Appena giunto alla fattoria didattica di Barbara Rubiu in quel di Olzai, mi è apparso, quasi d’incanto, uno Stonehenge
in miniatura (nella foto di Gianfranco Palma) dove, grazie al talento
dell’esperto in gnomonica Pino Amico e all’estro artistico di Gian Piero
Zedde, all’interno di un cerchio megalitico, si trova un orologio
solare con tanto di mesi, di ore e di curve solari incisi su piccole
mattonelle di ceramica incastonate su piastrelle basaltiche. L’ora
locale si individua con la proiezione dell’ombra della persona che si
piazza sopra al mese in corso lungo una striscia in direzione nord- sud.
In questo
sito sembra di essere di fronte a un antico tempio megalitico
immerso tra olivastri plurisecolari e ginestre in fior dove Pino Amico
ha tracciato mesi e ore poi artisticamente rappresentate da Gian Piero
Zedde che ha coniugato arte, astronomia e natura, usando strumenti
fortemente identitari come l’acqua e la pietra o le lastre di granito,
conficate come preistoriche perdas fitas, e intervallate da zampilli
d’acqua delicatamente profumati dagli oli essenziali che Barbara ha
estratto dalle sue erbe officinali. L’ora sarà approssimativa, non sarà
precisa, al minuto: a questo ci pensano gli orologi- premette, il giorno
dell’inaugurazione di questo speciale sito, Pino Amico che parla del
movimento della Terra attorno al Sole, di equinozi e solstizi, di afelio
e perielio, di fusi orari, ora solare e ora legale. Tutte premesse per
indicare come funziona questa originale e artistica meridiana per il
calcolo dell’ora del giorno, quella stessa ora che un tempo il contadino
intuiva osservando il Sole per sapere quando doveva desinare o
rientrare in paese col carro a buoi. Oltre alle erbe officinali
sapientemente lavorate ora Barbara Rubiu potrà contare anche su questa
opera d’arte per incantare nella sua fattoria didattica grandi e piccini
puntando sulle risorse del terriotrio, l’identità e la conoscenza.
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
Visualizzazione post con etichetta pacchianerie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pacchianerie. Mostra tutti i post
18.5.14
23.10.13
BASTA HALLOWEEN
ti potrebbe interessare
- “Basta con Halloween. Altro che festa celtica” dell’antropologa CECILIA GATTO TROCCHI (2002).
- http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2013/10/halloween-new-age-e-yoga-nella-black.html
- http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2013/10/basta-halloween.html
Ora molti \e di voi, magari facendosi ingannare dal titolo del post mi diranno che sono all'antica \ jurassico , probizionista .ecc.Ma io me ne frego perchè : chi mi conosce sa cosa sono realmente .
Io non voglio proibire halloween ne tanto meno lo odio in se . Mi da fasti do ed odio ( vedere post sull'odio http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2013/03/cosa-intendo-per-gioia-e-oddio.html) il fatto ci sono regioni d'Italia , specie del sud , che celebrano il giorno dei morti da secoli e secoli prima che gli Usa nascessero...e si usa regalare dolcetti e giocattoli ai bambini....ma nessuno , chiesa compresa se ne è preoccupato mai.
