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15.1.23

sara deiana la signora delle monete

 


Applausi, sorrisi, strette di mano. Lei al centro della sala, gli occhi di tutti puntati addosso e uno sguardo più importante degli altri, quello di mamma Rosalba, carico di orgoglio e approvazione. È in quel momento che Sandra Deiana capisce che la sua strada è tracciata, non ci sono più dubbi. È il 2016, Sandra ha 26 anni ed è a Dublino alla cerimonia organizzata dalla Central Bank of Ireland per presentare la moneta d’argento da 10 euro realizzata per commemorare Eileen Gray, designer e

architetto irlandese. Sandra è lì da protagonista, perché è lei l’artista ad avere dato vita alla prima moneta dedicata a una donna, una professionista molto importante per l’Irlanda al punto che la sua moneta celebrativa da quel giorno è esposta al Museo nazionale di Dublino, al quale la Banca l’ha donata. In quei momenti, Sandra Deiana capisce che è giusto accarezzare i sogni, anche perché a volte non restano così per sempre. Sei anni dopo, ci sono le iniziali S.D. incise nella moneta Britannia 2022, l’ultima moneta commemorativa della regina Elisabetta II, scomparsa a settembre dopo 70 anni di regno: è Sandra, oggi 32enne, la prima artista italiana a firmare una moneta per il Regno Unito dopo più di 150 anni. Lei, nata a Cagliari e cresciuta a Settimo San Pietro, è “una donna semplice che fa cose straordinarie”: per questo, per il suo enorme talento, a dicembre ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Standout Woman Award a Palazzo Montecitorio. A Roma, La moneta per terra C’è un episodio dell’infanzia che Sandra ricorda con chiarezza, in ogni dettaglio. «Avevo sette anni, ero con mio padre Vittorio a Costa Rei, in un terreno dove d’estate facevamo il campeggio. Mio padre stava facendo dei lavori e scavando per terra, quando all’improvviso è saltata fuori una moneta. Ricordo perfettamente il gesto di mio padre che con la mano la ripuliva dalla terra. Era d’argento, molto bella, risalente al 1700 e probabilmente legata alla dominazione spagnola. La portammo a casa, dove la teniamo ancora. Io rimasi molto affascinata». Passano gli anni e Sandra conclude gli studi al Liceo Artistico di Cagliari, poi dopo la maturità si iscrive a Roma all’Accademia delle Belle Arti. Nella Capitale vivrà per 10 anni, l’Accademia invece l’abbandonerà dopo due, perché non era la scuola giusta
per lei. «Vengo a sapere di un bando alla Scuola dell’Arte della Medaglia, l’istituto della Zecca di Stato, nata nel 1907 per volere del re Vittorio Emanuele III. Ammettono solo 12 studenti per ogni triennio, ci provo e passo la selezione. Non è facile spiegare ai miei genitori che lascerò l’Accademia: vengo da una famiglia umile che per farmi studiare fa tanti sacrifici e sogna di vedermi laureata. Ma l’idea di disegnare monete è una calamita, non so ancora che farò da grande ma so che ripenso spesso a quella moneta trovata con mio padre quando ero bambina». Gli studi a Roma Nell’elegante palazzo in via Principe Umberto, quartiere Esquilino, si formano disegnatori e di monete e incisori. Per Sandra Deiana è un triennio intensissimo durante il quale la sua passione si conferma e si fortifica e lei si mette in evidenza per il grande talento. Tra le insegnanti c’è Uliana Pernazza, docente di modellazione e incisore della Zecca di Stato dove nacque la sua passione e i suoi primi bozzetti. Dove tutto iniziò. La moneta per terra C’è un episodio dell’infanzia che Sandra ricorda con chiarezza, in ogni dettaglio. «Avevo sette anni, ero con mio padre Vittorio a Costa Rei, in un terreno dove d’estate facevamo il campeggio. Mio padre stava facendo dei lavori e scavando per terra, quando all’improvviso è saltata fuori una moneta. Ricordo perfettamente il gesto di mio padre che con la mano la ripuliva dalla terra. Era d’argento, molto bella, risalente al 1700 e probabilmente legata alla dominazione spagnola. La portammo a casa, dove la teniamo ancora. Io rimasi molto affascinata». Passano gli anni e Sandra conclude gli studi al Liceo Artistico di Cagliari, poi dopo la maturità si iscrive a Roma all’Accademia delle Belle Arti. Nella Capitale vivrà per 10 anni, l’Accademia invece l’abbandonerà dopo due, perché non era la scuola giusta per lei. «Vengo a sapere di un bando alla Scuola dell’Arte della Medaglia, l’istituto della Zecca di Stato, nata nel 1907 per volere del re Vittorio Emanuele III. Ammettono