È difficile dire qualcosa in più (o in meno) e qualcosa di più appropriato delle parole con cui Elena Cecchettin ha commentato i dialoghi agghiaccianti tra Turetta e i genitori.
“Non sono sorpresa da certe notizie, assolutamente. La liberazione dalla violenza patriarcale parte dal rifiutare la violenza contro le donne e contro le minoranze, rifiutare ogni giustificazione, perché non c'è mai una giustificazione per l'oppressione.Bisogna smettere di tacere davanti alla normalizzazione del femminicidio, continuiamo a fare rumore, a rompere questo silenzio omertoso. Per Giulia, e per tutti gli altri 'duecento' femminicidi, perché nessuna vittima deve rimanere solo una statistica.Di mostri non ce ne sono, c'è però una normalizzazione sistematica della violenza, e in quanto sistematica dipende dalla nostra società, dipende da tutti".
È esattamente questo il punto, espresso come sempre con un’acutezza di pensiero rara e coraggiosa di questi tempi.