Ora invece basta ribattezzarla Halloween e dire che viene dagli Usa per vedersi riempiti tutti i mass media con una festa nata l'altro ieri.Mi pare una gran c..zata, quella di utilizzare modi e tradizioni non nostre quasi a voler nobilitare una festa che, invece, è sempre stata importante in molte religioni italiane. Penso sia un fattore di " moda", \ omologazione che pubblicità e tv ed la gente che ha mandato il cvervello all'ammasso \ in cassa integrazione e fa tuttto acriticamente \ passivamente obbligano a rispettare.Infatti concordo con quanto dice Pegasus : << Ciao Ilaria e grazie per aver esteso miti e realtà su questa tradizione.L'identità degli italiani è il frutto di una cultura e tradizioni millenarie che ci portiamo dentro. Nuove tradizioni, nuovi usi e costumi non hanno altro proposito che quello di cancellare quello che siamo e renderci uguali agli altri, in altre parole ci annientano.Essere quello che siamo è fantastico, perchè adeguarsi alle mode degli altri? Non siamo antiquati credetemi. Come popolo non siamo mai stati attaccati all'occulto, perchè inglobare nella nostra cultura questi simboli e tradizioni? La nostra è una via piena di luce non di oscurità e vogliano vedere chi ci sta di fronte e non baciare un entità nel buio.Rifiutiamo di accettare ad occhi chiusi quello che ci viene offerto sia come tradizione che come modo di vita, perchè a lungo termine non paga. >> su http://www.letterealdirettore.it/forum/testo/topic/9712-3.html . Un altro aspetto di haloween ops giorno dei morti che più mi da fastidio è questo
da www.greenstyle.it/ tramite http://oknotizie.virgilio.it/
Halloween si avvicina e, come tristemente riportato gli scorsi anni, si ripropongono i rischi per i gatti neri. Riti sacrificali, messe sataniche, torture dovute all’ingiusta fama che da secoli colpisce questi felini: anche per il 2013 l’associazione AIDAA chiede che sia mantenuta alta la guardia. E promette azioni di sorveglianza nelle località più a rischio.
È Lorenzo Croce, presidente dell’associazione animalista, a parlarne dalle pagine de Il Messaggero: ad Halloween sono migliaia i gatti neri che rischiano la morte per pratiche del tutto insensate. Le zone più a
rischio sarebbero quelle di Terni e Perugia, dove l’associazione ha rilevato lo scorso anno il ricorso ai mici per pratiche esoteriche, ma anche il Piemonte, il varesotto e la zona a cavallo tra Viterbo e Roma. Tutte aree che AIDAA promette di sorvegliare nella notte delle streghe, il prossimo 31 ottobre, con delle vere e proprie ronde in difesa dei felini.
Nei giorni a cavallo del 31 ottobre ci saranno ronde formate da gruppi di quattro persone che vigilano su sessanta obiettivi (quelli dove sappiamo che si svolgono riti satanici), per controllare che non si verifichino ancora sacrifici di gatti neri o altri animali. Dalle 22 alle 2 della notte, i pattuglioni gireranno armati di solo telefono e torce pronti a chiamare la polizia nel momento in cui verificassero situazioni allarmanti.
I luoghi più soggetti a casi di maltrattamento di animali sarebbero i cimiteri, le chiese sconsacrate, i boschi difficili da raggiungere e lontani dalle abitazioni. Ogni anno sarebbero 35.000 gli animali uccisi per pratiche esoteriche o semplice divertimento, per questo la notte di Halloween è particolarmente a rischio, in particolare per le tradizioni che si rifanno ad antichissime consuetudini pagane. Non sarà però una caccia alle streghe, come AIDAA promette, anche se si consiglia ai proprietari di un gatto nero di avere un occhio di riguardo in quei giorni per l’amico a quattro zampe.
sia che lo festeggiate alla vecchia maniera cme si faceva fino a qualche anno fa ( io che sono al generazione di mezzo ) ne ho sentito gli echi , sia che si festeggi seguendo la pagliacciata americana o religiosamente buon ponte del 31\10\2013 -1 e 2\11\2013
22.9.12
a volte i conservatori sono più progressisti degli stressi progressisti
Io per natura e cultura ( come potete notare voi che mi seguite o qui su facebook , soprattutto quelli della prim'ora ) sono contrario ad ogni forma di proibizionismo e non sono stato bacchettone sono sempre stato per la libertà del vestirsi e dei costumi perchè penso che gli avvertimenti allarmistici e i divieti , se non diventano auto-divieti cioè scelte consapevoli , non solo non aiutano anzi possono controproducenti .Ma comprendo e non riesco a biasimare ( trovate sotto a vicenda ) il docente universitario F.Cocco . Perchè come dicono questi due commenti

Serena R. Secondo me, con l'abbigliamento si mostra la parte di noi che decidiamo di fare emergere.
