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7.3.13

Pedalando lungo il mare tra le braccia di Alghero


Ingredienti: un bagaglio leggero, strettamente personale, con  i jeans di ricambio, una giacca a vento peso-piuma e il libro del momento ma  anche  non , oppure  moleschina  \  pc portatile     e macchina  
fotografica  e video camera  . Un percorso breve (100, 120 chilometri al massimo), una cena già prenotata e una camera per la notte o  un sacco a pelo  .
Far marinare il progetto per un paio di giorni, contrattare (ma non troppo) con i compagni di viaggio, fissare i dettagli e partire. È un anticipo di quello che verrà, delle vacanze di Pasqua se ci saranno,
dell’estate ancora lontana ma che si avverte già, dell’insopprimibile impulso di scrollarsi di dosso preoccupazioni contingenti e grigiore invernale. Insomma, è il weekend o la settimana  se  siete in pensione  , che in Italia può portarci alla scoperta di luoghi incantati, appartati, sorprendenti: la
chiesa che custodisce un unico, preziosissimo dipinto rinascimentale,il piccolo museo curioso e unico al mondo, dagli ombrelli agli spazzacamini, dalle pipe ai cappelli, il treno o il battello d’epoca
rimessi in funzione, sbuffanti e cigolanti, piacevolmente lenti.
Su questo “piccolo” ma prezioso turismo, che da solo anima per tutto l’anno le mete meno note, sono nati network specializzati (come www.talentitaliani.it che unisce piccoli alberghi, ristoranti,bed & breakfast e tour operator locali in tutta Italia con lo slogan“l’Italia migliore”) che progettano e offrono pacchetti per chi vuolestaccare la spina di sabato e domenica.
Marzo e aprile, Pasqua esclusa, sono il momento ideale per trovare offerte a piccoli prezzi e costruire da sé il proprio itinerario, fuori dalla folla dell’alta stagione. Per chi è in fuga dalle città, questo è anche il periodo migliore per riscoprire mete vicino a casa  e non : laghi, itinerari da centellinare a piedi o in bici, le prime mostre della stagione e i preparativi per il pranzo di Pasqua che portano nelle trattorie i prodotti della primavera e le nuove ricette dei cuochi. Lonely Planet,fino a ieri specializzata perlopiù in mete esotiche, lontane, e in consigli “alternativi” per le capitali alla moda, ora si è lanciata anche in questo campo, e propone riscoperte italiane a prezzi light e a pochi chilometri (www.lonelyplanet.it). E molte regioni, dal Piemonte alla Puglia, dalla Liguria alla Basilicata, hanno scelto di coltivare la clientela italiana (che paga più dei turisti europei la crisi economica) che arriva lungo tutto il corso dell’anno, offrendo pacchetti che spesso uniscono l’ingresso ai monumenti e ai musei principali, a prezzi convenzionati dove dormire e sconti per mete particolari.
Marzo, infine, è anche il mese nel quale la maggior parte delle beauty farm made in Italy e delle classiche stazioni termali rinnovano i propri programmi e offrono nuovi trattamenti, magari da
condividere con gli amici\le amiche  o il partner  o  l'amante  
Difficilissimo trovare una scusa per restare a casa !


