N.b
le frasi in corsivo all'interno delle dichiarazioni della Valeri , tratte da l'unione sarda d'ieri , sono delle mie aggiunte
confermo con la mia esperienza personale in rete ( facebook in particolare ) e non , vedere miei precedenti post del vecchio blog ( ora al 90 % archiviato qui ) e di questo attuale che Il rapporto fra uomo e donna «non è chiaro oggi». Lo dice Franca Valeri ( foto a destra ) della quale torna in libreria “Le donne” (Einaudi), raccolta di lettere, telefonate sentite per caso, ampliata per la nuova edizione con sms ed email. Da questa mancanza di chiarezza deriva «un continuo contrasto che si vede dalla rapidità con cui si sciolgono matrimoni e unioni , e rapporti d'amicizia \ conoscenza rovinati da ambo le parti per dei fraintendimenti . tipo gli chiedi d'uscire per conoscerti meglio o gli chiedi una web cam e loro ti cancellano dai contatti o ti fanno scrivere dal partner o dal tromba amico ( amico di tromba come preferisco chiamarlo io ) . Perché tanti uomini non accettano la separazione e arrivano addirittura a molestare pesantemente come lo Stalking ( 1 2 3 ) e rendere la vita impossibile ed in alcuni casi ad uccidere ? Perché il rapporto che avevano non era chiaro. La gente non si parla più». Le donne hanno acquisito una certa indipendenza, ma sono le prime a non «accettare un vero chiarimento. Lo stesso fanno gli uomini», ma resta il fatto che «non è mai stato chiaro quello che spetta a una donna» e che «la ribellione femminile non può prescindere dalla sua natura».«“Le donne” - racconta l'attrice, sceneggiatrice, regista, scrittrice che a 92 anni ha ancora il sorriso della Signorina Snob e della Sora Cecioni - è un libro di lettere e ci manca un po' l'epistolario perché è un modo per conoscere il costume della società. Rileggendo questo libro, uscito nel 1960, si avverte la differenza che c'è con le donne di oggi. A cambiare sono stati soprattutto i rapporti con questi benedetti uomini >>ed aggiungo io con queste benedette donne . << È sparita la soggezione e non si capisce che tipo di apprezzamento abbia la donna oggi dell'uomo. Io non sono mai stata soggiogata, ho sempre trovato uomini che accettavano la mia intelligenza».La corrispondenza attuale, email, sms, «toglie la capacità di esprimere il proprio pensiero. È come se fosse finito il proprio tempo a disposizione. Ma in mezzo a questa velocità c'è anche qualche lentezza e allora tutto cambia e sei costretto a dare qualcosa di te che la fretta non ti concede». Franca Valeri ironizza anche sul fatto che non si sfugge mai alle definizioni. «Sono stata per secoli la Signorina Snob, poi la Sora Cecioni e poi finalmente hanno riconosciuto tutte queste cose che scrivo, la signora Valeri», e racconta anche di aver scelto il suo nome d'arte da un libro di Paul Valery che aveva in mano una sua amica e «perché mio padre non era d'accordo che facessi l'attrice». In fondo «ho una testa semplice. La comicità è un lavoro di cervello, non è spontanea anche se è un po' congenita. È difficile inventarsi la comicità. La mia l'hanno scoperta gli altri, dicevo delle cose che pensavo e i miei amici ridevano».Lettere, telefonate, email, sms: “Le donne” è un variegato e comicissimo ritratto di donne dal vero. Dalla signora che subissa la sua migliore amica di incombenze (figli, casa, medicine, vestiti) mentre se la sta tranquillamente spassando con il marito di lei. Alla madre che scrive una lettera al figlio nella quale massacra, tra le lodi, la giovane fidanzata. O come l'altra madre che in una missiva-testamento trova il coraggio di smontare i meccanismi di una figlia che “uccide” con i suoi giudizi fintamente bonari. In molte di loro - anche nelle meno snob - c'è aria di un mondo ipocrita in cui la rispettabilità borghese miete vittime a destra e manca, in un vorticoso duellare di “non detto”. Come nel caso della figlia che in una email alla madre accampa tutti i mali del mondo pur di farla tornare dalla vacanza a Parigi. E la madre, implacabile “cuore di mamma”, che le risponde: «Samy, nessuno dei guai comunicatimi esula dalla normalità, perciò non anticipo il ritorno».
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