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10.10.24

Trova due lattine di birra incustodite e le butta nel cestino del museo: erano un'opera d'arte contemporanea

L'arte contemporanea è fatta spesso di opere che hanno oggetti di uso comune come protagonisti, che siano presi dalla vita quotidiana oppure ricreati da zero. Tuttavia, è molto facile non riconoscere questo tipo di opere e scambiarle quindi per semplici oggetti abbandonati da qualcuno. Manca nonostante le
accademie , i liceali \ istituti d'arte , un educazione all'arte contemporanea Un è successo da poco che tecnico dell'ascensore in un museo, ad esempio, ha visto due lattine incustodite e senza pensarci due volte le ha gettate nella spazzatura.Ora, sull’accaduto si potrebbe anche sorridere se costituisse un unicum. Il guaio è che non è la prima volta che una cosa del genere succede nel mondo. Già: può accadere, ed è accaduto in vari luoghi, che allestisci una esposizione di arte contemporanea, ci porti le scolaresche, stampi i depliant e i cataloghi e i manifesti, dirami i comunicati stampa, la inauguri con buffet, inviti alle autorità e hostess. Poi, l’indomani, trovi che l’impresa di pulizie o   u custode  ha buttato via tutto o parte equivocando sul valore di quel che ha scambiato per semplici rifiuti. Secondo  i " puristi " non  riesco  a  biasimarli    e  li comprendo   in parte ,  di  la nuova bussola quotidiana :
<<  ....Un tempo, che un quadro era un quadro lo si vedeva almeno dalla cornice, e una scultura aveva il suo bravo piedestallo. Ora, con le cosiddette «installazioni», come fa un poveraccio di spazzino a capire che un preservativo usato, un topo morto, una cacca seccata, una rivista stracciata, un coperchio di water, un fil di ferro contorto, una gamba di manichino sbrecciata sono opere d’arte? .... prima dell’avvento della contemporaneità chiunque era in grado di leggere un’opera d’arte e fruirne. Dunque, l’arte era «democratica» quando non c’era la democrazia. L’evo contemporaneo ha fatto dell’arte una cosa elitaria, comprensibile solo a pochi. E spesso neanche a questi, dal momento che non è un mistero che ormai un artista debba tutto alle sue capacità di pubbliche relazioni. Un bel progresso. Consiglio per future esposizioni: a far le pulizie metteteci i critici d’arte, i soli che non possono sbagliare . >>
Infatti   è  notizia  di  questi  giorni     
È accaduto nel museo Lam di Lisse, in Olanda: le due lattine di birra, decorate minuziosamente e lievemente ammaccate ( vedere  foto   sopra   a   sinistra  )  per volere di chi le ha concepite, erano un'opera dal nome “All The Good Times We Spent Together”, dell'artista francese Alexandre Lavet.
 L'equivoco Dopo che i curatori del museo si sono accorti della mancanza dell'opera, si sono attivati per cercarla. Le lattine sono state trovate intatte in un cestino del museo e, dopo essere state controllate e lavate, sono state ricollocate al loro posto, ovvero dentro l'ascensore di vetro della struttura. La posizione scelta per quest'opera deve aver favorito l'equivoco nei confronti del tecnico, che può aver pensato che si trattasse di qualche rifiuto lasciato da qualcuno. La direttrice del museo Sietske van Zanten, ha ricordato che il tema della collezione Lam è “cibo e consumo”. L'arte esposta nelle sue sale incoraggia i visitatori a vedere gli oggetti di uso quotidiano da una nuova prospettiva, motivo per il quale le opere sono state esposte in luoghi inaspettati.

19.10.12

Napoli, il prefetto inveisce contro il parroco. "Come osa chiamarci 'signori'?"SE INVECE LE ISTITUZIONI DI ADIRARSI PER UNAFESSERIA LINGUISTICA SI ADIRASSERO PER LE COSE SERIE



Rimango basito   leggendo questa  news  tratta  da http://www.huffingtonpost.it/.  E mi chiedo  (  domanda  destinata  a  rimanere  senza  risposta  , visto  l'ovvietà   d'essa  )  riflettendo  su questa  frase : <<  ma  come  parla  , le  parole  sono  importanti  >>  ( onde  ad  evitare  di ripetere  il video  già inserito in altri post   , evito di rimettere per  l'ennesima  volta    rimando qui chi vuole  vederlo\  rivederlo, mi limito ad una foto ,  a  destra , estrapolata  dalla  stesso url del video  )  di Palombella rossa di  Nanni Moretti  , come  da  titolo , ma  perchè il potere  s'incazza   per  questioni  di lana  caprina    e non per   cose  serie come quello di cui  si  dibatteva   in quel  vertice  .Ma  ora   bado alle  ciancie   ed  ecco   la news  .  A voi  giudizio  in merito  e decidere  da  che parte  stare  se   da quella  del prete  o  dei cialtroni    che  anzichè  badare   al contenuto (  la denuncia dei rifiuti )    badano alle  quinsquille formali (  l'aver  chiamato  signora   invece  prefetto  la persona interessata  ) 


