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Caso Brindisi basta sciaccallaggio lasciatele in pace

cari blogger , cari facebookiani . 
non facciamo diventare il caso di Brindisi un altro caso di sciaccallaggio come quello di sarah scazzi e di yara gambirasio e lasciamo indagare  i magistrati   facciamo contro  informazione  , solo quando siamo certisssimi onde  evitare caccia all'uomo  , come è successo con quelle due persone arrestate e poi rilasciate  con tantissime scuse 


Leggo  da  brindisireport.it un articolo ipocrita  ha fotografato la minorenne in rianimazione ( quello  si  che è  sciacallaggio    e  mi da ragione    alla discussione   avvenuta  su facebook  in commento a quest articolo che trovate  sotto   )


























                                 




              




                            























































































perchè a volte  anche  gli ipocriti dicono delle cose  interessanti




                    Il circo impazzito: nomi dei sospettati su Facebook e Twitter


Ormai il circo mediatico si è messo in moto e c’è sempre qualcuno pronto a bruciare un nome o una notizia. Tanto chi se ne frega: pur di poter dire “siamo stati i primi a pubblicarlo”, si danno in pasto all’opinione pubblica nomi e cognomi di gente non indagata, ma solo condotta in questura per essere interrogata. E se lo scrive un giornalista, lo devono scrivere tutti, perché altrimenti si rischia di bucare la notizia.

L’attentato al Morvillo-Falcone e la morte di Melissa Bassi rischiano così di diventare un nuovo caso Scazzi.

Nel tardo pomeriggio, dopo ore di attesa davanti alla Questura, è uscita un’auto con quattro persone a bordo, una delle quali si copriva il volto: cinque o sei soggetti non meglio identificati hanno tentato di aprire lo sportello posteriore dell’auto ed hanno battuto i pugni sulla stessa. E tutte le telecamere a riprendere la scena.

Dentro, per gli aggressori, c’era l’assassino. O meglio, quello che per questi signori e per qualche giornalista sarebbe l’assassino.

Cinque minuti dopo, la capo di gabinetto della questura, Anna Palmisano, è stata costretta ad uscire per “importanti comunicazioni” alla stampa. Tutti pensavano alla notizia dell’arresto, ma il circo è rimasto di nuovo deluso: «Non ci sono indagati, né fermati, né arrestati. Vi prego di farci lavorare con serenità. C’è qualcuno tra voi che sta contribuendo a creare un clima di terrore».

Peccato che qualche minuto prima un giornalista locale, su twitter e su facebook, aveva lanciato l’ennesimo scoop: «Arresto per l’omicidio di Melissa, potrebbe essere il radiotecnico ma non ci sono conferme. L’arrestato sta per essere condotto nella casa circondariale di via Appia». I siti di Repubblica e La Stampa invece smentiscono: «A casa l’uomo sospettato».

Il circo non riesce più a fermarsi. un nuovo caso Scazzi.

  riporto  qui   soitto chi mi segue  dall'inizio  ( sia  con il vecchio blog   di splinder  che  con questo  ) può saltarlo  .

Quind  chiedo a voi tutti\e  sia  di questo   che del  blog  gemello  silenzio  e rispetto per  le due famiglie  . La stessa cosa  chiedo ,anche se  è come chiedere la  luna  perchè  il mio appello volerà nel vento
ai media , specie  quelli televisivi    di  non aprire la prima pagina    uusando tale  increscioso fatto di cromnaca   nera   per  coprire \far passare in secondo piano news  più importanti  nazionalied  internazionali   del  loro programmi o di fare  punte  speciali  apposta  andando a raschiare  il fondo del barile  e  alimentando  ulteriormente anzi che  smorzarlo e farlo scomparire  senza  reprimerlo  voyeurismo macabro   non basgtano le foto , vere  o presunte  , che siano del cadavere  della povera  ragazzza pubblicata  in rete  . qui vi chiedo  SILENZIO 




  aggiungo solo  parlate  delle indagini  anche  con teorie   o pseudo  teorie   come quella che il fatto di Brindisi  sia collegato  alla  trattativa  fra mafia e stato  , ma  per  fare  togliete  l'assedio ala famiglia  e alle famiglie delle ragazze  ed evitateci  servizi morbosi  , non più   nè  comprensibili   nè giustificabili  





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