- Poichè molti vengono in italia di passaggio per andare da parenti o gente della loro comunità in altre nazioni europee ti chiedo se non avessi trovato l'amore saresti rimasta lo stesso in italia ?
Non sarei rimasta in Italia. Come sai sono venuta in Italia con un’opportunità. Ho vinto una borsa di studio per il dottorato alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Spesso si pensa che tutti arrivano in Italia per scappare da qualcosa. Immigrare è una parola colma di significati perché racchiude in sé persone e motivi vari. Tutti immigrano anche gli europei e tutti i giorni ci sono delle persone che se ne vanno da vari parti del mondo. Immigrano i poveri ma immigrano anche i ricchi. L’umano si dice sia un essere parlante, un essere pensante ma è anche un nomado per definizione. Da quando c’è mondo ci siamo sempre mossi da una parte all’altra fino a popolare tutta la terra. I motivi dello spostamento cambia da persona a persona, cambia secondo il momento storico, i numeri cambiano e il posto dove si trova più partenze cambia anche ma l’immigrazione è sempre esistito. Per tornare alla tua domanda, direi che sarei tornata indietro. Avevo conseguito un dottorato che avrei portato in tasca a casa e che mi avrebbe aperto molte opportunità nel mio paese di origine. Anche dopo il mio fidanzamento con quello che è mio marito ora, avevo deciso di tornare a casa a cominciare di lavorare aspettando che lui riesca a sistemarsi poi avremo pensato a come ricongiungerci. Anche lui come me aveva finito gli studi nel 2012 e quindi eravamo tutti alla ricerca di lavoro che per me si sapeva sarebbe stato molto difficile trovare, visto le mie origini e l’origine dei miei titoli di studi.
- In
italia c'è razzismo
?
Sì, in Italia c’è razzismo come altrove. Il razzismo esiste dappertutto perché in ogni paese e in ogni epoca si trova sempre un gruppo di persone che prende di mira un altro gruppo per sentirsi superiore. Prima di questa immigrazione di massa, in Italia erano i meridionali a essere considerati inferiori e non si affittava casa in alcuni regioni del nord “ai meridionali”. Ora sono i neri, gli africani, gli stranieri, quelli considerati diversi, a essere presi di mira. Il razzismo è molto pronunciato ora perché la situazione economica mondiale e soprattutto italiana offre poche opportunità e quando la gente sta male dentro e socialmente è difficile e faticoso e così si cerca un capro espiatorio. È sempre colpa di qualcuno se noi stiamo male. La storia ci racconta che gli ebrei per esempio hanno pagato carissimo negli anni 30 il disagio del mondo dopo la crisi economica del 1929. In Italia, e in quasi tutta l’Occidente , attualmente il razzismo è al suo culmine proprio perché in tempo di difficoltà economiche l’umano tende a diventare egoista. “Ci rubano” il lavoro perché il lavoro si fatica a trovare e quindi per molti questo è dovuto a chi arriva da noi. “Non vogliono fare nulla e stanno in giro con telefonini” perché la vita è talemente dura che bisogna trovare a chi dire :”io me la sto sudando mentre tu non fai nulla”. Non importa se è vero o falso. È importante soltanto sapere che qualcuno è la causa della mia sofferenza. Certo i politici usano questo per garantirsi la poltrona. Più un problema sociale viene politicizzato più si rinforza e arriva a volte a essere incontrollabile e qua nascono i danni sempre per qualcuno, perché si tende a negare diritti e a umiliare.
- Ne sei stata vittima ?
Quando si parla di razzismo non si parla solo
di aggressioni verbali o fisiche ma di un atteggiamento generale che si vive.
In questo si e spesso è anche istituzionale. Per esempio quando sono in
aeroporto con mio marito bianco, lui va tranquillo mentre io sono controllata.
A volte ho come l’impressione che io acquiesco valore solo per la sua presenza
di fianco a me. Quando siamo tutti e due con nostra figlia, lei è salutata, le
fanno i complimenti, siamo persone. Però quando sono sola io con lei, o non ci guarda
nessuno o dicono:”come parla bene italiano!” Perché di fatto viene considerata
straniera anche lei. Quando cerchiamo una casa in affitto devo citare mio
marito per farmi ascoltare altrimenti a volte non mi guarda nemmeno il
proprietario della casa. Per fortuna ora abbiamo comprato casa e questo è
risolto 😂. Quando vado a firmare un contratto nessuno mi guarda perché
nessuno pensa che una nera può fare l’insegnante. Poi dopo si scusano quando
vengono a sapere che sono lì per firmare un contratto di docenza. Quando prendo
il treno in prima classe, mi guardano come fossi un extraterrestre perché
convinti che abbia sbagliato vagone. Quando da sola vado fuori dalla zona dove
sono conosciuta, e voglio chiedere la mia strada e prima mi avvicino e saluto prima
di chiedere, molti si allontano prima di sentirmi parlare, etc. È proprio nella
testa di molti ancora in Italia che il nero è un essere inferiore, per forza
povero e mendicante, incapace di raggiungere certi livelli perché di norma
analfabeta. Nel 2023 si continua in Italia a pensare che l’italiano è per forza
bianco. Invece l’italiano ormai è multiculturale e composto da vari colori.
