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31.10.23

Basnewende di Talatou Clementine Pacmogda

 Qualche  tempo      fa  durante  una  discussione     sull'immigrazione     mi  suggerirono Basnewende   di  Pacmogda  Clementine  . Appena  rovo  un po'  di tempo   me  lo  leggerò  .
Lo so  che   per  evitare   di scrivere  sproloqui    dovrei  aspettare  a leggere il libro  . Ma   seguendola  su  Facebook   e  avendo letto  quest  articolo    : << Talatou Clementine Pacmogda:biografia scrittrice >> su    RecensioneLibro.it   la  sua  storia   ho  deciso  di   intervistarla  . Ecco   la  nostra  discussione 

  1. Poichè  molti  vengono in italia  di passaggio   per  andare da parenti  o gente  della  loro  comunità  in altre nazioni europee   ti chiedo   se non avessi    trovato l'amore   saresti rimasta  lo stesso  in italia ? 

Non sarei rimasta in Italia. Come sai sono venuta in Italia con un’opportunità. Ho vinto una borsa di studio per il dottorato alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Spesso si pensa che tutti arrivano in Italia per scappare da qualcosa. Immigrare è una parola colma di significati perché racchiude in sé persone e motivi vari. Tutti immigrano anche gli europei e tutti i giorni ci sono delle persone che se ne vanno da vari parti del mondo. Immigrano i poveri ma immigrano anche i ricchi. L’umano si dice sia un essere parlante, un essere pensante ma è anche un nomado per definizione. Da quando c’è mondo ci siamo sempre mossi da una parte all’altra fino a popolare tutta la terra. I motivi dello spostamento cambia da persona a persona, cambia secondo il momento storico, i numeri cambiano e il posto dove si trova più partenze cambia anche ma l’immigrazione è sempre esistito. Per tornare alla tua domanda, direi che sarei tornata indietro. Avevo conseguito un dottorato che avrei portato in tasca a casa e che mi avrebbe aperto molte opportunità nel mio paese di origine. Anche dopo il mio fidanzamento con quello che è mio marito ora, avevo deciso di tornare a casa a cominciare di lavorare aspettando che lui riesca a sistemarsi poi avremo pensato a come ricongiungerci. Anche lui come me aveva finito gli studi nel 2012 e quindi eravamo tutti alla ricerca di lavoro che per me si sapeva sarebbe stato molto difficile trovare, visto le mie origini e l’origine dei miei titoli di studi. 

  1. In italia  c'è  razzismo  ?

Sì, in Italia c’è razzismo come altrove. Il razzismo esiste dappertutto perché in ogni paese e in ogni epoca si trova sempre un gruppo di persone che prende di mira un altro gruppo per sentirsi superiore. Prima di questa immigrazione di massa, in Italia erano i meridionali a essere considerati inferiori e non si affittava casa in alcuni regioni del nord “ai meridionali”. Ora sono i neri, gli africani, gli stranieri, quelli considerati diversi, a essere presi di mira. Il razzismo è molto pronunciato ora perché la situazione economica mondiale e soprattutto italiana offre poche opportunità e quando la gente sta male dentro e socialmente è difficile e faticoso e così si cerca un capro espiatorio. È sempre colpa di qualcuno se noi stiamo male. La storia ci racconta che gli ebrei per esempio hanno pagato carissimo negli anni 30  il disagio del mondo dopo la crisi economica del 1929. In Italia, e in quasi tutta l’Occidente , attualmente il razzismo è al suo culmine proprio perché in tempo di difficoltà economiche l’umano tende a diventare egoista. “Ci rubano” il lavoro perché il lavoro si fatica a trovare e quindi per molti questo è dovuto a chi arriva da noi. “Non vogliono fare nulla e stanno in giro con telefonini” perché la vita è talemente dura che bisogna trovare a chi dire :”io me la sto sudando mentre tu non fai nulla”. Non importa se è vero o falso. È importante soltanto sapere che qualcuno è la causa della mia sofferenza. Certo i politici usano questo per garantirsi la poltrona. Più un problema sociale viene politicizzato più si rinforza e arriva a volte a essere incontrollabile e qua nascono i danni sempre per qualcuno, perché si tende a negare diritti e a umiliare.

