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30.8.16

la degenerazione dei cretini in seminatori d'odio , bufalisti , populisti porta alla caccia alle streghe e a scambiare uno con la barba lunga per un terrorista

  Certamente  i cretini  ,  i fobici    sono sempre  esistiti   ma   un tempo   quando internet  non era  diventato     il fenomeno  che  è   oggi    , li  si poteva isolare   e  non prenderli in considerazione  o  (  tesi che non mi trova  completamente  d'accordo  perchè mi  sa  tanto di scarticabile   )    fare    quanto dice    sulla  pagina fb di cronaca italiana  



Renzo Alboretti E' vero ,come in ogni luogo anche sul web ci sono ebeti e bisogna dargli il credito che meritano. Altra cosa sono gli ebeti che su trasmissioni TV dicono idiozie ; giornalisti e politici pagati migliaia di euro all'ora da quegli ebeti e non, che seguono quelle trasmissioni.
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 In quanto  i cretini   non muoiono  mai  e sarebbe  bello che  : <<   senza grandi disturbi qualcuno sparirà\saranno forse i troppo furbi\e i cretini di ogni età (..)  .>>  (  cit.lucio dalla  ) . Ma     oggi  purtroppo  , come dicevo dal titolo ,  il fenomeno    è degenerato  oltre   che nell'ampia diffusione   di  bufale  spacciate per  vere   ,  in  situazioni paradossoli  come  questa  qua sotto   presa  da   la  nuova  sardegna  del   30 agosto 2016


Scambiato per un terrorista, sardo arrestato in Austria

L’uomo originario di Cagliari è stato fermato sul treno Klagenfurt-Roma. Una passeggera: «Vuole ucciderci». Ma era disarmato, rilasciato dopo una notte
 



Paura a bordo. A diffondere la notizia sono stati due giornali austriaci, tra cui il Kleine Zeitung, edito in Carinzia e principale quotidiano d’Austria. In Italia la vicenda è stata riportata da Marco Di Blas nel blog Austria Vicina che cura per il Messaggero Veneto del Gruppo Espresso. Il fatto è accaduto dopo che l’Euronight 235, che collega ogni notte Vienna a Roma (unico treno a unire i due Paesi) aveva lasciato alle 23.35 la stazione di Klagenfurt. L’arrivo a Roma era previsto a metà mattina. Ma il viaggio si è interrotto bruscamente subito dopo la partenza. Il giovane originario della Sardegna avrebbe avuto una discussione vivace con alcuni passeggeri. E la donna diretta a Villach insieme ai suoi due bambini, ha avuto paura di trovarsi di fronte a un terrorista islamico. Per questo si è rifugiata nella toilette e ha chiamato la polizia. La telefonata ha fatto scattare immediatamente l’allarme. Dopo l’attacco con ascia sul treno a Wuzburg, l’assalto ai macchinisti in Svizzera e la sparatoria nella scuola di Monaco di Baviera, la polizia ha pensato al peggio.
L’allarme. Si è deciso di intervenire immediatamente alla stazione di Villach. A bordo sono salite 10 pattuglie e gli uomini del reparto Cobra. Per ragioni di cautela, tutti i binari vicini sono stati sgomberati. Il presunto terrorista è sceso senza protestare, i poliziotti lo hanno circondato e accompagnato nel centro di detenzione. Con sè non aveva armi, nessuna pistola o fucile è stata ritrovata sul treno. L’ipotesi è che l’uomo, in preda a un forte stato d’agitazione, abbia pronunciando frasi senza senso terrorizzando gli altri passeggeri.
La denuncia. L’associazione Sportello dei diritti punta il dito contro il clima da caccia alle streghe e invita alla cautela. Il presidente Giovanni D’Agata dice che il giovane originario di Cagliari è stato vittima di un eccesso di xenofobia e sottolinea che «agli italiani capita spesso, molti sono stati maltrattati». Più in generale «lo straniero che per sua sfortuna dovesse andare in giro con abiti e atteggiamenti dimessi o in preda a uno stato di disagio psichico, di questi tempi corre il rischio di essere
scambiato per un terrorista dell’Isis. Non è un azzardo – conclude D’Agata – invitare il nostro governo a prendere posizione». Perché, ribadisce il presidente dell’associazione, «i nostri concittadini devono essere tutelati da possibili soprusi al di là dei confini italiani». (si.sa.)

5.7.13

Cameri: un paese "aggrappato" agli F35

Cameri è un comune di 11 mila abitanti in provincia di Novara. E' qui che dovrebbero essere assemblati gli F35. E' già stata individuata un'area molto estesa, a ridosso dell'aeroporto e sono già stati realizzati i capannoni. Come a livello nazionale, anche in paese, i caccia fanno discutere. Il sindaco, Rosa Maria Monfrinoli, non ha dubbi. Gli F35 sono la salvezza di un comune dove hanno chiuso tutte le fabbriche. Il parroco, don Tarcisio Vicario, invece si oppone. E gli abitanti discutono e si dividono


21.8.12

Saamiya, dalle Olimpiadi alla morte sul barcone eValeria Nechita, talento musicale di seconda generazione




Lo so che  ne  hanno parlato i media  , ma  in breve  ,   e quindio   non essendo  giunta    se non  sommariamente   come un eco lontano   alla massa \  alla pubblica  opinione  (  cioè quelli che  ben  pensano per  parafrasaree una famosa  canzone   di  Frankie Hi Nrg  )  ripropongo qui   questa   storia