Dire ancora oggi a un bambino che forse è nato e/o sta crescendo in Italia, o
forse ha uno dei genitori italiani perché nato di una coppia mista o adottato,
che parla bene l’italiano, è completamente infelice. Da adolescenti questi
nostri figli rischiano di sentirsi discriminati e persi perché loro sono
italiani di fatto, le loro origini sono qua in Italia e non bisogna confonderli
con i loro genitori che possono avere un’origine diversa.
- Come
giudichi la frase aiutiamoli a casa loro è
giusta o razzista ?
È un'affermazione ipocrita. Come dicevo prima, l’immigrazione ha vari motivi e si tratta di un diritto che va garantito ad ogni individuo. La gente si sposta anche se sta bene allora non hanno sempre bisogno di aiuto. Una volta si immigrava quando mancava l’erba per il pascolo, quando bisogna avvicinarsi a un’altra sorgente di acqua perché quella di prima si era prosciugata, quando il posto dove si viveva era infestato da virus o batteri che creavano epidemie, ma anche quando le condizioni climatiche erano favorevoli e quindi la demografia cresceva e alcuni gruppi decidevano di andare a trovare altri posti, forse perché aumenta la competizione e nascevano conflitti. Casa loro dove? Il mondo è di tutti e l’abbiamo popolato viaggiando. Tutto questo “casa nostra” o “casa loro” è nato quando gli occidentali hanno deciso di tracciare i confini non solo da “loro”e per “loro” ma addirittura per gli altri senza chiedere il loro permesso e nemmeno informarli. I confini creano un “dentro” e un “fuori” e concedono o negano diritti impunemente. Nessuno di quelli che partono chiedono un “aiuto”. Vogliono partire altrove per combattere da soli per le loro vite e per quelle delle loro famiglie. Sono convinti che possono costruire qualcosa di meglio lasciando il posto dove sono nati che non deve essere una prigione per loro. Mentre con il mio passaporto burkinabé potevo viaggiare in massimo una ventina di paesi in tutto il mondo è stranamente tutto all’interno dell’Africa, ora con il mio passaporto italiano posso viaggiare in più di 170 paesi nel mondo. Questo perché a secondo delle tue origine hai un passaporto debole o un passaporto forte che ti offre possibilità di muoverti o meno. È un’ingiustizia che se non sanata crea sempre clandestinità.Poi è facile sedersi comodi e dire “aiutiamoli a casa loro”. Come vuoi aiutarli? Con cosa e per quanto tempo? Su che campo li aiuti? Riesci ad aiutare milioni di persone in Asia, America e Africa? È soltanto la manifestazione di un rifiuto di vedere delle persone che sono diverse da noi. Sarebbe bello prima dire : “ridiamogli casa loro” perché prendiamo tutto da “loro” sfruttandoli e impoverendoli da secoli. Semmai dovessimo aiutare dobbiamo fare di tutto perché non abbiano più bisogno del nostro aiuto e quindi che non siano più considerati mendicanti. A parte che chi dice “aiutiamoli a casa loro” non fa mai nulla per nessuno nemmeno dov’è vive.
- Vista la tua
esperienza ti senti più
seme o radice ?
Senti! Le radici sono importanti per gli
esseri umani perché come si dice: “anche se non sai dove vai, almeno sappi da
dove vieni”. Però bisogna capire che le nostre radici sono diversi di quelle
degli altri. Gli alberi vivono con le radici ben fissati al suolo e se le
radici vengono danneggiati cadono o muoiono. Per gli umani è diverso perché gli
umani Hanoi i piedi che servono per muoversi anche lontano dai radici. Le
radici servono all’umano solo per orientarsi. Quello che è importante per noi
umani è il movimento. Perché è quello che ci nutre. Andiamo in giro per dare e
ricevere. Andiamo da un posto all’altro per lavoro, per turismo, per necessità.
Scopriamo nuovi orizzonti, ampliamo le nostre tete di conoscenze, facciamo
nuove iniziative, cerchiamo partenariato, impariamo e insegnano. Quindi
preferisco essere seme e infatti mi sento come tale. Butto semi ovunque vado
alcuni germogliano altri no ma è la vita e va bene così.