Un altro giorno dei miei non mondiali viene usato per l'analisi del mio sogno fatto di recente . Un sogno "alla Dylan Dog " ( ma non solo ) dell'altra notte mi ha fatto capire che non sempre ritornare a casa / indietro è negativo ma può essere positivo . Infatti sentivo il bisogno d esplorare ed cercare nuove rotte ed orizzonti che non fossero percorsi d'altri o poco battute come suggerita da “La strada non presa” una delle più celebri poesie di Robert Frost, scritta nel 1916, è tratta dalla raccolta “Mountain Interval” per potermi perdere ed allo stesso ritrovarmi . Ma oggi dopo essermi spinto tra mari e strade sconosciute* ed a volte inospitali su cui non m'ero avventurato . Strade che per la maggior parte non hanno non portato mai a niente e mi hanno fatto cercare il sogno che conduce alla pazzia e spinto nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno già, dentro le notti dal vino e non solo bagnate lungo le strade , per fortuna non è stato il mio casopastiglie trasformate dentro alle nuvole di fumo del mondo fatto di città, essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà* si ritorna casa 🏠🏡 per ripartire . Un ritorno a spirale che non è solo un ritorno/ riandare al passato ma ripartire con esso verso il futuro . Insomma ripartire verso nuove avventure e nuove strade certe . Ecco che quindi dopo un lungo viaggio viene la voglia di tornare a casa per prendermi una pausa ed ripartire verso il futuro e magari di nuovo futuro ed magari chissà verso l'ignoto Infatti mi rivoltavo nel letto per decidere come procedere .
Inizio un dialogo che tra me e me che corrisponde in linea di massima a quello riportato ( come la foto riportata sopra ) dall'ultimo n di Dylan Dog
-Un disturbo del campo visivo un glitch eccolo di nuovo - tutto bene ? - No . il centro non regge le cose precipitano o sono precipitate o precipiteranno vallo a capire quando si ha a che fare con il tempo e con lo spazio . - con tutto rispetto di cosa stai parlando ? - ti sto dicendo che hai la serata libera anch'io me ne torno a casa - quale ? - a casa ho detto - E' un addio ? - Chi può dirlo In fondo l'universo è fatto di Storie .... non d'atomi
[...]
- Forse sei troppo stanco hai passato troppo tempo a cercare te stesso per i sette mari ed hai finito per perdere la bussola
- Un esaurimento ?
- non farla tragica
- è tragica
- è questo il tuo problema : prendi tutto alia troppo seriamente
- e allora cosa dovrei fare per stare meglio
- che ne dici di un passeggiata
Mi sono alzato e messo a girare per casa cercando non fare rumore per non svegliare i miei ,vedo dalla finestra l'orologio elettronico della farmacia di fronte e vedo che è sempre mezzanotte e meno due minuti * ed nulla e' tornato alla normalità . Quindi se nulla ha un senso allora tanto vale berci sopra . Stavo per aprire l'armadietto degli alcolici e dei liquori . Ma poi mi è ritornata alla mente non riesco a capire come la canzone Senso di Vasco Rossi * mi sono detto ma che .... Sto facendo che bisogno ho di farmi male . E di ricorrere a mezzo artificiali che sono state si rifugio ma anche arma di allontanamento e distrazione . Ritorno a letto ad affrontare la realtà ed i miei incubi e a decidere pillola rossa o pillola blu
perché per ricominciare bisogna scegliere cosa buttare e cosa tenere * e portare con se qualcosa . Infatti
* Un Senso - Vasco Rossi * Dio E' Morto - Francesco Guccini *L'isola che non c'è - Eduardo bennato Che sarà - ricchi e poveri *2 minutes to Midnight - iron maiden
*Mysterious Ways - U2 * Battere e levare - Francesco De Gregori
Chi non desidera vivere in modo più appagato e consapevole? Vivi l’attimo è un tema che riguarda direttamente ognuno di noi, e più precisamente la nostra vita. Tutti noi parliamo spesso della nostra vita, ma ci chiediamo poche volte: in che cosa consiste la nostra vita terrena? La risposta più ovvia potrebbe essere: è logico che la nostra vita terrena è costituita da attimi, secondi, minuti, ore, giornate, mesi e anni. Tuttavia, ci siamo mai chiesti fino a che punto conosciamo e utilizziamo la nostra vita terrena e se negli attimi della nostra vita sulla Terra siamo veramente presso di noi? Sì, noi tutti - ognuno di noi in prima persona - siamo presso di noi negli innumerevoli attimi della giornata, nei secondi, minuti e nelle ore?