 Fuori di sé dalla rabbia perché invece di "prefetto" è stato usato il termine "signora". Poco importa se il "colpevole" è un prete, nello specifico Don Maurizio Patriciello, sacerdote di Caivano noto per il suo impegno contro i rifiuti tossici. Questo video è stato girato durante un vertice in prefettura a Napoli.
il vertice  in questione  
A perdere la pazienza è il prefetto di Napoli Andrea De Martino. Il parroco prende la parola per raccontare della condizione di assoluto allarme delle terre dell'hinterland partenopeo e casertano infestate da roghi tossici. E lo fa rivolgendosi al prefetto di Napoli De Martino e all'omologo di Caserta, Carmela Pagano. Commette però una piccola svista: chiama "signora" la dottoressa Pagano e non "prefetto" come vorrebbe il bon ton istituzionale.

De Martino va su tutte le furie e si lascia andare a qualcosa di simile a una crisi isterica. ( vedere  video sopra  )  "Lei chiamerebbe mai "signore" un sindaco? Dov'è il rispetto per le istituzioni? Dove??". Poi, nella foga, il prefetto scivola sull'italiano: "Se io la chiamarei 'signore' invece di reverendo, lei che direbbe?».Il povero Don Maurizio resta basito, poi si scusa: "Non era mia intenzione mancare di rispetto" e prosegue il suo discorso sull'aumento dei tumori e sulle esalazioni da diossina. Nel corso del piccolo diverbio - ripreso con un cellulare - il commento più efficace arriva dal pubblico: "Signori si nasce" dice un esponente del comitato anti-roghi all'indirizzo del prefetto inferocito.

21.7.12

Bagnanti-spazzini per ripulire la spiaggia Porto Torres, riempiti diversi sacchi di spazzatura lasciata sull’arenile

la  nuova  sardegna online di Gavino Masia
PORTO TORRES. Cittadini e turisti si sono improvvisati spazzini ieri mattina nella spiaggia di Balai, per ripulirla da rifiuti di ogni tipo provenienti dai continui bivacchi notturni che invadono il litorale turritano. «Abbiamo raccolto due buste grandi di mondezza _ hanno detto i bagnanti ecologisti _, perché già dalle 8 del mattino l’arenile si presentava in condizioni pessime e indecorose. Non è certo bello venire in spiaggia è vedere bottiglie, ombrelloni rotti e altri rifiuti che mal si coniugano con la bellezza che offrono il mare e la baia di Balai». Hanno protestato in tanti per lo sconcio mattutino lasciato dagli idioti nemici della raccolta differenziata, e soprattutto per la mancanza di controlli che permettono di rovinare seppur parzialmente la spiaggia durante le ore notturne. «Se dovesse accadere ancora una volta di vedere rifiuti in spiaggia dalle prime ore del mattino _ ha promesso un bagnante _, mi attiverò nuovamente come operatore ecologico per raccogliere i rifiuti e poi porterò le buste della spazzatura davanti all’ingresso del Comune». Una situazione che sta diventando antipatica, insomma, e che merita una attenzione particolare affinché non degeneri dal punto di vista igienico e sanitario. La speranza è che venga attivato il servizio di salvamento, da quest’anno a carico della Provincia di Sassari, pure nella spiaggia di Balai: essendo già arrivata l’autorizzazione dell’Autorità portuale, come annunciato dall’amministrazione comunale, seppur in ritardo non sarebbe male vedere all’opera una èquipe di bagnini che si occupano di sorvegliare in lungo e largo l’arenile di Balai. Da troppo tempo il litorale portotorrese sembra preso di mira da vandali, vedi la zampa rotta alla statua che raffigura la tartaruga marina, e i “resti” degli accampamenti notturni che vengono lasciati regolarmente sul muretto e sulla spiaggia come segno tangibile di maleducazione e inciviltà. Balai è affollata quotidianamente da bagnanti, molti provenienti anche da località vicine dove si paga il parcheggio, che possono godere dei parchi vicini per prendere il sole o fare una passeggiata salutare lungo la pista ciclabile. Una risorsa importante per tutto il territorio dell’area vasta, dunque, che ha necessità di essere preservata con il contributo di tutti.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...