Se quando siamo in compagnia degli amici vogliamo sembrare al massimo, oppure più rilassati, quando siamo in contesti più formali come la scuola, l'università e, un giorno, il lavoro, dobbiamo adattarci alla situazione. Insomma, se indossassimo una felpa ed un jeans (abbigliamento che va benissimo per la scuola) ad un colloquio di lavoro, aiuteremo il datore a capire se stiamo prendendo con serietà l'opportunità che ci si presenta 

21 ore 50 minuti fa
sese98 secondo me è vero che l'abito non fa il monaco però bisogna dire che se una persona si veste in modo "volgare" allora in questo caso dall'abito si capisce se è seria o meno e penso che in questo caso non lo sia 

tratti da http://www.skuola.net/ ( trovate gli altri e l'articolo in questione qui ) la situazione si dovrebbe risolvere con il buon senso e il rispetto . Ecco perchè considero il gesto di Cocco non un divieto \ proibizione nel vero senso della parola ma un gesto d'invito al buon senso . non ci riesci tu allora sono costretto a farlo io .
Quindi , è anche per questo che davanti a tali andazzi , di cui la moda delle mutande fuori dai pantaloni è solo l'ultima ( forse una boutade ) di una serie di pacchianerie alla Trimalchione del Satyricon di Petronio ( ne trovate qualche esempio in questi post I e II del bellissimo e sagace blog http://www.lucyvansaint.com/blog/ o nella denuncia delle pacchianeriepolitiche del potere in questo caso quello della giunta regionale del Lazio descritte nell'ottimo articolo su repubblica del 20 settembre 2012 di francesco Merlo . Ecco che hanno ragione op quanto meno non hanno tutti i torti,come dico dal titolo, i conservatori come Francesco Merlo sia il professore universitario di Cagliari dio cui trovate sotto la news .
dall' Unione sarda Giovedì 20 settembre 2012 09:12
L'avviso è comparso qualche giorno fa sul sito online della facoltà di Giurisprudenza di Cagliari. A scriverlo il professor Giovanni Cocco, ordinario di Diritto Penale.
Il messaggio rivolto ai suoi studenti ha per oggetto: "ABBIGLIAMENTO CON CUI PRESENTARSI AD ESAMI E LEZIONI" e dice: "Essendo per primo stupito di dovere imporre minime regole di rispetto nei miei confronti e della commissione con riguardo all'abbigliamento (dovendo essere evidente a tutti il contesto di studio e ricerca in cui ci si trova e non ludico quali la discoteca o la spiaggia, o l’intimità della propria abitazione), preciso ai signori studenti che non verrà più tollerata la esibizione di mutande od altro abbigliamento intimo, a cui recentemente mi è capitato di dovere assistere con la presentazione agli esami con pantaloni ampiamente calati ad esibire pressoché integralmente le mutande (pare che sia la penultima moda idiota). A parte la ridicolaggine di chi pensa di fare la rivoluzione o affermare la propria personalità in - e con le - mutande (ancorché acquistate a caro prezzo e con il marchietto da esibire), è appena il caso di sottolineare che il rispetto reciproco è alla base di qualsiasi convivenza e d’ora in poi una siffatta mancanza di rispetto impedirà che si proceda ad esaminare l’autore (ovviamente di qualsivoglia genere) di questa esibizione, che dovrà ripresentarsi vestito in consonanza con le aule universitarie frequentate".