 

  1. Ne  sei stata  vittima ? 

Quando si parla di razzismo non si parla solo di aggressioni verbali o fisiche ma di un atteggiamento generale che si vive. In questo si e spesso è anche istituzionale. Per esempio quando sono in aeroporto con mio marito bianco, lui va tranquillo mentre io sono controllata. A volte ho come l’impressione che io acquiesco valore solo per la sua presenza di fianco a me. Quando siamo tutti e due con nostra figlia, lei è salutata, le fanno i complimenti, siamo persone. Però quando sono sola io con lei, o non ci guarda nessuno o dicono:”come parla bene italiano!” Perché di fatto viene considerata straniera anche lei. Quando cerchiamo una casa in affitto devo citare mio marito per farmi ascoltare altrimenti a volte non mi guarda nemmeno il proprietario della casa. Per fortuna ora abbiamo comprato casa e questo è risolto 😂. Quando vado a firmare un contratto nessuno mi guarda perché nessuno pensa che una nera può fare l’insegnante. Poi dopo si scusano quando vengono a sapere che sono lì per firmare un contratto di docenza. Quando prendo il treno in prima classe, mi guardano come fossi un extraterrestre perché convinti che abbia sbagliato vagone. Quando da sola vado fuori dalla zona dove sono conosciuta, e voglio chiedere la mia strada e prima mi avvicino e saluto prima di chiedere, molti si allontano prima di sentirmi parlare, etc. È proprio nella testa di molti ancora in Italia che il nero è un essere inferiore, per forza povero e mendicante, incapace di raggiungere certi livelli perché di norma analfabeta. Nel 2023 si continua in Italia a pensare che l’italiano è per forza bianco. Invece l’italiano ormai è multiculturale e composto da vari colori. Dire ancora oggi a un bambino che forse è nato e/o sta crescendo in Italia, o forse ha uno dei genitori italiani perché nato di una coppia mista o adottato, che parla bene l’italiano, è completamente infelice. Da adolescenti questi nostri figli rischiano di sentirsi discriminati e persi perché loro sono italiani di fatto, le loro origini sono qua in Italia e non bisogna confonderli con i loro genitori che possono avere un’origine diversa.

 

  1. Come giudichi   la frase   aiutiamoli a casa loro  è  giusta o razzista  ?

È un'affermazione ipocrita. Come dicevo prima, l’immigrazione ha vari motivi e si tratta di un diritto che va garantito ad ogni individuo. La gente si sposta anche se sta bene allora non hanno sempre bisogno di aiuto. Una volta si immigrava quando mancava l’erba per il pascolo, quando bisogna avvicinarsi a un’altra sorgente di acqua perché quella di prima si era prosciugata, quando il posto dove si viveva era infestato da virus o batteri che creavano epidemie, ma anche quando le condizioni climatiche erano favorevoli e quindi la demografia cresceva e alcuni gruppi decidevano di andare a trovare altri posti, forse perché aumenta la competizione e nascevano conflitti. Casa loro dove? Il mondo è di tutti e l’abbiamo popolato viaggiando. Tutto questo “casa nostra” o “casa loro” è nato quando gli occidentali hanno deciso di tracciare i confini non solo da “loro”e per “loro” ma addirittura per gli altri senza chiedere il loro permesso e nemmeno informarli. I confini creano un “dentro” e un “fuori” e concedono o negano diritti impunemente. Nessuno di quelli che partono chiedono un “aiuto”. Vogliono partire altrove per combattere da soli per le loro vite e per quelle delle loro famiglie. Sono convinti che possono costruire qualcosa di meglio lasciando il posto dove sono nati che non deve essere una prigione per loro. Mentre con il mio passaporto burkinabé potevo viaggiare in massimo una ventina di paesi in tutto il mondo è stranamente tutto all’interno dell’Africa, ora con il mio passaporto italiano posso viaggiare in più di 170 paesi nel mondo. Questo perché a secondo delle tue origine hai un passaporto debole o un passaporto forte che ti offre possibilità di muoverti o meno. È un’ingiustizia che se non sanata crea sempre clandestinità.Poi è facile sedersi comodi e dire “aiutiamoli a casa loro”. Come vuoi aiutarli? Con cosa e per quanto tempo? Su che campo li aiuti? Riesci ad aiutare milioni di persone in Asia, America e Africa? È soltanto la manifestazione di un rifiuto di vedere delle persone che sono diverse da noi. Sarebbe bello prima dire : “ridiamogli casa loro” perché prendiamo tutto da “loro” sfruttandoli e impoverendoli da secoli. Semmai dovessimo aiutare dobbiamo fare di tutto perché non abbiano più bisogno del nostro aiuto e quindi che non siano più considerati mendicanti. A parte che chi dice “aiutiamoli a casa loro” non fa mai nulla per nessuno nemmeno dov’è vive.

