L'arte contemporanea è fatta spesso di opere che hanno oggetti di uso comune come protagonisti, che siano presi dalla vita quotidiana oppure ricreati da zero. Tuttavia, è molto facile non riconoscere questo tipo di opere e scambiarle quindi per semplici oggetti abbandonati da qualcuno. Manca nonostante le
accademie , i liceali \ istituti d'arte , un educazione all'arte contemporanea Un è successo da poco che tecnico dell'ascensore in un museo, ad esempio, ha visto due lattine incustodite e senza pensarci due volte le ha gettate nella spazzatura.Ora, sull’accaduto si potrebbe anche sorridere se costituisse un unicum. Il guaio è che non è la prima volta che una cosa del genere succede nel mondo. Già: può accadere, ed è accaduto in vari luoghi, che allestisci una esposizione di arte contemporanea, ci porti le scolaresche, stampi i depliant e i cataloghi e i manifesti, dirami i comunicati stampa, la inauguri con buffet, inviti alle autorità e hostess. Poi, l’indomani, trovi che l’impresa di pulizie o u custode ha buttato via tutto o parte equivocando sul valore di quel che ha scambiato per semplici rifiuti. Secondo i " puristi " non riesco a biasimarli e li comprendo in parte , di la nuova bussola quotidiana :
<< ....Un tempo, che un quadro era un quadro lo si vedeva almeno dalla cornice, e una scultura aveva il suo bravo piedestallo. Ora, con le cosiddette «installazioni», come fa un poveraccio di spazzino a capire che un preservativo usato, un topo morto, una cacca seccata, una rivista stracciata, un coperchio di water, un fil di ferro contorto, una gamba di manichino sbrecciata sono opere d’arte? .... prima dell’avvento della contemporaneità chiunque era in grado di leggere un’opera d’arte e fruirne. Dunque, l’arte era «democratica» quando non c’era la democrazia. L’evo contemporaneo ha fatto dell’arte una cosa elitaria, comprensibile solo a pochi. E spesso neanche a questi, dal momento che non è un mistero che ormai un artista debba tutto alle sue capacità di pubbliche relazioni. Un bel progresso. Consiglio per future esposizioni: a far le pulizie metteteci i critici d’arte, i soli che non possono sbagliare . >>
Infatti è notizia di questi giorni
È accaduto nel museo Lam di Lisse, in Olanda: le due lattine di birra, decorate minuziosamente e lievemente ammaccate ( vedere foto sopra a sinistra ) per volere di chi le ha concepite, erano un'opera dal nome “All The Good Times We Spent Together”, dell'artista francese Alexandre Lavet.
L'equivoco Dopo che i curatori del museo si sono accorti della mancanza dell'opera, si sono attivati per cercarla. Le lattine sono state trovate intatte in un cestino del museo e, dopo essere state controllate e lavate, sono state ricollocate al loro posto, ovvero dentro l'ascensore di vetro della struttura. La posizione scelta per quest'opera deve aver favorito l'equivoco nei confronti del tecnico, che può aver pensato che si trattasse di qualche rifiuto lasciato da qualcuno. La direttrice del museo Sietske van Zanten, ha ricordato che il tema della collezione Lam è “cibo e consumo”. L'arte esposta nelle sue sale incoraggia i visitatori a vedere gli oggetti di uso quotidiano da una nuova prospettiva, motivo per il quale le opere sono state esposte in luoghi inaspettati.