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Camminare è decisivo per noi umani, ma purtroppo lo scopriamo tardi o smettiamo presto

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in sottofondo    CAMMINARE- Modena City Ramblers  la prima  di  questa  play  list   https://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20130613075834AAZkC7O Rileggendo l'articolo di Enzo Bianchi  che  trovate  sotto mi    sa  che  dovrei  riprendere  a  camminare  senza  i miei compagni di strada  elettronici e non (  cellulare  ed  macchine fotografiche   digitali e  power point  ) .   Riprendere  come un  tempo , in particolare quando ero all'università   che  venivano preso in giro   perchè    non prendevo  mezzi pubblici    e mi facevo  fra  andare  e tornare  40  minuti al giorno di   cammino  , a  volte anche  di più   quando tornavo   a piedi  by  night tornando  da  cene  fra  studenti  compaesani    facendo spaventare  i colleghi  sassaresi   fissati  con la sicurezza  . Secondo questo articolo  8  ( vedere  sotto)  www.perquelchevale.it/   che  riporto nella  sua  quasi integrità in quanto a  differenza di quello che  trovate  sotto i repubblica  e  free   

social o no social ? Nascono i “locali del pensare”: niente cellulari, tv, video solo scambi relazionali

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 leggo questa    notizia  che   riporto ne  post  d'oggi     e     confermo in parte   quanto  già  detto   ne precedente    post     :    e poi  i  miei mi dicono di  non pubblicare    cose  miei    sui social Ecco un uso razionale   della   rete  senza  esserne  dipendenti  ,  cosa  a cui nessuno  (  sottoscritto compreso  )    riesce  ad essere  immune  , nonostante   non sia  millenians  , ma  delle  generazioni precedenti  cioè   a  cavallo    tra  gli anni  70  e  80   .  Una  buona    news   ed  iniziativa  che testimonia   come    si possa  usare  la  rete   ormai    sempre  più necessaria    per   far  circolare  idee  ed  iniziative     ed  non essere  tagliati  fuori    dal mondo    in maniera    razionale    e  non compulsiva  o  solo per  insultare  e  scaricare  gli  acidi    dello stomaco    verso chi la pensa  o pratica  iniziative  diverse   ( o  che noi  non abbiamo il coraggio di  fare   )   dalle   nostre  .  La  storia        da me ripresa  è   presa  da 

come si vive senza internet nel 2016 ? Facebook di strada e Whatsapp a gettoni in Molise e più precisamente a Civitacampomarano, paesino di 400 abitanti in provincia di Campobasso

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  da    http://milano.repubblica.it/cronaca  del 28.4.2016   Come si vive nel 2016 senza Internet? Per scoprirlo, lo street artist milanese Biancoshock si è trasferito per un periodo in Molise e più precisamente a Civitacampomarano, paesino di 400 abitanti in provincia di Campobasso dove la scarsa copertura di rete rende complicato navigare sul web e utilizzare qualsiasi dispositivo elettronico. Così è nato il progetto "Web 0.0", realizzato in occasione del festival CVTà Street Fest: Biancoshock ha applicato i loghi di alcuni dei più noti siti e social network ai loro equivalenti offline, usati quotidianamente dagli abitanti di Civitacampomarano. La cassetta postale è la loro Gmail, la donna più anziana  [  vedere  foto  sotto  per le  altre  qui ] del paese fa le veci di Wikipedia perché ci si rivolge a lei per avere qualunque informazione, invece di twittare si spettegola su una panchina e la bacheca virtuale di Facebook torna alle origini identificandosi con lo spazi

Pedalando lungo il mare tra le braccia di Alghero

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Ingredienti: un bagaglio leggero, strettamente personale, con  i jeans di ricambio, una giacca a vento peso-piuma e il libro del momento ma  anche  non , oppure  moleschina  \  pc portatile     e macchina   fotografica  e video camera  . Un percorso breve (100, 120 chilometri al massimo), una cena già prenotata e una camera per la notte o  un sacco a pelo  . Far marinare il progetto per un paio di giorni, contrattare (ma non troppo) con i compagni di viaggio, fissare i dettagli e partire. È un anticipo di quello che verrà, delle vacanze di Pasqua se ci saranno, dell’estate ancora lontana ma che si avverte già, dell’insopprimibile impulso di scrollarsi di dosso preoccupazioni contingenti e grigiore invernale. Insomma, è il weekend o la settimana  se  siete in pensione  , che in Italia può portarci alla scoperta di luoghi incantati, appartati, sorprendenti: la chiesa che custodisce un unico, preziosissimo dipinto rinascimentale,il piccolo museo curioso e unico al mondo, dagli

LA RUOTA

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 da  http://www.volontari.org/lettere/ C'era  una volta una ruota alla quale mancava un pezzo.  La ruota voleva essere completa, perfetta, cosicché partì per cercare il pezzo che le mancava.  Siccome era incompleta, però, non poteva rotolare bene ed ebbe così molto tempo per guardare i fiori, gli alberi e tutte le meraviglie del creato, godendo anche dei raggi del sole.  Durante la sua ricerca trovò molti pezzi di ruota, ma nessuno che corrispondesse al suo pezzo mancante.  Continuò così a cercare nello stupore delle cose che via via vedeva. Un giorno trovò un pezzo che le andava perfettamente, e finalmente poté essere completa: non le mancava proprio niente ed cominciò così a rotolare con molta rapidità, tanto rapidamente che non vedeva più né fiori né alberi, né aveva il tempo per godere dei raggi del sole.  Quando si rese conto di questo, non ci pensò due volte, e lasciò sul bordo della strada il pezzo che aveva trovato, ricominciando così a rotolare le

bisognerebbe educare alla bellezza e alla lentezza

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La  storia     che  voglio raccontare  oggi  potrebbe  sembrare   una catena  di sant'antonio  o leggenda  metropolitana  , ma   come testimonia il video sotto non lo è   in fin dei conti è proprio la bellezza che salva il mondo.... non quella chirurgica, ovviamente !!! :-). Una mia amica  di fb  con cui l'ho condiviso sulla sua bacheca mi ha  replicato   : << (...)  mi pare un po' guidato come studio, l'avessero fatto fuori peak hour ci sarebbero stati decisamente altri risultati, è ovvio che ci siano delle priorità anche davanti alla bellezza sorprendente purtroppo, magari speravano di trovarlo lì al loro ritorno da lavoro e poterlo ascoltare con calma. anche davanti alla dama con l'ermellino ad un certo punto ti chiude il museo e devi uscire. >>. A me  sembra  spontaneo   ed  è un ottima provocazione   e  una trovata  originale  per   analizzare  \ sondare  l'educazione  della gente  alla  bellezza Per  l'ultimo aspetto  del discors