con questo è tutto
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
22.6.23
malattie social . medici e prescrizioni a sbafo . Ozempic challenge la gara a dimagrire che crea problema ai diabetici
6.11.22
Scena surreale al negozio Euronics di Arezzo: una ragazza ha incominciato a inveire contro i commessi, incolpandoli di averle venduto un telefono senza Whatsapp. L’intervento della polizia.
Scena surreale una ragazza ha incominciato a inveire contro i commessi, incolpandoli di averle venduto un telefono senza Whatsapp. L’intervento della polizia.
30.11.21
FAR LA FESTA AL NATALE di © Daniela Tuscano
...e nemmeno sa, la Commissione europoide, che Giovanni, Maria, Giuseppe e persino Gesù non sono nomi soltanto "cristiani". Appartengono a profeti e sante veneratissimi dai musulmani, i quali, di conseguenza, li usano per i loro figli, nei corrispettivi arabi Yahya, Myriam o Mariam, Youssef, Isa. Si potrebbe eccepire che vi ricorrono pure gli arabi cristiani, ma quelli per la Commissione non esistono, come non esistono le donne, anzi, le bambine che soprattutto in Pakistan e Nigeria vengono rapite, stuprate, convertite a forza e vendute a maschi sessantenni per cui nessuna femminista liberal ha
voluto mobilitarsi; mai una genuflessione per il calvario decennale di Asia Bibi ieri, né per Maira Shahbaz, Huma Younus e Leah Sharibu oggi. Maira a 14 anni ha subito un sequestro, una violenza sessuale ed è stata obbligata ad abiurare prima di sfuggire agli aguzzini con le sue sole, piccole-grandi forze. Anche Maira e Leah erano quattordicenni quando i jihadisti le hanno prelevate da scuola per ridurle in schiavitù, e in tale condizione versano dopo un lustro.Di quante Asia, Maira, Huma e Leah non conosciamo neppure il nome? Moltissime, certo. Ma anche questi nomi restano sconosciuti, malgrado l’esoticità tanto cara ai fautori dell’inclusione. Il perbenismo dirittista - borghese, bianco, occidentale - si compiace d'aborrire tutto quanto appaia borghese, bianco e occidentale, cioè sé stesso e la sua storia, per esaltare un "diverso" mitico e pittoresco, metà demonio e metà bambino, proiezione di fantasie (o perversioni). Un neo-orientalismo digitale, privo delle basi culturali di cui l'antico pur disponeva, ma egualmente altezzoso e profondamente razzista, a dispetto della militanza "sinistra" dei suoi esponenti.Sono proprio i cristiani asiatici e africani a contraddire questa narrazione. La loro esistenza, così travagliata e, in certe zone, ridotta al lumicino, testimonia che il cristianesimo oltrepassa l’Europa e affonda le radici dove la gauche-caviar non vorrebbe trovarlo, non per iniziativa di qualche missionario al soldo dell'imperialismo ottocentesco ma per antica evangelizzazione: in Etiopia dal I secolo, in India dal quinto. L'Egitto, la Turchia e la penisola araba furono cristiani prima dell'Islam. Ma i progressisti attuali lo ignorano, volutamente o no; i cristiani extraoccidentali, ai loro occhi, sono alloctoni della concorrenza, quasi dei rinnegati etnici; perdono d’interesse, risultano poco mainstream, tanto vale abbandonarli al loro destino.Il tentativo di cancellare il Natale - e qualsiasi riferimento al cristianesimo, dai crocifissi nei locali pubblici ai monumenti cittadini ecc. - va avanti da alcuni anni. Ha sostituito la preesistente festività del Sol Invictus, ripetono a ogni scadenza gli storiografi da web, non per riflettere sull'inculturazione ma col preciso scopo di sminuirne l'importanza e perfino l'originalità, come se altre ricorrenze fossero prodotti vergini di tradizioni millenarie. Si è poi continuato con le stucchevoli polemiche sui presepi a scuola fino alla demenziale censura delle croci dalle etichette degli yogurt greci, sempre col pretesto dell'"inclusione" e del "rispetto" per i "diversamente credenti". I quali, detto per inciso, normalmente se ne sbattono, in trent'anni d'insegnamento le uniche proteste per le feste troppo "cristiane" le