L'atleta somala vittima di un viaggio della speranza attraverso il Mediterraneo verso l'Italia. Abdi Bile: "Non dimentichiamola"

Roma - 20 agosto 2012 - 
Alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 arrivò ultima alle batterie per i 200 metri, ma fu un traguardo comunque importantissimo per lei che era volata in Cina a rappresentare la Somalia. A Londra, però, non ha gareggiato: è morta su un barcone partito dalla Libia per raggiungere l'Italia.A raccontare la storia di Saamiya Yusuf Omar è la scrittrice italo-somala Igiaba Scego sul blog Pubblico, che a sua volta cita Abdi Bile, una gloria dell'atletica somala, medaglia d'oro - l'unica nella storia del martoriato Paese africano - nei 1500 metri ai mondiali di Roma del 1987.''Sapete che fine ha fatto Saamiya Yusuf Omar?'', chiede Abdi Bile a una ''platea riunita per ascoltare i membri del comitato olimpico nazionale''. Nessuno risponde. L'ex atleta si commuove e prosegue: ''La ragazza... Saamiya e' morta... morta per raggiungere l'Occidente. Aveva preso una caretta del mare che dalla Libia l'avrebbe dovuta portare in Italia. Non ce l'ha fatta. Era un'atleta bravissima. Una splendida ragazza''.Non e' chiaro quando la ragazza sia morta. Sono pochissime, anche in rete, le tracce di Saamiya, tra cui il video su youtube della sua performance cinese, e un servizio di al Jazeera che nel maggio 2011 raccontava il suo viaggio in Etiopia e la sua battaglia per trovare un allenatore in grado di condurla a Londra. ''Siamo felici per Mo, e' il nostro orgoglio'', ha poi aggiunto Abdi Bile riferendosi a Mo Farah, il giovane atleta nato in Somalia ma diventato britannico che ai Giochi di Londra ha dominato nei 5000 e nei 10.000. ''Ma - ha concluso - non dimentichiamo Saamiya'



Cazzeggiando sullo stesso sito leggo quest'altra storia che testimonia o almeno cosi dovrebbe  , salvo a chi ha ancora il prosciutto negli occhi o chi si è lasciato indottrinare da coloro che : << urlano teorie, rincorrono morali\la propaganda vince\con frasi sempre uguali ( ... ) >> e non riescono a guardare << oltre queste mura \ oltre la guerra e al paura   >>( da  Oltre   la  guerra   e la  paura    tratta   dall'album Dopo il lungo inverno dei Modena City ramblers 2006 )  ma  soprattutto il  fatto che  <<  ci aspettano grandi sfide, e grandi prove! Contro l’imperante cultura del terrore, che si fonde col qualunquismo e la sfiducia e ci rende egoisti, e deboli. Una canzone sui questi tempi bui ed inquieti." >> ( introduzione   al cd   precedentemente  citato  ) 

ha solo tredici anni, suona il pianoforte da quando ne aveva tre. Figlia di immigrati romeni, ha rappresentato l’Italia a Tokyo al Festival dei giovani compositori


8 giugno 2012 – Nata ad Avellino, cittadinanza italiana e romena come i suoi genitori, suona il pianoforte dall’età di 3 anni. Ora che ne ha 13, Valeria Nechita può vantare un palmares da professionista. Checco Zalone e Gerry Scotti l’hanno voluta sul palco accanto a loro. Ma il suo prossimo obiettivo è iscriversi al Conservatorio.
Figlia d’arte, Valeria ha ereditato la passione per la musica dai suoi genitori, entrambi musicisti. Aiutata anche dai suoi insegnanti di Avellino, è riuscita a farsi notare e vincere dei trofei al livello nazionale, non solo come interprete, ma anche come compositrice. Così, ha partecipato al festival Europeo della Composizione a Vienna e ha rappresentato l’Italia al Festival dei giovani compositori che si è svolto a Tokyo, in Giappone.

"Ogni gara ha la sua importanza, ma ogni volta le esperienze sono uniche, vivo ogni emozione al massimo e cerco di dare sempre il meglio", ha detto la piccola pianista a http://www.gazetaromaneasca.com, in occasione del Galà dei giovani talenti romeni in Italia, svoltosi a Roma qualche giorno fa. 
Il suo talento è stato notato anche da personaggi come Checco Zalone, che l’ha voluta accanto in tv nel “Resto Umile World Show”, o da Gerry Scotti, che l’ha invitata ad esibirsi sul palco della trasmissione “Io canto”.
Anche se è nata qui e ha rappresentato il Belpaese all’estero, Valeria Nechita si sente fiera delle sue origini romene: “Amo la Romania, è uno dei posti più belli al modo”.Dietro gli applausi e le performance perfette sul palco, si nasconde tanto impegno. Valeria studia anche quattro ore al giorno, ma i suoi genitori, Octavian e Laura, sono convinti che alla base del lavoro duro ci sia la passione per la musica: “Siamo pronti a sostenerla sempre nelle sue scelte e siamo tanto fieri di lei, ci ha dato sempre grandi soddisfazioni” dice la madre della piccola artista.Ora, il suo prossimo impegno è quello di passare l’esame del Conservatorio, ma la piccola artista romena è già stata invitata ai prossimi appuntamenti nelle gare televisive per i giovani talenti.

                                                                                   Miruna Cajvaneanu       Gazetaromaneasca.com


emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...