ho dovuto modificare il post in questione prima di pubblicarlo perchè ho ricevuto un email ( una delle tante che generalmente finivano direttamente nella pattumiera ) : << Ma solo di donne sai parlare , perchè non parlai mai di nazi femministe ? >> ma stavolta voglio rispondere
Uno degli scopi per la realizzazione della parità , non si significa eliminazione delle diversità tra i sessi ma che sia garantito un trattamento senza nessuna discriminazione tra
uomo e donna , è dovrebbe essere quello di rimuovere e lottare per esso ) tutti i residui pregiudiziali nei confronti delle donne e viceversa stimolando e favorendo un cambia mento nel modo di pensare , di agire e di esprimersi.
Ora poiché le leggi non bastano ( vedere le grida di manzoniana memoria ) per modifica re la società, quando « abiti» culturali e atteggiamenti continuano a ribadire sfiducia per le
donne ( non solo da noi uomini ) che non rientrano nei ruoli imposti dalla cultura maschile o da una determinata cultura maschile .Infatti
donne ( non solo da noi uomini ) che non rientrano nei ruoli imposti dalla cultura maschile o da una determinata cultura maschile .Infatti
Perché il rapporto di potere tra i se si cambia in senso veramente paritario si deve anzitutto acquistare consapevolezza delle varie forme in cu i la disparità viene mantenuta
è per questo che riporto storie di donne .
P.s a chi mi fa domande del genere , ok ha delle storie , in merito che smenticano quello che dico , benissimo mandamele sarò lieto di pubblicare e confrontarle con le mie
repubblica 12\6\2021
Addio a Paola Pigni insegnò alle ragazze ad andare di corsa
La pioniera dell’atletica italiana è morta d’infarto a 75 anni
di Emanuela Audisio
Era Madre Coraggio, Paola Pigni. Perché si sacrificava, senza paura. Rubava chilometri alla vita e ai pregiudizi. La prendevano per matta quando correva per Milano a fine anni Sessanta. Il jogging a Central Park non era ancora una moda. Non c’entrava il femminismo, ma la voglia di libertà: «Mi dicevo che nessuno doveva impedirmi niente». Pensava di avere abbastanza fiato e volontà per correre le lunghe distanze. Anche se era una donna, anche se sul mezzofondo femminile in tanti avevano dubbi: non idoneo. Cara, riposati: a lei nessuno poteva permettersi di dirlo. Se n’è andata a 75 anni, all’improvviso, per un infarto. Non a letto, perché Paola era difficile stesse ferma, ma mentre partecipava alla festa dell’Educazione alimentare nella residenza presidenziale di Castel Porziano alla presenza di Mattarella.
Paola anche da mamma e da nonna correva e accorreva, lontana da ogni pigrizia, ovunque ci fosse la voglia di fare attività e un’idea di futuro. Diceva: «Esistono solo l’essere umano e le opportunità».
in gara: stabilì il primato italiano in 4’02”85 chiuse a un secondo e 5 centesimi dalla russa Bragina, oro col record del mondo |
un’apripista, ha mostrato in anni difficili che noi atlete azzurre ci mettevamo impegno e potevamo tenere testa al mondo».
Adesso la scienza dice che si può, ma Paola a diciotto giorni dalla maternità di Chiara tornò in pista. Con le gare aveva smesso nel ’74 dopo 13 operazioni al piede e ancora le dispiaceva. Si teneva in forma, si allenava: «Non penso che anziano significhi inutile. Abbiamo un importante ruolo in questa società, prima di tutto quello storico e di testimonianza, perché senza un passato non ci può essere un futuro».
Ogni sera una camminata sul tapis roulant, addominali e ginnastica. Di correre Paola non ha smesso, lo ha fatto solo il suo cuore, che le aveva mandato segnali. Ma lei era testarda e credeva che davanti alla fatica non bisognasse mai abbassarela testa.
Rubava chilometri ai pregiudizi, in città la prendevano in giro Fu bronzo olimpico sui 1500 a Monaco Sara Simeoni: “Per me era un mostro sacro” Novella Calligaris: “È stata un’apripista per le atlete azzurre” Bronzo a Monaco ’72