L'itinerario che propongo  è preso da  repubblica  viaggi  del 6\3\2013  


DAL NOSTRO INVIATO  CRISTINA NADOTTI



ALGHERO Visto dalla spiaggia di Las Tronas sembra di poterlo toccare: la sagoma di Capo Caccia ricorda un capodoglio. La pista ciclabile parte neanche trecento metri più a sud,dove inizia la passeggiata del lungomare Dante. Percorsa verso il centro città è in discesa. Questo è il primo punto dove vale la pena fermarsi e guardare Alghero e la sua costa. Il castelletto liberty della villa dei conti
Arborio Mella di Sant’Elia — oggi hotel Las Tronas — dove alloggiavano i regnanti di casa Savoia quando venivano in vacanza in Sardegna, è una delle costruzioni che dominano il paesaggio. In estate la spiaggetta qui sotto è gremita, ma in questa stagione è un punto meraviglioso per fermarsi a calpestare la sabbia bianca e godersi il sole che riscalda le spalle.
Con il mare sulla sinistra, la pista  ciclabile continua lungo la passeggiata e sulla destra altre ville del primo Novecento testimoniano la vocazione turistica di Alghero, una delle prime città in Italia ad aprire
uno stabilimento balneare, di sicuro la prima in Sardegna a fare degli alberghi e della ristorazione i perni della sua economia. La pedalata è sciolta, anche perché in lieve pendenza,fino a piazza Sulis. La tozza torre dello Sperone (ma ormai tutti la conoscono come torre di Sulis,dal rivoluzionario Cagliaritano che vi fu rinchiuso per ventidue anni all’inizio dell’Ottocento) ha intorno i cannoni recuperati da un galeone spagnolo affondato al largo di Algheronel Cinquecento. Il periodo storico non coincide, ma quegli armamenti sono per molti anche un simbolo della battaglia che la Sardegna combatté nel XIV secolo contro gli aragonesi, gli invasori.
I caffè sulla piazza sono uno dei punti clou di ritrovo e in estate è impensabile,nonostante la zona pedonale,riuscire a proseguire agevolmente in bici verso i bastioni che cominciano dalla torre di Sant’Elia
Da giugno in poi però, vale la pena fare una levataccia e continuarea pedalare sulla passeggiata aggirando il centro storico, per andare verso il porto quando arrivano i pescherecci e comprare direttamente dalle cooperative. Dal bastione Pigafetta, infatti, si accede alla banchina con una deviazione verso la cattedrale di santa Maria e il passaggio in piazza Civica, dove si
affacciano bei palazzi del Cinquento e Seicento. Passando sotto l’arco si esce sul porto e da lì si continua sul lungomare. La pista ciclabile corre parallela a via Garibaldi e presto il porto lascia spazio alla spiaggia di San Giovanni e poi del Lido.
Se soffia maestrale può essere dura, si pedala contro vento, ma è comunque una pedalata spettacolare,
con il mare sia di lato che, in pratica, di fronte, perché la costa piega verso sinistra e Capo Caccia è sempre là davanti. Sulla destra si affacciano i complessi turistici del Lido.
Per i più allenati, con una deviazione ai margini dello stadio del Calik,
si può arrivare alle spiagge delle Bombarde e del Lazzaretto. Ma già la pineta di Maria Pia è un ottimo
punto per scendere dal sellino e fare un bagno. La sabbia è bianca e l’acqua cristallina. Quel che ci si
aspetta dalla Sardegna.

COME ARRIVARE
L’aeroporto di Fertilia dista circa 5 chilometri  dalla città (c’è un collegamento di bus urbani) in attessa  potete  visitare    la cittadina  e  i suggestivi dintorni  ( il ponte romano  e  la  chiesa di San Marco   qui maggiori  dettagli .Voli diretti  da Milano  e Roma (anche Ryanair) e, in alta  stagione, anche  da altre città
DOVE DORMIRE
La vocazione turistica  di Alghero  ha reso l’offerta molto varia  Si possono trovare ottimi b&b
e hotel di lusso,la maggior parte attrezzati per parcheggiare la bicicletta Nell’hotel San Francesco,
nel centro storico,la mattina si fa colazione con vista  sullo splendido chiostro del XV secolo
www.sanfrancescohotel.com
DOVE MANGIARE
TRATTORIA MARISTELLA
Ottimo rapporto qualità prezzo Oltre a buoni piatti  di mare ci sono anche assaggi  della cucina
sarda di terra Via Kennedy 9 Non si può dire di essere stati ad Alghero se non si è assaggiato
una focaccia del MILESE  in via Garibaldi,www.barmilese.it
L’APERITIVO
CAFÈ LATINO  Sui bastioni Magellano,con vista sul porto. Oppure  in  alternativa la terrazza dell’hotel CATALUNYA www.hotelcatalunya.it dal settimo  piano si domina con una vista  suggestiva  tutto il golfo 
NOLEGGIO BICI

Sono molti i punti in cui è possibile noleggiare le biciclette in città . Raggi di Sardegna oltre ad affittare le due ruote (in due diverse zone) organizza anche ciclotour con guida   (   per   maggiori dettagli  www.algherorentabike.com
  
notevoli anche i dintorni d'Alghero 

le grotte  di nettuno nei pressi di   di capo caccia

il  villaggio nuragico di Palmavera

Se nel caso invece   decidete  di girare oltre  alla bicicletta  ( se  amate lo slow  life  )  o in camper  o in moto   ecc un altro percorso 