Quindi , è anche per questo che davanti a tali andazzi , di cui la moda delle mutande fuori dai pantaloni è solo l'ultima ( forse una boutade ) di una serie di pacchianerie alla Trimalchione del Satyricon di Petronio ( ne trovate qualche esempio in questi post I e II del bellissimo e sagace blog http://www.lucyvansaint.com/blog/ o nella denuncia delle pacchianerie
dall' Unione sarda Giovedì 20 settembre 2012 09:12
Cagliari, prof di Giurisprudenza sbotta:"Agli esami basta mutande in vista" "Invito gli studenti a presentarsi agli esami e alle lezioni con un abbigliamento consono al contesto di studio e di ricerca in cui si trovano". Insomma basta mutande in vista è questo l'invito che un professore di Diritto Penale della facoltà di Giurisprudenza a Cagliari, rivolge ai suoi studenti.
![]() |
la facoltà di Giurisprudenza di cagliari |
Il messaggio rivolto ai suoi studenti ha per oggetto: "ABBIGLIAMENTO CON CUI PRESENTARSI AD ESAMI E LEZIONI" e dice: "Essendo per primo stupito di dovere imporre minime regole di rispetto nei miei confronti e della commissione con riguardo all'abbigliamento (dovendo essere evidente a tutti il contesto di studio e ricerca in cui ci si trova e non ludico quali la discoteca o la spiaggia, o l’intimità della propria abitazione), preciso ai signori studenti che non verrà più tollerata la esibizione di mutande od altro abbigliamento intimo, a cui recentemente mi è capitato di dovere assistere con la presentazione agli esami con pantaloni ampiamente calati ad esibire pressoché integralmente le mutande (pare che sia la penultima moda idiota). A parte la ridicolaggine di chi pensa di fare la rivoluzione o affermare la propria personalità in - e con le - mutande (ancorché acquistate a caro prezzo e con il marchietto da esibire), è appena il caso di sottolineare che il rispetto reciproco è alla base di qualsiasi convivenza e d’ora in poi una siffatta mancanza di rispetto impedirà che si proceda ad esaminare l’autore (ovviamente di qualsivoglia genere) di questa esibizione, che dovrà ripresentarsi vestito in consonanza con le aule universitarie frequentate".
E l'avviso in bacheca sta già facendo 'parlare' gli studenti della facoltà. "Il messaggio del professor Cocco sta raccogliendo favore tra gli studenti - dice Roberto Mura del giornale universitario Le Clou - e questo, in un mondo universitario che sembra ormai aver perso stima in se stesso, appare certamente strano. E' per questo che forse l'iniziativa viene accolta da alcuni come ironica".
P.s
poiché molto spesso i link lasciano il tempo che trovano cioè vanno e vengono riporto qui tratto dal sito stesso della facoltà
Essendo per primo stupito di dovere imporre minime regole di rispetto nei miei confronti e della commissione con riguardo all'abbigliamento, dovendo essere evidente a tutti il contesto di studio e ricerca in cui ci si trova - e non ludico quali la discoteca o la spiaggia, o l’intimità della propria abitazione - preciso ai signori studenti che non verrà più tollerata la esibizione di mutande od altro abbigliamento intimo, a cui recentemente mi è capitato di dovere assistere con la presentazione agli esami con pantaloni ampiamente calati ad esibire pressoché integralmente le mutande (pare che sia la penultima moda idiota); a parte la ridicolaggine di chi pensa di fare la rivoluzione o affermare la propria personalità in - e con le - mutande (ancorché acquistate a caro prezzo e con il marchietto da esibire), è appena il caso di sottolineare che il rispetto reciproco è alla base di qualsiasi convivenza e d’ora in poi una siffatta mancanza di rispetto impedirà che si proceda ad esaminare l’autore (ovviamente di qualsivoglia genere) di una siffatta esibizione, che dovrà ripresentarsi vestito in consonanza con le aule universitarie frequentate.