La considerano come una sorta di Carpe diem . Altri come qualcosa di indefinibile in quanto Malgrado secoli di discussioni, esperimenti, riflessioni e progressi scientifici, nessuna delle definizioni di "vita" proposte finora riesce a discriminare in modo netto e soddisfacente fra ciò che chiamiamo animato e ciò che consideriamo inanimato. Forse perché il vero elemento comune delle cose che definiamo vive non è una loro proprietà intrinseca, ma la nostra percezione di ... continua qui su http://www.lescienze.it/ .
Ora Condivido quanto viene detto , non ricordo il post preciso esatto ma lo ritrovate sfogliando le pagine di quei tre link , su https://it.answers.yahoo.com/
non cercare di risolvere il mistero, non è definibile ,e bella,,, per questo
noi purtroppo non sapremo mai veramente il perche siamo stati creati o cosa ci ha creati.... ma possiamo dare un senso alla nostra vita... in modo che quando verrà l'ora di morire seremmo felici di aver vissuto.....
Infatti per me La vita è una delle cose più strane e complicate che ci sono come potete vedere ( N.B alcuni sono ripetuti per degli errori d'ortografia , di punteggiatura cioè mancanza della virgola e non , ripetizioni di tag ) i miei tag : 1) Lezione di vita , 2) le storie ) .
Insomma "un qualcosa" che a volte può far male o far bene a volte anche no dipende da come scegli di viverla cioè da come gestiamo usiamo o non usiamo il libero arbitrio \ spirito critico. Come Disse Frost [ Robert Frost ], Due Strade Trovai nel Bosco e Io Scelsi Quella Meno Battuta ed è per Questo che Sono Diverso.( dal film sotto riportato )
non so che altro dire se non che essa fatta di strade,bvi che si incrociano e si separano ( ed a volte si rigongiungono ) per arrivare tuitte alla stessa metà finale e che ti permettono di andare nella stessa direzione oppure che ci allontaneranno per sempre . Stradwe su cui muoviamo i nostri passi, dove ci condurranno non possiamo saperlo con certezza , ciò che importa è camminare senza fermarsi, ogni grande avventura bella o brutta che sia inizierà sempre dal primo passo
Concluso con queste citazioni
Cogli la rosa quando è il momento, che il tempo, lo sai, vola e lo stesso fiore che sboccia oggi, domani appassirà. Perché siamo cibo per i vermi, ragazzi. Adesso avvicinatevi tutti, e guardate questi visi del passato. Li avrete visti mille volte, ma non credo che li abbiate mai guardati. Non sono molto diversi da voi, vero? Stesso taglio di capelli, pieni di ormoni, come voi, invincibili, come vi sentite voi. Il mondo è la loro ostrica, pensano di essere destinati a grandi cose, come molti di voi, i loro occhi sono pieni di speranza, proprio come i vostri. Avranno atteso finche non è stato troppo tardi per realizzare almeno un briciolo del loro potenziale? Perché vedete, questi ragazzi ora, sono concime per i fiori. Ma se ascoltate con attenzione, li sentirete bisbigliare il loro monito: carpe... carpe diem... cogliete l'attimo, ragazzi... rendete straordinaria la vostra vita... sempre dal famoso film e goditi anche le piccole cose
.....a volte : A ) le news incomplete su un determinato fatto ,. B) le risposte ed i chiarimenti ai fans di un autore da te " maltrattato" , C ) le nuove sensazioni che provi e che riesci ad immortalare con le tue foto in un paesaggio uno degli ultimi ( se non addirittura l'ultimo ) rimasto immune dalle brutture edilizie e speculative per creare ricchezza fallace e per pochi ti costringono a farlo .
