Valerio Lo Muzio Centomila storioni e 15 tonnellate annue di produzione: terzo posto mondiale. Principali clienti: estremo Oriente e Russia. Reportage da Bovolone, nel cuore del Veneto
e https://www.jamesmagazine.it/food/cru-caviar-nero-italiano/ Il caviale più pregiato non viene dal Caspio o dalle steppe russe. L’oro nero’ si produce nel cuore della pianura lombarda. Dallo storione del
Volga allo storione del Mincio, si potrebbe dire, parlando della sfida lanciata ormai alcuni anni fa dall’azienda agricola Naviglio, di Maglio di Goito nel Mantovano. Un’ennesima eccellenza produttiva, che può vantare persino clienti dalla Russia
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Duecento bottiglie conservate a duemila metri: uno studio promosso in Val Camonica vuole verificare come il clima di alta montagna influenzi l'affinamento dei sapori
Volga allo storione del Mincio, si potrebbe dire, parlando della sfida lanciata ormai alcuni anni fa dall’azienda agricola Naviglio, di Maglio di Goito nel Mantovano. Un’ennesima eccellenza produttiva, che può vantare persino clienti dalla Russia
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Duecento bottiglie conservate a duemila metri: uno studio promosso in Val Camonica vuole verificare come il clima di alta montagna influenzi l'affinamento dei sapori
di Chiara Nardinocchi
su https://www.bresciaoggi.it/territori/valcamonica/un-igloo-come-cantina-per-i-vini-1.9154014
Il contesto è degno di «Frozen» o di qualche leggenda nordica e lo scenario si presta: il Corno D’Aola nella ski area di Ponte di Legno, nel Parco dell’Adamello. Più in basso, in Valle Camonica è stata
riscoperta una tradizione vinicola diventata un punto di riferimento all’interno della produzione agroalimentare del territorio. Perché allora non unire i due elementi, la neve e il vino, per creare un prodotto unico nel suo genere? Da questa idea nasce un esperimento inedito: un igloo, una vera casa di ghiaccio realizzata a 2.000 metri di quota dall’artista camuno Ivan Mariotti, da utilizzare come originale cantina di affinamento dei vini. Al suo interno, all’inizio dell’inverno, sono state collocate circa 200 bottiglie. La Cantina Bignotti ha depositato in questa cantina speciale i suoi rossi Igt e gli spumanti Supremo e Brut metodo classico, mentre il Consorzio Vini di Valcamonica, che riunisce al suo interno 12 cantine, partecipa all’esperimento con una trentina di etichette tra rossi, bianchi e passito. L’iniziativa ha ovviamente anche uno scopo scientifico: servirà a capire meglio come l’alta quota e il freddo invernale possano contribuire a migliorare l’affinamento in bottiglia dei vini locali. Il contributo scientifico all’esperimento è stato affidato a Unimont, l’Università della Montagna, polo di eccellenza dell’Università degli Studi di Milano che ha sede a Edolo, nel comprensorio Pontedilegno-Tonale. Spiega Anna Giorgi di Unimont: «Verranno effettuate analisi chimico-fisiche e organolettiche sia sui vini collocati nell’igloo che su quelli lasciati nelle cantine delle aziende in fondo Valle, che consentiranno una prima comparazione necessaria a verificare l’effetto delle condizioni di quota e a meglio orientare la ricerca nei prossimi anni. Il coinvolgimento dei ricercatori e degli studenti del polo Unimont in questa esperienza è in piena coerenza con la “mission” della sede decentrata della Statale di Milano, ovvero trasformare le specificità dei territori montani in punti di forza anziché elementi di debolezza grazie ad approcci innovativi e collaborazioni strategiche con le forze territoriali». «Il turismo può essere una straordinaria fonte di conoscenza di un territorio e dei suoi prodotti e l’ambito agricolo a sua volta può essere un valido alleato delle strategie turistiche - spiega Michele Bertolini, direttore del Consorzio Pontedilegno-Tonale -. Riteniamo che unire questi due comparti possa rappresentare un’ottima occasione di sviluppo». •.
L.Feb
Il contesto è degno di «Frozen» o di qualche leggenda nordica e lo scenario si presta: il Corno D’Aola nella ski area di Ponte di Legno, nel Parco dell’Adamello. Più in basso, in Valle Camonica è stata
riscoperta una tradizione vinicola diventata un punto di riferimento all’interno della produzione agroalimentare del territorio. Perché allora non unire i due elementi, la neve e il vino, per creare un prodotto unico nel suo genere? Da questa idea nasce un esperimento inedito: un igloo, una vera casa di ghiaccio realizzata a 2.000 metri di quota dall’artista camuno Ivan Mariotti, da utilizzare come originale cantina di affinamento dei vini. Al suo interno, all’inizio dell’inverno, sono state collocate circa 200 bottiglie. La Cantina Bignotti ha depositato in questa cantina speciale i suoi rossi Igt e gli spumanti Supremo e Brut metodo classico, mentre il Consorzio Vini di Valcamonica, che riunisce al suo interno 12 cantine, partecipa all’esperimento con una trentina di etichette tra rossi, bianchi e passito. L’iniziativa ha ovviamente anche uno scopo scientifico: servirà a capire meglio come l’alta quota e il freddo invernale possano contribuire a migliorare l’affinamento in bottiglia dei vini locali. Il contributo scientifico all’esperimento è stato affidato a Unimont, l’Università della Montagna, polo di eccellenza dell’Università degli Studi di Milano che ha sede a Edolo, nel comprensorio Pontedilegno-Tonale. Spiega Anna Giorgi di Unimont: «Verranno effettuate analisi chimico-fisiche e organolettiche sia sui vini collocati nell’igloo che su quelli lasciati nelle cantine delle aziende in fondo Valle, che consentiranno una prima comparazione necessaria a verificare l’effetto delle condizioni di quota e a meglio orientare la ricerca nei prossimi anni. Il coinvolgimento dei ricercatori e degli studenti del polo Unimont in questa esperienza è in piena coerenza con la “mission” della sede decentrata della Statale di Milano, ovvero trasformare le specificità dei territori montani in punti di forza anziché elementi di debolezza grazie ad approcci innovativi e collaborazioni strategiche con le forze territoriali». «Il turismo può essere una straordinaria fonte di conoscenza di un territorio e dei suoi prodotti e l’ambito agricolo a sua volta può essere un valido alleato delle strategie turistiche - spiega Michele Bertolini, direttore del Consorzio Pontedilegno-Tonale -. Riteniamo che unire questi due comparti possa rappresentare un’ottima occasione di sviluppo». •.
L.Feb
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L'unico hangar dove osavano i dirigibili
È ad Augusta, in Sicilia: un edificio colossale iniziato a costruire nel 1917 per contrastare i sommergibili tedeschi. Ora è abbandonato. E si litiga sul suo destino
È ad Augusta, in Sicilia: un edificio colossale iniziato a costruire nel 1917 per contrastare i sommergibili tedeschi. Ora è abbandonato. E si litiga sul suo destino
di Salvo Catalano
la struttura è imponente. Sorprende il fatto che questa struttura sia stata fatta e abbandonata dal 1920 ed è ancora li intatta, volendo anche riutilizzabile; le costruzioni di oggi soprattutto pubbliche è già tanto se durano trent' anni manutentandole costantemente. Ľ idea di un sommergibile classe Totti li dentro mi sembra proprio una bella idea, come restituire alla comunità e a chi la sa valorizzare tutta ľ area.
per chi volesse saperne di più ecco alcuni siti