ho udite da colleghi infarciti di retorica terzomondista. Gli studenti, sia nativi sia foresti sia ibridi, continuano a fare gli studenti e prendono la vita com’è. Finché possono e grazie a Dio.Le linee-guida della Commissione europea sembrerebbero un po' più ragionevoli riguardo alla "parità di genere". Sconsigliato l'uso del termine "uomo" per indicare l'intera umanità. Verrebbe da concordare, benché in origine designasse appunto l'essere umano (da humus=terra) e non il maschio. La scrivente ha sempre sostenuto la necessità di declinare al femminile professioni e ruoli per lungo tempo considerati "virili". Il guaio è che poi, sempre in nome dell'inclusione, è proprio il femminile a dover cedere il passo ad asterischi, chiocciole o schwa il cui utilizzo è caldamente raccomandato dalle direttive UE. E, si badi bene, gli uomini (maschi) non vengono mai messi in discussione: nessuno li chiama individui con la prostata o penemuniti, mentre il vocabolo "donna" è stato rimosso da autorevoli pubblicazioni specialmente anglosassoni ("The Lancet" su tutte) in favore di mestruatori, possessori di vagina, persone gestanti, e tutto al fine di coinvolgere non-binary, genderfluid e chi si percepisce al femminile pur mantenendo corpo, ormoni e cromosomi XY. Proprio così: la parola "donna" sta diventando oltraggiosa, se è vero che nel convegno per un PNNR equo, coorganizzato da Regione Emilia-Romagna e Period think tank, non viene menzionata nemmeno una volta. Curiosa, vero?, questa neolingua che si fa analitica perché incapace di sintesi e, al tempo stesso, annulla le differenze in nome della diversità. E non-cristiani, variamente colorati, neopagani, omobitransetero aspettino a rallegrarsi: questa non è la loro vittoria, ma solo un primo passo che porterà all’omologazione totale, al neutro cosmico che assorbirà ogni precipuo, e autentico, afflato dello spirito, qualsivoglia originalità di culture, qualunque irripetibile impronta digitale. E il naufragio in questo mare non sarà affatto dolce.
© Daniela Tuscano
e proprio mentre facevo copia e incolla del post di Daniela leggo su https://www.open.online/ che
30 NOVEMBRE 2021 - 12:59
di David Puente
Viene contestato il contenuto di un documento sulla comunicazione inclusiva, individuando presunte discriminazioni contro il Natale e i cristiani che non risultano
In Europa vietato dire “Natale” e perfino chiamarsi Maria titola Il Giornale, che sostiene di essere entrato in possesso e in esclusiva di un documento intitolato #UnionOfEquality dove vengono indicati «i criteri da adottare per i dipendenti della Commissione nella comunicazione esterna ed interna». Il documento non è nuovo, la relatrice e Commissario per l’uguaglianza Helena Dalli ne parla sui social da ottobre 2021. No! Il documento non vieta di dire “Natale” (e non solo), ma per spiegarlo non ci accontentiamo della smentita della Commissione che, nonostante tutto, ha ritirato il documento a seguito delle polemiche. .. segue su https://www.open.online/2021/11/30/natale-documento-integrale-ue-ritirato/
22.11.18
siente strani prima dicono aiutateli a casa loro , poi una lo fa , viene rapita e poi gli si augura tutto il male possibile e gli si augura anche violenza
da Un attimo di consapevolezza - di Andrea Grieco
Silvia Costanza Romano è una ragazza milanese di 23 anni, lo scorso febbraio si è laureata in Mediazione Linguistica per la Sicurezza e Difesa Sociale al Ciels, il Centro di Intermediazione Linguistica Europea.
La scorsa estate ha deciso di partire da sola per l'Africa, per la sua prima esperienza di volontariato in un orfanotrofio a Likoni, gestito dalla onlus “Orphan's Dream”. Poi Silvia ha proseguito le sue attività con la piccola onlus marchigiana “Africa Milele" (che opera nel Paese africano su progetti di sostegno all’infanzia) a Chakama, prima di tornare in Italia. Ma poi ha deciso di continuare con il suo impegno in Africa, dove era tornata ai primi di novembre.
