per i continentali e o sardi d'oltre mare * e non che vogliono vedere la Sardegna in questo caso la mia Gallura fuori dal turismo di massa e dallo spocchiosi luoghi dei vip (stintino , porto bello , Porto Cervo e Porto Rotondo ) o dei villaggi turistici la primavera insieme all'autunno e le sue cortes apertas in barbagia questa è l'occasione .Nel mese di maggio ,ormai al termine , si sono e e si stanno organizzando con iniziative che variano da comune e comune ad esempio a tempio si sono tenute iniziative simili alle cortes apertas barbaricine che si tengono d'autunno ( locandina Generale al lato e sotto quella del mio comune più alcune notizie sulla vita e la società degli stazzi ) tratte dal sito http://www.prolocotempio.it/
Luoghi ormai scomparsi e deturpati dalla globalizzazione imperante e dal turismo di Massa che vuole a tutti i costi anche dove non c'è una piscina e tutte le comodità ( anche le più frivole ) ed incapace o non vuole almeno per una settimana fare vita spartana
cliccate sopra per ingrandimenti
Essi erano Luoghi dove anche le controversie venivano risolte o almeno ci si provava ( perchè a volte finivano in rissa verbale come questa canzone \ poesia di un grandissimo cantate \poeta Genovese Gallurese d'adozione citato più volte qui nel blog e le sue canzoni usate come colonna sonora o punti di riferimento ) ne trovate sotto testo
fino al secondo dopo guerra massimo anni 60 in modo pratico e senza ricorrere a tribunali con il dialogo e il confronto fra le parte tramite il sistema della rasgioni qui ( copertina a destra ) nello studio socio antropologico con il cd della registrazione orale di simone sassu ( Armando Editore 2009 pp. 320 ISBN 978-88-6081-526-2 ) trovate una delle ultime, se non addirittura l'ultima rasgioni in Gallura .
per la storia degli stazzi riporto un mio video girato il 13\5\2012 alla giornata degli stazzi organizzata dal Fai Gallura ( non ho fatto foto perchè per'sto cazzo di legge sulla privacy che punisce i piccoli e per " fesserie " mentre elogia e protegge i grandi e se ti denunciano la denuncia non si può ritirare perchè procede d'ufficio non si posso mettere se non si coprono volti di persone e devi chiedergli autorizzazione come avrei dovuto fare per questo video ma cavillando ho scoperto che era un evento culturale , cosa che non era presente per il resto della giornata visto altri impegni del relatore ) in cui
Di chissu che babbu ci ha lacátu la meddu palti ti sei presa,
lu muntiggiu rúiu cu lu súaru li àcchi sulcini lu trau mannu
e mhai laccatu monti múccju e zirichèlti
Ma tu ti sei tentu lu riu e la casa tuttu chissu che vera ndentru
li piri bbutirro e loltu cultiato e dapói di sei mesi che mi nera ndatu parìa un campusantu bumbaldatu
Ti ni sei andatu a campà cun li signori fènditi comandà da to muddèri e li soldi di babbu lhai spesi tutti in cosi boni, midicini e giornali
che to fiddòlu a cattranni aja jà lucchjali
Ma me muddèri campa da signora a me fiddòlu cunnosci più di milli paráuli
la òja è mugnedi di la manzàna a la sera
e li toi fiddòli so brutti di tarra e di lozzu
e andaràni a cuicàssi a calche ziràccu
Candu tu sei paltutu suldatu piagnii come unu stèddu
e da li babbi di li toi amanti tha salvatu tu fratèddu
e si lu curàggiu che tè filmatu è sempre chìddu
chillèmu a vidi in piazza ca lha più tostu lu murro
e pa lu stantu ponimi la faccia in culu
lu muntiggiu rúiu cu lu súaru li àcchi sulcini lu trau mannu
e mhai laccatu monti múccju e zirichèlti
Ma tu ti sei tentu lu riu e la casa tuttu chissu che vera ndentru
li piri bbutirro e loltu cultiato e dapói di sei mesi che mi nera ndatu parìa un campusantu bumbaldatu
Ti ni sei andatu a campà cun li signori fènditi comandà da to muddèri e li soldi di babbu lhai spesi tutti in cosi boni, midicini e giornali
che to fiddòlu a cattranni aja jà lucchjali
Ma me muddèri campa da signora a me fiddòlu cunnosci più di milli paráuli
la òja è mugnedi di la manzàna a la sera
e li toi fiddòli so brutti di tarra e di lozzu
e andaràni a cuicàssi a calche ziràccu
Candu tu sei paltutu suldatu piagnii come unu stèddu
e da li babbi di li toi amanti tha salvatu tu fratèddu
e si lu curàggiu che tè filmatu è sempre chìddu
chillèmu a vidi in piazza ca lha più tostu lu murro
e pa lu stantu ponimi la faccia in culu
fino al secondo dopo guerra massimo anni 60 in modo pratico e senza ricorrere a tribunali con il dialogo e il confronto fra le parte tramite il sistema della rasgioni qui ( copertina a destra ) nello studio socio antropologico con il cd della registrazione orale di simone sassu ( Armando Editore 2009 pp. 320 ISBN 978-88-6081-526-2 ) trovate una delle ultime, se non addirittura l'ultima rasgioni in Gallura .
