Io per natura e cultura ( come potete notare voi che mi seguite o qui su facebook , soprattutto quelli della prim'ora ) sono contrario ad ogni forma di proibizionismo e non sono stato bacchettone sono sempre stato per la libertà del vestirsi e dei costumi perchè penso che gli avvertimenti allarmistici e i divieti , se non diventano auto-divieti cioè scelte consapevoli , non solo non aiutano anzi possono controproducenti .Ma comprendo e non riesco a biasimare ( trovate sotto a vicenda ) il docente universitario F.Cocco . Perchè come dicono questi due commenti
Serena R. Secondo me, con l'abbigliamento si mostra la parte di noi che decidiamo di fare emergere.
Se quando siamo in compagnia degli amici vogliamo sembrare al massimo, oppure più rilassati, quando siamo in contesti più formali come la scuola, l'università e, un giorno, il lavoro, dobbiamo adattarci alla situazione. Insomma, se indossassimo una felpa ed un jeans (abbigliamento che va benissimo per la scuola) ad un colloquio di lavoro, aiuteremo il datore a capire se stiamo prendendo con serietà l'opportunità che ci si presenta
21 ore 50 minuti fa
tratti da http://www.skuola.net/ ( trovate gli altri e l'articolo in questione qui ) la situazione si dovrebbe risolvere con il buon senso e il rispetto . Ecco perchè considero il gesto di Cocco non un divieto \ proibizione nel vero senso della parola ma un gesto d'invito al buon senso . non ci riesci tu allora sono costretto a farlo io .
Quindi , è anche per questo che davanti a tali andazzi , di cui la moda delle mutande fuori dai pantaloni è solo l'ultima ( forse una boutade ) di una serie di pacchianerie alla Trimalchione del Satyricon di Petronio ( ne trovate qualche esempio in questi post I e II del bellissimo e sagace blog http://www.lucyvansaint.com/blog/ o nella denuncia delle pacchianeriepolitiche del potere in questo caso quello della giunta regionale del Lazio descritte nell'ottimo articolo su repubblica del 20 settembre 2012 di francesco Merlo . Ecco che hanno ragione op quanto meno non hanno tutti i torti,come dico dal titolo, i conservatori come Francesco Merlo sia il professore universitario di Cagliari dio cui trovate sotto la news .
dall' Unione sarda Giovedì 20 settembre 2012 09:12
L'avviso è comparso qualche giorno fa sul sito online della facoltà di Giurisprudenza di Cagliari. A scriverlo il professor Giovanni Cocco, ordinario di Diritto Penale.
Il messaggio rivolto ai suoi studenti ha per oggetto: "ABBIGLIAMENTO CON CUI PRESENTARSI AD ESAMI E LEZIONI" e dice: "Essendo per primo stupito di dovere imporre minime regole di rispetto nei miei confronti e della commissione con riguardo all'abbigliamento (dovendo essere evidente a tutti il contesto di studio e ricerca in cui ci si trova e non ludico quali la discoteca o la spiaggia, o l’intimità della propria abitazione), preciso ai signori studenti che non verrà più tollerata la esibizione di mutande od altro abbigliamento intimo, a cui recentemente mi è capitato di dovere assistere con la presentazione agli esami con pantaloni ampiamente calati ad esibire pressoché integralmente le mutande (pare che sia la penultima moda idiota). A parte la ridicolaggine di chi pensa di fare la rivoluzione o affermare la propria personalità in - e con le - mutande (ancorché acquistate a caro prezzo e con il marchietto da esibire), è appena il caso di sottolineare che il rispetto reciproco è alla base di qualsiasi convivenza e d’ora in poi una siffatta mancanza di rispetto impedirà che si proceda ad esaminare l’autore (ovviamente di qualsivoglia genere) di questa esibizione, che dovrà ripresentarsi vestito in consonanza con le aule universitarie frequentate".