 

  1. Vista la tua esperienza  ti senti  più  seme  o radice  ?

Senti! Le radici sono importanti per gli esseri umani perché come si dice: “anche se non sai dove vai, almeno sappi da dove vieni”. Però bisogna capire che le nostre radici sono diversi di quelle degli altri. Gli alberi vivono con le radici ben fissati al suolo e se le radici vengono danneggiati cadono o muoiono. Per gli umani è diverso perché gli umani Hanoi i piedi che servono per muoversi anche lontano dai radici. Le radici servono all’umano solo per orientarsi. Quello che è importante per noi umani è il movimento. Perché è quello che ci nutre. Andiamo in giro per dare e ricevere. Andiamo da un posto all’altro per lavoro, per turismo, per necessità. Scopriamo nuovi orizzonti, ampliamo le nostre tete di conoscenze, facciamo nuove iniziative, cerchiamo partenariato, impariamo e insegnano. Quindi preferisco essere seme e infatti mi sento come tale. Butto semi ovunque vado alcuni germogliano altri no ma è la vita e va bene così.


15.2.20

nazionalismo e patriottismo ? o identità chiusa o identità aperta ? io ho scelto e voi ?


 dopo le  risposte  (  rimosse  la  maggior parte  , non per  censura     e poca  libertà d'opinione  ma   perchè  piene  d'insulti personali  , razzistici  , xenofobici  , )  a  due  miei  post 


le reazioni a questo video brutto o bello che sia ( io lo reputo bello ovviamente dipende dai punti di vista , ma certo se dovessi considerarlo brutto non mi metto a minacciare o ad aggredire che lo ha prodotto ) sono un esempio dell'imbecillità , d'identità chiusa in cui stiamo cadendo . Come se le tragedie del secolo scorso non ci hanno insegnato niente

 l'altro    tratto   da   https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2020/02/12/

Mete Onlus lancia campagna #hijabfreechoice

 CRONACA

Mete Onlus lancia campagna #hijabfreechoice
Mete Onlus, associazione basata in Italia, impegnata nella difesa dei diritti umani e delle libertà democratiche internazionali lancia la Campagna: "#hijabfreechoice. Il velo islamico libera scelta, mai obbligo". L’idea nasce dall’unione di Giorgia Butera (Presidente Mete Onlus e Sociologa) e Tiziana Ciavardini (antropologa culturale e giornalista). "#hijabfreechoice. Il velo islamico libera scelta, mai obbligo", è inserita nel più ampio progetto "Women's Rights International Campaign", e segue il percorso già intrapreso con la campagna a tutela della libertà delle donne iraniane, per estendersi a tutte le donne del mondo affrontando, di volta in volta, aspetti socio-culturali, e di giustizia legati al mondo femminile internazionale.