LUIGI PIERANTONI

OLBIA

L’altra faccia della Sardegna, lontana dai luoghi comuni, fuori stagione. Basta un weekend per capire che l’isola non è solo spiagge bianche e mare cristallino. La moto [ma non solo ] è il mezzo ideale per muoversi: si possono apprezzare così gli improvvisi cambi di paesaggio,la varietà di profumi della macchia mediterranea e le sfumature della primavera. Il bagaglio ideale? Ridotto, ma deve includere tuta antipioggia, maglia e pantaloni termici.Può capitare di essere sferzati dal maestrale. Lasciata alle
spalle Olbia e la costa orientale, si percorre la statale127 -- Se  volete  passare  a trovarmi siete  sulla strada  (  tempio pausania  )  ---


 attraversando la Gallura tra massi granitici, vigneti e sugherete.
Dopo poco più di un’ora si raggiunge Ardara con la bella chiesa di Santa Maria del Regno. A quindici chilometri da Ardara c’è Codrongianos. Qui si trova la basilica medioevale della Santissima Trinità di Saccargia, uno dei  monumenti sardi più fotografati. Costruita in basalto nero e calcare bianco vanta un effetto cromatico che la rende unica. Sull’altro lato della costa conviene percorrere le provinciali dove per chilometri non s’incontra nessuno.Destinazione: Argentiera, un villaggio minerario a ridosso del mare nell’estremo lembo Nord occidentale della Sardegna.La miniera di argento, chiusa all’inizio dei Sessanta,è un esempio raro di archeologia industriale e dal 2001è parte dell’ Unesco. Si visita su prenotazione e un piccolo museo ne racconta la storia. Per tornare a Olbia fate dietrofront sulla costa settentrionale: tra una curva e l’altra il paesaggio ha infinite sfumature di azzurro. È bene fermarsi al calar del sole a Capo Testa, a pochi chilometri da Santa Teresa di Gallura, per ammirare le scogliere granitiche. Sembra sprofondino nelle Bocche di Bonifacio.





28.5.12

primavera in sardegna stazzi aperti \ stazzi e cussòggji


per i continentali  e  o sardi  d'oltre mare *  e non   che  vogliono vedere  la  Sardegna  in questo caso la mia Gallura fuori dal turismo di massa e dallo spocchiosi luoghi dei vip (stintino , porto bello ,  Porto Cervo  e  Porto Rotondo )  o  dei villaggi turistici    la primavera  insieme  all'autunno e  le  sue  cortes  apertas   in barbagia  questa  è l'occasione  .Nel mese  di maggio  ,ormai al termine  ,   si sono e   e si  stanno   organizzando   con iniziative  che  variano da  comune e comune  ad  esempio  a tempio si  sono tenute iniziative  simili alle cortes apertas barbaricine  che si  tengono d'autunno  (  locandina   Generale  al lato  e   sotto  quella del mio comune   più alcune notizie sulla vita  e la società degli stazzi  )   tratte   dal sito  http://www.prolocotempio.it/
Luoghi ormai  scomparsi  e deturpati  dalla globalizzazione imperante  e  dal turismo  di  Massa   che  vuole   a tutti i costi anche  dove  non c'è una piscina  e  tutte le comodità  ( anche le più frivole ) ed  incapace  o non vuole   almeno per  una settimana   fare  vita spartana  

 
          




                                                           cliccate  sopra   per  ingrandimenti




Essi erano Luoghi  dove  anche  le   controversie venivano risolte   o  almeno ci   si provava  ( perchè  a volte  finivano  in rissa  verbale  come questa  canzone    \ poesia  di   un grandissimo cantate  \poeta    Genovese    Gallurese  d'adozione  citato più volte  qui nel blog e le sue  canzoni  usate come  colonna sonora o punti di riferimento   )   ne  trovate  sotto    testo

