Avendo letto questa storia sull'ultimo n del settimanale giallo di cui riporto sotto sotto l'articolo
ho deciso d'approfondire l'argomento intervistando la protagonista la dott. Simona Cao visto che su tale argomento c'è scarso informazione e preconcetto \ derisione o vine sottovalutato e considerato come riempitivo per giornali da parrucchiere
Ma prima mi sembra doveroso fare un introduzione all'associazione Cooperativa Killia ed al loro progetto .
Essa è una cooperativa sociale che nasce nel 2013, e significa culla in sardo antico, come concetto di luogo in ogni persona o animale viene accolto e “cullato”.
<< Siamo una Equipe di professionisti che opera nel Sud della Sardegna che, oltre alle specifiche competenze lavorative, hanno approfondito, attraverso studi e percorsi formativi, il mondo della relazione uomo-animale. La nostra Equipe è in linea con la Normativa Nazionale e nello specifico con le Linee Guida sugli Interventi Assistiti con l’Animale, Accordo 60/CSR del 25 Marzo 2015, recepite dalla Regione Sardegna con Delibera n 15/12 del 21 Marzo 2017, sono presenti quindi tutte le figure professionali con diverse competenze in diversi ambiti, e tutte hanno seguito e raggiunto una formazione in IAA e sono coinvolti nei progetti esclusivamente i nostri cani, un nostro cavallo ed alcuni cavalli adeguatamente preparati e con una propria pro-socialità verso le persone. Nello specifico sono presenti come richiede la normativa: la Responsabile di progetto in EAA, i Referenti d’intervento in EAA, i coadiutori del cane e la responsabile veterinaria esperta in IAA. >>
La Pet Therapy, attualmente definita dal Ministero come Interventi Assistiti con gli Animali, è un approccio di intervento in cui l'animale assume il ruolo di “co-terapeuta“ e facilitatore sociale. Integra, rafforza e coadiuva le tradizionali tecniche educative e riabilitative al fine di garantire il benessere dei fruitori. Infatti sempre nel file allegato alla mia intervista a
<< I nostri progetti di Pet Therapy si rivolgono a persone di tutte le età; bambini, adulti, anziani, disabili e persone con disagio psico-sociale; ogni singolo nostro intervento si adatta alle esigenze di ciascun utente, per ottenere i migliori risultati beneficiali.
dal sito
Legalità, regole e condivisione: col cane si può: questo è il titolo del progetto che ha visto coinvolti gli alunni dell'Istituto Eleonora D'Arborea di Cagliari dal mese di Gennaio a Giugno 2019. Il progetto “LEGALITÀ, REGOLE E CONDIVISIONE: COL CANE SI PUÒ”, finanziato grazie al bando "Concessione di contributi di promozione della cultura della legalità tra i giovani della Regione Sardegna- Slegali studenti a scuola di legalità," nell'ambito delle Politiche Giovanili dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione, ha visto dal mese di Gennaio a Giugno 2019 coinvolte 3 classi del Liceo Eleonora d’Arborea di Cagliari, in un percorso volto all’acquisizione di conoscenze e competenze relazionali e civiche. Al progetto hanno partecipato varie figure pofessionali dell'area socio educativa, con la partecipazione speciale di alcuni cani co-terapeuti.L'obiettivo principale di tutto il percorso è stato di incrementare l'intelligenza emotiva e le competenze comunicative e relazionali dei ragazzi, in modo che capiscano l’importanza di una buona inclusione sociale di tutti, soprattutto dei più deboli e fragili, in prevenzione del bullismo e di comportamenti legati all’illegalità. Il progetto si è concluso con un evento, il 5 Giugno, presso il Liceo, dedicato ai ragazzi ma anche ai professionisti del settore educativo, alle associazioni, ed a tutti gli amanti degli animali. Un incontro dedicato alla sensibilizzazione dell'accettazione alla diversità di ciascun essere vivente, attraverso la presentazione del progetto da parte delle classi coinvolte e dell'opuscolo "Un adozione responsabile". La Coop sociale Killia, ha guidato il progetto, in qualità di Ente capofila, attraverso una prima conoscenza dei ragazzi con