Da dove iniziare ? facciamo come si faceva da bambini con la nota filastrocca
"Ambarabà ciccì coccò
tre civette sul comò
che facevano l'amore
con la figlia del dottore
il dottore si ammalò
ambarabà ciccì coccò!"
iniziamo dal punto C . che non altro l'aggiornamento fotografico ( con delle mie foto scattate da me medesimo sulla strada Bosa-Alghero , di ritorno da TresNuraghes - qui maggiori news - il 18\8\2013 ) di due miei post precedenti 12che parlano di questo problema
le altre scattate da me e dal mio " vecchio " in una posizione diversa dalla mia le trovate sul mio album online di flicker ( vi rammento qui l'url )
il Post B
invece sono la presunta fine ( visto che lui continua nonostante le dimissioni - qui il testo integrale del comunicato - a : ripetere "Il mio è stato un errore di comunicazione - spiega - che ha causato un grosso equivoco, strumentalizzato". A scusarsi pubblicamente , quando farebbe meglio a farlo in silenzio e lontano dal clamore mediatico in modo da essere più sincero e credibile . "Domani contatterò il Ministro Kyenge e le associazioni che si occupano della lotta al femminicidio e contro la violenza sulle donne. Contatterò pure l'ambasciata per consegnare una lettera privata e personale da inviare alla signora Isinbayeva". ) delle polemiche create dalla becera dichiarazione dell'ormai ex dirigente del Pd Sardo, ritorna sulla della vicenda che nei giorni scorsi lo ha visto protagonista ) delle polemiche ( cosa rara in italia in un politico ) vedere per chi lo ha perso post precedente
Oltre a email ( cestinate la maggior parte ) Di fans maleducati e fanatici che non accettano le critiche e che rispondono ( sia che siano strumentali o costruttive ) con insulti ed offese , ho avuto una discussione avuta con dei miei amici di cui il primo insegnante di chitarra sulla famosa querelle suscitata dall'infelice ed ignorante battuta d'allevi .
Iniziamo dalla discussione con gli amici :
1) premetto musicalmente non mi piace giovanni allevi è un po' mediocre e spaccia per classica un genere che non ha niente a che vedere con la classica .A volte è troppo vanitoso ed si loda troppo , dandosi troppe arie . Ma qui spezzo una lancia a suo fare perchè : a ) il mondo del conservatorio è troppo chiuso alle sperimentazioni e contaminazioni ed spesso le sue critiche sono attacchi . b) la sua era una battuta decontestualizzata ed estrapolata dai media
2) come tu hai quasi tutti ( tranne gli ultimi 3 cioè : Alien, Secret Love , Sunrise ) i suoi cd e poi sputi nel piatto dove mangi ?
Inizio dall'ultima discussione cosi mi viene meglio a rispondere anche alla prima . Io Non sto spuntando nel piatto dove mangio , perchè per poter criticare ( o cambiare idea ) o apprezzare qualcuno o qualcosa , devi per forza ( in tutte le cose non solo le arti è cosi o almeno dovrebbe esserlo ancora oggi ) ascoltarlo o leggerlo . Almeno che tu non decida di basare le tue scelte \ il tuo giudizio positivo o negativo che sia solo ed esclusivamente o sulle critiche o sui consigli degli altri e non perchè lo hai scelto tu .
