Leggo su https://notizie.tiscali.it/ e su https://video.lanuovasardegna.it/ da cui ho tratto il video questa bellissima notizia anche se non nuova ( l'unica cosa nuova è che uno dei pochi interventi simili fatti in italia con tale tecnica sia stato fatto nel bistrattato Sud del paese ) in quanto Nel 2014 fece scalpore un altro intervento di questo tipo, a cui fu sottoposto Roger Fritsch, un violinista della Minnesota Orchestra, affetto da tremori alle mani di origine neurologica. I chirurghi della Mayo Clinic di Rochester nel Minnesota decisero di impiantare degli elettrodi in una particolare zona del cervello e di collegarli ad una specie di pacemaker cerebrale. Ma per essere sicuri che l'operazione fosse realmente efficace fu necessario che gli elettrodi venissero impiantati con estrema precisione. I chirurghi d'accordo con il paziente, decisero che il paziente non solo doveva restare sveglio durante l'operazione, ma anche suonare il violino. Dopo un mese dall'operazione, Frisch tornò a suonare con la Minnesota Orchestra.
ecco il video del suo intervento
Una violinista di 23 anni, affetta da un tumore al cervello, è stata operata mentre suonava il violino. E' accaduto nell'ospedale SS.Annunziata di Taranto per curare una neoplasia cerebrale frontale sinistra a basso grado di malignità. E' il primo intervento del genere nel Sud Italia e "pochissimi altri - spiega l'Asl - ne sono stati effettuati nel Paese". La Neurochirurgia è già punto di riferimento nazionale per la tecnica dell''awake surgery L'intervento, di oltre 5 ore, è stato effettuato dal direttore dell'Unità Operativa Complessa, dottor Giovanni Battista Costella, e dal dottor Nicola Zelletta, con la fondamentale collaborazione dell'anestesista, dottor Angelo Ciccarese", equipe completata dai dottori Gounaris e Cantone.Ed è proprio lui a spiegare l'efficacia dell'awake surgery: "Al paziente è richiesta collaborazione, e la procedura nel complesso non è un'esperienza semplice, ma in sala operatoria c'è un'equipe altamente preparata e un team multidisciplinare composto da anestesisti, neuropsicologi e neurofisiologi. Sembra surreale, ma si fa conversazione con il paziente, spiegando cosa si sta facendo in modo da tranquillizzarlo il più possibile e monitorare la situazione in maniera più attenta"Ed una novità im qiuanto è la prima volta che accade al Sud: l'intervento è durato cinque ore, e consentendo alla ragazza di suonare e parlare è stato possibile agire con precisione, evitando di toccare le aree del cervello deputate al linguaggio e alla coordinazione dei gesti e azzerando i danni neurologici.
"Sembra surreale, ma si fa conversazione con il paziente - spiega Costella - spiegando cosa si sta facendo in modo da tranquillizzarlo il più possibile e monitorare la situazione in maniera più attenta". La metodica chirurgica adottata dall'equipe, implementata dall'ausilio di dispositivi di ultima generazione come il neuronavigatore e il monitoraggio neurofisiologico di cui dispone il reparto, ha permesso di rimuovere il tumore evitando danni neurologici, soprattutto disturbi della parola e cognitivi ed evitare difficoltà nella coordinazione dei gesti.Il paziente è cosciente e collabora
Stimolando nella fase operatoria specifiche zone cerebrali, sono stati evocati disturbi sensitivi complessi. "Questa tecnica - conclude Costella su tiscali notizie - è particolarmente indicata nei casi in cui è necessario rimuovere lesioni localizzate in zone critiche. Certo, al paziente è richiesta collaborazione e la procedura nel complesso non è una esperienza semplice".
"Sembra surreale, ma si fa conversazione con il paziente - spiega Costella - spiegando cosa si sta facendo in modo da tranquillizzarlo il più possibile e monitorare la situazione in maniera più attenta". La metodica chirurgica adottata dall'equipe, implementata dall'ausilio di dispositivi di ultima generazione come il neuronavigatore e il monitoraggio neurofisiologico di cui dispone il reparto, ha permesso di rimuovere il tumore evitando danni neurologici, soprattutto disturbi della parola e cognitivi ed evitare difficoltà nella coordinazione dei gesti.Il paziente è cosciente e collabora
Stimolando nella fase operatoria specifiche zone cerebrali, sono stati evocati disturbi sensitivi complessi. "Questa tecnica - conclude Costella su tiscali notizie - è particolarmente indicata nei casi in cui è necessario rimuovere lesioni localizzate in zone critiche. Certo, al paziente è richiesta collaborazione e la procedura nel complesso non è una esperienza semplice".