per la storia degli stazzi riporto un mio video girato il 13\5\2012 alla giornata degli stazzi organizzata dal Fai Gallura ( non ho fatto foto perchè per
quintinio mossa illustra l'origine e degli stazzi nello stazzo della pittrice Anna Gala
L'unica foto che sono riuscito a fare in un momento di "calma " , infatti sono stato fra gli ultimi ad andare via è questo monolite granitico ( ora adibito a cantina e ripostiglio per fare il vino , ma un tempo fino agli anni 50\60 era abitazione ) derivato dal disfacimento della roccia per idrolisi . che si trova andando a Pulchiana ( il monolite granitico più grande della Sardegna, situato su un altopiano della Gallura settentrionale, a 550-673 sul livello del mare. località che si trova fra tempio e palau ( vedere sotto cartina e qui ulteriori news )
Per chi volesse maggiori informazioni e su come oggi sia stata trasformata trovate news qui ( con una buona bibliografia da cui attinsi anch'io per la tesi ) ed in un vecchio mio post di splinder ( che sono riuscito a salvare qui su blogger ) e in un estratto della mia tesi di laurea e parte della bibliografia utilizzata
Per chi volesse maggiori informazioni e su come oggi sia stata trasformata trovate news qui ( con una buona bibliografia da cui attinsi anch'io per la tesi ) ed in un vecchio mio post di splinder ( che sono riuscito a salvare qui su blogger ) e in un estratto della mia tesi di laurea e parte della bibliografia utilizzata
(....)
L'altra caratteristica è quella
del popolamento dell'interno e l'abbandono delle coste. Infatti : « [...] Le condizioni storiche che causarono lo spopolamento sono da ricercare
nello stato di abbandono generale nel quale si trovava tutta la Sardegna, dopo
alcuni secoli di dominazione spagnola [o anche prima
secondo altri studi] a questa si
aggiungevano le frequenti incursioni saracene lungo le coste e si capisce il
motivo per cui nella Gallura marittima esisteva il solo villaggio di Olbia. Gli
altri erano raggruppati alle falde del Limbara (Aggius, Bortigiadas, Tempio,
Luras, Calangianus e Nuchis)».[1]
La colonizzazione delle zone abbandonate fu la conseguenza di una notevole immigrazione dalla vicina Corsica; in seguito ulteriormente rafforzata, nei primi anni del Settecento, anche dal movimento della gente dell’interno, per lo più pastori, che dai villaggi, nelle loro transumanze, si spingevano fino alle zone disabitate. Si trattava
in genere di migrazioni temporanee. Erano soliti abbandonare il
villaggio nel tardo autunno per poi rientrare al villaggio d’origine,
all’inizio dell’estate, quando era terminata l’annata agricola. Durante questo
periodo, all’inizio, soggiornavano in strutture di fortuna utilizzando come
abitazione qualche nuraghe o, più spesso le spelonche scavate nella roccia
dagli agenti atmosferici. In seguito furono costruiti i “cuponi”, capanne
circolari di pietre a secco con il tetto ricoperto di frascame, in pratica gli
antenati della casa dello stazzo.La colonizzazione delle zone abbandonate fu la conseguenza di una notevole immigrazione dalla vicina Corsica; in seguito ulteriormente rafforzata, nei primi anni del Settecento, anche dal movimento della gente dell’interno, per lo più pastori, che dai villaggi, nelle loro transumanze, si spingevano fino alle zone disabitate. Si trattava
La prima fase della colonizzazione,
caratterizzata dalla presenza di insediamenti temporanei presenta quindi in
prevalenza un’economia di tipo pastorale allo stato brado. In seguito con il
formarsi dei primi insediamenti fissi si intraprendono anche attività agricole
e di allevamento più intensivo Tale
insediamento rurale fu tipico del nord
Sardegna e della Corsica principalmente della Gallura.
IL termine "stazzo"(in gallurese lu
stazzu) deriva dal latino "statio", stazione, luogo di sosta Esso
Indica contemporaneamente l'azienda contadina e la costruzione in cui abita il
proprietario ed è costituito da un'abitazione di forma grossomodo rettangolare
costituita da blocchi di granito e all'interno suddivisa in massimo due
ambienti ,ma più spesso da un monolocale. All'esterno era spesso annesso il
forno (lu furru) ed un piccolo magazzino (lu pinnenti). Raramente un edificio
nato come stazzo si eleva oltre il piano terreno, ed in questo caso viene definito
palazzo (lu palazzu) ,. Si può quindi parlare organismi \ strutture a funzione complementare
agricola e pastorale, organizzati in modo da essere autosufficienti, disponendo
di coltivi, pascoli, seminativi, nonché di una o più dimore.