Per Tiziana Ciavardini: "La questione del velo islamico comunemente chiamato Hijab é stata spesso terreno di scontro culturale e politico. In una società in preda alla confusione, al pregiudizio, agli stereotipi ed alla dilagante islamofobia è necessario battersi per i diritti di chi in questo velo connota un valore religioso e simbolico e non un emblema di arretratezza culturale ed obsoleta. Altresì é nostro compito condannare aspramente chi del velo vorrebbe farne un uso coercitivo nei confronti delle donne. Il velo islamico deve essere sempre una libera scelta individuale e nessuna imposizione può essere ammessa o tollerata. Questa campagna nasce in supporto di tutte quelle donne che decidono di liberarsi dal velo islamico quando é personificazione di un obbligo e di un’imposizione, ma é anche a sostegno di quelle donne che nel velo islamico percepiscono un segno di riconoscimento della propria tradizione, cultura, religione ma soprattutto di appartenenza identitaria”.
Prosegue Butera: "Il nostro è un invito alla riflessione, avente l’obiettivo di stigmatizzare tutti quei pregiudizi culturali che vedono la donna con indosso il velo, una donna sottomessa. Non è così. Bisogna distinguere a quale tipo di velo ci riferiamo, è innegabile che per alcuni (burka, ad esempio) si tratti di costrizione, e privazione della stessa identità. Conosco molto donne musulmane velate, sono donne emancipate, e con una alta affermazione di se stesse. Icone del sotfpower".
"Il nostro obiettivo è una condivisione fra donne, anche non musulmane, per capire cosa si prova a indossare il velo e per diffondere la consapevolezza che l'hijab non è un segno di oppressione, ma può essere liberamente scelto dalle donne". Giorgia Butera e Tiziana Ciavardini, che hanno firmato la campagna per Mete Onlus, insieme stanno lavorando ad una pubblicazione editoriale sulla questione del velo islamico. "#hijabfreechoice. Il velo islamico libera scelta, mai obbligo" è sostenuta dalla Associazione Protea Human Right, presieduta da Sara Baresi.

che  ha    scatenato questa       discussione  su  fb  


Antonio Deiana Avanti verso una radiosa islamizzazione

  ed  accuse     di non essere   poco  patriota    e   di non avere un identità , ecco   , spero   sia definitiva    visto che mi viene  fatta  continuamente  , la  mia  risposta  

 la  trovate  qui  su rai replay    non riesco ad  incorporare  e  o copiare il video  

Quante storie
Quante storie - Maurizio Viroli: patriottismo e nazionalismo - RaiPlay
Maurizio Viroli: patriottismo e nazionalismo
Italia St 2019/2029 


La differenza tra patriottismo e nazionalismo può sembrare a prima vista sottile. In realtà scava un solco profondo tra l'amore verso il proprio territorio e l'odio per tutto ciò che è straniero. Attraverso una ricognizione storica che parte da Rousseau e arriva agli attuali sovranismi, il politologo Maurizio Viroli, ospite di Quante Storie, ricostruisce le ragioni della tentazione illiberale che sta attraversando il nostro Paese e spiega perché la tutela della democrazia non passa per l'utopia cosmopolita ma per un sano sentimento patriottico.