Quindi , è anche per questo che davanti a tali andazzi , di cui la moda delle mutande fuori dai pantaloni è solo l'ultima ( forse una boutade ) di una serie di pacchianerie alla Trimalchione del Satyricon di Petronio ( ne trovate qualche esempio in questi post I e II del bellissimo e sagace blog http://www.lucyvansaint.com/blog/ o nella denuncia delle pacchianerie
dall' Unione sarda Giovedì 20 settembre 2012 09:12
Cagliari, prof di Giurisprudenza sbotta:"Agli esami basta mutande in vista" "Invito gli studenti a presentarsi agli esami e alle lezioni con un abbigliamento consono al contesto di studio e di ricerca in cui si trovano". Insomma basta mutande in vista è questo l'invito che un professore di Diritto Penale della facoltà di Giurisprudenza a Cagliari, rivolge ai suoi studenti.
la facoltà di Giurisprudenza di cagliari |
Il messaggio rivolto ai suoi studenti ha per oggetto: "ABBIGLIAMENTO CON CUI PRESENTARSI AD ESAMI E LEZIONI" e dice: "Essendo per primo stupito di dovere imporre minime regole di rispetto nei miei confronti e della commissione con riguardo all'abbigliamento (dovendo essere evidente a tutti il contesto di studio e ricerca in cui ci si trova e non ludico quali la discoteca o la spiaggia, o l’intimità della propria abitazione), preciso ai signori studenti che non verrà più tollerata la esibizione di mutande od altro abbigliamento intimo, a cui recentemente mi è capitato di dovere assistere con la presentazione agli esami con pantaloni ampiamente calati ad esibire pressoché integralmente le mutande (pare che sia la penultima moda idiota). A parte la ridicolaggine di chi pensa di fare la rivoluzione o affermare la propria personalità in - e con le - mutande (ancorché acquistate a caro prezzo e con il marchietto da esibire), è appena il caso di sottolineare che il rispetto reciproco è alla base di qualsiasi convivenza e d’ora in poi una siffatta mancanza di rispetto impedirà che si proceda ad esaminare l’autore (ovviamente di qualsivoglia genere) di questa esibizione, che dovrà ripresentarsi vestito in consonanza con le aule universitarie frequentate".
E l'avviso in bacheca sta già facendo 'parlare' gli studenti della facoltà. "Il messaggio del professor Cocco sta raccogliendo favore tra gli studenti - dice Roberto Mura del giornale universitario Le Clou - e questo, in un mondo universitario che sembra ormai aver perso stima in se stesso, appare certamente strano. E' per questo che forse l'iniziativa viene accolta da alcuni come ironica".
P.s
poiché molto spesso i link lasciano il tempo che trovano cioè vanno e vengono riporto qui tratto dal sito stesso della facoltà
Essendo per primo stupito di dovere imporre minime regole di rispetto nei miei confronti e della commissione con riguardo all'abbigliamento, dovendo essere evidente a tutti il contesto di studio e ricerca in cui ci si trova - e non ludico quali la discoteca o la spiaggia, o l’intimità della propria abitazione - preciso ai signori studenti che non verrà più tollerata la esibizione di mutande od altro abbigliamento intimo, a cui recentemente mi è capitato di dovere assistere con la presentazione agli esami con pantaloni ampiamente calati ad esibire pressoché integralmente le mutande (pare che sia la penultima moda idiota); a parte la ridicolaggine di chi pensa di fare la rivoluzione o affermare la propria personalità in - e con le - mutande (ancorché acquistate a caro prezzo e con il marchietto da esibire), è appena il caso di sottolineare che il rispetto reciproco è alla base di qualsiasi convivenza e d’ora in poi una siffatta mancanza di rispetto impedirà che si proceda ad esaminare l’autore (ovviamente di qualsivoglia genere) di una siffatta esibizione, che dovrà ripresentarsi vestito in consonanza con le aule universitarie frequentate.