Un insieme di stazzi formavano la cussorgia (la cussogghja), un'entità geografica e
sociale unita da vincoli, particolari ed insoliti, di forti di amicizia e
collaborazione soprattutto di ordine prevalentemente morale, specie durante il ciclo agricolo o in occasioni
particolari come la trebbiatura, la vendemmia o la costruzione di un recinto,
tutti i vicini di un proprietario formano una squadra di lavoro che presta
gratuitamente la propria opera.
Un altro esempio di vincolo esistente tra i "cussoghjali"
è quello della punitura. Questa norma di comportamento prevede che
chiunque abbia perduto il gregge, per sorte avversa o per furto o per
ritorsione, riceva in dono dai vicini un capo bovino o ovino.
Le case erano, prima
d'essere abbandonate o “modernizzate”, piccoli capolavori di quella che può
essere definita un'architettura molto semplice e spontanea. Difficilmente si
notano le poche che non hanno subito radicali trasformazioni, spesso pacchiane:
il loro impatto ambientale è pari a quello, di quelle poche che vengono curate,
dei muretti a secco, ulteriore e fondamentale elemento della geografia
gallurese, segni dell'uomo integrati nel tessuto agrario. Infatti essi hanno rappresentato in Gallura il
fulcro della vita rurale di migliaia di pastori-agricoltori per centinaia di
anni cioè fino alla fine XIX e inizi del XX secolo, quando la sua
caratteristica viene messa discussione negli anni ‘50 con il
fenomeno di migrazione dalle campagne verso i nuovi centri abitati (il
cosiddetto boom economico e l’avvento del turismo) con l’affermarsi di nuovi
sistemi economici e nuovi modelli di vita, e poi dagli anni '60\80 quando si
sono diffusi i fenomeni dell'inurbamento delle coste e poi la
sub-urbanizzazione delle campagne portano in pratica alla fine della civiltà
dello stazzo. Ma ancora
persiste soprattutto nelle località marittime snaturato nella sua funzione
originaria dal fenomeno delle seconde e terze case e secondo alcuni dalla
trasformazione \ riadattamento in agriturismi e B&B dotati dei migliori
comfort.
I motivi della scomparsa del
modo di vita, della civiltà dello stazzo, sono da ricondurre all'evoluzione del
sistema economico.
L'economia basata sull'autoconsumo,
sull'impiego intensivo della forza lavoro non può reggere di fronte alla
concorrenza delle grandi aziende basate su una spinta meccanizzazione, elevata
standardizzazione del prodotto. Il supermercato decreta la fine della
produzione artigianale,parcellizzata. La politica agraria e sociale della
regione sarda non ha saputo cogliere l'importanza dello Stazzo, insieme ad esso
sono scomparse, l'insediamento sparso, la cura del territorio e dell'ambiente
rurale, la civiltà ad esso legate, una parte
pezzo importante irriproducibile della nostra Isola.
(....)
concludo questo post con questa canzone
[1]
P.SUELZU Lo stazzo Gallurese,in Atti
del Convegno. "Coment'era” ,Viddalba 9 giugno 2007.pp.69-76 ,Alghero 2008
* Espressioni \ luoghi comuni usate da noi sardi , sdpecie dell'interno , ormai logore e stereotipate che dovrebbero ( e dovrei ) essere superate da 30\40 ma ormai sono entrati nella nostra cultura , e dentro di me e sono duri a morire.In quanto sono Barbaricino per parte di madre . Con il primo termine si definisce in senso dispregiativo ---- quando fanno gli arroganti e i cafoni ---- e\ o ironico - scherzoso gli abitanti della penisola specie del nord italia . Con il secondo tutti quei sardi di più generazioni emigrati in italia o all'estero che ritornano per l'estate o per finire la loro vita nell'isola . Per chi vuole sapere quali sono gli altri e farsi due risate r e capire come noi sardi definiamo i continentali .... ehm... gli altri abitanti della penisola si legga questo libro : In Sardegna non c'è il mare ( copertina a sinistra ) di Masrcello Fois .
con questo è tutto alla prossima
* Espressioni \ luoghi comuni usate da noi sardi , sdpecie dell'interno , ormai logore e stereotipate che dovrebbero ( e dovrei ) essere superate da 30\40 ma ormai sono entrati nella nostra cultura , e dentro di me e sono duri a morire.In quanto sono Barbaricino per parte di madre . Con il primo termine si definisce in senso dispregiativo ---- quando fanno gli arroganti e i cafoni ---- e\ o ironico - scherzoso gli abitanti della penisola specie del nord italia . Con il secondo tutti quei sardi di più generazioni emigrati in italia o all'estero che ritornano per l'estate o per finire la loro vita nell'isola . Per chi vuole sapere quali sono gli altri e farsi due risate r e capire come noi sardi definiamo i continentali .... ehm... gli altri abitanti della penisola si legga questo libro : In Sardegna non c'è il mare ( copertina a sinistra ) di Masrcello Fois .
con questo è tutto alla prossima
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