Ho iniziato ad ascoltarlo fin dall'album ,non ricordo se me lo avevano o regalato o comprato , No concept . Bello ed interessante. Poi incuriosito sia dal suo modo di suonare sia dal fatto che Jovanotti gli avesse chiesto d'accompagnare i suoi concerti . Ma già dal terzo album i pezzi più belli e poetici iniziano a diminuire ed aumentare quelli più ripetitivi , monotoni , banali . Ma non sapendo resistere ai tormentoni mediatici \ culturali , ma soprattutto per un mio diffetto di comprare sempre tutto e di voler , anche nei fumetti è cosi , continuare una serie ho comprato \ scaricato gli altri , rendendomi conto , salvo alcuni pezzi della ripetitività e della monotonia . Poi sono riuscito visto le sue reazioni alle critiche e stroncature ( alcune motivate e non dettate da gelosia ed invidia ) sia dei dinosauri della cultura e del conservatorio , ho smessi di comprarlo In lui critico , il suo voler essere sulla cresta dell'onda a tutti i costi , e di dire qualunque fesserie pur di far parlare di se , la mancanza di umiltà e di modestia rispetto ad Ludovico Einaudi .
Ma soprattutto dell'ignoranza e della banalità o presunta tale i pareri sono discordi visto che a tratti si è dimostrato colto a tratti ignorante come nell'ultima sua uscita nel paragonare Bethoveen a Jovanotti ) perchè anche per fare battute e spiegare ad un pubblico digiuno di cultura non omologata e banalizzata ( vedi trasmissioni come amici e simili ) sia per fare notizia e farsi pubblicità e far si che tutti parlano di lui rimanere insomma sulla cresta dell'onda , sia per tentare , sdrammatizzando un discorso serio e avvicinando pubblico giovanile
per non rimanere relegato agli specialisti cioè come dice lui : << bisogna trovare il coraggio di prendere le distanze perché è nostro dovere creare e sognare una nuova musica che racconti il nostro tempo.>> , ci vuole un po' di cultura e di buonsenso E vero quello che dice e che dicono l'email che ho ricevuto ed i mie amici ed concordo quello che dice ma un rinnovamento e rielaborazione dei classici deve avvenire senza snaturarli troppo , cioè rinnovare o all'interno della tradizone o anche all'esterno d'essa , ma aggiungendovi pezzi \ interpretazioni propri come fa la pianista nel finale di questo stupendo film
e non facendone una marmellata prendendo un pezzo da uno o un pezzo da un altro . Dando materiale alle critiche che gli vengono rivolte . Infatti Ha ragione questo video specie negli ultimi minuti Ora voi direte , e qui mi rivolgo anche al mio primo amico ma Allevi ha smentito con un comunicato ufficiale sul suo sito . Vero ma è una semitita che non ( almeno per me ) convice perchè se la sua frase è stata estrapolata da una discussione molto più ampia , perchè non riporta l'intero discorso tenuto a Giffoni festival ? . Ha ragione il mio amico musicista , che come Nazzareno caruso in un articolo qualche tempo fa su panorama , dice che Allevi subisce gli attacchi , a volte gratuiti della casta i disonauri
.
E come me pensa che quella d'allevi non musica classica . Infatti : <<
(....)
Critica Allevi si autodefinisce compositore di musica classica contemporanea. Nonostante il successo mediatico e commerciale, Allevi ha ricevuto giudizi negativi[1][22][23][24], soprattutto da esponenti della musica classica, tra cui Uto Ughi[25][26]. In particolare, ha suscitato polemiche la decisione del Senato di far dirigere ad Allevi il concerto di Natale. Molti degli addetti ai lavori infatti sostengono che il successo di Allevi sia il prodotto di un'abile operazione di marketing e non di una reale capacità di innovazione musicale che lo stesso compositore rivendica. Il pianista, dal canto suo, considera le critiche a lui rivolte come delle offese personali, astratte e non contestualizzate[27][28]. Un artista classico che ha espresso giudizi favorevoli ad Allevi e al suo successo è stato il pianista Nazzareno Carusi[29]. Come detto, le opinioni di altri artisti e critici sul suo lavoro sono discordanti. Il musicologo Stefano Biosa sostiene sia una musica minimalista, «edulcorata e accattivante», che «in parte si rifà, semplificata, a certe atmosfere del Keith Jarrett anni settanta, a Michael Nyman e altri compositori minimalisti».[24] Il critico musicale Alberto Barbadoro ritiene la sua musica di matrice pop «banale, scontata» perché senza «alcuna ricerca», e che si possa collocare come «musica d'intrattenimento tipo Schlaks, Clayderman».[24] Per il pianista Ramin Bahrami, Allevi «punta su melodie orecchiabili e si spaccia come il profeta della classica».[23]Tino Cennamo, dirigente Ricordi, sarebbe disposto a contrattualizzarlo: «Nel filone della musica moderna, tra la contemporanea e la pop, un genere molto in voga nei paesi anglosassoni. Dopo Einaudi, rappresenta il nuovo fenomeno della musica italiana».[23]
da http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Allevi
>>
ma pop moderno . .
