusi perchè  ho fatto  la  ..... di  nn  salvarlo  sul pc  dopo averlo scaricato dalla  macchina digitale  . E quindi  nessuna copia  .
Comunque   s'interessa   , gli ho richiesto  via  email  la stessa domanda  che  gli feci  .


Mittente: redbeppe@gmail.com
A:karim.metref@gmail.com
Oggetto: favore per il mio blog
Data: Fri, 01 Jun 2012 22:24:37 +0200


Essendo sempre con la testa fra le nuvole cancello o perdo le
cose che vorrei conservarte , come la tua bellissima e
filosofica risposta che mi diedi e che filmaio quando venni
a tempio .Ora poichè La locuzione latina Verba volant, scripta manent
( le parole volano, gli scritti rimangono ) è più attuale che mai vorrei che se ti và
mi rispondessi per iscritto , inn modo che la metta da
coservartla sul mio blog http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com
rieccoti la domanda
tu che ha dentro di te l'esperienza d'immigrato ti senti di
più radice o seme ?
un abbraccio Giuseppe


Mittente:karim.metref@gmail.com>
A:redbeppe@gmail.com
Oggetto: favore per il mio blog
Data: Fri, 8 Jun 2012 16:26:38 +0200


Ciao caro,
Non mi ricordo più di quello che raccontai quella sera a Tempio. Ho avuto modo di rifletterci un po' di più, quindi sicuramente non potròdirti le stesse cose. Eccoti una risposta ex-novo. Spero vada bene.
Un abbraccio

Tu che  hai  dentro di te  l'esperienza   d'immigrato     ti senti di più radice  o  seme  ? 

E' la prima volta che mi si pone la domanda in questi termini. Di solito la radice viene contrapposta alla foglia.
La radice nasce, cresce, muore e marcisce nello stesso suolo. La foglia viene dalla radice, ma poi sale in altro e poi vola e si fa portare via dal vento.
La contrapposizione tra seme e radice mi è nuova. Il seme, quando è in un terreno fertile e ha acqua ha  sufficienza germoglia e da vita alla vita: un germoglio  verso il basso, futura radice, garante della sicurezza e della sopravvivenza, e uno verso l'alto futuro tronco, carico dei rami, delle foglie e dei frutti futuri, garante della peculiarità di una vita portatrice di altre vite future.
Il seme è creatività, ricerca del futuro. La radice è sicurezza, certezze, attaccamento alle origini.
Credo che ogni umano ha in sé il seme che è l'energia vitale, la radice che è l'origine e la pianta che è la vita vissuta. Però ci sono persone, come i tartufi, che vogliono essere solo radici. Vivere la loro vita rinchiusi nel passato, nel buio, senza emozioni, convinti di essere in sicurezza, fino al giorno in cui un cinghiale li scova nel loro buco sotto terra e se li sbrana con appetito.
Altri, come le ninfee, preferiscono essere solo fiore, con pochissime radici, che galleggiano sull'acqua e che si smarriscono alla prima piena.
Io credo di essere un po' seme un po' radice e un po' pianta.
Il primo, il seme, sicuramente è quello che mi affascina di più. E' il mio lato creativo, che vorrei rinforzare e usare come forza trainante dell mia vita. Ma il secondo, la radice, resta indispensabile, secondo me. Indispensabile per non perdere se stesso.
Finisco con una frase estratta da Tagliato per l'esilio:
"Non siamo noi a scegliere la nostra cultura, ma in fondo è lei che ci sceglie. Ci entra nel sangue, nelle ossa... Volersene staccare significherebbe negare se stessi e negare se stessi non aiuta ad essere altro… Almeno un "altro" che abbia un minimo di coerenza. Perché si può mentire a tutti ma non a sé stessi." 
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Karim METREF
3498628153
Twitter: @Karimetref
Facebook: Karim Metref
Skype: kametref
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  do  ragione   a  Karim perchè  :  << Se non dimentichi mai le radici che hai / Rispetti anche quelle dei paesi lontani / Se non scordi mai da dove vieni /Dai più valore alla cultura che hai  ...  come  dice  questo gruppo


Infatti noi sardi  insieme  a  ai salentini   e come  credo  anche tutta  l'italia  , ma  al nord  non lo  vogliono ammettere  ,  siamo


 frutto  di fusione delle popolazioni auctone  con  popoli diversi  .  In sardegna ad esempio  tale fusione \  contaminazione  è avvenuta   fra  Africani pre  cartaginesi  e  cartaginesi , latini \ romani ,  tracce  di gente orientali e africana in quanto la sardegna  fu usata   come terra di confine e deportazione  , bizantini , tracce  arabi ,  , corsi ( qui in Gallura  ) , Pisa e Genova ( Pisa  in  Gallura  e  Anglona  - Sassarese Genova  a l sud  ) ,  aragonesi \ spagnoli , tracce  ( un anno ) d'Austria ,   savoia \ italia   , con influenze  Genovesi , tabarchine  al sud 

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...