Lo so che ne hanno parlato i media , ma in breve , e quindio non essendo giunta se non sommariamente come un eco lontano alla massa \ alla pubblica opinione ( cioè quelli che ben pensano per parafrasaree una famosa canzone di Frankie Hi Nrg ) ripropongo qui questa storia
L'atleta somala vittima di un viaggio della speranza attraverso il Mediterraneo verso l'Italia. Abdi Bile: "Non dimentichiamola"
Roma - 20 agosto 2012 -
Alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 arrivò ultima alle batterie per i 200 metri, ma fu un traguardo comunque importantissimo per lei che era volata in Cina a rappresentare la Somalia. A Londra, però, non ha gareggiato: è morta su un barcone partito dalla Libia per raggiungere l'Italia.A raccontare la storia di Saamiya Yusuf Omar è la scrittrice italo-somala Igiaba Scego sul blog Pubblico, che a sua volta cita Abdi Bile, una gloria dell'atletica somala, medaglia d'oro - l'unica nella storia del martoriato Paese africano - nei 1500 metri ai mondiali di Roma del 1987.''Sapete che fine ha fatto Saamiya Yusuf Omar?'', chiede Abdi Bile a una ''platea riunita per ascoltare i membri del comitato olimpico nazionale''. Nessuno risponde. L'ex atleta si commuove e prosegue: ''La ragazza... Saamiya e' morta... morta per raggiungere l'Occidente. Aveva preso una caretta del mare che dalla Libia l'avrebbe dovuta portare in Italia. Non ce l'ha fatta. Era un'atleta bravissima. Una splendida ragazza''.Non e' chiaro quando la ragazza sia morta. Sono pochissime, anche in rete, le tracce di Saamiya, tra cui il video su youtube della sua performance cinese, e un servizio di al Jazeera che nel maggio 2011 raccontava il suo viaggio in Etiopia e la sua battaglia per trovare un allenatore in grado di condurla a Londra. ''Siamo felici per Mo, e' il nostro orgoglio'', ha poi aggiunto Abdi Bile riferendosi a Mo Farah, il giovane atleta nato in Somalia ma diventato britannico che ai Giochi di Londra ha dominato nei 5000 e nei 10.000. ''Ma - ha concluso - non dimentichiamo Saamiya'
Cazzeggiando sullo stesso sito leggo quest'altra storia che testimonia o almeno cosi dovrebbe , salvo a chi ha ancora il prosciutto negli occhi o chi si è lasciato indottrinare da coloro che : << urlano teorie, rincorrono morali\la propaganda vince\con frasi sempre uguali ( ... ) >> e non riescono a guardare << oltre queste mura \ oltre la guerra e al paura >>( da Oltre la guerra e la paura tratta dall'album Dopo il lungo inverno dei Modena City ramblers 2006 ) ma soprattutto il fatto che << ci aspettano grandi sfide, e grandi prove! Contro l’imperante cultura del terrore, che si fonde col qualunquismo e la sfiducia e ci rende egoisti, e deboli. Una canzone sui questi tempi bui ed inquieti." >> ( introduzione al cd precedentemente citato )
ha solo tredici anni, suona il pianoforte da quando ne aveva tre. Figlia di immigrati romeni, ha rappresentato l’Italia a Tokyo al Festival dei giovani compositori
8 giugno 2012 – Nata ad Avellino, cittadinanza italiana e romena come i suoi genitori, suona il pianoforte dall’età di 3 anni. Ora che ne ha 13, Valeria Nechita può vantare un palmares da professionista. Checco Zalone e Gerry Scotti l’hanno voluta sul palco accanto a loro. Ma il suo prossimo obiettivo è iscriversi al Conservatorio.
Figlia d’arte, Valeria ha ereditato la passione per la musica dai suoi genitori, entrambi musicisti. Aiutata anche dai suoi insegnanti di Avellino, è riuscita a farsi notare e vincere dei trofei al livello nazionale, non solo come interprete, ma anche come compositrice. Così, ha partecipato al festival Europeo della Composizione a Vienna e ha rappresentato l’Italia al Festival dei giovani compositori che si è svolto a Tokyo, in Giappone.
"Ogni gara ha la sua importanza, ma ogni volta le esperienze sono uniche, vivo ogni emozione al massimo e cerco di dare sempre il meglio", ha detto la piccola pianista a http://www.gazetaromaneasca.com, in occasione del Galà dei giovani talenti romeni in Italia, svoltosi a Roma qualche giorno fa.
Il suo talento è stato notato anche da personaggi come Checco Zalone, che l’ha voluta accanto in tv nel “Resto Umile World Show”, o da Gerry Scotti, che l’ha invitata ad esibirsi sul palco della trasmissione “Io canto”.
Anche se è nata qui e ha rappresentato il Belpaese all’estero, Valeria Nechita si sente fiera delle sue origini romene: “Amo la Romania, è uno dei posti più belli al modo”.Dietro gli applausi e le performance perfette sul palco, si nasconde tanto impegno. Valeria studia anche quattro ore al giorno, ma i suoi genitori, Octavian e Laura, sono convinti che alla base del lavoro duro ci sia la passione per la musica: “Siamo pronti a sostenerla sempre nelle sue scelte e siamo tanto fieri di lei, ci ha dato sempre grandi soddisfazioni” dice la madre della piccola artista.Ora, il suo prossimo impegno è quello di passare l’esame del Conservatorio, ma la piccola artista romena è già stata invitata ai prossimi appuntamenti nelle gare televisive per i giovani talenti.
Miruna Cajvaneanu Gazetaromaneasca.com