la Dott.ssa Diana Spinelli e la Dott.ssa Simona Cao, rispettivamente psicologa e Responsabile di progetto in IAA, e veterinario esperto in comportamento animale ed in IAA, che hanno aiutato i ragazzi a riflettere sull’importanza della comunicazione empatica, l’ascolto attivo, il riconoscimento ed il rispetto dei bisogni e delle caratteristiche dell’altro da sé.L'argomento cardine del disagio giovanile, si è articolato con una riflessione sul rapporto tra i cosiddetti “comportamenti a rischio” e la frequente mancanza di scambi educativi e relazionali significativi, che è stato affrontato dalla Dottoressa Annalisa Catte, pedagogista, educatore professionale, abilitata all'insegnamento, affiancata dalla Dott.ssa Serena Delogu, pedagogista, rispettivamente Presidente e Vicepresidente della Cooperativa Sociale “Clare” che gestisce la Comunità per Minori Adolescenti “Il Senso della Vita”.Le classi hanno poi svolto 20 ore ciascuna di laboratori pratici incentrati su un percorso di Educazione assistita con il cane guidato dalla Coop Killia, che rappresenta un’occasione per sperimentarsi e mettere alla prova gli spunti di riflessione emersi negli incontri con gli esperti all’interno di un contesto relazionale caratterizzato dalla massima diversità, quale quello con individui di specie diversa (relazione uomo-cane), di cui occorrerà imparare a riconoscere le specificità, imparando ad instaurare una relazione che prescinda dalle differenze. In particolare, il coinvolgimento dei cani coterapeuti nelle attività laboratoriali ha facilitato la scoperta delle diverse tipologie di cane, delle caratteristiche peculiari e delle attitudini di ciascuno.I cani coinvolti nel progetto sono stati di razze diverse e con ognuno una sua soggettività e individualità, Yuma meticcia di taglia grande, dal carattere vivace e gioioso, Giulia, Stafforshire Bull Terrier, dal carattere sereno e sociale, e Sten, Jack Russel dinamico e reattivo.La scelta di far partecipare questi 3 cani è data dalle loro caratteristiche psicoemotive e sociali.Conosciamo meglio Yuma, una giovane meticcia incrocio Labrador e Molosso, adottata dal canile di Cagliari, attraverso le parole della sua proprietaria e coadiutrice in IAA: `Recuperata da una scatola quando eri molto, troppo piccola; ci siamo incontrate ed è stato amore a prima vista! Siamo solo all'inizio del nostro cammino e lo faremo affianco spalleggiandoci nelle difficoltà e gioendo dei traguardi raggiunti. Sei buffa, divertente e dinamica e sei bella cosi come sei. Impareremo a camminare più piano, a ragionare con calma e agire riflettendo e lo faremo assieme``.I ragazzi hanno avuto modo di osservare e sperimentare attraverso la relazione con il cane come riconoscendo, rispettando e valorizzando i talenti di tutti si possano raggiungere i migliori traguardi.Al fine di comprendere e sperimentare concretamente realtà educative e di accoglienza alla diversità, tutti i ragazzi hanno partecipato ad un laboratorio in esterna, presso l'Exmè di Pirri, centro di aggregazione sociale. La partecipazione della Coop Sociale Exmè ha permesso ai ragazzi di conoscere una realtà diversa, fatta di professionisti che ogni giorno prestano le loro competenze per aiutare il prossimo in un percorso di rinascita e riabilitazione rivolto a tutti.Attraverso l’aiuto di un esperto in web marketing della Coop Killia, nella fase conclusiva del percorso laboratoriale, i ragazzi hanno progettato e realizzato un opuscolo online sull’adozione “responsabile” dei cani. Il materiale prodotto, oltre ad essere un utile strumento di divulgazione e sensibilizzazione su una corretta relazione uomo-cane, ha permesso di affrontare ancor di più gli aspetti rilevanti di conoscenza della diversità e di unicità della stessa, attraverso la valorizzazione di ciascun individuo. L'opuscolo è usufruibile da tutti, pubblici e privati sul sito killia.eu >>
ed ora l'intervista vera e propria
il tuo " esperimento " con yuma citato da giallo può definirsi Pet therapy ?