Infatti  Egli    in NAZIONALISTI E PATRIOTI , citato    e recensito prima  da  Augias  ,  affrontata  tali tematiche  partendo da Jean-Jacques Rousseau e passando da Giuseppe Mazzini, Giovanni Gentile, Benedetto Croce, Piero Calamandrei, Carlo Rosselli e molti altri ancora, Maurizio Viroli delinea criticamente una delle questioni più rilevanti del nostro tempo e della nostra politica: la differenza tra nazionalismo e patriottismo.Il  Quante storie - Maurizio Viroli: patriottismo e nazionalismo - RaiPlaynazionalismo svilisce la libertà, esalta l’omogeneità culturale o etnica, giustifica il disprezzo per chi non appartiene alla nostra nazione. Oggi, il nazionalismo è rinato e diventa ogni giorno più forte. Come ha già fatto in passato, può distruggere i regimi liberali e democratici e aprire la strada al totalitarismo. Se vogliamo difendere le nostre istituzioni liberali e democratiche dobbiamo in primo luogo intendere il significato e il linguaggio del nazionalismo
Nessuna descrizione della foto disponibile.
Quando è nato? Quali idee, istituzioni e azioni politiche ha voluto combattere? Quali ha, invece, sostenuto o auspicato? Maurizio Viroli, nella prima parte di questo libro, illustra la questione del nazionalismo attraverso le voci di alcuni dei più rilevanti intellettuali che ne hanno discusso, da Rousseau a Benedetto Croce. Nella seconda parte del libro l’autore indaga in che modo e con quali mezzi contrastare efficacemente il nazionalismo. La storia, sostiene Viroli, ci ha insegnato che contro il nazionalismo serve a poco alzare la bandiera del cosmopolitismo, un ideale che convince la ragione ma non tocca le passioni, da sempre principio di ristrette élite intellettuali. Quale può essere, allora, un antidoto efficace alla febbre nazionalista? Secondo Viroli, se vogliamo contrastare il nazionalismo – che fa leva sugli interessi locali, sulla cultura, sulle memorie e sull’etnia – dobbiamo usare il linguaggio del patriottismo repubblicano, capace di apprezzare la cultura nazionale e i legittimi interessi di ciascun cittadino ma anche di elevare l’una e gli altri agli ideali del vivere libero e civile. Spiega perfettamente il contrasto ideale tra patriottismo e nazionalismo il pensiero di Carlo Rosselli, che identificava il primo con gli ideali di libertà basati sul rispetto per i diritti degli altri popoli; il secondo con la politica di espansione perseguita dai regimi reazionari. Entrambi si appellano al sentimento nazionale, entrambi suscitano passioni forti. Ma proprio per questo essi devono essere usati l’uno contro l’altro. Invece di --- come  dice  Cinzia Rigolli  in  questo post    sul  gruppo  facebook  Libri che passione! In Emilia Romagna, Lombardia e dintorni ---- condannare il sentimento nazionale come un pregiudizio, gli antifascisti devono porre il patriottismo al centro del loro programma politico. La rivoluzione antifascista, scriveva Rosselli, è "un dovere patriottico."


  quindi  ecco  perchè  sono    anti sovranista  e  per  un identità  aperta 





  con questo  è tutto  

22.5.19

tappa tempiese del progetto Viaggio in Sardegna: 377 Project di Sebastiano dessany

N.b  per   i  lettori  vecchi e nuovi  , foissi  ed  occasdsionali per   segnalazioni  di   difficoltòà  di lettura    da parte  di chi mi  legge   dai social   su  cui  metto alcune righe  iniziali    ,  i  rifermenti    consigliati fatta  (  siti per  approfondire    ,  libri , film ,   canzoni  , ecc  )    saranno messi   ,  in via  sperimentale  ,  in chiusura  post




Dopo 11 anni , da quel che interpretato dall'introduzione http://377project.com/il-progetto/   al  suo  diario di  bordo ,   di assenza dalla Sardegna, Sebastiano Dessanay ha voluto riprendere i contatti con la sua isola attraversandone tutti i comuni, per incontrare la gente del posto, ascoltare i loro racconti e vivere insieme a loro esperienze uniche. Motivo della scelta, la mancanza dell’isola ma anche ritrovare quell’uomo sardo che per diverso tempo aveva abitato la sua persona. del suo percorso, dove descrive   con dirette    fb  e    video   il suo viaggio in bici.  nella  tappa  tempiese (  lunedì  20 maggio 2019   di     cui  trovate    ai lati  alcune  foto    (  le  altre insieme  ad alcuni video  le   trovate   sui miei social    istangram   e  facebook  mia  :   bacheca    e  nostra   pagina   , e ci ha parlato del suo diario  \ moleskina  dove non solo riporta le sue sensazioni, ma anche la sua musica che nasce spesso dall’improvvisazione  e dall'ispirazione .  Ma per  noi  dell'associazione  la sardegna  vista  da  vicino  l'ha  fatto  con le  sue  foto  
L'incontro   prima  alla  libreria  bardamu 





