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13.7.24

DIArio di bordo n 61 anno II . Giustizia di pulcinella i casi : Serena Mollicone , Bozzoli , genitori violenti assolti perchè “la violenza è un connotato di quell’ambiente“. ed altre storie


Oltre   al caso Morgan  , alcuni fatti di cronaca giudiziaria hanno cartterizzato questa settimana . Il primo è l'arresto di #Bozzoli , ricercato in tutta europa per l'orrendo omicidio dello zio , era nella sua villa nascosto sotto il letto . tipico finale del paese di #pulcinella .
 Il secondo e l'esito della sentenza d'appello per , anchew qesto efferrattissimo ed oirripilante omicidio della giovane . lo la famiglia #mottola ( padre commissario di polizia , figlio e madre ) assolti mentre i #parenti di #Serena #condannati alle spese legali . Ed ifine ciliegina sulla torta , Ma non è troppo, , è orribile sentenza a prescindere dalla nazionalità e dall'etnia dei colpevoli è questa qua   : <<   Il contesto giustifica la violenza. Con questa motivazione due rom sono stati assolti in appello dall'accusa di maltrattamenti, in primo grado erano stati condannati a due anni e mezzo >> Infatti

da https://www.thesocialpost.it/   13/07/2024 15:38



Lascia senza parole una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino che, ribaltando il risultato del processo di primo grado, ha assolto una coppia di genitori Rom accusata di avere picchiato le proprie due figlie. E non si parla di qualche schiaffetto, ma di calci, angherie e pestaggi anche gravi avvenuti, come riferisce il quotidiano Repubblica, “in un ambiente malsano”. Inoltre, “la coppia litigava violentemente anche davanti alle figlie”. I comportamenti dei due accusati, lui 54 e lei 44 anni, avevano portato i giudici di primo grado a condannarli a 2 anni e 6 mesi di carcere. D’altronde, non c’erano dubbi sul fatto che le violenze fossero avvenute, tanto che nemmeno la Corte d’Appello lo ha messo in discussione. Lo stesso, però, ha deciso di assolvere gli imputati in quanto, testuali parole, “la violenza è un connotato di quell’ambiente“.


Oltre a suonare come un’offesa al buon senso, questa sentenza apre la strada a interpretazioni pericolose anche in caso di altri reati avvenuti in altri ambiti. Chi può negare, infatti, che vi siano periferie il cui degrado è simile a quello che si può trovare in un campo Rom? Ora, se un genitore che abita in quelle periferie massacra di botte i figli dobbiamo aspettarci che sia assolto perché vive in “condizioni di degrado” e quindi facili al verificarsi di violenze? Il Tribunale d’Appello, con una valutazione davvero curiosa, ha anche stabilito che in casa c’era da parte dei genitori un “atteggiamento amorevole” (e meno male, ndr), e che “in questa logica” le percosse avevano solo un obiettivo educativo.
Immediate le reazioni del mondo politico. La senatrice di Fratelli d’Italia Paola Ambrogio ha definito la sentenza “aberrante e paradossale. Chiedo formalmente”, ha incalzato la Ambrogio, “che il Ministro della Giustizia mandi gli ispettori. E’ un fatto gravissimo e un precedente pericolosissimo: da un lato si certifica che i campi Rom sono un contesto dove la violenza è all’ordine del giorno, dall’altro si sdogana la violenza contro donne e bambini proprio perché in quel contesto è normale. Mentre la prima è una non notizia, la seconda è una potenziale bomba sociale. C’è il rischio che si legittimi la violenza e gli abusi di un popolo che rifiuta sistematicamente qualsiasi percorso di integrazione e rimane, volontariamente, ai margini della società in vere e proprie zone franche. Che questo sia avallato dal nostro sistema giudiziario è intollerabile”.

Ma   fortunamente    questa  settimana   ci sono  anche  altre storie  interessanti  e più allegre  .  Ancora  sugli  esami  ormai conclusi della  maturità 

Maturità, alunna spiega all’orale di non potersi permettere l’Università dei suoi sogni: un docente le trova un lavoro
Di https://www.tecnicadellascuola.it/  12/07/2024