Quindi ., come potete notare , le mie critiche ad allevi sono soltanto al suo modo di fare musica che può piacere o non piacere ( a me non piace granchè ) o alla sua persona , ma al suo modo , quasi spocchioso ed egocentrico di comportarsi e alle sue manie di protagonismo .
L'ascolto della canzone , in particolare le prime note ( Non bisognerebbe mai ritornare: /perchè calcare i tuoi vecchi passi, /calciare gli stessi sassi, /su strade che ti han visto già a occhi bassi? / Non troverai quell' ombra che eri tu /e non avrai quell' ora in più /che hai dissipato e che ora cerchi; /si scioglierà impossibile il pensiero /a rimestare il falso e il vero /in improbabili universi. [ ... qui il resto del testo ] della canzone Non bisognerebbe mai ritornare di Guccini
Mi ha fatto venire in mente questa storia dell'anonima sequestri sarda
Roberto Pancirolli, imprenditore di Monza, è tornato dopo 34 anni a Galtellì, dove fu liberato dall’Anonima sequestri. E qui ha riabbracciato Francesco Solinas, il tassista che lo accompagnò a San Teodoro. Pancirolli fu rapito insieme alla moglie Ornella Fontana nel 1979. La moglie tornò libera qualche giorno dopo.
di Daniela Scano
SASSARI Il ritorno non è solo un viaggio nei luoghi del passato. A volte ritornare vuol dire fare un volo a ritroso con l’anima. Il ritorno, quando è una scelta esistenziale, può essere riconciliazione con il ricordo. Roberto Pancirolli racconta il suo ritorno con il tono di voce lieve di un uomo che ha fatto, da tempo, i suoi conti con il passato. Venerdì scorso Roberto Pancirolli, 68 anni, titolare di una società a Monza, è entrato in un bar di Galtellì e si è guardato intorno con curiosità.
Roberto Pancirolli, a destra, Francesco Solinas; a sinistraIn una notte d’estate di 34 anni fa, in quello stesso locale, sentì il profumo inebriante della libertà ritrovata. Poche ore prima, nelle campagne del paese, i sequestratori che il 7 luglio 1979 l’avevano rapito a Cala Girgolu insieme con la moglie Ornella Fontana, lo avevano rivestito alla meglio con abiti puliti e l’avevano rilasciato. La moglie era rimasta nelle mani dei banditi, l’Anonima gallurese, in attesa che il padre di lei, il “re del bullone”, mettesse insieme il miliardo e mezzo di lire concordati per il riscatto. In quel bar di un paesino sconosciuto, oltre alla libertà, Pancirolli aveva trovato un telefono pubblico dal quale aveva contattato i familiari. Il bar Molti spettatori dell’arrivo di quello strano turista non ci sono più. La settimana scorsa altri sguardi curiosi hanno accolto l’uomo arrivato dalla penisola. Mangiando un panino e sorseggiando una birra, Roberto Pancirolli ha scoperto che il ritorno può essere un sentimento condiviso. «Conoscete per caso Francesco Solinas?» ha chiesto agli avventori, con il tono di chi non vorrebbe essere messo a conoscenza di un epilogo. Pochi istanti dopo un uomo anziano è entrato nel bar del paese. Quando il suo sguardo ha incontrato quello dello strano turista, anche lui ha fatto un tuffo nel passato remoto.