solo 12 studenti per ogni triennio, ci provo e passo la selezione. Non è facile spiegare ai miei genitori che lascerò l’Accademia: vengo da una famiglia umile che per farmi studiare fa tanti sacrifici e sogna di vedermi laureata. Ma l’idea di disegnare monete è una calamita, non so ancora che farò da grande ma so che ripenso spesso a quella moneta trovata con mio padre quando ero bambina». Gli studi a Roma Nell’elegante palazzo in via Principe Umberto, quartiere Esquilino, si formano disegnatori e di monete e incisori. Per Sandra Deiana è un triennio intensissimo durante il quale la sua passione si conferma e si fortifica e lei si mette in evidenza per il grande talento. Tra le insegnanti c’è Uliana Pernazza, docente di modellazione e incisore della Zecca di Stato uno dei pochissimi, un’eccellenza assoluta che proprio in quella scuola si è specializzata: «Mi insegna l’arte del design e del rilievo, mi porta dentro il suo mondo, inizio a capire che appartiene anche a me». La permanenza nella scuola si prolunga oltre il triennio: grazie alle sue capacità Sandra vince una borsa di studio biennale a cui si aggiungono 12 mesi ulteriori. «Resto 6 anni e sono ancora lì quando partecipo al concorso della Central Bank of Ireland: con mio grande stupore vengo selezionata e lo vinco». La carriera È Dublino il luogo della svolta, interiore e professionale. Nonostante lo scetticismo di tanti: «Mi dicevano che difficilmente disegnare medaglie sarebbe diventato un lavoro, perché entrare nella Zecca italiana è complicato e nel nostro Paese non c’è un mercato privato. In effetti la maggior parte degli studenti della Scuola della medaglia abbraccia altre carriere grazie alle competenze acquisite nei corsi di oreficeria, sbalzo e cesello. Una delle pochissime coin designer free lance è Chiara Principe, allieva della scuola prima di me: siamo diventate amiche e nel 2019 siamo state invitate al Shanghai Coin design forum & award, evento internazionale organizzato da Shanghai Mint per rafforzare gli scambi sul design di monete nel mondo. Eravamo tre dall’Italia: io, Chiara e Loredana Pancotto». A Shangai Sandra arriva dopo un’altra esperienza entusiasmante negli Stati Uniti: «Nel 2018 ho frequentato il corso di specializzazione tenuto da Heidi Wastweet in South Carolina, una medaglista molto affermata da cui ho imparato tantissimo e che mi ha fatto innamorare dell’America, dove un giorno spero di trasferirmi». La Britannia 2022 Nel 2021 Sandra Deiana viene invitata dalla Royal Mint, con cui collabora, a partecipare insieme ad altri artisti alla selezione per la Britannia 2022, la moneta commemorativa che rappresenta l’identità della nazione. «Ovviamente dico sì e mi indicano il tema scelto: “Le tre età della donna, ispirato al dipinto di Gustav Klimt del 1905». Per diversi giorni il foglio resta bianco e l’idea inizia a prendere forma nella testa di Sandra. «Un pomeriggio sento di avere l’ispirazione giusta e la bozza viene fuori. Quando Simone, il mio ragazzo, rientra a casa, gliela faccio vedere. Poi guardiamo il telegiornale e scopriamo che è il compleanno della Regina: è il 21 aprile. È fantastico che l’ispirazione mi sia venuta proprio quel giorno». Ed è una ispirazione vincente, perché il bozzetto di Sandra viene scelto: sarà lei a realizzare la Britannia 2022 con la sua interpretazione delle tre età della donna. «Ho scelto di rappresentare la Britannia che passa dall’infanzia alla maturità: bambina, per raffigurare la nazione alla nascita, pacifica e con l’ulivo sui capelli, adulta con l’elmo sulla testa in una immagine classica, e la Britannia ai giorni nostri, donna anziana ma moderna ed elegante che porta sulle spalle la bandiera del Paese ». La Britannia 2022 è stata emessa l’8 marzo in una serie in oro e argento: sarà l’ultima ad avere sul retro l’effige della Regina. «Per me è un’emozione incredibile, sono orgogliosa di essere stata scelta per rappresentare attraverso la moneta l’identità di una nazione che non è la mia». Ma la vittoria per Sandra è stata doppia: la Royal Mint dopo avere scelto il suo disegno le ha infatti chiesto di realizzare anche il modello. Lei è uno dei pochi coin designer che non si avvale della tecnologia 3D ma fa la modellazione manuale tradizionale con il gesso. Un’arte imparata a Roma, alla Scuola della Medaglia, dove tutto iniziò.

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

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