e  poi  all'associazione  culturale fotografica    la  sardegna  vista  da  vicino





e  poi la  cena    in pizzeria   hanno ulteriormente  confermato in pieno   le  prime  impressioni  avute    dalla lettura  dei aggiornamenti  facebook     trovate  sopra  l'url della  pagina  e    del  suo blog   e  da  un articolo  riportato  da me     su questo  blog    su  di lui  . Infatti la descrive  la descrizione  

 di  https://cantonmarittimo.jimdo.com/2018/12/31/viaggio-in-sardegna-377-project/











C’è chi parte per affrontare viaggi avventurosi e impegnativi, quasi epici, in capo al mondo, a piedi, in bici, in Vespa, in barca a vela, in barca a remi, o con modalità di trasporto ancora più particolari e improbabili.Sono i moderni esploratori, viaggiatori e sognatori allo stesso tempo, alla ricerca di esperienze e sensazioni autentiche, sempre più rare in un mondo appiattito dalla globalizzazione.
Ma non sempre è necessario andare lontano, magari a decine di migliaia di chilometri di distanza da casa.
L’impresa che può arricchire di emozioni, lasciando un segno indelebile nella propria vita la si può trovare molto più vicino, quasi dietro l’angolo.
Così come si possono offrire suggestioni interessanti anche per chi ti segue a distanza, senza che queste arrivino necessariamente da località esotiche e remote.
Perché questa è una caratteristica, questa volta positiva di un mondo social sempre connesso in rete, la condivisione da parte dei moderni viaggiatori, passo dopo passo, del proprio percorso. [....  continua  sul  sito   ]
Quindi    vale  questa  citazione   fatta mia   presa     da  uno   tanti account  che  taggano la sua bacheca  facebook

“La persona speciale e quella che basta un attimo per notarla, un ora per apprezzarla è una giornata intera per renderla indimenticabile” Questo sei stato e sarai per me dopo la giornata di ieri..❤️
grazie per aver condiviso con me e la mia famiglia questa tua tappa e per il fascino che mi hai tramandato di questo tuo percorso. Spero che il mio piccolo contributo nella tua giornata di ieri sia stato all altezza delle tue aspettative per quello che sarà il tuo progetto finale! Grazie di cuore
  
Un    tipo alla Philippe  Daverio   insomma   un ottimo compagno di strada




IL progetto di Sebastiano lo  trovate
sul web:
http://377project.com/
su Facebook:
https://www.facebook.com/377project/
https://www.facebook.com/sebastiano.dessanay
su Instagram: 
https://www.instagram.com/377project/

Libreria Bardamu
https://www.facebook.com/libreriabardamu/
la sardegna vista da vicino
https://www.facebook.com/La-Sardegna-Vista-da-Vicino-291471094257704/

Colonna  sonora
  • Riportando tutto a  casa   -  Mcr   in particolare le  canzoni  : Ninna  nanna    e  il bicchiere  dell'odio  (   anche  se  poi  è un  arrivederci   ) 
  • Le  radici e  le  ali    -  Gang  
  • La  terra  , la  vita  ,  una  questione  privata   - Csi   in particolare   le  canzoni  : del mondo, esco 
  • radici -Francesco Guccini   in particolare  il vecchio  ed il bambino  , radici
  • Le radici ca tieni (con testo  ) - Sound  System 


 

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...