Roberto Pancirolli e la moglie Ornella Fontana
E il ricordo si è sciolto in un abbraccio senza parole. Il noleggiatore Francesco Solinas è il noleggiatore d’auto che la notte del rilascio, facendo finta di non sapere chi fosse il suo cliente, accettò di accompagnare Roberto Pancirolli a San Teodoro, dove lo attendevano i familiari suoi e della moglie. Per quel viaggio il tassista venne chiamato a dare risposte dal “giudice sceriffo” Luigi Lombardini, per niente convinto del fatto che un tassista non sottoponga a interrogatorio il suo passeggero. E quando il giudice Luigi Lombardini metteva la prua contro qualcuno, questa è storia, c’era da stare sicuri che questa persona non avrebbe dormito sonni tranquilli.
E il ricordo si è sciolto in un abbraccio senza parole. Il noleggiatore Francesco Solinas è il noleggiatore d’auto che la notte del rilascio, facendo finta di non sapere chi fosse il suo cliente, accettò di accompagnare Roberto Pancirolli a San Teodoro, dove lo attendevano i familiari suoi e della moglie. Per quel viaggio il tassista venne chiamato a dare risposte dal “giudice sceriffo” Luigi Lombardini, per niente convinto del fatto che un tassista non sottoponga a interrogatorio il suo passeggero. E quando il giudice Luigi Lombardini metteva la prua contro qualcuno, questa è storia, c’era da stare sicuri che questa persona non avrebbe dormito sonni tranquilli. Ma Francesco Solinas era ed è una persona sicura del fatto suo. E soprattutto non aveva niente da nascondere. La ricorrenza Alla vigilia dell’anniversario dei 34 anni dal sequestro, Roberto Pancirolli è tornato per la prima volta in Sardegna. L’industriale, vedovo da 13 anni, è voluto andare con la sua compagna dove il ricordo del rilascio è rimasto: un grumo di sentimenti e di profumi impigliato nei boschi del Montalbo. In quella strada, vista solo di notte e poi nei sopralluoghi con le forze dell’ordine, l’ex sequestrato ha respirato a pieni polmoni. L’aria aveva lo stesso profumo di allora, ma questa volta il cuore era finalmente in pace. È stato forse in quel momento che Pancirolli ha sentito forte il desiderio di parlare con Francesco Solinas. Era come un debito di verità da saldare, visto che in quel viaggio notturno di 34 anni fa i due uomini si erano detti bugie. «Eh già – racconta Pancirolli –, raccontai al mio autista che avevo fatto un guasto con la macchina. E quando lui mi propose di andare a controllare, gli dissi che preferivo essere accompagnato a San Teodoro. Lui accettò senza fare domande, ma credo che avesse capito chi ero». Sì che l’aveva capito, il signor Francesco, anche se rispettò l’anonimato del suo cliente.Forse negli anni, ripensando a quei momenti, Roberto Pancirolli ha anche capito che quel viaggio fu anche un gesto di coraggio di un sardo in una società che pur non essendo complice della criminalità non voleva essere coinvolta. «Abbiamo parlato tanto –racconta oggi l’ex sequestrato –, mi ha invitato a casa sua e ho conosciuto la sua famiglia. Incontrarci dopo tanto tempo ha fatto piacere a entrambi». Nel senso che ha fatto bene a tutti e due. La memoria Francesco Solinas si ricordava perfettamente l’incontro con Roberto Pancirolli e lo scambio dei ricordi è stato utile all’industriale per ricomporre un puzzle rimasto incompleto. Perché quella notte, nell’auto che correva verso San Teodoro, i sentimenti di Pancirolli erano confusi tra il sollievo per il rilascio e la preoccupazione per l’incolumità della moglie. Solinas gli ha ricordato le cose che disse e lo ha riportato indietro nel tempo. Le tappe La sosta a Galtellì è stata una tappa determinante nel viaggio del ritorno cominciato a Chia, dove Roberto Pancirolli e la sua compagna hanno trascorso una breve vacanza. L’unico luogo dove l’uomo non è mai tornato è la villa dei suoceri, a Cala Girgolu, dove venne prelevato insieme alla moglie nella terribile estate del 1979. Una stagione, quella, durante la quale l’Anonima gallurese imperversò e fece soldi a palate. «No, ammetto che non riesco a tornare in quella casa – spiega –. Non riesco a stare tranquillo». C’è da capirlo.