Assolutamente
si. Non parlerei di esperimento, Yuma sin dai primi mesi di vita ha manifestato
un elevata prosocialità e tutte le caratteristiche e motivazioni per diventare
un cane coterapeuta e svolgere quindi progetti di IAA (interventi assistiti con
gli animali), ovviamente ha svolto un training specifico per ampliare le sue competenze
e la sua conoscenza del mondo, ed è sempre seguita da me come veterinario
esperto in IAA.Il
progetto a cui ha partecipato Yuma, “Legalità, regole e condivisione: col cane
si può”: questo è il titolo del progetto che ha visto coinvolti gli alunni dell'Istituto
Eleonora D'Arborea di Cagliari dal mese di Gennaio a Giugno 2019, è
assolutamente un progetto di pet therapy, per l’esattezza una EAA, ossia un
progetto di educazione assistita con il cane ossia Intervento di tipo educativo
che ha il fine di promuovere, attivare e sostenere le risorse e le potenzialità
di crescita e progettualità individuale, di relazione ed inserimento sociale
delle persone in difficoltà.Il
progetto è stato strutturato in ogni sua parte, dalla fase di pianificazione
iniziale con gli insegnanti della scuola, alla fase attuativa alla conclusione,
l’intero percorso è stato monitorato con dei report giornalieri e con una
valutazione di efficacia per valutare il cambiamento nei ragazzi dovuto alla
relazione del cane e ai benefici che può dare.Inoltre
come previsto dalle line guida nazionale per gli IAA, erano previste tutte le
figure professionali richieste.
come è stato accolto m dai genitori dei ragazzi tali esperimento ?
Non abbiamo avuto un filo diretto con i genitori dei ragazzi. Ovviamente tutti i genitori hanno acconsentito alla partecipazione dei propri figli al progetto, dando il consenso per la privacy e spesso anche per foto e video. All’interno di questo progetto c’era uno spazio facebook dedicato, dove ogni giorno postavamo foto e frasi o poesie scritte dai ragazzi sulle emozioni che stavano vivendo e su quello che stavano imparando attraverso la relazione con il cane e le attività proposte, in queste occasioni spesso i genitori commentavano che i ragazzi erano entusiasti o che dopo la fine del progetto sentivano la mancanza dei cani conosciuti durante il percorso.Gli
insegnati e il preside dell’Istituto scolastico sono stati molto entusiasti sin
dall’inizio e anche loro si sono messi direttamente in gioco svolgendo i
laboratori esperienziali con gli operatori presenti, i ragazzi e i cani. Alla
fine del progetto c’è stato un evento finale dove è stata invitata tutta la
cittadinanza e dove i ragazzi hanno presentato l’opuscolo sull’adozione
responsabile creato da loro durante il percorso, è stato un momento emozionante
dove ci siamo salutati e insieme abbiamo chiuso un percorso importante di
responsabilizzazione e di crescita personale.
lo avete anche applicato in altri casi oltre la lotta a bullismo ? secondo il vostro tentativo può andare bene per i ragazzi aiutistici o con handicap ?
Yuma come anche gli altri nostri cani
coterapeuti , sono cani che per le loro caratteristiche riescono ad essere inseriti in progetti diversi e con
differenti tipologie di utenze.A
esempio Yuma prima dell’emergenza Covid-19, stava svolgendo dei percorsi di
educazione assistita individuale rivolti ad un bambino di una comunità per
minori e ad un bambino con una diagnosi dello spettro autistico di tipo 3
(massima gravità), allo stesso tempo è inserita in un progetto in un centro
residenziale per malati di Alzheimer.Questo
non significa che Yuma è il cane ideale per ogni bambino con autismo, ma che in
questo caso specifico e con questo bambino lei era il cane più idoneo per
raggiungere gli obiettivi stabiliti. La scelta del cane da inserire in un
determinato progetto viene svolta in equipe, dove sia il Responsabile di
progetto (psicologo) e il veterinario esperto in Iaa, valutano attentamente sia
la parte animale che quella umana per creare un abbinamento perfetto.È
fondamentale scegliere il cane idoneo in base all’utente, alle sue
potenzialità, ai suoi limiti e al suo modo di interagire con il mondo.Ovviamente
per ogni tipologia di utenza le attività e gli obiettivi sono specifici e
cuciti ad hoc sulle esigenze del singolo.Come
cooperativa lavoriamo tantissimo con la disabilità in ogni sua forma, fisica e
mentale.I
benefici dati dalla relazione con l’animale sono molteplici, l’animale ha il
ruolo di mediatore e facilitare sociale, come un ponte che permette di creare
un rapporto sincero e genuino con gli operatori e aprire delle finestre di
apprendimento e di crescita uniche.