Di chissu che babbu ci ha lacátu la meddu palti ti sei presa,
lu muntiggiu rúiu cu lu súaru li àcchi sulcini lu trau mannu
e mhai laccatu monti múccju e zirichèlti
Ma tu ti sei tentu lu riu e la casa tuttu chissu che vera ndentru
li piri bbutirro e loltu cultiato e dapói di sei mesi che mi nera ndatu parìa un campusantu bumbaldatu
Ti ni sei andatu a campà cun li signori fènditi comandà da to muddèri e li soldi di babbu lhai spesi tutti in cosi boni, midicini e giornali
che to fiddòlu a cattranni aja jà lucchjali
Ma me muddèri campa da signora a me fiddòlu cunnosci più di milli paráuli
la òja è mugnedi di la manzàna a la sera
e li toi fiddòli so brutti di tarra e di lozzu
e andaràni a cuicàssi a calche ziràccu
Candu tu sei paltutu suldatu piagnii come unu stèddu
e da li babbi di li toi amanti tha salvatu tu fratèddu
e si lu curàggiu che tè filmatu è sempre chìddu
chillèmu a vidi in piazza ca lha più tostu lu murro
e pa lu stantu ponimi la faccia in culu  

 fino al secondo dopo  guerra  massimo anni  60   in modo  pratico   e senza  ricorrere  a tribunali   con il dialogo   e il confronto  fra le parte   tramite  il sistema  della rasgioni   qui  (  copertina    a destra   )  nello studio  socio antropologico   con il cd  della registrazione   orale   di simone sassu  (  Armando Editore 2009 pp. 320 ISBN 978-88-6081-526-2 )    trovate  una delle  ultime, se  non addirittura  l'ultima   rasgioni  in Gallura  .
per la storia degli stazzi riporto un mio video girato il 13\5\2012 alla giornata degli stazzi organizzata dal Fai Gallura ( non ho fatto  foto perchè per 'sto cazzo di legge sulla privacy che punisce i piccoli e per " fesserie " mentre elogia e protegge i grandi e se ti denunciano la denuncia non si può ritirare perchè procede d'ufficio non si posso mettere se non si coprono volti di persone e devi chiedergli autorizzazione come avrei dovuto fare per questo video ma cavillando ho scoperto che era un evento culturale , cosa che non era presente per il resto della giornata visto altri impegni del relatore ) in cui





                                                  quintinio mossa illustra l'origine e degli stazzi nello stazzo della pittrice Anna Gala

L'unica  foto  che  sono riuscito a fare  in un momento di  "calma " ,   infatti  sono stato fra  gli ultimi ad andare  via  è questo monolite  granitico ( ora adibito a cantina  e ripostiglio  per  fare il vino  , ma  un tempo  fino agli anni  50\60 era  abitazione  )  derivato dal disfacimento  della roccia per idrolisi  . che  si trova  andando  a Pulchiana  (   il monolite granitico più grande della Sardegna, situato su un altopiano della Gallura settentrionale, a 550-673 sul livello del mare. località che si trova fra  tempio  e palau   (  vedere  sotto  cartina    e qui ulteriori news  )
Per  chi volesse  maggiori informazioni    e  su  come oggi   sia  stata trasformata   trovate news  qui  ( con una buona bibliografia  da  cui attinsi  anch'io per  la tesi )  ed   in un vecchio mio post di splinder  (  che sono riuscito a salvare  qui  su blogger  )   e  in   un estratto  della mia tesi di laurea  e  parte della bibliografia   utilizzata
(....)  
L'altra caratteristica è quella del popolamento dell'interno e l'abbandono delle coste. Infatti : « [...] Le condizioni storiche che causarono lo spopolamento sono da ricercare nello stato di abbandono generale nel quale si trovava tutta la Sardegna, dopo alcuni secoli di dominazione spagnola [o anche prima secondo altri studi] a questa si aggiungevano le frequenti incursioni saracene lungo le coste e si capisce il motivo per cui nella Gallura marittima esisteva il solo villaggio di Olbia. Gli altri erano raggruppati alle falde del Limbara (Aggius, Bortigiadas, Tempio, Luras, Calangianus e Nuchis)».[1]


La colonizzazione delle zone abbandonate fu la conseguenza di una notevole immigrazione dalla vicina Corsica; in seguito ulteriormente rafforzata, nei primi anni del Settecento, anche dal movimento della gente dell’interno, per lo più pastori, che dai villaggi, nelle loro transumanze, si spingevano fino alle zone disabitate. Si trattava

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...