«Sono venuto in Sardegna per trovare un caro amico che abita a Cagliari e ne ho approfittato per fare un viaggio – spiega –. I rapporti con la vostra isola sono sempre saldi. Con l’isola ho un legame particolare, anche se fino ad oggi non ero ancora tornato». Racconta, Pancirolli, che durante il sequestro i banditi gli davano da leggere la Nuova Sardegna. «Scoprii così la storia di un malato che attraversava l’isola per sottoporsi a dialisi e altre storie – spiega –. Una volta libero contattai queste persone e me ne occupai. Con qualcuno sono rimasto sempre in contatto, come per esempio con il mio amico di Cagliari». La fiducia Ma il legame con la Sardegna è fatto anche di fiducia se, come racconta, l’industriale ha affidato a un sardo la sua villa in Toscana.La serenità raggiunta gli consente il lusso di non esprimere giudizi sugli uomini che privarono lui e la moglie della libertà. «Fummo fortunati, devo ammetterlo – dice anzi –. I sequestratori ci trattarono bene. Mia moglie soffriva di claustrofobia e loro rispettarono questa paura, prima tenendoci all’aperto e poi in una grotta. Nessuno ci fece del male. Ricordo che avevo centomila lire e, quando mi fecero rivestire, nascosi le banconote dentro una scarpa. Avevo paura che qualcuno mi derubasse e di non poter pagare il taxi fino a San Teodoro». Con una parte di quei soldi si chiuse la transazione tra l’ex sequestrato e il conducente dell’auto a noleggio di Galtellì. Francesco Solinas prese i soldi senza fare domande e venerdì, prima di salutarlo, ha detto a Roberto che sì, quella notte aveva capito chi era. Lo avrebbe riportato a casa gratis, ma per rispetto della sua paura non gli disse niente.
LA PRIGIONIA Fu un sequestro lampo: 25 giorni A gestire il riscatto pensò il padre della moglie che giocò al rialzo
Raffaele Dessolis
Alla fine del maggio del Duemila, Ornella Pancirolli Fontana, figlia di Walter Fontana, l'industriale monzese noto anche come “il re del bullone”, morì a Milano. Il suo e quello del marito fu uno dei sequestri più veloci dell’Anonima: 25 giorni. E anche uno dei più reddittizi per i delinquenti. Era il 1979, anno horribilis della storia criminale dell'isola: in dodici mesi vennero messi a segno dieci rapimenti, di cui quattro duplici e uno triplice. Due ostaggi non fecero mai ritorno a casa, quattro vittime predestinate riuscirono a sfuggire ai banditi. La maggior parte di questi colpi venne messa a segno d'estate, soprattutto nelle località turistiche della costa orientale. A firmarli era sempre l’Anonima Gallurese. La signora Fontana, che allora aveva 32 anni, venne rapita insieme con
il marito il 7 luglio, mentre rientrava nella villa del padre,a Cala Girgolu. I banditi li portarono in una zona che si presume si trovasse alle falde del Montalbo, non lontano dalla superstrada Nuoro-Siniscola. Walter Fontana non si fece impressionare e non imboccò i canali e le metodologie classiche: forte della sua posizione economica e della esperienza fatta in fabbrica prima di diventare "Il re del bullone", scelse il contatto diretto. Non solo, giocò al rialzo anzichè al ribasso. I sequestratori chiedevano un miliardo di lire, gliene diede uno e mezzo. Per il sequestro furono condannati in via definitiva Raffaele Dessolis ( foto a destra ) e Gavino Beccu.