Una storia quasi commovente: una studentessa di un istituto superiore di Milano che ha appena sostenuto l’esame di maturità potrà pagarsi gli studi universitari grazie ad alcuni docenti. Ecco i dettagli della vicenda, come riporta Il Corriere della Sera.
Un orale particolare
La studentessa, all’orale, ha spiegato la sua situazione ai docenti: “Sono stata molto schietta: ho spiegato che il mio sogno sarebbe stato iscrivermi alla Iulm per frequentare il corso di laurea in Moda e industrie creative, o, in alternativa, il corso di Comunicazione, media e pubblicità, ambito, quest’ultimo in cui vorrei lavorare”, racconta la neo diplomata.
“Ho però aggiunto anche, con grande sincerità, che per me questa non è una strada praticabile, al momento. In casa siamo in cinque e lavora solo mio papà. Non possiamo affrontare la retta della Iulm. Anche mio fratello maggiore dopo il diploma in informatica e telecomunicazioni, non ha potuto proseguire e non ha ancora trovato un impiego, se non lavoretti con una paga minima. Ho detto quindi che mi sarei presa un anno sabbatico per provare a cercare un lavoro”.
Poi, il colpo di scena: il presidente di commissione ha preso la parola e le ha chiesto se se la sentisse di sostenere un colloquio in un’azienda che cercava personale, per lavorare part time e intanto studiare. Un paio di giorni dopo, la giovane sostiene il colloquio e viene assunta: comincerà il 2 settembre.
La commozione dei genitori
“Il racconto della studentessa mi ha molto colpito riportandomi indietro nel tempo e ai sacrifici che ho fatto io stesso per mantenermi agli studi. Ho pensato di aiutarla chiamando aziende che conosco per capire se vi fosse la possibilità di un lavoro part time da offrirle permettendole al contempo di studiare – racconta il preside -. Oggigiorno spesso gli studenti non comprendono il valore dello studio, di quell’apprendimento che non si esaurisce con il titolo di studio ma è per tutta la vita (life long learning). L’educazione e la semplicità dimostrate da lei sono qualità che fanno e hanno sempre fatto la differenza”.
La notizia dell’assunzione ha emozionato molto la studentessa. “Non me l’aspettavo, sono felice che abbiano colto il mio valore. Mi hanno detto che mi occuperò di fatture e dell’amministrazione dei condomini. Prenderò un anno sabbatico e metterò da parte gli stipendi, ma nel frattempo comincerò a sostenere i test per la Iulm. E se lo stipendio non basterà cercherò di avere una borsa di studio. L’importante è non pesare sulla mia famiglia”. La mamma Sandra si è commossa, il papà “non è uno di tante parole e quindi ha parlato con un grande abbraccio. Il mio primo obiettivo e il più importante era renderli orgogliosi di me, per ringraziarli anche di avermi dato la vita. Anche loro da giovani non hanno avuto grandi opportunità. E poi c’è anche mio fratello minore che deve ancora terminare gli studi”.



Evangelizzazione al Poetto: la spiaggia diventa palcoscenico di Fede
11 luglio 2024 alle 16:12  unionesarda

Evangelizzazione al Poetto: la spiaggia diventa palcoscenico di Fedel calar del sole, il Poetto di Cagliari, ieri si è animato in modo inaspettato. Un gruppo di giovani con magliette blu inizia a ballare, accompagnato dalla musica, sotto gli occhi curiosi di bagnanti e passanti. Sono i membri del Movimento religioso Alleanza Misericordia, che fino a domenica saranno sul lungomare cagliaritano per avvicinare Dio ai giovani. Fondato a San Paolo nel 2000, il movimento è presente in quasi 60 città del Brasile e in altri sette Paesi, tra cui l'Italia.

La missione? Evangelizzare per trasformare, con l’obiettivo che tutti gli evangelizzati diventino evangelizzatori. La loro presenza è un mix di allegria e spiritualità: balli, canti e momenti di preghiera si alternano, coinvolgendo chiunque passi. La semplicità dei loro sguardi e gesti riesce a toccare il cuore delle persone. “Evangelizzare per trasformare” è il loro motto, con l’intento di essere la voce attraente in un mondo spesso distratto dall’effimero.
Il Poetto, col suo fascino estivo, diventa così un luogo di incontro tra fede e quotidianità. Padre Francesco Piu, sotto un ombrellone, è disponibile per le confessioni. Andrea, uno dei primi a sedersi, si racconta e si commuove, trovando infine sollievo. Anche Luca Lai, inizialmente titubante, prende coraggio e trova conforto parlando con il padre francescano. Don Enrico Murgia, a piedi nudi sulla spiaggia, accoglie i bagnanti per le confessioni, offrendo ascolto e comprensione. L’atmosfera è vivace: si balla e si canta, con il profumo del mare a fare da sfondo. Flash mob e performance teatrali catturano l’attenzione dei passanti, che spesso si fermano per ascoltare e condividere le proprie storie. Alcuni membri del gruppo portano un tabellone colorato con la scritta “C’è Posta per Te”, offrendo numeri di telefono per chi desidera parlare e affidarsi alla Parola di Dio. La spiaggia di Cagliari, per qualche giorno, diventa così un luogo di speranza e trasformazione, unendo fede e quotidianità in un abbraccio di misericordia.

A VOLTE PER RIFLETTERE SUI FEMMINICIDI MEGLIO IL RUMORE CHE L'IPOCRITA MINUTO DI SILENZIO . LA BELLISSIMA INIZATIVA PER GIULIA CECCHETTIN

I movimenti studenteschi, compatti, avevano chiesto di organizzare un minuto di rumore in occasione dell’anniversario della morte di Giulia ...