Prof. Giovanni Cocco
di cui ne vedremo delle belle visto che gli studenti non ne vogliono sapere e << rispondono al professore ci presenteremo cosi anche alle lezioni. >>
da http://www.sardegnaoggi.it/Costume/2012-09-21/19374/ Venerdì, 21 settembre 2012
Mutande fuori agli esami. Gli studenti rispondono al professore: ci presenteremo così anche alle lezioni
Gli studenti di giurisprudenza rispondono al professor Cocco. “Non esiste nessun regolamento che specifica un limite di decoro ” spiega qualcuno. “Mostrare le mutande sarà pure esagerato, ma il buon costume non deve essere verificato soltanto il giorno dell’esame”.
CAGLIARI - Pochi giorni fa un professore ordinario di Giurisprudenza ha denunciato, con un comunicato scritto sul sito della facoltà, il degrado etico che dimostrano alcuni studenti universitari nella scelta di un abbigliamento consono per sostenere gli esami. Il docente di diritto penale Professor Cocco nel suo monito assicura che “non verrà più tollerata l’esibizione di mutande od altro abbigliamento intimo, a cui recentemente mi è capitato di dovere assistere con la presentazione agli esami con pantaloni ampiamente calati ad esibire pressoché integralmente le mutande”. La pena per lo studente troppo attento alla moda del momento è l’impossibilità di poter sostenere l’esame.
Gli studenti rispondono. “E’ chiaro che prof. Cocco ha le sue ragioni”, ammette qualche studente. “Probabile che abbia retto per un po’ di tempo la situazione. Il messaggio in bacheca prova che il fenomeno stava diventando una consuetudine.” Altri invece ammettono sì che ci vorrebbe più decoro, ma non condividono su alcuni punti. “E’chiaro che ci debba essere un limite, ma è un confine che per ora è soggettivo. Non esiste un regolamento universitario che dia delle direttive di buon costume. Nessuna regola etica mi dice che per sostenere un esame ho l’obbligo di indossare una camicia, oppure posso optare per un vestito con una leggera scollatura”. E qualcuno ci scherza su: “Dateci pure una divisa uguale per tutti, così rispetteremo il così detto decoro”.
Secondo gli studenti di Giurisprudenza professor Cocco ha mancato l’obiettivo nel suo monito. Molti criticano la ‘ramanzina’ perché si fonda sulla minaccia del non poter sostenere l’esame. “E alle lezioni? Non si è mai lamentato. Se professor Cocco puntava a darci lezioni di buon costume e di etica doveva esser fatta in nodo generale, e non doveva valere specificatamente per il giorno delle sessioni esaminative.”
Foto di repertorio
Ora,qui vado a concludere, ricollegandomi a quanto dicevo prima avranno ragione i ragazzi\e che dicono : << E’ chiaro che ci debba essere un limite, ma è un confine che per ora è soggettivo. Non esiste un regolamento universitario che dia delle direttive di buon costume. Nessuna regola etica mi dice che per sostenere un esame ho l’obbligo di indossare una camicia, oppure posso optare per un vestito con una leggera scollatura”. E qualcuno ci scherza su: “Dateci pure una divisa uguale per tutti, così rispetteremo il così detto decoro”. >> ( da sardegnaoggi ) ma è vero anche l'avviso del prof dovrebbe valere anche per le lezioni non solo per gli esami , ma se un insegnante lo lancia e lo mette in bacheca vorrà dire qualcosa del degrado culturale e dello seguire in maniera acritica \ passiva delle mode c'è . Tra poco se andrà di moda portare le mutande in testa vedremo all'università o nele aule scolastiche cose di questo genere . Quindi è più saggio : << METTERE IN MOSTRA… LA TESTA - Insomma, basta mutande in bella mostra e minigonne che scoprono un po’ troppo le gambe. In fondo, per citare Rita Levi Montalcini, “gli uomini e le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza” >>( da Skuolanet )