Sarebbe stato il primo, forse l'unico, non lo sapremo mai. Auguri, comunque, bimbo interrotto. E non tanto perché abbiano anticipato la tua fine. Ma perché sei salito sulla croce senz'aver conosciuto il riposo della carne, la sola beatitudine terrena, il completo abbandono del seno materno. Non hai respirato la fragranza di guanciale che consola senza fatica, prima d'ogni dolore. Appartenevi alle stelle e vi sei tornato. Le immaginiamo fredde e lontane e invece sono pura energia, folgorante e imprendibile, e appaiono solo di notte, a occhi chiusi, quando i pensieri si perdono e lo spirito aleggia, libero almeno per rade ore.
Auguri, Charlie. Questo pianeta dall'arida crosta e dal gelido cuore non ha saputo amarti. Chissà se i censori da "social network", quelli che lasciano impunite bestemmie, minacce, fascismi e immagini violente, si lasceranno commuovere da questa fotografia.
Io te la dedico. È tutta in salire, è una maternità suprema, le radici da te solo sfiorate. In questi giorni un altro Charlie lotta per rimanervi aggrappato. Prega perché questa generazione voglia ancora generare, e non smarrisca l'aria pura dell'altezza.
© Daniela Tuscano