Silvia Costanza Romano rappresenta la meglio gioventù del nostro paese e merita tutto il sostegno possibile.
Ma la gente ( mi ci metto pure io che certe volte mi capita , ma non a questi livelli .marìeglio sto zitto anzichè sparare minchiate ed odio inutile ) dovrebbe collegare il cervello . Va bene sei " ostile " contrario a tewle scelta . ma arrrivare all'insulto e da ..... .
20.2.17
Palme in piazza Duomo date alle fiamme: frutto della pseudo identitaria leghista ed affine
Premetto che non sono favorevole alle palme ed altre piante tropicali in piazza Duomo sia per la possizione che è un impugno in faccia alla visualizzazione del monumento sia perchè ci posso essere altre soluzioni per il decoro urbano piante basse , fioriere , ecc .Insomma mi lasciano perplesso come la foto ( poi modificata ) di un famoso film Ma soprattutto non sono d'accordo ,mi ricorda quando l'inquisizione nel caso di Savonarola e poi i regime nazista e fascista bruciavano i libri in piazza . Ringrazio come sempre l'amica e utente Daniela Tuscano che mi suggerisce la risposta
ANSA.it Lombardia
Palma sacra custodisce "punto zero" Milano
Palma sacra custodisce "punto zero" Milano
E' nella chiesa del S. Sepolcro, la volle Carlo Borromeo
© ANSA
(ANSA) - MILANO, 19 FEB - Nella polemica delle palme si inserisce a Milano questa curiosità storico-religiosa: è una palma in bronzo, realizzata per volontà del cardinal Carlo Borromeo nel 1600, che custodisce simbolicamente il "punto zero" della città, il punto che secondo Leonardo da Vinci è da considerarsi il vero centro di Milano. Quel punto è nella cripta della chiesa del S. Sepolcro, accanto alla Biblioteca Ambrosiana, in piazza Pio XI, a pochi metri da Piazza Duomo. In una mappa del Codice Atlantico Leonardo lo indica come "il vero mezzo" di Milano. E lì, per volontà di san Carlo Borromeo, è collocata dal 1600 un palma in rame e bronzo fatta realizzare dal cardinale come simbolo di "sapienza e rigenerazione" e non a caso collocata lì: per Carlo Borromeo quel punto è l'ombelico della antica Milano e della civitas romana sia in termini geografici quanto etico-morali. Perché si trova accanto alla copia esatta del sepolcro di Cristo realizzata nel 1100 dentro cui è custodita terra prelevata dai Crociati a Gerusalemme.
10.1.16
H&M finisce nel mirino per la sciarpa “ebraica” che somiglia al Tallit che fissazioni ci sono in giro
.... e che c... non si può più fare nulla d'innovativo o di sperimentale che succede quello di ci parla
http://www.blog-news.it/post/finisce-nel-mirino-per-sciarpa-ldquo-ebraica-rdquo-che-somiglia-tallit
TALLIT H&M: LE POLEMICHE SU TWITTER
La sciarpa ha una tinta beige, con strisce nere e viene venduta sul sito a 14 euro e 99 centesimi. Su Twitter, molti utenti si sono sentiti offesi dalla scelta del brand.
LE SCUSE DI H&M
Il colosso si è scusato: «Siamo davvero dispiaciuti se con il nostro capo abbiamo offeso delle persone. Da noi chiunque è il benvenuto, e non abbiamo mai preso una posizione politica o religiosa. Non era nostra intenzione offendere nessuno. Le righe sono una delle tendenze di stagione ed è a questo che ci siamo ispirati».
COME IL PIGIAMA DI ZARA
La vicenda ricorda un po’ quello che accadde a Zara, qualche anno fa, quando distribuì un pigiama a righe con una stella che ricordava quella di David. «Chiediamo veramente scusa ma il capo era ispirato alla stella dello sceriffo dei classici film western. Ora non è più disponibile nei nostri stores», spiegò l’azienda dopo le critiche ricevute sui social.
Tina Galante tramite BlogNews
42 minuti fa ·
Ma voi vi rendete conto di quanto sia stupida l'umanità?
Spero di sì
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