Prof. Giovanni Cocco
di cui ne vedremo delle belle visto che gli studenti non ne vogliono sapere e << rispondono al professore ci presenteremo cosi anche alle lezioni. >>
da http://www.sardegnaoggi.it/Costume/2012-09-21/19374/ Venerdì, 21 settembre 2012
Mutande fuori agli esami. Gli studenti rispondono al professore: ci presenteremo così anche alle lezioni
Gli studenti di giurisprudenza rispondono al professor Cocco. “Non esiste nessun regolamento che specifica un limite di decoro ” spiega qualcuno. “Mostrare le mutande sarà pure esagerato, ma il buon costume non deve essere verificato soltanto il giorno dell’esame”.
CAGLIARI - Pochi giorni fa un professore ordinario di Giurisprudenza ha denunciato, con un comunicato scritto sul sito della facoltà, il degrado etico che dimostrano alcuni studenti universitari nella scelta di un abbigliamento consono per sostenere gli esami. Il docente di diritto penale Professor Cocco nel suo monito assicura che “non verrà più tollerata l’esibizione di mutande od altro abbigliamento intimo, a cui recentemente mi è capitato di dovere assistere con la presentazione agli esami con pantaloni ampiamente calati ad esibire pressoché integralmente le mutande”. La pena per lo studente troppo attento alla moda del momento è l’impossibilità di poter sostenere l’esame.

Gli studenti rispondono. “E’ chiaro che prof. Cocco ha le sue ragioni”, ammette qualche studente. “Probabile che abbia retto per un po’ di tempo la situazione. Il messaggio in bacheca prova che il fenomeno stava diventando una consuetudine.” Altri invece ammettono sì che ci vorrebbe più decoro, ma non condividono su alcuni punti. “E’chiaro che ci debba essere un limite, ma è un confine che per ora è soggettivo. Non esiste un regolamento universitario che dia delle direttive di buon costume. Nessuna regola etica mi dice che per sostenere un esame ho l’obbligo di indossare una camicia, oppure posso optare per un vestito con una leggera scollatura”. E qualcuno ci scherza su: “Dateci pure una divisa uguale per tutti, così rispetteremo il così detto decoro”.
Secondo gli studenti di Giurisprudenza professor Cocco ha mancato l’obiettivo nel suo monito. Molti criticano la ‘ramanzina’ perché si fonda sulla minaccia del non poter sostenere l’esame. “E alle lezioni? Non si è mai lamentato. Se professor Cocco puntava a darci lezioni di buon costume e di etica doveva esser fatta in nodo generale, e non doveva valere specificatamente per il giorno delle sessioni esaminative.”
Foto di repertorio
Ora,qui vado a concludere, ricollegandomi a quanto dicevo prima avranno ragione i ragazzi\e che dicono : << E’ chiaro che ci debba essere un limite, ma è un confine che per ora è soggettivo. Non esiste un regolamento universitario che dia delle direttive di buon costume. Nessuna regola etica mi dice che per sostenere un esame ho l’obbligo di indossare una camicia, oppure posso optare per un vestito con una leggera scollatura”. E qualcuno ci scherza su: “Dateci pure una divisa uguale per tutti, così rispetteremo il così detto decoro”. >> ( da sardegnaoggi ) ma è vero anche l'avviso del prof dovrebbe valere anche per le lezioni non solo per gli esami , ma se un insegnante lo lancia e lo mette in bacheca vorrà dire qualcosa del degrado culturale e dello seguire in maniera acritica \ passiva delle mode c'è . Tra poco se andrà di moda portare le mutande in testa vedremo all'università o nele aule scolastiche cose di questo genere . Quindi è più saggio : << METTERE IN MOSTRA… LA TESTA - Insomma, basta mutande in bella mostra e minigonne che scoprono un po’ troppo le gambe. In fondo, per citare Rita Levi Montalcini, “gli uomini e le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza” >>( da Skuolanet )
Iscriviti a:
Post (Atom)
emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello
Apro l'email e tovo queste "lettere " di alcuni haters \odiatori , tralasciando gli insulti e le solite litanie ...

-
Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
-
https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una stor...
-
Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memor...